E se i francesi...

Fabio Felline, classe 1990, è uno dei più promettenti giovani del panorama italiano e non solo come potuto dimostrare al Delfinato dove a grande sorpresa ha vinto la prima tappa sfuggendo alla volata di gruppo. Ieri ha dato ancor più prova del suo valore sfidando le pietre dei grandi muri fiamminghi e sebbene abbia dovuto cedere il palcoscenico ai big sulla cima del Bosberg porta in albergo la prestiogiosissima maglia di miglior scalatore coronata da un meritatissimo numero rosso. Ecco le sue dichiarazioni del dopo tappa:

"Il Kapelmuur? Un emozione grandissima, ma anche una fatica immane, grazie ad Andrea (Pigna ndr) ad Aprile avevo potuto sperimentato i tratti della Roubaix, ma quando la strada sale con queste pendenze e sotto le ruote non c'è il liscio afalto ti sembra di stare per mettere i piedi per terra in qualsiasi momento, ma per fortuna nom l'ho fatto. In questi primi giorni ho provato molte volte ad andare in fuga, ma qua al Tour vogliono andare tutti in fuga e non ce l'ho fatta. Difficilmente sarei riuscito a ripetermi, ma ho la fortuna di essere veloce quanto basta per poter vincere agilmente TV e questi primi GPM, ma non così tanto da impensierire i velocisti come già successo per Petacchi. Dopo i fallimenti delle scorse tappe non mi sono fatto scoraggiare dalla tappa di oggi e sono partito deciso riuscendo a dare del mio meglio. Non ci aspettavamo di prendere la maglia prima delle grandi salite, ma ora Rujano e Pellizotti saranno sicuramente più motivati a dare il loro meglio quando arriveranno le loro tappe. Il premio della combattività è frutto del lavoro di Pigna che ci ha insegnato a dare tutti noi stessi ogni volta fossimo chiamati a dare il nostro contributo e questo poco importa se vuol dire essere spesso all'attaco o in testa al gruppo. Vi assicuro che mi vedrete ancora in azione per riuscire a tenere la maglia fino ai Volsgi."

grande felline