17a Tappa: Ax-les-Thermes > Guzet-Neige – Prat Mataou 151 km
Inviato: 29/08/2012, 20:23
17a Tappa: Ax-les-Thermes > Guzet-Neige – Prat Mataou 151 km
Planimetria
Altimetria
Col de Port
Mur de Peguere
Col de la Crouzette
Col d'Agnes
Prat Mataou
Saranno ancora i Pirenei i protagonisti assoluti della 17a tappa, la frazione più breve del trittico, ma non per questo da prendere sottogamba. Anzi, non è da escludere che proprio il chilometraggio più limitato rispetto alla frazione precedente e alla successiva possa costituire un ulteriore incentivo all'azione, complice il fatto che oltre un terzo (circa 56 km) della distanza (151 km) sarà all'insù, tra cui 35 degli ultimi 60 km.
Dopo il via da Ax-les-Thermes, ai piedi della salita finale del giorno precedente, i corridori avranno a disposizione poco più di 25 km di pianura per entrare nel clima della gara, prima dell'approccio del Col de Port, primo dei cinque colli di giornata. L'ascesa manterrà pendenze più o meno costanti lungo i suoi 17 km, anche se sul 4,6% di pendenza media incide un tratto pianeggiante di circa 1 km posto dopo circa 4 km e mezzo. La vetta sarà al km 43,5, e sarà seguita da una pedalabile discesa di poco più di 6 km. Sarà a quel punto che gli atleti si troveranno sotto le ruote le prime rampe di una salita diametralmente opposta alla precedente: breve (3,2 km), ma con una pendenza media del 13,9%, superiore alla massima del colle antecedente (8%). Si tratta del Mur de Péguère e delle sue rampe fino al 14%, che, anche se probabilmente troppo distanti dal traguardo per stuzzicare tentativi di azione da parte di uomini di classifica (il GPM è posto ai -97), potrebbero comunque - se percorse ad andatura sostenuta - produrre la prima selezione significativa del giorno.
I 12 km e spiccioli della successiva discesa saranno seguiti da circa 25 km di sostanziale pianura, lungo i quali verrà incontrato il traguardo volante di La Bastide-de-Sérou (km 74,5). Giunti al km 91, a 60 km dalla conclusione, i corridori attaccheranno quindi la salita che segnerà di fatto l'entrata nel vivo della frazione: il Col de la Crouzette, 8 km e 200 metri di ascesa all'8,3% di pendenza media, frutto di rampe costanti all'8-9%. La cima sarà a 52 km dal traguardo, e non è impossibile immaginare che qualche big con un certo ritardo in classifica generale possa identificare in questa scalata il momento giusto per sferrare l'attacco.
Dopo la picchiata su Biert, un breve tratto di fondovalle porterà all'attacco, al km 114, del Col d'Agnès, 14,1 km al 6,1% di media. L'ascesa inizierà in maniera molto blanda, lasciando però spazio via via a rampe più secche, con un tratto di 6 km al 7,6% prima di una spianata di circa 700 metri a 4 km e mezzo dal GPM. La strada tornerà quindi a salire negli ultimi 3800 metri, per una pendenza del 7,4%, fino allo scollinamento, posto a soli 23 km dal traguardo. Distanza, quest'ultima, che costituirà molto probabilmente un input sufficiente a far scatenare la bagarre tra gli uomini di classifica, anche perché, dopo la breve ma ripida discesa su Aulus-les-Bains, gli eventuali inseguitori non avranno neppure il tempo di organizzarsi prima dell'attacco dell'ascesa finale, a 12 km e 700 metri dall'arrivo. La salita di Guzet-Neige - Prat Mataou è a sua volta suddivisa in due tronconi: prima 5 km al 7% per raggiungere il Col de Latrape, quindi, dopo circa 1400 metri di respiro, altri 6 km e 300 metri al 7,3%. A quota 1520 metri, quindi, il vincitore potrà finalmente festeggiare su un traguardo che il Tour toccherà per la quarta volta, e che appare particolarmente favorevole ai colori italiani, con Massimo Ghirotto e Marco Pantani capaci di imporvisi nel 1988 e nel 1995, dopo il primo sigillo di Robert Millar nel 1984.
GPM: Col de Port (2a categoria, 1249 m, 17 km al 4,6%, km 43,5); Mur de Péguère (2a categoria, 1375 m, 3,3 km al 12,9%, km 54); Col de la Crouzette (1a categoria, 1241 m, 8,2 km all’8,3%, km 99); Col d’Agnès (1a categoria, 1570 m, 14,1 km al 6,1%, km 128); Prat Mataou (1a categoria, 1520 m, 12,7 km al 5,9%, arrivo)
TRAGUARDO VOLANTE: La Bastide-de-Sérou (km 74,5)
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Col de Port
Mur de Peguere
Col de la Crouzette
Col d'Agnes
Prat Mataou
Saranno ancora i Pirenei i protagonisti assoluti della 17a tappa, la frazione più breve del trittico, ma non per questo da prendere sottogamba. Anzi, non è da escludere che proprio il chilometraggio più limitato rispetto alla frazione precedente e alla successiva possa costituire un ulteriore incentivo all'azione, complice il fatto che oltre un terzo (circa 56 km) della distanza (151 km) sarà all'insù, tra cui 35 degli ultimi 60 km.
Dopo il via da Ax-les-Thermes, ai piedi della salita finale del giorno precedente, i corridori avranno a disposizione poco più di 25 km di pianura per entrare nel clima della gara, prima dell'approccio del Col de Port, primo dei cinque colli di giornata. L'ascesa manterrà pendenze più o meno costanti lungo i suoi 17 km, anche se sul 4,6% di pendenza media incide un tratto pianeggiante di circa 1 km posto dopo circa 4 km e mezzo. La vetta sarà al km 43,5, e sarà seguita da una pedalabile discesa di poco più di 6 km. Sarà a quel punto che gli atleti si troveranno sotto le ruote le prime rampe di una salita diametralmente opposta alla precedente: breve (3,2 km), ma con una pendenza media del 13,9%, superiore alla massima del colle antecedente (8%). Si tratta del Mur de Péguère e delle sue rampe fino al 14%, che, anche se probabilmente troppo distanti dal traguardo per stuzzicare tentativi di azione da parte di uomini di classifica (il GPM è posto ai -97), potrebbero comunque - se percorse ad andatura sostenuta - produrre la prima selezione significativa del giorno.
I 12 km e spiccioli della successiva discesa saranno seguiti da circa 25 km di sostanziale pianura, lungo i quali verrà incontrato il traguardo volante di La Bastide-de-Sérou (km 74,5). Giunti al km 91, a 60 km dalla conclusione, i corridori attaccheranno quindi la salita che segnerà di fatto l'entrata nel vivo della frazione: il Col de la Crouzette, 8 km e 200 metri di ascesa all'8,3% di pendenza media, frutto di rampe costanti all'8-9%. La cima sarà a 52 km dal traguardo, e non è impossibile immaginare che qualche big con un certo ritardo in classifica generale possa identificare in questa scalata il momento giusto per sferrare l'attacco.
Dopo la picchiata su Biert, un breve tratto di fondovalle porterà all'attacco, al km 114, del Col d'Agnès, 14,1 km al 6,1% di media. L'ascesa inizierà in maniera molto blanda, lasciando però spazio via via a rampe più secche, con un tratto di 6 km al 7,6% prima di una spianata di circa 700 metri a 4 km e mezzo dal GPM. La strada tornerà quindi a salire negli ultimi 3800 metri, per una pendenza del 7,4%, fino allo scollinamento, posto a soli 23 km dal traguardo. Distanza, quest'ultima, che costituirà molto probabilmente un input sufficiente a far scatenare la bagarre tra gli uomini di classifica, anche perché, dopo la breve ma ripida discesa su Aulus-les-Bains, gli eventuali inseguitori non avranno neppure il tempo di organizzarsi prima dell'attacco dell'ascesa finale, a 12 km e 700 metri dall'arrivo. La salita di Guzet-Neige - Prat Mataou è a sua volta suddivisa in due tronconi: prima 5 km al 7% per raggiungere il Col de Latrape, quindi, dopo circa 1400 metri di respiro, altri 6 km e 300 metri al 7,3%. A quota 1520 metri, quindi, il vincitore potrà finalmente festeggiare su un traguardo che il Tour toccherà per la quarta volta, e che appare particolarmente favorevole ai colori italiani, con Massimo Ghirotto e Marco Pantani capaci di imporvisi nel 1988 e nel 1995, dopo il primo sigillo di Robert Millar nel 1984.
GPM: Col de Port (2a categoria, 1249 m, 17 km al 4,6%, km 43,5); Mur de Péguère (2a categoria, 1375 m, 3,3 km al 12,9%, km 54); Col de la Crouzette (1a categoria, 1241 m, 8,2 km all’8,3%, km 99); Col d’Agnès (1a categoria, 1570 m, 14,1 km al 6,1%, km 128); Prat Mataou (1a categoria, 1520 m, 12,7 km al 5,9%, arrivo)
TRAGUARDO VOLANTE: La Bastide-de-Sérou (km 74,5)