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Pavone: vi racconto come ho vinto il Tour

Inviato: 07/11/2013, 20:17
da emmea90
E' stato intervistato oggi da "l'Equipe" il DS vincitore del Tour 2013, Anthony Pavone. Qua di seguito il testo dell'intervista

Da dove partiamo? Un anno fa una stagione di sofferenza con Daniel Navarro, oggi la maglia gialla: cosa è cambiato?
Sono cambiate un paio di cose, prima di tutto è cambiato che Contador era squalificato l'anno precedente e adesso non lo è più. Scherzi a parte, sono cambiati gli obiettivi in base agli uomini a disposizione, non avevamo buona parte degli uomini che hanno fatto parte dei 9 del Tour. E sono stati raggiunti in entrambe le stagioni i traguardi prestabiliti lo sponsor.

Un anno fa di questi tempi aveva detto: "Alberto non teme nessuno, solo se stesso". Alla luce dei risultati ce lo può confermare?
Credo di si, anche se il distacco dal secondo classificato può smentire la mia frase. Ma è quello perchè siamo incappati in guai tecnici non previsti e avevamo preparato il tutto per essere al top le ultime due settimane. I conti si sono rivelati giusti. Allo stesso tempo posso confermare la frase e il fatto ci siamo sempre presi la responsabilità della corsa, sicuri dei nostri mezzi, credo lo dimostri.

Quando un distacco è così esiguo si pensa spesso che sia stata decisiva una buona dose di fortuna: può dirci che non è stato così?
Non è stato così perché abbiamo inseguito tutto il Tour, la gialla l'abbiamo ottenuta attaccando quando è stato possibile creare distacchi, che fosse pianura collina e montagna. La fortuna ce l'hai quando vinci per errori altrui, ma noi abbiamo sempre cercato di pensare a correre alla nostra maniera, e non stando in attesa sperando che qualcuno sbagliasse. Potevamo anche incrementare il nostro distacco dal secondo sul Galibier, perchè Alberto ne aveva ancora al traguardo. Ma abbiamo preferito correre quella tappa pensando al numero a sinistra del nome nella classifica generale piuttosto che ai numeri che ci sono alla destra del nome del corridore. Mi basta avere l'1 affianco al nome di Contador, poi che ci sia un 2'' o un 50'' a destra non mi cambia la vita.

Se non ricordo eravate partiti piuttosto malino... quando avete capito che potevate vincere il Tour?
Ci abbiamo creduto dalla Mont Saint-Michel in tutte le tappe, sarei un ipocrita a non ammettere che anche quando c'era parecchio distacco con i rivali, noi eravamo sempre li a credere che sarebbe stato possibile. Non ammetterlo sarebbe un grave sgarbo ai ragazzi che avevano sempre la mente focalizzata sull'obiettivo anche quando le acque non erano delle migliori. Il non arrendersi mai credo sia stata una chiave. Abbiamo capito che potevamo vincere il Tour quando siamo riusciti a staccare Froome e Nibali sull'Alpe, li i nostri sogni, il nostro crederci sempre e le nostre speranze si stavano materializzando in realtà.

Tre vittorie per Alberto in questo Tour: qual è stata la più bella e perché?
La più bella è stata Plateau de Beille, perchè è stato il traguardo dove Alberto ha vinto la prima volta in carriera al Tour e si è ripetuto. E' stata un emozione troppo forte per tutti. Ma anche conquistare la salita più rappresentativa di Francia, con annessa maglia gialla è stata una grossa soddisfazione per tutti noi.

7 luglio: avete appena preso una scoppola in cima al Puy de Dome, siete quasi fuori. Si arriva a Prat de Bouc, tappa interlocutoria: attaccate in discesa con l'Astana e prendete quasi due minuti. Avete vinto lì il Tour? Com'è nata l'idea?
Abbiamo semplicemente sfruttato la prevedibile azione Astana sapendo che avevano a disposizione un traguardo dove Nibali e compagni avrebbero provato a dire la loro. Non ci siamo fatti trovare per nulla impreparati e abbiamo dato gas anche noi, sapendo che potevamo infliggere a Froome un distacco importante visto che consideravamo lui in quella tappa, quello sul quale potevamo recuperare del margine. La nostra corsa è stata un po' così, senza prendere un riferimento fisso ma valutando giorno per giorno chi in quella tappa, fosse quello da attaccare.

Passiamo all'altra giornata chiave: l'Alpe d'Huez. Anche lì venivate da due sconfitte a Briançon e a Cronometro. Si può dire che rendiate meglio quando vi mettono in difficoltà?
Dati alla mano sembra così. Magari le sconfitte ci hanno aiutato ad andare oltre a quel 100% che davamo nelle tappe dove abbiamo perso del tempo. Probabilmente ci hanno fatto tirare fuori quel pizzico di temperamento in più che ha fatto la differenza. Poi l'Alpe ha richiesto quella maniera temeraria di correre, ma era l'unico modo per vincere. Ed è per quello che eravamo al Tour, fare secondo o decimo non cambiava niente.

E infine il Galibier: come si prepara una tappa sapendo di dover gestire due secondi?
La situazione non era semplice, e forse essendo 2 gli avversari da guardare, dovevamo correre metro per metro cercando di prendere la decisione giusta per difendere la gialla. Si, l'unica tappa corsa in difesa. Ma ahime dovevamo preservare ogni energia di Alberto per evitare una disfatta che dopo tanta fatica sarebbe stata dolorosissima. Abbiamo inizialmente fatto una scelta, seppur dolorosa, ma obbligatoria. Quella di rischiare la maglia a Pois. Poi diciamo che il mezzo suicidio Astana ha reso la corsa un po' più facile, visto che avremmo dovuto marcare solo Froome.

Siete partiti da un delfinato in cui avete battuto Froome ma siete finiti dietro Nibali. Cosa è cambiato in quel mese?
Il Delfinato è stata la corsa di preparazione al Tour, e lo sponsor ci aveva chiesto per lo meno un podio. Noi l'abbiamo portato a casa, com'era previsto, e abbiamo evitato rischi e fuorigiri che avrebbero potuto incidere sulla preparazione al tour

Andiamo a vedere il resto della stagione. La vittoria di Contador alla Nizza, il Criterium di Kreuziger che poi si è rifatto all'Amstel. Tutto sommato positiva, ma... avete qualche rimpianto?
Forse la Liegi. Li avremmo potuto fare meglio di un terzo posto, che non essendo una corsa propriamente adatta alle nostre caratteristiche, non lo si butta via. Però vincere una classica di quel prestigio, avrebbe arricchito ancor di più la nostra straordinaria stagione. La maglia a pois è un altro rimpianto, anche perché finché è stato possibile l'abbiamo curata per bene, cosi come abbiamo fatto per la classifica a squadre. Sono piccoli rimpianti, ma per un gruppo di vincenti come il nostro che non si accontenta mai, qualcosina contano.

La vogliono tutti: Riis vuole confermarla, Brailsford la vorrebbe in Sky e Nibali ha chiesto di lei in Astana. Quali sono i suoi piani per il futuro?
Beh, sono sincero. Quando si raggiungono degli obiettivi, si ha voglia di nuove sfide e stimoli. Magari potrei anche cambiare squadra, visto che sono riuscito nella mia impresa di riportare Contador al trionfo. Magari io, anche se non è da me, potrei essere sazio e non rendere al meglio, come qualcun'altro che ha voglia di emergere e vincere con la Saxo e Contador potrebbe fare. Però d'altro canto, sono molto legato a questa squadra e sono il primo estimatore da sempre di Alberto. Non so ancora cosa farò, visto che il mio contratto con la Saxo scade nel 2013. Che me lo vogliono prolungare me lo state dicendo voi, io non ho ancora incontrato ne Riis ne nessun'altro. Nel momento in cui sentirò squillare il telefono farò le mie considerazioni su cosa sarà meglio fare per il bene di tutti.

Un anno fa eravate persino in dubbio sulla licenza World Tour, poi tutto si è risolto per il meglio e avete persino vinto il ricorso contro l'UCI sui punti di Contador. Cosa ne pensa di questa situazione paradossale?
I punti maturati sul campo e in maniera pulita, andavano giustamente assegnati a chi se li è sudati in maniera regolare. Che altro devo pensare? Che forse la giustizia sportiva ha delle tempistiche troppo lunghe?! Vogliamo tornare a parlare della squalifica arrivata nel Febbraio 2012 a Contador in base a una pseudopositività del 2010? Non credo, cadremmo nel banale.

Chiudiamo col Tour 2014: si parla di pavè e, generalmente, Hemme Meas ha annunciato un Tour diverso dagli ultimi anni. Come lo affronterete?
Fatemi innanzitutto vedere dove sarò l'anno prossimo, e in base a chi avrò a disposizione faremo le nostre valutazioni e ci prepareremo al meglio per affrontare le insidie che si prospetteranno. Per il momento, vi posso dire che la tappa di Verbier, ovunque sarò, proverò a farla mia.

Perché Verbier?
Perchè sulle salite inedite si fa la storia, essere i primi a vincere su una salita, ti permetterà di entrare nella storia. Poi appena l'ho guardata, c'è stato subito un colpo di fulmine. Che devo dirvi, magari in un'altra vita avrò passato bei momenti ciclistici su quella salita.

Bene, ha qualcosa da raccontare ai lettori? Qualche aneddoto sull'ultimo Tour?
Si, ho saputo che il DS Palma aveva come compagno di camera Tamouridis.. Quello che facevano durante la notte, potete dedurlo...

Bene, la ringraziamo e speriamo di vederla l'anno prossimo, magari ancora vincitore del Tour.
Grazie a voi, io proverò a fare di tutto per esserci ancora.

equipe.fr

Re: Pavone: vi racconto come ho vinto il Tour

Inviato: 07/11/2013, 20:22
da FrancescoPalma
Vorrei far notare al Signor Pavone che il sottoscritto dormiva da solo o in compagnia di qualche componente della sua scuderia

Re: Pavone: vi racconto come ho vinto il Tour

Inviato: 07/11/2013, 20:38
da Cristiano Ronaldo
Francesco Palma ha scritto:Vorrei far notare al Signor Pavone che il sottoscritto dormiva da solo o in compagnia di qualche componente della sua scuderia
Ma se una notte alloggiavamo nello stesso hotel, e avendo le camere confinanti ho visto lei e Tamouridis entrare in camera.. dopo una mezz'ora abbondante ho cominciato a sentire forti rumori provenire dalla vostra camera, come se il letto veniva continuamente sbattuto contro il muro.

Re: Pavone: vi racconto come ho vinto il Tour

Inviato: 07/11/2013, 22:22
da FrancescoPalma
Abbiamo semplicemente avuto una piccola discussione sul suo ruolo al tour, che sarebbe dovuto essere più o meno come quello di amelia ai mondiali 2006

Re: Pavone: vi racconto come ho vinto il Tour

Inviato: 08/11/2013, 0:00
da nasdon33
Palma che ci faceva Ibarbo a Parigi in albergo nella tua camera? |schum

Re: Pavone: vi racconto come ho vinto il Tour

Inviato: 08/11/2013, 0:12
da Cristiano Ronaldo
Francesco Palma ha scritto:Abbiamo semplicemente avuto una piccola discussione sul suo ruolo al tour, che sarebbe dovuto essere più o meno come quello di amelia ai mondiali 2006
Quello che se lo doveva far menare nel c**o? |giur