Se per due giorni si è scherzato oggi si comincerà - come si suol dire - a fare sul serio. I 184 chilometri che separeranno i corridori dal primo arrivo in salita della corsa verso il sole, infatti, sono caratterizzati dalle consuete insidie che più di ogni altra valorizzano la più famosa corsa a tappe francese di una settimana. Tappa che più di quella di ieri, dove lo sprint di gruppo era pressoché scontato, si presta a tentativi da lontano. Ci prova quindi, dopo pochi metri, ancora una volta un corridore francese - questa volta un Europcar: Anthony Charteau
Si accoda immediatamente al francese ancora una volta Matthew Lloyd, già fuggitivo nella giornata di ieri, quindi l'Euskaltel ci prova con Romain Sicard mentre in un secondo momento è Giovanni Visconti a provare ad accodarsi. Al corridore della Movistar si aggregano quindi Dries Devenys della Omega Pharma - Lotto, Giampaolo Jussi Veikkanen della Française des Jeux quindi Vogondy della Cofidis, Bobridge per la Greenedge, Hernandez Blasquez per la Saxo, Sprick per la Argos - Shimano e Rubiano per la Androni.
Comincia quindi la bagarre tra i fuggitivi per la conquista dei GPM di giornata, GPM che potrebbero valere la maglia a pois a fine tappa. Il primo punto, assegnato sulla Cote du Tillou, va ad Anthony Charteau che beffa Matthew Lloyd in volata con il gruppo che transita ad oltre un minuto di ritardo. L'australiano della Lampre si rifà però al successivo sprint, posto in cima alla Côte de Vieux-Bourg, con il gruppo ad oltre due minuti.
Charteau torna però in cima alla graduatoria degli scalatori in virtù dei quattro punti assegnati sulla Côte des Baraques, traguardo ambito anche da Sicard ed Hernandez che si devono però accontentare della seconda e della terza piazza. Non vi sono invece velleità al TV conquistato da Jack Bobridge su Vogondy e Devenys. Fuga che sfiora quindi i quattro minuti a Clermont Ferrand e che causa il forcing di Liquigas e Radioshack sulla successiva salita - il col de la Moreno.
Il vantaggio dei fuggitivi scende drasticamente a poco più di un minuto - fuggitivi che provano a conquistare quindi, sapendo di essere ripresi, i sette punti in palio in cima alla terzultima salita di giornata - e dove è ancora Charteau a beffare Hernandez e Sicard, quindi Lloyd e Veikkanen. La fuga viene quindi ripresa sulle prime rampe del col de Guery, dove a provare a scattare è il basco Amets Txurruka.
Il gruppo lascia proseguire l'azione dell'uomo in maglia Euskaltel che riesce a guadagnare una ventina di secondi sui migliori del plotone lungo i 15 km al 4,5% della penultima asperità di giornata. Txurruka non sembra tuttavia essere intenzionato a proseguire fino in fondo l'attacco e prova ne è quando pochi metri dopo a scattare è la maglia gialla in carica del tour de france - quella di Samuel Sanchez
Voeckler e Vinokurov seguono immediatamente l'attacco dell'uomo Euskaltel che recupera il proprio compagno proprio a pochi metri dalla cima dove Vinokurov prende i sette punti in palio, a una quarantina di secondi transita quindi il gruppo guidato da Valerio Agnoli che ha mantenuto alta l'andatura insieme a Capecchi e agli uomini Radioshack. Vincenzo Nibali prova quindi ad avvantaggiarsi in discesa ma ottiene solamente l'effetto di ricucire a poco meno di una trentina di secondi il distacco dei migliori ai piedi della salita finale dal gruppo di Sanchez.
Txurruka cede al ritmo dei tre compagni di fuga nelle prime rampe - ma i tre fuggitivi non sono comunque destinati alla vittoria di tappa. I tre riescono ad arrivare all'ultimo chilometro con una decina di secondi di vantaggio - qui parte la volata per la tappa e, soprattutto, per l'abbuono di 10 secondi che potrebbe cambiare la generale. Nibali prova a sorprendere tutti con uno scatto ai -800, seguito immediatamente da Damiano Cunego. Rispondono quindi Andy Schleck e Sylvain Chavanel con a ruota Cobo Acebo che prova a portare nelle prime posizioni il compagno di squadra Alejandro Valverde - lo sprint lanciato dagli uomini Movistar è perfetto per chi come lo spagnolo ha già avuto vittorie in passato su questi arrivi e ne esce facilitato dalle assenze di Rodriguez e Gilbert. A Valverde non resta quindi altro che superare Luis Leon Sanchez e alzare le mani e trattenere le lacrime per una vittoria nel ciclismo che conta che gli mancava da troppo tempo. Il Murciano è tornato.
