Un arrivo così mancava dal 2009 quando Contador trionfò sulla Montagne de Lure. La Parigi > Nizza torna dopo tre anni in montagna e lo fa con la sua tappa regina. Lo fa con un arrivo in salita duro, vero, che essendo anche l'unico della corsa non potrà non mutare profondamente la generale. La lunghezza tuttavia non eccessiva della tappa la rende fattibile anche per le fughe da lontano, a provarci, a caccia di punti per la maglia GPM - punti che sul traguardo saranno raddoppiati - è Anthony Charteau dell'Europcar
Si uniscono immediatamente al tentativo di fuga Romain Sicard della Euskaltel-Euskadi, Matthew Lloyd della Lampre-ISD, Egor Silin dell'Astana, Martin Elmiger dell'Ag2r, Vasil Kirienka della Movistar, Nicky Sorensen della Saxo Bank, Emanuele Sella della Androni Giocattoli e - soprattutto - Levi Leipheimer una delle delusioni di queste giornate di gara. La fuga sembra però non avere il beneplacito del gruppo con Agnoli ed Oss che si portano immediatamente nelle prime posizioni per provare a ricucire lo strappo.
Otto contro due comunque là davanti riescono a guadagnare progressivamente secondi giungendo con tre minuti di vantaggio alla Cote du Maupas, dove è Dimitri Charteau a transitare per primo e alla Cote de Grasse subito dopo, dove il punto in palio va ad Elmiger. Qui si mette a lavorare anche la Radioshack con i due passisti Voigt e Cancellara. A Saint Martin du Var il vantaggio scema a soli 120 secondi su Nicky Sorensen, primo a transitare allo sprint davanti a Kirienka e Silin. La fuga viene quindi ripresa poco dopo la penultima salita di giornata, la Cotè du Ravin de Pedibergue dove Elmiger transita davanti a tutti prendendo i sette punti in palio.
Ci si avvia quindi a gruppo compatto sulle prime rampe della salita con due squadre a tenere alta l'andatura. Gerdemann e Kloden da una parte, Agnoli e Capecchi dall'altra cominciano a scremare il gruppo che si riduce ad una settantina di unità. Tra queste prova ad avvantaggiarsi il vice-capitano dell'Euskaltel, Igor Anton
Il gruppo non risponde allo scatto dello spagnolo con le due squadre nelle prime posizioni che si limitano a continuare le proprie trenate. Si alternano per la Radioshack Jacob Fulgsang e Frank Schleck mentre per la Liquigas Sylvester Szmyd che in tre-quattro chilometri riducono il gruppo ad una quarantina di uomini - tutto lascia presagire ad una strategia pianificata a tavolino dagli uomini Radioshack - la conferma arriva quando ad attaccare è il capitano: Andy Schleck.
La prima trenata di Andy screma violentemente il gruppo: riescono a rispondere al primo attacco del Lussemburghese e a rimanere con lui Vincenzo Nibali, Samuel Sanchez, Robert Gesink, Damiano Cunego, Chris Froome, Denis Menchov, Alexandre Vinokurov, Juan José Cobo, Cristophe Kern, Josè Rujano, Jean Cristophé Peraud e Bradley Wiggins. Nemmeno il tempo per gli inseguitori di Igor Anton di rifiatare che a provare di nuovo ad attaccare è il capitano della Rabobank, Robert Gesink.
Lo scatto dell'Olandese fa sì che venga recuperato Anton e che dal gruppo si stacchino Cunego, Froome, Cobo, Kern e Peraud. Nel gruppo regna quindi un'altra fase di calma quando alla linea bianca mancano circa cinque chilometri, inizia il tratto più duro della salita, e a provarci per la prima volta in questa Nizza è José Rujano
Il gruppo non risponde all'attacco del piccolo venezuelano che riesce a prendere una quindicina di secondi - perde quindi le ruote dalla testa della corsa anche Cobo Acebo nei successivi 200 metri. L'attacco che decide la corsa però è ai 3700 metri dalla linea bianca - nell'ultima rampa al 20% quando Andy Schleck decide di provare a tirare dritto un'altra volta. Sanchez e Wiggins non riescono a rispondere all'attacco del Lussemburghese e, soprattutto perde contatto anche la maglia gialla di Vincenzo Nibali. Vedendo il leader della classifica generale perdere contatto Andy Schleck continua la propria azione giungendo all'ultimo km con Josè Rujano che riesce a tenere una decina di secondi di vantaggio sul lussemburghese. Robert Gesink perde quindi il contatto ai con il leader della Radioshack ai 950 metri dalla linea bianca e, con una progressione impressionante, il giovane capitano riesce a recuperare José Ruijano negli ultimi 400 metri di gara, staccarlo e alzare le braccia al cielo: è sua la tappa regina di questa Parigi > Nizza
La maglia resta tuttavia, per soli otto secondi, sulle spalle di un Vincenzo Nibali che riesce a contenere il distacco odierno in poco più di 20 secondi - per una classifica che vede ora i primi sei della generale in meno di un minuto, quando alla fine manca solo una tappa: quella decisiva, quella con il Col d'Eze.
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