Dopo l'assaggio delle montagne in quel di Yenne con il Mont du Chat, prende il via oggi la tre giorni finale del giro del Delfinato 2012. In attesa del tappone di domani, tappa che vedrà tra le cime di giornata il Galibier dove Andy Schleck andrà in cerca di una rivincita personale. Il secondo arrivo in salita di questo delfinato prevede però la difficilissima ascesa verso Val Thorens, località sciistica della Savoia, posta in cima a una salita di 36 chilometri di lunghezza ad oltre il 5% di media, salita che il Tour de France scoprì solamente nel 2004 quando a trionfare fu il colombiano Nelson Rodriguez.
La corsa si anima già sulla prima ascesa di giornata, la Cote de Megeve, dove Pinot per la FDJ prova ad avvantaggiarsi scatenando una violentissima reazione della Saxo con la maglia gialla che si porta a chiudere in prima persona ed il gruppo che reagisce pochi metri dopo chiudendo il tentativo. In fuga ci vanno infatti in otto e fra questi troviamo i due Martin (Tony della Quickstep e Daniel della Garmin), Cristophe Riblon, Antony Roux, David Millar, Dominic Klemme, José Rujano ed Amets Txurruka.
E' proprio il basco dell'euskaltel a scollinare per primo sul primo GPM di giornata prendendosi i 10 punti in palio e beffando Rujano che vi transita secondo davanti a Tony Martin con il gruppo che concede già tre minuti. Minuti che salgono a sei in cima all'Aravis dove è Rujano ad avere la meglio su Txurruka nella volata per i punti in palio, poi Klemme, Roux, Millar e Tony Martin - vantaggio che sale ancora a sette quando il gruppo transita a Thones, città già sede di partenza della scorsa Grand Boucle nella penultima tappa alpina. Qui cominciano ad organizzarsi le formazioni all'inseguimento degli otto al comando: due in particolare - la Radioshack di Jarod Parker e l'Astana di Silvére Saubert che prendono le prime posizioni del gruppo cominciando a recuperare terreno.
In cima al Tamiè Txurruka beffa Rujano con il vantaggio ormai ridotto a quattro soli minuti rispetto ai migliori - dietro la coppia che si è spartita le tre volate e i punti GPM transitano stavolta Millar, Riblon, Martin e Klemme con Txurruka che in questo momento diventa leader virtuale della classifica scalatori in virtù dei 60 punti raccolti sino a questo momento. Di punti ce ne saranno da assegnare ben quaranta però in cima alla salita finale di Val Thorens, salita che inizia con la testa della corsa ormai esausta ad un solo minuto dal gruppo forte del lavoro di Fabian Cancellara.
La Radioshack si porta quindi nelle prime posizioni cominciando le classiche trenate che già abbiamo visto allo scorso tour. Cancellara, Gerdemann, Kloden, Fuglsang, Popovych, Horner si alternando nelle prime posizioni del gruppo facendo perdere il terreno di volta in volta a gruppi più folti di corridori e recuperando la fuga dove Josè Rujano è l'ultimo ad arrendersi quando alla vetta mancano ancora 15 chilometri. Horner continua la propria azione per un altro paio di chilometri finché non si entra nel tratto più duro della seconda parte di salita - quello dove Frank Schleck prova l'allungo decisivo.
Del gruppo di 18 che era rimasto fino a quel momento, con il corridore lussemburghese rimangono in otto: Joaquin Rodriguez Oliver, Bradley Wiggins, Cadel Evans, Vincenzo Nibali, Jurgen Van Den Broeck, Robert Gesink, Samuel Sanchez e ovviamente il fratello Andy. Frank prova quindi un'altra accelerata ma non riesce a scrollarsi di dosso ulteriori compagni di avventura. Si giunge quindi così agli ultimi otto chilometri, quelli più duri che rappresentano la terza ascesa, con un'altra fiondata decisiva - quella di Andy Schleck.
Il più giovane dei due lussemburghesi riesce a staccare Rodriguez e Van Den Broeck riducendo a sette il numero di pretendenti alla vittoria di tappa - Andy non si dà per vinto e rilancia ancora l'andatura nel tratto al 9% ottenendo come effetto quello di staccare non solo il proprio fratello ma anche e soprattutto Bradley Wiggins che sceglie di salire del proprio passo e non seguire la violenta serie di scatti. Al traguardo mancano quindi sei chilometri ed Andy dopo aver dato uno sguardo al fratello decide di tirare dritto - al ritmo incessante del lussembughese cedono prima Vincenzo Nibali, poi Samuel Sanchez. Ai -2 Andy prova quindi un'altro attacco che ha come risultato quello di far perdere le ruote a Robert Gesink e di far arrivare insieme a lui, sotto lo striscione dell'ultimo chilometro, il solo Cadel Evans.
A differenza di quanto accaduto al Mont du Chat, però, l'Australiano non sembra avere più le energie per chiudere l'ultimo scatto del lussemburghese, quello che risulta decisivo poi per la vittoria finale di una tappa magnifica, tappa che Andy Schleck va a vincere in solitaria dopo quattro ore, quarantuno minuti e quarantasei secondi di gara alzando le braccia al cielo per una vittoria che gli mancava dalla Parigi > Nizza: dopo Le Boreon, anche Val Thorens è conquistata.
La classifica che ne esce dopo la seconda frazione alpina è quindi completamente riscritta. Daniel Navarro, staccatosi durante la seconda parte di salita, accusa più di tre minuti da Andy e vede perdere il simbolo del primato e scivolare giù dal podio. Andy Schleck riesce a superare Samuel Sanchez ma il distacco inflitto a Cadel Evans non è tuttavia sufficiente ad evitare che sul podio di Val Thorens, in maglia gialla, ci salga ancora l'australiano - ma la tappa regina di questo delfinato deve ancora venire.
