La Flèche Wallonne 2012: Charleroy > Huy
Inviato: 03/06/2012, 15:34
La Flèche Wallonne 2012: Charleroy > Huy
Qualcuno la chiama la piccola Liegi - qualcun altro è qui per correrla unicamente in preparazione alla Doyenne. E' la Freccia Vallone, collocata tradizionalmente nel mercoledì successivo all'Amstel Gold Race e dove l'Italia arriva carica reduce dal trionfo di Enrico Gasparotto di tre giorni prima all'Amstel. Si arriva a questa corsa con tante novità per il percorso 2012 - in particolare le Cote salgono a 10 con l'introduzione, già sperimentata durante lo scorso Tour de France, della scalata al Thier de Huy, vero e proprio gemello del Mur prima del tradizionale arrivo sulla cima più ambita delle Ardenne.
Dopo i primi scatti e controscatti la fuga di giornata vede andare via 12 uomini: Romain Sicard, dell'Euskaltel-Euskadi, Mauro Santambrogio della BMC, Fabio Sabatini della Liquigas-Cannondale, Leonardo Bertagnolli della Lampre - ISD, Xavier Zandio del Team Sky, Cristophé Riblon dell'Ag2r La Mondiale, Anthony Roux e Giampaolo Jussi Veikkanen della FDJ - BigMat, Johnny Hoogerland per la Vacansoleil, Tom Stamsnjider per l'Argos-Shimano e José Rujano per l'Androni Giocattoli.
La corsa tuttavia dietro rimane abbastanza chiusa con la Saxo Bank che piazza immediatamente quattro uomini a tirare una volta formatosi il gruppo dei battistrada: Christensen, Paulinho, Sorensen N. e Pires a cui si aggiungono Posthuma per la Radioshack e Muravyev per l'Astana. Gli 11 battistrada giungono quindi in prossimità della prima scalata al Mur de Huy con due minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori.
Lo spagnolo prende una trentina di secondi al gruppo, non riuscendo però a recuperare sul gruppo dei battistrada - gruppo in cui Josè Rujano si avvantaggia sui compagni riuscendo a prendere i sei punti in palio sulla cima del Mur. 1'25'' dopo il piccolo colombiano scollina quindi Daniel Navarro - che viene raggiunto poco dopo da un attacco Liquigas effettuato nella zona del rifornimento successivo al Mur (dove Ryder Hesjedal abbandona anzitempo la corsa per una brutta caduta) da Paterski, Salerno e Capecchi - che recuperano i 30'' che li separavano dallo spagnolo nel successivo tratto di pianura. Gli undici davanti continuano comunque a guadagnare - sulla Cote de Peau d'Eau Roux riesce a guadagnare i 4 punti in palio beffano Sicard e Riblon mentre sulla successiva salita è Sicard a beffare Rujano e Stamsnjider. Si giunge quindi ai piedi della cote de Groynne con tre minuti di vantaggio per la testa della corsa sul plotone, il quale accusa una quarantina di secondi sul gruppo di Daniel Navarro.
Appena comincia, quindi, la quarta salita di giornata, il gruppo deve registrare un altro attacco - stavolta è la Katusha a provarci e lo fa con il suo uomo più rappresentativo: Oscar Freire, seguito a ruota da Garcia Losada.
I due riescono a guadagnare una ventina di secondi sul gruppo dei migliori, dove dopo il primo passaggio sul Mur de Huy, le maglie Rabobank hanno preso il posto di quelle Saxo all'inseguimento dei migliori insieme ai (pochi) uomini Radioshack-Astana. Stamsnjider vince intanto la Cote de Groynne, su Sicard e Roux mentre la Cote de Boisseau vede Rujano battere Roux e Riblon. Su quest'ultima salita a provarci è la Lampre con Niemec ed Ulissi, seguiti da De Weert e Taramaae. Questi quattro riescono quindi a recuperare sui due Katusha che a loro volta avevano ormai nel mirino il gruppo Liquigas, formando un gruppo di otto corridori, con 25'' di vantaggio rispetto al plotone dei migliori che - trainato dagli uomini Rabobank, ha fatto scemare il vantaggio nei confronti del gruppo di José Rujano a soli due minuti.
Davanti sulla successiva Cote de Bousalle Riblon riesce quindi a battere Sicard e Roux allo sprint mentre sulla Cote d'Ahin, salita che sarà affrontata anche successivamente, è il basco a battere Rujano e Stamsnjder e salita che vede il ricompattamento tra il plotone e il gruppo di Navarro. in virtù del lavoro della Rabobank. Si giunge quindi alla seconda scalata del Mur de Huy con gli uomini in maglia arancione della Rabobank sempre davanti e i fuggitivi, nel mirino, ormai a 50''
La corsa si anima proprio sul secondo passaggio sulla propria asperità più rappresentativa: dopo pochi metri dall'attacco infatti è Janez Brajkovic ad alzare il ritmo ed evadere dal gruppo. Alla sua ruota si porta immediatamente Karsteen Kroon con Chris Anker Sorensen - tre uomini, tanto basta per vedere Damiano Cunego portarsi all'inseguimento dei migliori. L'azione del corridore di Cerro Veronese vede quindi allungare anche Robert Gesink, Jurgen Van den Broek e Jerome Pineau. Davanti José Rujano, capendo che il loro gruppo sarà raggiunto a breve, allunga nel tentativo di prendere i quattro punti che gli consentirebbero di vincere il premio scalatori di giornata - riuscendo a spegnere le proprie ultime energie sulla linea del traguardo che per lui non vale la corsa ma il secondo premio di giornata. Pochi secondi dopo sopraggiunge quindi il gruppo di Peraud, Cunego, Gesink, Kroon, Sorensen e Brajkovic che a 22 chilometri dall'arrivo ha ora 31'' di vantaggio sul gruppo dei migliori ormai ridotto a poco più di 50 unità.
continua...
Qualcuno la chiama la piccola Liegi - qualcun altro è qui per correrla unicamente in preparazione alla Doyenne. E' la Freccia Vallone, collocata tradizionalmente nel mercoledì successivo all'Amstel Gold Race e dove l'Italia arriva carica reduce dal trionfo di Enrico Gasparotto di tre giorni prima all'Amstel. Si arriva a questa corsa con tante novità per il percorso 2012 - in particolare le Cote salgono a 10 con l'introduzione, già sperimentata durante lo scorso Tour de France, della scalata al Thier de Huy, vero e proprio gemello del Mur prima del tradizionale arrivo sulla cima più ambita delle Ardenne.
Dopo i primi scatti e controscatti la fuga di giornata vede andare via 12 uomini: Romain Sicard, dell'Euskaltel-Euskadi, Mauro Santambrogio della BMC, Fabio Sabatini della Liquigas-Cannondale, Leonardo Bertagnolli della Lampre - ISD, Xavier Zandio del Team Sky, Cristophé Riblon dell'Ag2r La Mondiale, Anthony Roux e Giampaolo Jussi Veikkanen della FDJ - BigMat, Johnny Hoogerland per la Vacansoleil, Tom Stamsnjider per l'Argos-Shimano e José Rujano per l'Androni Giocattoli.
La corsa tuttavia dietro rimane abbastanza chiusa con la Saxo Bank che piazza immediatamente quattro uomini a tirare una volta formatosi il gruppo dei battistrada: Christensen, Paulinho, Sorensen N. e Pires a cui si aggiungono Posthuma per la Radioshack e Muravyev per l'Astana. Gli 11 battistrada giungono quindi in prossimità della prima scalata al Mur de Huy con due minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori.
Lo spagnolo prende una trentina di secondi al gruppo, non riuscendo però a recuperare sul gruppo dei battistrada - gruppo in cui Josè Rujano si avvantaggia sui compagni riuscendo a prendere i sei punti in palio sulla cima del Mur. 1'25'' dopo il piccolo colombiano scollina quindi Daniel Navarro - che viene raggiunto poco dopo da un attacco Liquigas effettuato nella zona del rifornimento successivo al Mur (dove Ryder Hesjedal abbandona anzitempo la corsa per una brutta caduta) da Paterski, Salerno e Capecchi - che recuperano i 30'' che li separavano dallo spagnolo nel successivo tratto di pianura. Gli undici davanti continuano comunque a guadagnare - sulla Cote de Peau d'Eau Roux riesce a guadagnare i 4 punti in palio beffano Sicard e Riblon mentre sulla successiva salita è Sicard a beffare Rujano e Stamsnjider. Si giunge quindi ai piedi della cote de Groynne con tre minuti di vantaggio per la testa della corsa sul plotone, il quale accusa una quarantina di secondi sul gruppo di Daniel Navarro.
Appena comincia, quindi, la quarta salita di giornata, il gruppo deve registrare un altro attacco - stavolta è la Katusha a provarci e lo fa con il suo uomo più rappresentativo: Oscar Freire, seguito a ruota da Garcia Losada.
I due riescono a guadagnare una ventina di secondi sul gruppo dei migliori, dove dopo il primo passaggio sul Mur de Huy, le maglie Rabobank hanno preso il posto di quelle Saxo all'inseguimento dei migliori insieme ai (pochi) uomini Radioshack-Astana. Stamsnjider vince intanto la Cote de Groynne, su Sicard e Roux mentre la Cote de Boisseau vede Rujano battere Roux e Riblon. Su quest'ultima salita a provarci è la Lampre con Niemec ed Ulissi, seguiti da De Weert e Taramaae. Questi quattro riescono quindi a recuperare sui due Katusha che a loro volta avevano ormai nel mirino il gruppo Liquigas, formando un gruppo di otto corridori, con 25'' di vantaggio rispetto al plotone dei migliori che - trainato dagli uomini Rabobank, ha fatto scemare il vantaggio nei confronti del gruppo di José Rujano a soli due minuti.
Davanti sulla successiva Cote de Bousalle Riblon riesce quindi a battere Sicard e Roux allo sprint mentre sulla Cote d'Ahin, salita che sarà affrontata anche successivamente, è il basco a battere Rujano e Stamsnjder e salita che vede il ricompattamento tra il plotone e il gruppo di Navarro. in virtù del lavoro della Rabobank. Si giunge quindi alla seconda scalata del Mur de Huy con gli uomini in maglia arancione della Rabobank sempre davanti e i fuggitivi, nel mirino, ormai a 50''
La corsa si anima proprio sul secondo passaggio sulla propria asperità più rappresentativa: dopo pochi metri dall'attacco infatti è Janez Brajkovic ad alzare il ritmo ed evadere dal gruppo. Alla sua ruota si porta immediatamente Karsteen Kroon con Chris Anker Sorensen - tre uomini, tanto basta per vedere Damiano Cunego portarsi all'inseguimento dei migliori. L'azione del corridore di Cerro Veronese vede quindi allungare anche Robert Gesink, Jurgen Van den Broek e Jerome Pineau. Davanti José Rujano, capendo che il loro gruppo sarà raggiunto a breve, allunga nel tentativo di prendere i quattro punti che gli consentirebbero di vincere il premio scalatori di giornata - riuscendo a spegnere le proprie ultime energie sulla linea del traguardo che per lui non vale la corsa ma il secondo premio di giornata. Pochi secondi dopo sopraggiunge quindi il gruppo di Peraud, Cunego, Gesink, Kroon, Sorensen e Brajkovic che a 22 chilometri dall'arrivo ha ora 31'' di vantaggio sul gruppo dei migliori ormai ridotto a poco più di 50 unità.
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