Lìege - Bastogne - Lìege 2012: Lìege > Ans
Inviato: 07/06/2012, 21:49
Lìege - Bastogne - Lìege 2012: Lìege > Ans
La chiamano la Doyenne perché delle grandi Classiche è la più vecchia. E' la Liegi > Bastogne > Liegi, l'ultima delle classiche di primavera, ultima prova d'appello per tutti coloro che sono rimasti a secco dopo la prima tranche di stagione. 257 chilometri e undici Cotes in mezzo alle Ardenne per dirci chi sarà il vincitore di una delle corse di un giorno più prestigiose del panorama internazionale - chilometri che comunque non scoraggiano i soliti tentativi da lontano.
Ad uscire dagli scatti e controscatti della prima mezz'ora è un gruppo di nove corridori: Amainel Moinard della BMC, Johannes Frohlinger dell'Argos Shimano, Yukika Arashiro dell'Europcar, Jesus Hernandez della Saxo Bank, Arnold Jeannesson della FDJ, Josè Rujano della Androni Giocattoli, Sebastien Hinault dell'Ag2r, Pierre Cazaux dell'Euskaltel-Euskadi e Lars Petter Nordhaug del Team Sky.
Il gruppo non sembra comunque voler lasciare andare via i contrattaccanti: si portano infatti immediatamente davanti due uomini Radioshack: Jens Voigt e Joost Posthuma aiutati da tre uomini Liquigas - Canuti, Sabatini e Oss e tre Astana: Ponzi, Dynachenko e Kessiakoff. Dopo i primi 70 km, al primo rilevamento cronometrico ufficiale, in cima alla Cote de La Roche-en Ardenne, dove Hernandez batte Frohlinger e Jeannesson il vantaggio è di soli tre minuti e trenta secondi. Passato il rifornimento e passata Bastogne, ideale metà di gara, la battaglia per i GPM continua sul durissimo muro di Saint-Roch - un chilometro al 12% - dove José Rujano riesce a far valere le sue doti di scalatore e a conquistare su Bertagnolli ed Hernandez i quattro punti in palio transitando a 3'15'' prima del plotone. Il francese si rifà quindi dopo il lungo falsopiano di 50 km in cima alla Cote de Wanne, dove beffa Rujano ed Hernandez e dove il gruppo ha recuperato quasi tutto lo svantaggio portandosi ad un minuto. Rujano si aggiudica invece la Stèle Eddy Merckx - il premio in palio sulla salita più dura della gara - pochi metri dopo in cima alla Côte de Stockeu beffando Bertagnolli ed Hernandez col gruppo a 50'' ormai dai fuggitivi sulle rampe della Cote du Haute Levee dove la corsa comincia anche per quelli dietro, e comincia con la progressione di Tony Martin.
Il tedesco della Quickstep viene seguito immediatamente da Dupond e Gadret per l'Ag2r. In cima Hernandez nel frattempo scollina su Bertagnolli e Jeanneson e si porta davanti alla classifica GPM di giornata - il vantaggio risulta tuttavia risicatissimo per i nove al comando, poco più di 15'' sul gruppo di Tony Martin. L'attacco del Tedesco porta anche Thiago Machado per la Radioshack nelle prime posizioni a dare ulteriori cambi agli ormai stanchi compagni di squadra. Il gruppo di Gadret riprende quindi i fuggitivi sulla discesa del Rosier e li sorpassa sulle rampe della Cote du Masquerard - dove Martin transita davanti a tutti e dove i nove vengono poco dopo ripresi anche dal gruppo dei migliori. Il lavoro di Machado fa tuttavia sì che siano solo 12 i secondi di vantaggio per il terzetto al comando della corsa - lavoro che lascia presagire ad uno scatto di un uomo Radioshack, scatto che puntualmente avviene sulle prime rampe del Masquerard, e a provarlo è Ben Hermans.
Il belga della Radioshack scatta con a ruota il compagno Horner - immediata la reazione degli uomini Europcar che portano Rolland e Kern alla ruota dell'americano. Horner scollina in cima con 23 secondi di vantaggio sul gruppo dei migliori, gruppo dove a tirare sono solamente ora le sei maglie Astana e Liquigas stremate dalla fuga del mattino. A dare una mano alle due compaggini è quindi la Katusha che sulle rampe del Mont Theux comincia a prendere in mano la gara. Ciò non basta, tuttavia, ad evitare altri attacchi tra i favoriti, in particolare quello del già vincitore del Tour de Suisse - Levi Leipheimer.
Il capitano della Quickstep ci prova quindi sulla quartultima salita di giornata, seguito immediatamente da Greg Van Aevermet con Michael Albasini alla ruota dell'americano. Il vantaggio di Horner è tuttavia sufficiente ad evitare il ricongiungimento e a farlo scollinare con 40'' di vantaggio sul gruppo dei migliori e 20'' sul gruppo di Albasini - vantaggio sceso a 15'' ai piedi della salita che in virtù dei suoi due chilometri al nove percento può decidere la liegi: la Cote de la Redoute.
continua...
La chiamano la Doyenne perché delle grandi Classiche è la più vecchia. E' la Liegi > Bastogne > Liegi, l'ultima delle classiche di primavera, ultima prova d'appello per tutti coloro che sono rimasti a secco dopo la prima tranche di stagione. 257 chilometri e undici Cotes in mezzo alle Ardenne per dirci chi sarà il vincitore di una delle corse di un giorno più prestigiose del panorama internazionale - chilometri che comunque non scoraggiano i soliti tentativi da lontano.
Ad uscire dagli scatti e controscatti della prima mezz'ora è un gruppo di nove corridori: Amainel Moinard della BMC, Johannes Frohlinger dell'Argos Shimano, Yukika Arashiro dell'Europcar, Jesus Hernandez della Saxo Bank, Arnold Jeannesson della FDJ, Josè Rujano della Androni Giocattoli, Sebastien Hinault dell'Ag2r, Pierre Cazaux dell'Euskaltel-Euskadi e Lars Petter Nordhaug del Team Sky.
Il gruppo non sembra comunque voler lasciare andare via i contrattaccanti: si portano infatti immediatamente davanti due uomini Radioshack: Jens Voigt e Joost Posthuma aiutati da tre uomini Liquigas - Canuti, Sabatini e Oss e tre Astana: Ponzi, Dynachenko e Kessiakoff. Dopo i primi 70 km, al primo rilevamento cronometrico ufficiale, in cima alla Cote de La Roche-en Ardenne, dove Hernandez batte Frohlinger e Jeannesson il vantaggio è di soli tre minuti e trenta secondi. Passato il rifornimento e passata Bastogne, ideale metà di gara, la battaglia per i GPM continua sul durissimo muro di Saint-Roch - un chilometro al 12% - dove José Rujano riesce a far valere le sue doti di scalatore e a conquistare su Bertagnolli ed Hernandez i quattro punti in palio transitando a 3'15'' prima del plotone. Il francese si rifà quindi dopo il lungo falsopiano di 50 km in cima alla Cote de Wanne, dove beffa Rujano ed Hernandez e dove il gruppo ha recuperato quasi tutto lo svantaggio portandosi ad un minuto. Rujano si aggiudica invece la Stèle Eddy Merckx - il premio in palio sulla salita più dura della gara - pochi metri dopo in cima alla Côte de Stockeu beffando Bertagnolli ed Hernandez col gruppo a 50'' ormai dai fuggitivi sulle rampe della Cote du Haute Levee dove la corsa comincia anche per quelli dietro, e comincia con la progressione di Tony Martin.
Il tedesco della Quickstep viene seguito immediatamente da Dupond e Gadret per l'Ag2r. In cima Hernandez nel frattempo scollina su Bertagnolli e Jeanneson e si porta davanti alla classifica GPM di giornata - il vantaggio risulta tuttavia risicatissimo per i nove al comando, poco più di 15'' sul gruppo di Tony Martin. L'attacco del Tedesco porta anche Thiago Machado per la Radioshack nelle prime posizioni a dare ulteriori cambi agli ormai stanchi compagni di squadra. Il gruppo di Gadret riprende quindi i fuggitivi sulla discesa del Rosier e li sorpassa sulle rampe della Cote du Masquerard - dove Martin transita davanti a tutti e dove i nove vengono poco dopo ripresi anche dal gruppo dei migliori. Il lavoro di Machado fa tuttavia sì che siano solo 12 i secondi di vantaggio per il terzetto al comando della corsa - lavoro che lascia presagire ad uno scatto di un uomo Radioshack, scatto che puntualmente avviene sulle prime rampe del Masquerard, e a provarlo è Ben Hermans.
Il belga della Radioshack scatta con a ruota il compagno Horner - immediata la reazione degli uomini Europcar che portano Rolland e Kern alla ruota dell'americano. Horner scollina in cima con 23 secondi di vantaggio sul gruppo dei migliori, gruppo dove a tirare sono solamente ora le sei maglie Astana e Liquigas stremate dalla fuga del mattino. A dare una mano alle due compaggini è quindi la Katusha che sulle rampe del Mont Theux comincia a prendere in mano la gara. Ciò non basta, tuttavia, ad evitare altri attacchi tra i favoriti, in particolare quello del già vincitore del Tour de Suisse - Levi Leipheimer.
Il capitano della Quickstep ci prova quindi sulla quartultima salita di giornata, seguito immediatamente da Greg Van Aevermet con Michael Albasini alla ruota dell'americano. Il vantaggio di Horner è tuttavia sufficiente ad evitare il ricongiungimento e a farlo scollinare con 40'' di vantaggio sul gruppo dei migliori e 20'' sul gruppo di Albasini - vantaggio sceso a 15'' ai piedi della salita che in virtù dei suoi due chilometri al nove percento può decidere la liegi: la Cote de la Redoute.
continua...