Francesco Schettino Award

Il meglio e il peggio del Tour de France 2012

Moderatore: Direttori di Corsa

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Francesco Schettino Award

Sondaggio concluso il 13/10/2012, 15:56

Jacopo Novantasei
1
7%
Giampaolo Giampaolo Jussi & Cameo87
8
53%
Gyanno Alì Muntari
0
Nessun voto
Jarod Parker
6
40%
 
Voti totali: 15

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Gigilasegaperenne
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Francesco Schettino Award

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Francesco Schettino Award

I topi sono i primi ad abbandonare la nave soltanto nel proverbio: spesso sono i direttori sportivi. Il premio intitolato al notorio capitano della Costa Concordia è pensato per tutti coloro che, alle prime difficoltà, hanno dimostrato di non saper dirigere una squadra di ciclismo, e hanno preferito allora dirigere se stessi fuori dai coglioni.

Nomination

Jacopo Novantasei
Va detto che dirigere la FDJ può non essere l'incarico più stimolante del globo, ma nemmeno José Mourinho sarebbe andato molto lontano se si fosse stufato di fare l'assistente all'Estrela Amadora. Tanto più che i fatti hanno dimostrato che Thibaut Pinot avrebbe meritato qualcosa di più di un direttore sportivo che alla dodicesima tappa decide di mandare tutto a mignotte. Probabilmente non vincerà perché la concorrenza quest'anno è stata così spietata da obbligare all'istituzione del premio, ma per una poco lusinghiera candidatura ce n'è senz'altro abbastanza.

Giampaolo Giampaolo Jussi & Cameo87
La Garmin poteva contare su un Ryder Hesjedal fresco di successo al Giro d'Italia e su due spalle d'eccezione come Danielson e Vande Velde, ma a demolire le ambizioni del canadese hanno provveduto prima il direttore sportivo, che ha deciso di paccare coerentemente per tutta la durata della Grande Boucle, e poi il suo vice, che dopo essersi applicato fino alla seconda frazione alpina ha pensato bene di seguire le orme del titolare. Se si pensa che il canadese è arrivato nonostante tutto sedicesimo, una testa di porco nella casa di entrambi troverebbe - se non la nostra approvazione - quanto meno una certa comprensione.

Gyanno Alì Muntari
Dopo essersi segnalato nella passata edizione come uno dei vice più promettenti, il DS Muntari è invece balzato agli onori della cronaca in questa stagione come uno di quelli che hanno lavorato di meno: due sole tattiche inviate (1a e 5a tappa), per poi cedere il timone alla vigilia della 15a tappa, quando il Tour de France era ormai più compromesso della posizione di Franco Fiorito. Il nome d'arte appare sempre più azzeccato.

Jarod Parker
Dopo essersi guadagnato la riconferma per la proverbiale pelle del culo nella passata edizione, quando venti tappe corse ottimamente prevalsero sull'ormai leggendaria tattica della tappa del Granon, Parker decide di prendere il posto salvato per miracolo e gettarlo a mare, fornendo appena sette tattiche su ventuno, sei delle quali nei primi sei giorni di gara. Certo, a giudicare dalla qualità delle sette inviate, forse i corridori potrebbero averne beneficiato, ma il fatto non rientra fra i parametri per l'assegnazione del premio. Vi rientra invece il fantomatico calo di motivazioni addotto come giustificazione per i propri ritmi di lavoro beppecontiani, casualmente coinciso con le prime débacle in corsa. Quasi meno credibile delle ragioni presentate per obbligare chi scrive a modificare la sua "giornata di..." in "La giornata di Jarod Parker", anziché utilizzare il nickname come per chiunque altro; ragioni definite "quanto meno poco convincenti" perfino dall'avvocato Taormina, da Pinocchio e da Forrest Gump.
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