9a Tappa: Clermont-Ferrand > Prat de Bouc 222,5 Km
Inviato: 02/08/2013, 11:45
9a TAPPA: CLERMONT-FERRAND > PRAT DE BOUC - PLOMB DU CANTAL 222,5 km
Planimetria
Altimetria
Col de Neronne
Pas de Peyrol (Le Puy Mary)
Col du Perhus
Col de Cere
Cote de la Chevade
Prat de Bouc (Plomb du Cantal)
Non è classificata come tappa di alta montagna, ma la nona frazione del Tour de France si candida ugualmente a lasciare tracce sulla classifica generale finale. Si tratterà infatti di una tradizionale cavalcata sul Massiccio Centrale, sfinente per il succedersi delle salite, il chilometraggio e il grande caldo che spesso affligge questa regione del paese.
Dopo essere ripartiti ai piedi del Puy de Dôme, a Clermont-Ferrand, i corridori avranno il non semplice compito di entrare subito nel ritmo gara per affrontare la pedalabile ma lunga scalata al Col de la Ventouse, 15 km e 300 metri al 3,4% di pendenza media. Superata la brevissima Côte des Buges - 1300 metri al 5,9% - una ventina di chilometri più avanti, sarà la Côte la Stèle, con i suoi 7,3 km al 5,4%, a richiamare l'attenzione degli atleti, per quanto sia altamente ottimistico pensare che già qui la corsa finisca per infiammarsi; anche perché alla vetta, collocata al km 61, seguirà l'unico lungo tratto di respiro della giornata, con una trentina di chilometri a netta prevalenza di discesa fino a Bort-les-Orgues, dopo al km 93,5 verrà raggiunto lo sprint intermedio quotidiano.
Per ritrovare una salita, sarà necessario attendere di aver superato la metà gara, con la Côte de Méallet, 2 km e 300 metri al 4,7% di media, posta dopo 117 km. Sforzo lievemente maggiore sarà richiesto per scavalcare la Côte d'Anglards-de-Salers, con una pendenza media del 6,3% distribuita su 4,4 km. Sarà però con la successiva scalata al Col de Neronne - 9600 metri all'insù al 4,9% - che la gara entrerà nella fase cruciale: sei salite concentrate in 80 km, di fatto senza nemmeno un tratto di respiro fra l'una e l'altra.
Difficile dire quale possa essere il punto prescelto dal primo coraggioso per scatenare la battaglia, ma - se il Col de Neronne appare un po' troppo pedalabile per lo scopo - un autorevole candidato parrebbe già essere il Pas de Peyrol, i cui 8,9 km al 6,9% - numeri già significativi - nascondono nel tratto finale delle rampe fino al 14%, ideali per sbarazzarsi della compagnia di qualche corridore già affaticato. In cima mancheranno tuttavia ancora 55 km, i primi 12 dei quali in discesa, verso l'imbocco del Col de Pertus. Malgrado la minore lunghezza (4,7 km), la pendenza media del 7,9% e la minore distanza dal traguardo (38,5 km) fanno della quartultima ascesa di giornata un altro valido trampolino di lancio, a patto di essere convinti di poter superare i più pedalabili Col de Cère (6 km al 4,8%, vetta ai -26,5) e Côte de la Chevade (3 km e mezzo, media del 6,6%, cima ad appena 14 km dal termine).
A prescindere dagli sviluppi di gara precedenti, sarà comunque l'ultima salita ad emettere i verdetti del noto atto del Tour: dopo oltre 200 km e dieci salite, gli 8300 metri dell'ultima ascesa dovrebbero essere sufficienti a produrre differenze anche fra i corridori di primo piano, a dispetto di una pendenza media rispettabile ma non impossibile (5,9%). Pur mancando dei passaggi estremi della frazione precedente, la tappa di Prat de Bouc sarà ideale per far emergere i corridori con le doti di fondo indispensabili per imporsi in una gara di tre settimane.
GPM: Col de la Ventouse (2a categoria, 980 m, 15,3 km al 3,4%, km 16,5); Côte des Buges (4a categoria, 987 m, 1,3 km al 5,9%, km 37,5); Côte de la Stèle (2a categoria, 1245 m, 7,3 km al 5,4%, km 61); Côte de Méallet (4a categoria, 695 m, 2,3 km al 4,7%, km 117); Côte d'Anglards-de-Salers (3a categoria, 817 m, 4,4 km al 6,3%, km 128); Col de Neronne (2a categoria, 1232 m, 9,8 km al 4,8%, km 152); Col du Pas de Peyrol (Le Puy Mary) (1a categoria, 1589 m, 8,9 km al 6,9%, km 167); Col du Pertus (2a categoria, 1309 m, 4,7 km al 7,9%, km 183,5); Col de Cère (3a categoria, 1299 m, 6 km al 4,9%, km 195,5); Côte de la Chevade (3a categoria, 1162 m, 3,7 km al 6,4%, km 208); Prat de Bouc (Plomb du Cantal) (2a categoria, 1392 m, 8,3 km al 5,9%, arrivo)
TRAGUARDO VOLANTE: Bort-les-Orgues (km 93,5)
Planimetria
Altimetria
Col de Neronne
Pas de Peyrol (Le Puy Mary)
Col du Perhus
Col de Cere
Cote de la Chevade
Prat de Bouc (Plomb du Cantal)
Non è classificata come tappa di alta montagna, ma la nona frazione del Tour de France si candida ugualmente a lasciare tracce sulla classifica generale finale. Si tratterà infatti di una tradizionale cavalcata sul Massiccio Centrale, sfinente per il succedersi delle salite, il chilometraggio e il grande caldo che spesso affligge questa regione del paese.
Dopo essere ripartiti ai piedi del Puy de Dôme, a Clermont-Ferrand, i corridori avranno il non semplice compito di entrare subito nel ritmo gara per affrontare la pedalabile ma lunga scalata al Col de la Ventouse, 15 km e 300 metri al 3,4% di pendenza media. Superata la brevissima Côte des Buges - 1300 metri al 5,9% - una ventina di chilometri più avanti, sarà la Côte la Stèle, con i suoi 7,3 km al 5,4%, a richiamare l'attenzione degli atleti, per quanto sia altamente ottimistico pensare che già qui la corsa finisca per infiammarsi; anche perché alla vetta, collocata al km 61, seguirà l'unico lungo tratto di respiro della giornata, con una trentina di chilometri a netta prevalenza di discesa fino a Bort-les-Orgues, dopo al km 93,5 verrà raggiunto lo sprint intermedio quotidiano.
Per ritrovare una salita, sarà necessario attendere di aver superato la metà gara, con la Côte de Méallet, 2 km e 300 metri al 4,7% di media, posta dopo 117 km. Sforzo lievemente maggiore sarà richiesto per scavalcare la Côte d'Anglards-de-Salers, con una pendenza media del 6,3% distribuita su 4,4 km. Sarà però con la successiva scalata al Col de Neronne - 9600 metri all'insù al 4,9% - che la gara entrerà nella fase cruciale: sei salite concentrate in 80 km, di fatto senza nemmeno un tratto di respiro fra l'una e l'altra.
Difficile dire quale possa essere il punto prescelto dal primo coraggioso per scatenare la battaglia, ma - se il Col de Neronne appare un po' troppo pedalabile per lo scopo - un autorevole candidato parrebbe già essere il Pas de Peyrol, i cui 8,9 km al 6,9% - numeri già significativi - nascondono nel tratto finale delle rampe fino al 14%, ideali per sbarazzarsi della compagnia di qualche corridore già affaticato. In cima mancheranno tuttavia ancora 55 km, i primi 12 dei quali in discesa, verso l'imbocco del Col de Pertus. Malgrado la minore lunghezza (4,7 km), la pendenza media del 7,9% e la minore distanza dal traguardo (38,5 km) fanno della quartultima ascesa di giornata un altro valido trampolino di lancio, a patto di essere convinti di poter superare i più pedalabili Col de Cère (6 km al 4,8%, vetta ai -26,5) e Côte de la Chevade (3 km e mezzo, media del 6,6%, cima ad appena 14 km dal termine).
A prescindere dagli sviluppi di gara precedenti, sarà comunque l'ultima salita ad emettere i verdetti del noto atto del Tour: dopo oltre 200 km e dieci salite, gli 8300 metri dell'ultima ascesa dovrebbero essere sufficienti a produrre differenze anche fra i corridori di primo piano, a dispetto di una pendenza media rispettabile ma non impossibile (5,9%). Pur mancando dei passaggi estremi della frazione precedente, la tappa di Prat de Bouc sarà ideale per far emergere i corridori con le doti di fondo indispensabili per imporsi in una gara di tre settimane.
GPM: Col de la Ventouse (2a categoria, 980 m, 15,3 km al 3,4%, km 16,5); Côte des Buges (4a categoria, 987 m, 1,3 km al 5,9%, km 37,5); Côte de la Stèle (2a categoria, 1245 m, 7,3 km al 5,4%, km 61); Côte de Méallet (4a categoria, 695 m, 2,3 km al 4,7%, km 117); Côte d'Anglards-de-Salers (3a categoria, 817 m, 4,4 km al 6,3%, km 128); Col de Neronne (2a categoria, 1232 m, 9,8 km al 4,8%, km 152); Col du Pas de Peyrol (Le Puy Mary) (1a categoria, 1589 m, 8,9 km al 6,9%, km 167); Col du Pertus (2a categoria, 1309 m, 4,7 km al 7,9%, km 183,5); Col de Cère (3a categoria, 1299 m, 6 km al 4,9%, km 195,5); Côte de la Chevade (3a categoria, 1162 m, 3,7 km al 6,4%, km 208); Prat de Bouc (Plomb du Cantal) (2a categoria, 1392 m, 8,3 km al 5,9%, arrivo)
TRAGUARDO VOLANTE: Bort-les-Orgues (km 93,5)