Comunicazione relativa alle tattiche
Inviato: 18/07/2012, 15:42
Posso dire una cosa fuori dai denti?
Ne ho i coglioni pieni.
E non avete letto le tattiche, e non fate quello che vi dico, e non ve ne frega niente, e fate quello che volete, e via discorrendo.
Il 99% dei commenti alle tappe è di questo tenore. Riscrivo qui quello che ho messo nella sezione privata della Rabobank, e che quindi ha letto solo Erol.
Tutti i giorni perdiamo un paio d'ore a leggere le tattiche, raccogliere quelli che vogliono andare in fuga, sceglierli, elencare quelli che devono tirare, vedere quelli che vogliono scattare in altri punti, selezionarli, e via così.
Poi la tappa va anche scritta.
Diciamo che meno di 3-4 ore non partono.
Ora, lungi da me voler fare la vittima, nessuno me l'ha imposto, e anzi lo faccio volentieri.
Però tutti i giorni sembra di stare ad un ufficio reclami. Non va in fuga quello che volevate voi, e non abbiamo letto la tattica. Non parte il corridore, e non abbiamo letto la tattica. Va la fuga che non vi piace, e non abbiamo letto la tattica.
Lo scrivo una volta per tutte, e non lo ripeterò più: le tattiche le leggiamo tutte. Riga per riga.
Poi spieghi perché non c'è l'attacco che stava scritto nella tattica, e la risposta è sempre: "Eh, ma non c'è scritto", "Sarà, ma non l'ho letto".
Se scrivessi in cronaca ogni singolo corridore che si porta davanti, ci metterei 12 ore a scrivere la cronaca di una tappa di trasferimento. E siccome abbiamo tra le 18 e le 22 tattiche al giorno, qualcosa inevitabilmente va perso. Anzi, tecnicamente non va perso, perché quando decidiamo lo sviluppo della tappa c'è tutto, visto che raccogliamo passo per passo. Quando poi si tratta di scrivere, siccome bisogna ricominciare da capo, qualche passaggio capita di saltarlo. Che poi non è mai lo scatto della maglia gialla, ma il tale corridore che deve andare in testa a tirare, il tale componente della fuga della prima ora, e via discorrendo.
Ora, io capisco anche le vostre ragioni, però un fenomeno che è sempre esistito ma che si era mantenuto entro limiti accettabili, quello del far notare qualche mancanza, sta assumendo proporzioni irritanti. La metà dei direttori sportivi neanche commenta le tappe, scrive solo se ha da piagnucolare per qualche cosa. Un "qualche cosa" che generalmente è importante più o meno quando una scoreggia in un tornado, ma sia mai che si perda l'occasione di cioccare.
Ripeto: la critica è accettabile e accettata, però sarebbe cosa gradita che fosse fatta in maniera un minimo meno acida/sarcastica/polemica.
Prendo l'esempio di alludha, ma non è l'unico. Entra nel topic, manco dice "A", l'unico commento da fare è che non abbiamo fatto quello che diceva lui. Che poi, manco avesse orchestrato per mezzora un attacco di squadra per rivoluzionare il Tour. Aveva detto di mettere davanti Bodnar e Oss per tirare nella prima parte, evitando che nascesse una fuga particolarmente numerosa. Davanti erano in 15 e giravano tutti tranne un paio, la BMC aveva detto che più di tanto non tirava, quindi Bodnar e Oss in più facevano una differenza che oscillava tra zero e nessuna. E la tappa tutto sommato è andata bene per la Liquigas, mi pare, visto che ha pure guadagnato secondi su alcuni uomini di classifica con il capitano.
Nella tappa di Geraardsbergen, metà dei DS ha reclamato perché il loro leader aveva perso terreno, e i più lo hanno fatto andando da Alessio a piantar grane con le solite argomentazioni.
Per contro, Jonathan D'Arkness ha messo un messaggio nel topic della tappa chiedendo solo se il problema era che non era chiara la tattica o che il corridore semplicemente non ce l'aveva fatta.
Ora, se la lamentela viene fatta nella seconda modalità, cioè chiedendo se non si capiva/è sfuggito o se semplicemente non ci sia scritto/la tattica non sia riuscita, mi sta benissimo, e ci mancherebbe solo di vietare questo genere di messaggio.
Se però ogni tappa è l'occasione per trovare da dire, e soprattutto per parlare solo se si ha da reclamare qualcosa, non mi sta bene. Io spendo volentieri il tempo per organizzare il gioco, ma non così se l'unica gratificazione che devo ricevere è di sentirmi dire che faccio quello che voglio e che non leggo le tattiche. Non voglio né essere ringraziato né essere lodato per quello che faccio, perché decido io di farlo e non mi obbliga nessuno. Mi basterebbe solo non essere costantemente oggetto di critica, lamentela, irritazione e via discorrendo. Perché se l'andazzo deve essere solo questo, tempo domani mattina la cosa finisce.
Ne ho i coglioni pieni.
E non avete letto le tattiche, e non fate quello che vi dico, e non ve ne frega niente, e fate quello che volete, e via discorrendo.
Il 99% dei commenti alle tappe è di questo tenore. Riscrivo qui quello che ho messo nella sezione privata della Rabobank, e che quindi ha letto solo Erol.
Tutti i giorni perdiamo un paio d'ore a leggere le tattiche, raccogliere quelli che vogliono andare in fuga, sceglierli, elencare quelli che devono tirare, vedere quelli che vogliono scattare in altri punti, selezionarli, e via così.
Poi la tappa va anche scritta.
Diciamo che meno di 3-4 ore non partono.
Ora, lungi da me voler fare la vittima, nessuno me l'ha imposto, e anzi lo faccio volentieri.
Però tutti i giorni sembra di stare ad un ufficio reclami. Non va in fuga quello che volevate voi, e non abbiamo letto la tattica. Non parte il corridore, e non abbiamo letto la tattica. Va la fuga che non vi piace, e non abbiamo letto la tattica.
Lo scrivo una volta per tutte, e non lo ripeterò più: le tattiche le leggiamo tutte. Riga per riga.
Poi spieghi perché non c'è l'attacco che stava scritto nella tattica, e la risposta è sempre: "Eh, ma non c'è scritto", "Sarà, ma non l'ho letto".
Se scrivessi in cronaca ogni singolo corridore che si porta davanti, ci metterei 12 ore a scrivere la cronaca di una tappa di trasferimento. E siccome abbiamo tra le 18 e le 22 tattiche al giorno, qualcosa inevitabilmente va perso. Anzi, tecnicamente non va perso, perché quando decidiamo lo sviluppo della tappa c'è tutto, visto che raccogliamo passo per passo. Quando poi si tratta di scrivere, siccome bisogna ricominciare da capo, qualche passaggio capita di saltarlo. Che poi non è mai lo scatto della maglia gialla, ma il tale corridore che deve andare in testa a tirare, il tale componente della fuga della prima ora, e via discorrendo.
Ora, io capisco anche le vostre ragioni, però un fenomeno che è sempre esistito ma che si era mantenuto entro limiti accettabili, quello del far notare qualche mancanza, sta assumendo proporzioni irritanti. La metà dei direttori sportivi neanche commenta le tappe, scrive solo se ha da piagnucolare per qualche cosa. Un "qualche cosa" che generalmente è importante più o meno quando una scoreggia in un tornado, ma sia mai che si perda l'occasione di cioccare.
Ripeto: la critica è accettabile e accettata, però sarebbe cosa gradita che fosse fatta in maniera un minimo meno acida/sarcastica/polemica.
Prendo l'esempio di alludha, ma non è l'unico. Entra nel topic, manco dice "A", l'unico commento da fare è che non abbiamo fatto quello che diceva lui. Che poi, manco avesse orchestrato per mezzora un attacco di squadra per rivoluzionare il Tour. Aveva detto di mettere davanti Bodnar e Oss per tirare nella prima parte, evitando che nascesse una fuga particolarmente numerosa. Davanti erano in 15 e giravano tutti tranne un paio, la BMC aveva detto che più di tanto non tirava, quindi Bodnar e Oss in più facevano una differenza che oscillava tra zero e nessuna. E la tappa tutto sommato è andata bene per la Liquigas, mi pare, visto che ha pure guadagnato secondi su alcuni uomini di classifica con il capitano.
Nella tappa di Geraardsbergen, metà dei DS ha reclamato perché il loro leader aveva perso terreno, e i più lo hanno fatto andando da Alessio a piantar grane con le solite argomentazioni.
Per contro, Jonathan D'Arkness ha messo un messaggio nel topic della tappa chiedendo solo se il problema era che non era chiara la tattica o che il corridore semplicemente non ce l'aveva fatta.
Ora, se la lamentela viene fatta nella seconda modalità, cioè chiedendo se non si capiva/è sfuggito o se semplicemente non ci sia scritto/la tattica non sia riuscita, mi sta benissimo, e ci mancherebbe solo di vietare questo genere di messaggio.
Se però ogni tappa è l'occasione per trovare da dire, e soprattutto per parlare solo se si ha da reclamare qualcosa, non mi sta bene. Io spendo volentieri il tempo per organizzare il gioco, ma non così se l'unica gratificazione che devo ricevere è di sentirmi dire che faccio quello che voglio e che non leggo le tattiche. Non voglio né essere ringraziato né essere lodato per quello che faccio, perché decido io di farlo e non mi obbliga nessuno. Mi basterebbe solo non essere costantemente oggetto di critica, lamentela, irritazione e via discorrendo. Perché se l'andazzo deve essere solo questo, tempo domani mattina la cosa finisce.
meritiamo una vittoria di tappa solo per questo 