3a Tappa: Dubai Marine Club > Hatta Dam 176,5 km
Inviato: 06/02/2016, 19:41
Tappa 3: Dubai Marine > Hatta Dam: 176.5 Km
Planimetria
Altimetria
Ultimi km
Alla terza tappa arriva quella che può essere considerata la tappa regina del Dubai Tour, o quantomeno quella che presenta le principali asperità della corsa. Non parliamo certo di vette alpine, e anzi la quota massima raggiunta è di 469 metri, ma il finale di tappa promette di delineare chi ha buone possibilità di presentarsi quantomeno sul podio al termine della quarta tappa. Come in tutte le tappe, la partenza è fissata al Marine Club, e come nella prima tappa ci si dirige verso est, verso la zona montuosa. Il tracciato è molto lineare, e andrà a tagliare in orizzontale tutto il deserto fin quasi al confine con l'Oman. Lungo la strada è posizionato il primo traguardo intermedio di giornata, a Lahbab, posto tra le altre cose a 105 metri sul livello del mare. La strada fino al confine con lo stato omanita infatti tende tutta leggermente a salire. Giunti al confine, si andrà ad aggirarlo, recandosi invece verso la località di Al Malaiha, dove è posto il rifornimento di giornata. Qui mancheranno 20 km all'imbocco di quella che viene definita come la prima salita di giornata, ma in realtà la Shaikh Kalba Rd non rappresenta una vera e propria salita. Piuttosto è un lungo stradone con pendenze che qui e lì spiccano, come ad esempio il primo strappo all'imbocco che sfiora il 9%. Nel complesso però sarà molto più simile ad un falsopiano, con una pendenza media che, dilazionata negli 11,5 km, risulta essere appena al 2,9%. Allo scollinamento si affronterà una discesa non particolarmente tecnica, seppur appena più veloce nella prima parte un po' più ripida, che conduce a Munay. Qui è posto l'ultimo traguardo volante di giornata, che, in caso i fuggitivi non fossero già più in avanscoperta, potrebbe rappresentare un buon antipasto di ciò che potrà essere tra 20 chilometri. Dopo Munay la discesa diventa un falsopiano digradante, che porta i corridori all'imbocco della salita di Huwaylat, il probabile spartiacque della corsa. I dati altimetrici della salita, infatti (5,4 km al 3,4%), nascondono una netta divisione in due tronconi: uno più lungo in falsopiano, uno breve ma più ripido, di circa 1100 metri con pendenza media del 7%. E' qui che potrebbero sorgere i primi attacchi, ma questi possono aver seguito solo in caso di formazione di un buon gruppetto di corridori. Infatti, al termine della breve discesa, inizierà un falsopiano che potrebbe tagliare le gambe a qualunque attaccante solitario, che per quanto possa tenere qui, rischia di pagare il conto del suo sforzo sul muro di Hatta Dam, non lunghissimo perché misura appena 300 metri, ma con pendenze fortissime fino al 17%. Sarà poco più di una volata quindi, ma abbastanza dura da poter scavare distacchi di qualche secondo, fondamentali nell'economia di una corsa come questa.
TRAGUARDI VOLANTI: Lahbab (105 m, Km 61.5), Munay (277 m, Km 152).
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Alla terza tappa arriva quella che può essere considerata la tappa regina del Dubai Tour, o quantomeno quella che presenta le principali asperità della corsa. Non parliamo certo di vette alpine, e anzi la quota massima raggiunta è di 469 metri, ma il finale di tappa promette di delineare chi ha buone possibilità di presentarsi quantomeno sul podio al termine della quarta tappa. Come in tutte le tappe, la partenza è fissata al Marine Club, e come nella prima tappa ci si dirige verso est, verso la zona montuosa. Il tracciato è molto lineare, e andrà a tagliare in orizzontale tutto il deserto fin quasi al confine con l'Oman. Lungo la strada è posizionato il primo traguardo intermedio di giornata, a Lahbab, posto tra le altre cose a 105 metri sul livello del mare. La strada fino al confine con lo stato omanita infatti tende tutta leggermente a salire. Giunti al confine, si andrà ad aggirarlo, recandosi invece verso la località di Al Malaiha, dove è posto il rifornimento di giornata. Qui mancheranno 20 km all'imbocco di quella che viene definita come la prima salita di giornata, ma in realtà la Shaikh Kalba Rd non rappresenta una vera e propria salita. Piuttosto è un lungo stradone con pendenze che qui e lì spiccano, come ad esempio il primo strappo all'imbocco che sfiora il 9%. Nel complesso però sarà molto più simile ad un falsopiano, con una pendenza media che, dilazionata negli 11,5 km, risulta essere appena al 2,9%. Allo scollinamento si affronterà una discesa non particolarmente tecnica, seppur appena più veloce nella prima parte un po' più ripida, che conduce a Munay. Qui è posto l'ultimo traguardo volante di giornata, che, in caso i fuggitivi non fossero già più in avanscoperta, potrebbe rappresentare un buon antipasto di ciò che potrà essere tra 20 chilometri. Dopo Munay la discesa diventa un falsopiano digradante, che porta i corridori all'imbocco della salita di Huwaylat, il probabile spartiacque della corsa. I dati altimetrici della salita, infatti (5,4 km al 3,4%), nascondono una netta divisione in due tronconi: uno più lungo in falsopiano, uno breve ma più ripido, di circa 1100 metri con pendenza media del 7%. E' qui che potrebbero sorgere i primi attacchi, ma questi possono aver seguito solo in caso di formazione di un buon gruppetto di corridori. Infatti, al termine della breve discesa, inizierà un falsopiano che potrebbe tagliare le gambe a qualunque attaccante solitario, che per quanto possa tenere qui, rischia di pagare il conto del suo sforzo sul muro di Hatta Dam, non lunghissimo perché misura appena 300 metri, ma con pendenze fortissime fino al 17%. Sarà poco più di una volata quindi, ma abbastanza dura da poter scavare distacchi di qualche secondo, fondamentali nell'economia di una corsa come questa.
TRAGUARDI VOLANTI: Lahbab (105 m, Km 61.5), Munay (277 m, Km 152).