13a tappa: Mauberge > Mur de Huy (Bel) 239 km
Inviato: 01/08/2011, 12:00
Sarà il Belgio ad ospitare il primo ed unico traguardo straniero di questa edizione della Grande Boucle, e lo farà in un contesto estremamente suggestivo e di grande interesse tecnico. La 13a tappa vedrà infatti quale giudice supremo il Mur de Huy, la salita simbolo della Freccia Vallone, ascesa che dovrebbe essere di per sé sufficiente a garantire attesa e spettacolo in vista della giornata di domenica 17 luglio. Sarebbe tuttavia un errore ridurre l'intera frazione alla sola erta conclusiva, dal momento che saranno ben nove i GPM in programma, otto dei quali concentrati negli ultimi 105 km di gara.
Lasciata Mauberge, la corsa entrerà in Belgio dopo 20 km circa, rimanendo su strade altimetricamente tranquille per circa 135 km, con la sola eccezione della Côte de Dinant, 2400 metri di salita al 5,4% di pendenza media. Lo scenario muterà radicalmente dopo aver superato il comune di Vieuxville, pochi chilometri dopo il traguardo Volante di Bomal, posto a 109 km dal termine. Sarà allora che la micidiale serie di 8 salite in 105 km avrà inizio, anche se la prima di queste, la Côte de Ville, sarà utile quasi esclusivamente come antipasto, con i suoi 4,9 km al 3,7%. Ben diverso però il discorso relativo alla seconda terza ascesa in programma, la breve (1,7 km) ma terribile (9,5% di pendenza media) Côte de la Redoute, uno dei totem della Liegi-Bastogne-Liegi. Dalla vetta mancheranno ancora 86 km. Dopo 11 di questi, i corridori transiteranno quindi sulla Côte de Rouvreux, 2 km e 400 metri al 5,7% di media, seguita dalla Côte de Fraiture, 2,8 km al 4,6% con vetta a 66 km dal termine. Superata questa difficoltà, i corridori potranno respirare nei 30 km circa successivi, fino a quando, al km 204, approcceranno la Côte du Bois du Chêneux, 2100 metri di ascesa al 5,2% di pendenza media, con vetta ai -33.
Un'altra fase di relativa tranquillità caratterizzerà i successivi 20 km abbondanti di gara, fino a 12 km dal traguardo. Sarà allora che la corsa entrerà definitivamente nel vivo, con i 2,4 km al 5,1% della Côte de Saint-Léonard, la cui sommità sarà a 10 km scarsi dalla linea d'arrivo. Neppure il tempo di abituarsi alla discesa, che subito la strada tornerà ad impennarsi sotto le ruote dei corridori, in direzione dei 238 metri della Côte de Thier de Huy, 1400 metri di scalata al 9% di pendenza media. Dalla vetta mancheranno 6 km e 800 metri, i primi due dei quali in discesa. Un breve tratto pianeggiante condurrà quindi ai 1300 metri conclusivi, quelli che vedranno la corsa inerpicarsi lungo le mitiche rampe del Mur de Huy, le cui pendenze (9,8% la media) autorizzano a pensare che anche qualche grosso calibro possa cercare di approfittare delle difficoltà della giornata. Una frazione che dunque non può nel complesso essere comparata ad un tappone alpino, ma che si presta a possibili imboscate, magari con il supporto di una squadra all'altezza, e che potrebbe offrire terreno fertile per chi si presenterà al via armato di buone gambe e grande coraggio.
GPM: Côte de Dinant (4a categoria, 233 m, 2,4 km al 5,4%, km 80,3); Côte de Ville (4a categoria, 331 m, 4,9 km al 3,7%, km 138,7); Côte de la Redoute (3a categoria, 292 m, 1,7 km al 9,5%, km 153,1); Côte de Rouvreux (4a categoria, 264 m, 2,4 km al 5,7%, km 164,2); Côte de Fraiture (4a categoria, 237 m, 2,8 km al 4,6%, km 173,2); Côte du Bois du Chêneux (4a categoria, 183 m, 2,1 km al 5,2%, km 206,1); Côte de Saint-Léonard (4a categoria, 204 m, 2,4 km al 5,1%, km 229,3); Côte de Thier de Huy (3a categoria, 238 m, 1,4 km al 9%, km 232,2); Mur de Huy (3a categoria, 204 m, 1,3 km al 9,8%, arrivo)
TRAGUARDO VOLANTE: Bomal (km 130,3)
DIPARTIMENTI: Nord (km 0-20); Wallonie (km 20-arrivo)
Marino: Buongiorno.
Sgarbozza: Barido, oggi niende inizzio boedigo?
Marino: No, mi rifiuto in segno di protesta.
Sgarbozza: Brodesda beccosa?
Marino: La Rai si rifiuta di rimborsarmi le spese. Stai a vedere che adesso mi tocca pure venire a lavorare a mie spese.
Regia: Marino, hai chiesto che ti fossero rimborsati i soldi che hai speso con le ragazze di Jarod Parker.
Marino: Un uomo deve potersi riprendere dalle fatiche di una giornata.
Regia: Sì, ma quattro mignotte a sera mi sembrano un po' tante per riprendersi.
Marino: Nazareno, se a te non si alza più neanche vedendo Megan Fox e Jessica Alba che si infilano reciprocamente la lingua in bocca, non è un problema mio.
Regia: Le mie prestazioni sessuali sono sempre di alto livello.
Marino: Dove per "alto" si intende il livello delle prestazioni di Muntari adattato a terzino destro?
Regia: Non raccolgo la provocazione. E comunque Muntari è un ottimo giocatore.
Marino: Questo può essere vero solo se i termini di paragone sono la quarta scelta in attacco della Sanbenedettese, il terzo portiere del Fidelis Andria, un centrale di riserva del Castel di Sangro o l'intero organico della Juventus.
Regia: Marino, dai la linea alla ricognizione di Davide Cassani.
Marino: Ma dai, Nazareno, si scherza.
Regia: Non è una punizione, è in scaletta.
Marino: Il tempismo è quanto meno sospetto però.
Regia: Dai la linea a Cassani.
Marino: Visto che ti sta tanto a cuore il sonno dei nostri ascoltatori, andiamo a verificare le capacità di guida di Cassani sulle strade delle Ardenne.
*Video*
Cassani: E' la tghedicesima tappa, da Mobeg-g al Mugo di Uì, duecentotghentanove chilometghi. Numegosissime le salitelle da affgontaghe, peg un tgacciato che sembga più una classica delle Agdenne che una tappa del Tug. Eccoci ai piedi del Mugo di Uì. Mancano milletghecento metghi al tgaguagdo.
Marino: Cioè, su 239 km ne ha tagliati 238?
Cassani: Eccoci... anf... sul Mugo di Uì... anf...
*Parte "Gabriel's Oboe"*
Marino: Mettere Morricone per una ricognizione di Cassani però è come mettere Mozart a fare da colonna sonora ad una gara di rutti.
Regia: Marino, non esageriamo, Morricone non è Mozart.
Marino: Sì, ma anche la gara di rutti è nettamente superiore alle ricognizioni di Cassani.
Cassani: Anf... la salita... anf... è dughissima...
*Stacco*
Cassani: Eccoci in cima.
Marino: Ma che cazzo è 'sta roba?
Regia: Abbiamo dovuto tagliare per ragioni di tempo.
Marino: Quindi Cassani l'ha sfangata anche stavolta?
Regia: No, no, l'ha fatta.
Marino: E in quanto tempo?
Regia: Non lo so, ma attorno a metà salita mi ha chiesto di spedirgli dei prezzi dei pernottamenti nella zona della Vallonia.
Cassani: E' una tappa da pghendeghe con le molle. Non è dughissima, le salite sono bghevi, ma è una fgazione molto adatta ad imboscate e azioni a sogpghesa. E in ogni caso, il Mugo di Uì potrebbe genegaghe dei distacchi anche di alcune decine di secondi tga i miglioghi.
*In studio*
Marino: E secondo te, Gigi Sgarbozza, chi sarà a trarre profitto dalla tappa.
Sgarbozza: Senz'aldro Dabiano Gunego è da gonsiderare il vavorido nummero uno, davatti a Gottadò, Evan, Vran e Endi Geg, Samuel Zange, inzomma a dutti guei gorridori che reggono bene su salide brevi a gronomedro in alda montagna sul bavé.
Marino: Una definizione quanto mai esaustiva, Gigi. Pietro Plastina, hai dei messaggi per noi?
Plastina: Sì, uno. Anzi no, ecco che ne arriva in questo momento uno, da parte di un certo Alludha: "Dite a Sgarbozza che il bonifico per non aver inserito Gilbert tra i favoriti di oggi glielo mando in giornata."
Marino: Momenti di grande televisione, gentili telespettatori. L'altro?
Plastina: Sì, ci scrive da Dublino un tale che si firma Gasp, che chiede: "Marino, dato che ti intendi anche di calcio: Sneijder lo vedi bene in mediana, o è meglio se lo sposto ancora più indietro, magari facendolo giocare sulla stessa linea di Julio Cesar?"
Marino: Qualcosa mi dice che il nostro amico Gasp non mangerà il panettone. Non altrettanto si può dire invece dell'uomo al quale stiamo per cedere la linea, che il panettone lo mangia anche a carnevale: Ano Vulvarelli, al commento come sempre in compagnia di Davide Cassani.
Lasciata Mauberge, la corsa entrerà in Belgio dopo 20 km circa, rimanendo su strade altimetricamente tranquille per circa 135 km, con la sola eccezione della Côte de Dinant, 2400 metri di salita al 5,4% di pendenza media. Lo scenario muterà radicalmente dopo aver superato il comune di Vieuxville, pochi chilometri dopo il traguardo Volante di Bomal, posto a 109 km dal termine. Sarà allora che la micidiale serie di 8 salite in 105 km avrà inizio, anche se la prima di queste, la Côte de Ville, sarà utile quasi esclusivamente come antipasto, con i suoi 4,9 km al 3,7%. Ben diverso però il discorso relativo alla seconda terza ascesa in programma, la breve (1,7 km) ma terribile (9,5% di pendenza media) Côte de la Redoute, uno dei totem della Liegi-Bastogne-Liegi. Dalla vetta mancheranno ancora 86 km. Dopo 11 di questi, i corridori transiteranno quindi sulla Côte de Rouvreux, 2 km e 400 metri al 5,7% di media, seguita dalla Côte de Fraiture, 2,8 km al 4,6% con vetta a 66 km dal termine. Superata questa difficoltà, i corridori potranno respirare nei 30 km circa successivi, fino a quando, al km 204, approcceranno la Côte du Bois du Chêneux, 2100 metri di ascesa al 5,2% di pendenza media, con vetta ai -33.
Un'altra fase di relativa tranquillità caratterizzerà i successivi 20 km abbondanti di gara, fino a 12 km dal traguardo. Sarà allora che la corsa entrerà definitivamente nel vivo, con i 2,4 km al 5,1% della Côte de Saint-Léonard, la cui sommità sarà a 10 km scarsi dalla linea d'arrivo. Neppure il tempo di abituarsi alla discesa, che subito la strada tornerà ad impennarsi sotto le ruote dei corridori, in direzione dei 238 metri della Côte de Thier de Huy, 1400 metri di scalata al 9% di pendenza media. Dalla vetta mancheranno 6 km e 800 metri, i primi due dei quali in discesa. Un breve tratto pianeggiante condurrà quindi ai 1300 metri conclusivi, quelli che vedranno la corsa inerpicarsi lungo le mitiche rampe del Mur de Huy, le cui pendenze (9,8% la media) autorizzano a pensare che anche qualche grosso calibro possa cercare di approfittare delle difficoltà della giornata. Una frazione che dunque non può nel complesso essere comparata ad un tappone alpino, ma che si presta a possibili imboscate, magari con il supporto di una squadra all'altezza, e che potrebbe offrire terreno fertile per chi si presenterà al via armato di buone gambe e grande coraggio.
GPM: Côte de Dinant (4a categoria, 233 m, 2,4 km al 5,4%, km 80,3); Côte de Ville (4a categoria, 331 m, 4,9 km al 3,7%, km 138,7); Côte de la Redoute (3a categoria, 292 m, 1,7 km al 9,5%, km 153,1); Côte de Rouvreux (4a categoria, 264 m, 2,4 km al 5,7%, km 164,2); Côte de Fraiture (4a categoria, 237 m, 2,8 km al 4,6%, km 173,2); Côte du Bois du Chêneux (4a categoria, 183 m, 2,1 km al 5,2%, km 206,1); Côte de Saint-Léonard (4a categoria, 204 m, 2,4 km al 5,1%, km 229,3); Côte de Thier de Huy (3a categoria, 238 m, 1,4 km al 9%, km 232,2); Mur de Huy (3a categoria, 204 m, 1,3 km al 9,8%, arrivo)
TRAGUARDO VOLANTE: Bomal (km 130,3)
DIPARTIMENTI: Nord (km 0-20); Wallonie (km 20-arrivo)
Marino: Buongiorno.
Sgarbozza: Barido, oggi niende inizzio boedigo?
Marino: No, mi rifiuto in segno di protesta.
Sgarbozza: Brodesda beccosa?
Marino: La Rai si rifiuta di rimborsarmi le spese. Stai a vedere che adesso mi tocca pure venire a lavorare a mie spese.
Regia: Marino, hai chiesto che ti fossero rimborsati i soldi che hai speso con le ragazze di Jarod Parker.
Marino: Un uomo deve potersi riprendere dalle fatiche di una giornata.
Regia: Sì, ma quattro mignotte a sera mi sembrano un po' tante per riprendersi.
Marino: Nazareno, se a te non si alza più neanche vedendo Megan Fox e Jessica Alba che si infilano reciprocamente la lingua in bocca, non è un problema mio.
Regia: Le mie prestazioni sessuali sono sempre di alto livello.
Marino: Dove per "alto" si intende il livello delle prestazioni di Muntari adattato a terzino destro?
Regia: Non raccolgo la provocazione. E comunque Muntari è un ottimo giocatore.
Marino: Questo può essere vero solo se i termini di paragone sono la quarta scelta in attacco della Sanbenedettese, il terzo portiere del Fidelis Andria, un centrale di riserva del Castel di Sangro o l'intero organico della Juventus.
Regia: Marino, dai la linea alla ricognizione di Davide Cassani.
Marino: Ma dai, Nazareno, si scherza.
Regia: Non è una punizione, è in scaletta.
Marino: Il tempismo è quanto meno sospetto però.
Regia: Dai la linea a Cassani.
Marino: Visto che ti sta tanto a cuore il sonno dei nostri ascoltatori, andiamo a verificare le capacità di guida di Cassani sulle strade delle Ardenne.
*Video*
Cassani: E' la tghedicesima tappa, da Mobeg-g al Mugo di Uì, duecentotghentanove chilometghi. Numegosissime le salitelle da affgontaghe, peg un tgacciato che sembga più una classica delle Agdenne che una tappa del Tug. Eccoci ai piedi del Mugo di Uì. Mancano milletghecento metghi al tgaguagdo.
Marino: Cioè, su 239 km ne ha tagliati 238?
Cassani: Eccoci... anf... sul Mugo di Uì... anf...
*Parte "Gabriel's Oboe"*
Marino: Mettere Morricone per una ricognizione di Cassani però è come mettere Mozart a fare da colonna sonora ad una gara di rutti.
Regia: Marino, non esageriamo, Morricone non è Mozart.
Marino: Sì, ma anche la gara di rutti è nettamente superiore alle ricognizioni di Cassani.
Cassani: Anf... la salita... anf... è dughissima...
*Stacco*
Cassani: Eccoci in cima.
Marino: Ma che cazzo è 'sta roba?
Regia: Abbiamo dovuto tagliare per ragioni di tempo.
Marino: Quindi Cassani l'ha sfangata anche stavolta?
Regia: No, no, l'ha fatta.
Marino: E in quanto tempo?
Regia: Non lo so, ma attorno a metà salita mi ha chiesto di spedirgli dei prezzi dei pernottamenti nella zona della Vallonia.
Cassani: E' una tappa da pghendeghe con le molle. Non è dughissima, le salite sono bghevi, ma è una fgazione molto adatta ad imboscate e azioni a sogpghesa. E in ogni caso, il Mugo di Uì potrebbe genegaghe dei distacchi anche di alcune decine di secondi tga i miglioghi.
*In studio*
Marino: E secondo te, Gigi Sgarbozza, chi sarà a trarre profitto dalla tappa.
Sgarbozza: Senz'aldro Dabiano Gunego è da gonsiderare il vavorido nummero uno, davatti a Gottadò, Evan, Vran e Endi Geg, Samuel Zange, inzomma a dutti guei gorridori che reggono bene su salide brevi a gronomedro in alda montagna sul bavé.
Marino: Una definizione quanto mai esaustiva, Gigi. Pietro Plastina, hai dei messaggi per noi?
Plastina: Sì, uno. Anzi no, ecco che ne arriva in questo momento uno, da parte di un certo Alludha: "Dite a Sgarbozza che il bonifico per non aver inserito Gilbert tra i favoriti di oggi glielo mando in giornata."
Marino: Momenti di grande televisione, gentili telespettatori. L'altro?
Plastina: Sì, ci scrive da Dublino un tale che si firma Gasp, che chiede: "Marino, dato che ti intendi anche di calcio: Sneijder lo vedi bene in mediana, o è meglio se lo sposto ancora più indietro, magari facendolo giocare sulla stessa linea di Julio Cesar?"
Marino: Qualcosa mi dice che il nostro amico Gasp non mangerà il panettone. Non altrettanto si può dire invece dell'uomo al quale stiamo per cedere la linea, che il panettone lo mangia anche a carnevale: Ano Vulvarelli, al commento come sempre in compagnia di Davide Cassani.