4° Tappa: Rodez - Albi

Il percorso della seconda edizione, partita da Nantes e che vide trionfare Cadel Evans

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4° Tappa: Rodez - Albi

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4a TAPPA: RODEZ - ALBI 166 km

Il prologo perché comunque ballano secondi che a fine Tour possono rivelarsi preziosi, la 1a tappa in quanto 1a tappa, la 2a per l'arrivo su una salitella, la 3a per i numerosi saliscendi negli ultimi 60 km. Di fatto, questa 4a tappa, 166 km da Rodez ad Albi, è la prima frazione del Tour de France che possa essere ritenuta relativamente rilassante per i big.
Il Tour, quest'oggi, resterà interamente nella regione dei Midi-Pyrenées, particolarmente rappresentata nel tracciato di quest'anno, con partenza dal dipartimento dell'Aveyron e conclusione in quello del Tarn. Il percorso prevede qualche saliscendi, principalmente nella prima parte di gara, ma nulla che le ruote veloci del gruppo non possano reggere, tanto che l'unico GPM, la Cote de Connelie (415 m), è classificata come 4a categoria. Si tratta di una ascesa di 4 km, con una pendenza media del 4,3%, distante per di più qualcosa come 105 km dalla linea bianca. Difficilissimo che una fuga possa avere successo, e altrettanto improbabile che le squadre dei velocisti si facciano scappare qualche finisseur nel finale, complice il fatto che questa facile frazione sarà seguita da due tappe nelle quali gli sprinter avranno ben poco da dire. E' perciò estremamente probabile che la tappa si giocherà in una volata a ranghi compatti nella città dell'ex Presidente della Repubblica Georges Pompidou e di Henri de Toulouse-Lautrec, uno dei maggiori pittori francesi dell'Ottocento.

GPM: Cote de Connelie (4a categoria, 415 m, 4 km al 4,3%, km 61)
TRAGUARDI VOLANTI: Le Salvetat-Peyrales (km 54)


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Re: 4° Tappa: Rodez - Albi

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Il Tour riparte da Cancellara in maglia gialla, da Amador Bipkazacova in bianco, e con Hushov e Frohlinger che esibiscono le maglie conquistate nella giornata di ieri, rispettivamente quella verde e quella a pois. Probabile che siano proprio queste ultime due, per quanto fresche, quelle a maggior rischio di cambiare padrone lungo questi 166 km dedicati ai velocisti.
Sono le 13.15 quando la carovana della Grande Boucle prende il via da Rodez, con un plotone che non sembra avere alcuna intenzione di dannarsi l'anima nella prima parte di gara. Il ritmo viene scandito ancora una volta dalla Saxo, anche oggi chiamata a difendere il simbolo del primato con Fabian Cancellara, con l'azione tutt'altro che frenetica di O'Grady, Voigt, Arvesen e Kroon. Il gruppo viaggia a poco più di 30 km/h per quasi 10 km, prima che finalmente qualcuno accenda la miccia. E' Murilo Fischer, corridore della Liquigas, il primo ad accelerare.

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L'accelerazione di Dessel è secca, ma nessuno è deciso nel portarsi alla sua ruota. Il gruppo lascia fare, non avendo alcuna intenzione di dannarsi l'anima per reagire all'azione di un uomo solo. Dessel acquisisce 30'' in tempi brevi, quando finalmente Aleksandr Kuschynski, uomo Liquigas, si decide a dare supporto alla fuga del francese.

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Alla ruota del bielorusso, 2° classificato della Gand-Wevelgem di quest'anno, si incolla immediatamente Nicolas Jalabert (Agritubel), Marcel Sieberg (Team Columbia - Highroad) e Christian Knees (Team Milram). I quattro si pongono subito con decisione all'inseguimento di Dessel, mentre il gruppo, pur aumentando leggermente l'andatura, non sembra particolarmente preoccupato dalla loro azione, o quanto meno non pare voler chiudere all'istante. A differenza di quanto accade normalmente alla Grande Boucle, dunque, la fuga parte con relativa facilità, anche grazie all'azione forsennata di Kuschynski, decisissimo a portarsi quanto prima al comando. Dessel, sentendo dall'ammiraglia che dietro si è sganciato un quartetto ben assortito, che sta recuperando su di lui e sta acquisendo un discreto margine sul gruppo, decide che non è il caso di spremersi troppo, e si lascia raggiungere dal plotoncino alle sue spalle. Questa dunque la composizione della fuga destinata a caratterizzare la tappa: Dessel, Jalabert, Kuschynski, Knees, Sieberg.
Dopo il ricongiungimento, avvenuto al 22° chilometro di gara, i cambi nel gruppo di testa sono piuttosto regolari, mentre, in gruppo, la collaborazione tra le squadre non è poi molta, con la Saxo che cerca solamente di tenere sotto controllo il margine dei fuggitivi. Il vantaggio del drappello al comando sale perciò piuttosto rapidamente, e al primo e unico traguardo volante di giornata, posto a Le Salvetat-Peyrales dopo 54 km di gara, il loro margine è di 3'35''. Al traguardo volante, lo sprint vede Sieberg precedere Dessel e Knees nell'ordine.
Dopo circa 5 km, i corridori si trovano davanti le prime rampe della facile Cote de Connelie (415 m), ascesa di 4 km al 4,3% di pendenza media. Il ritmo davanti viene scandito soprattutto da Dessel, che cerca di approfittare della scarsa lena del gruppo per mettere tra la testa della corsa e il plotone un buon divario. Il ritmo di uno dei grandi protagonisti del Tour de France 2006 è piuttosto elevato, e in cima alla salita il margine arriva addirittura a 4'42'' su un gruppo il cui passo continua ad essere scandito dai poco preoccupati uomini Saxo. Sul GPM, è proprio Dessel a scollinare per primo davanti a Knees e Jalabert.
Dopo la discesa, finalmente Voigt, Kroon, O'Grady e Arvesen vedono giungere qualche rinforzo, in veste degli uomini Rabobank, con Flecha e Morenhout, cui, dopo qualche chilometro, si aggiunge Langeveld.

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Grazie all'azione di forze fresche come quelle degli uomini in arancione, il vantaggio dei battistrada diminuisce in maniera piuttosto rapida, calando a 3'57'' in corrispondenza di metà tappa, a 83 km dalla conclusione. Davanti la collaborazione resta abbastanza proficua, ma la stanchezza inizia a farsi sentire nelle gambe dei leader, mentre in gruppo la Rabobank dispone di passisti eccellenti e ancora freschi. I Saxo si fanno da parte, dal momento che sembra essere giunto per le squadre dei velocisti di prendere in mano la situazione, ma vengono sostituiti dai VacanSoleil e dai Lampre, rispettivamente per Baden Cooke, per ora non pervenuto in questo Tour, e Mirko Lorenzetto, per il quale vale il medesimo discorso fatto l'australiano. Il vantaggio continua a scendere, e davanti Marcel Sieberg smette di collaborare, scegliendo di agevolare il rientro del gruppo, ovviamente per favorire lo sprint di Mark Cavendish, grande favorito di giornata. A 60 km dalla conclusione il vantaggio è sceso a 2'42'', ai -50 è di 1'58'', ai -40 di 1'09''.
Il gruppo si rende quindi conto che di questo passo rischierebbe di chiudere fin troppo presto sul drappello al comando, dando quindi modo a qualche finisseur di tentare azioni nel finale. I Rabobank, i VacanSoleil, i Lampre e Monfort, uomo Columbia - Highroad, decidono quindi di rilassarsi un po', lasciando che il margine degli uomini al comando si mantenga costante. A 30 km dal traguardo il loro vantaggio è addirittura salito a 1'15'', mentre ai -20 il gruppo paga ancora 1'02''. Subito dopo, però quasi come se si fosse attivato un meccanismo, gli uomini del gruppo riprendono a fare sul serio. Sieberg intanto si ferma davanti, aspettando il rientro del gruppo, per poter dare man forte ai suoi. Il vantaggio dei battistrada scende a 43'' ai -15, e ad appena 14'' a 10 km dal termine. Anche gli Astana si fanno intanto vedere in testa al gruppo, portando davanti Popovych, Zubeldia, Brajkovic e Iglinsky, ma il solo scopo di tale azione è quello di evitare cadute e rischi di qualsiasi genere. Il finale, come sempre, è alquanto caotico.
La Cervélo inizia a portare avanti i suoi uomini, mentre la Columbia prova a costituire il suo treno. Fischer pilota davanti Bennati, Duque e Van Avermaet iniziano a lottare per qualche buona ruota, Dean porta Farrar nelle prime posizioni, Freire è anch'egli a caccia di uno sprinter cui accodarsi. De Haes conduce davanti il duo Napolitano - Steegmans, mentre la Saxo porta davanti anche Cancellara e i fratelli Schleck, pilotati rispettivamente da Arvesen e Larsson e Voigt. Stroetinga porta poi davanti Ciolek. Il primo treno a prendere in mano la situazione è però quello della Columbia, guidato da Reynes, seguito quindi da Sieberg, Boasson Hagen e Cavendish. Fischer, anche rischiando parecchio, vira violentemente sulla destra della sede stradale, tagliando quasi la strada a Van Avermaet, che era riuscito a prendere la ruota di Cavendish, e la conquista a sua volta, per poi cederla spontaneamente a Bennati. Fischer si prende un deciso e forse meritato insulto da Van Avermaet, che perde qualche posizione, e si vede soffiare anche la ruota di Bennati da Ciolek. Dall'altra parte della sede stradale, intanto, esce come un proiettile William Walker, della Fuji - Servetto, a 1 km circa dal traguardo.

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La sparata di Walker è notevole, e gli consente di guadagnare subito una ventina di metri. Il treno Columbia però è lanciatissimo, e dopo l'iniziale accelerazione William non riesce più a guadagnare terreno. Sulla sinistra intanto sale anche il treno Cervélo, con Haussler che sembra intenzionato a lanciare la volata a Hushovd, e Freire che si è piazzato in scia al norvegese. Dietro di loro Farrar e Steegmans nell'ordine, mentre Bourgain sta lottando con Ciolek per la ruota di Bennati. De Haes lancia Danilo Napolitano, che a sua volta ha a ruota Steegmans. La velocità è spaventosa, e Walker viene raggiunto a 500 metri dalla linea bianca. Sieberg lascia ora spazio a Boasson Hagen, trionfatore a Limoges, ma il tedesco, spostandosi, finisce per intralciare Haussler, che stava iniziando a lanciare Hushovd. Il duo Cervélo si scompone per un attimo, quanto basta per far guadagnare terreno al treno della Columbia. Napolitano è stato intanto lasciato al vento troppo presto, e altrettanto presto finisce la benzina, costringendo Steegmans a cercare una ruota in fretta e furia, al pari di Tom Boonen, portatosi davanti troppo tardi. Boasson Hagen lancia Mark Cavendish in modo pressoché perfetto, e il velocista dell'isola di Man parte a 200 metri dal traguardo, con Bennati a ruota. Daniele prova ad uscire dalla scia di Cavendish, ma non appena si sente arrivare il vento in faccia è costretto a rimettersi alla ruota di Mark, apparentemente inarrestabile quest'oggi. Alle spalle dei due si viene a creare una situazione quasi indecifrabile, con Hushovd, Freire, Farrar e Ciolek che si aprono a ventaglio sulla sede stradale, in un ordine che, a causa dello schiacciamento dell'immagine dovuto alla telecamera frontale, risulta impossibile da decifrare. Quel che è invece certo è che Mark Cavendish, oggi, non poteva essere battuto. Lo sprinter britannico trionfa con una bicicletta di vantaggio su Daniele Bennati, ottimo secondo.

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Per capire l'ordine d'arrivo oltre il 2° posto è necessaria l'inquadratura laterale che propone subito dopo il traguardo la regia, ed è Thor Hushovd ad occupare il gradino più basso del podio, mantenendo così la maglia verde. Il resto del ventaglio di cui si è detto vede Farrar davanti a Freire e Ciolek, mentre la top 10 è completata nell'ordine da Boonen, Bourgain, Steegmans e Haussler.

CLASSIFICA DI TAPPA:
1° Mark CAVENDISH 4h 03’ 14’’
2° Daniele BENNATI s.t.
3° Thor HUSHOVD s.t.
4° Tyler FARRAR s.t.
5° Oscar FREIRE GOMEZ s.t.
6° Gerald CIOLEK s.t.
7° Tom BOONEN s.t.
8° Mickael BOURGAIN s.t.
9° Gert STEEGMANS s.t.
10° Heinrick HAUSSLER s.t.
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CLASSIFICA GENERALE:
1° Fabian CANCELLARA
2° George HINCAPIE +4’’
3° Andrey AMADOR BIPKAZACOVA +5’’
4° David ZABRISKIE +6’’
5° Thor HUSHOVD +7’’
6° Mikhail IGNATIEV +9’’
7° Alejandro VALVERDE +10’’
8° Roman KREUZIGER +10"
9° Lance ARMSTRONG +11"
10° Cadel EVANS +11"

Alberto CONTADOR +13’’
Kim KIRCHEN +13’’
Samuel SANCHEZ GONZALEZ +14’’
Vincenzo NIBALI +15’’
Oscar PEREIRO SIO +16’’
Sylvain CHAVANEL +16’’
Stijn DEVOLDER +16’’
Michael ROGERS +16’’
Linus GERDEMANN +17’’
Andreas KLODEN +18’’
Denis MENCHOV +18’’
Vladimir KARPETS +18’’
Levi LEIPHEIMER +19’’
Christian VANDEVELDE +19’’
José Angel GOMEZ MARCHANTE +20’’
Carlos SASTRE +21’’
Juan José COBO +21’’
Ivan BASSO +23’’
Andy SCHLECK +25’’
Tadej VALJAVEC +26‘‘
Matteo CARRARA +27‘‘
Robert GESINK +27‘‘
Kevin SEELDRAYERS +27‘‘
David MONCOUTIE +29‘‘
Frank SCHLECK +30’’
Egoi MARTINEZ DE ESTEBAN +34‘‘
Igor ANTON HERNANDEZ +37’’
Christophe MOREAU +38’’
Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ +45’’

CLASSIFICA A PUNTI:
1° Thor HUSHOVD 48 pt.
2° Daniele BENNATI 45 pt.
3° Oscar FREIRE GOMEZ 33 pt.
4° Mark CAVENDISH 31 pt.
5° Fabian CANCELLARA 27 pt.
5° Gert STEEGMANS 27 pt.
7° Edvald BOASSON HAGEN 26 pt.
7° Heinrich HAUSSLER 26 pt.
9° Koldo FERNANDEZ DE LARREA 24 pt.
10° Filippo POZZATO 22 pt.

Andrey AMADOR BIPKAZACOVA 20 pt.
Tyler FARRAR 18
Alejandro VALVERDE 16
Gerald CIOLEK 16
George HINCAPIE 16
David ZABRISKIE 15
Kurt Asle ARVESEN 10
Samuel DUMOULIN 10
Aleksandr KUSCHYNSKI 10
Fabian WEGMANN 10
Juan Antonio FLECHA 10
Sergey LAGUTIN 10
Greg VAN AVERMAET 7
Tom BOONEN 7
Mikhail IGNATIEV 6
Marcel SIEBERG 6
Julien EL FARES 6
Roman KREUZIGER 4
Cyril DESSEL 4
Alberto CONTADOR 4
Daniele RIGHI 4
Lance ARMSTRONG 3
Mickael BOURGAIN 3
Martijn MAASKANT 3
Leonardo DUQUE 3
Johannes FROHLINGER 2
Steve COZZA 2
Cadel EVANS 2
Christian KNEES 2
Juan Antonio FLECHA 2
Koos MORENHOUT 2
Yoann LE BOULANGER 2

CLASSIFICA SCALATORI:
1° Johannes FROHLINGER 7 pt.
2° Inigo LANDALUZE 6
3° Koos MORENHOUT 5
4° Juan Antonio FLECHA 3
4° Julien EL FARES 3
4° Cyril DESSEL 3
4° Pierrick FEDRIGO 3
8° Yoann LE BOULANGER 2
8° Christian KNEES 2
10° Nicolas JALABERT 1
10° Steve COZZA 1
10° Kurt Asle ARVESEN 1
10° Sergey LAGUTIN 1
10° Christophe LE MEVEL 1

CLASSIFICA GIOVANI (UNDER 25):
1° Andrey AMADOR BIKAZACOVA 6' 10"
2° Mikahil IGNATIEV +4"
3° Roman KREUZIGER +5"
4° Vincenzo NIBALI +10"
5° Andy SCHLECK +20"
6° Robert GESINK +22"
7° Kevin SEELDRAYERS +22"
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