Pagina 1 di 1

Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 11/11/2014, 23:40
da emmea90
Il 1985 è stato un anno che ha cambiato profondamente la storia di questo pianeta. Micheal Jackson, spinto dalla fondazione USA for Africa, rilascia "We Are The World", Bill Gates rilascia ufficialmente la prima versione di Windows - cambiando il mondo dell'informatica. L'Europa si allarga sempre più verso i confini attuali con Portogallo, Spagna, Germania, Belgio, Olanda e Lussemburgo.

E' proprio nel 1985 che nasce uno dei più grandi atleti delle due ruote, uno di quelli che ha lasciato le proprie tracce con imprese che in Francia ancora si ricordano. Uno di quelli destinati ad entrare nella storia del ciclismo


Immagine

E proprio come Chris Froome oggi parliamo di colui che ha avuto in comune una rivalità agguerrita con Alberto Contador. Oggi parliamo di Andy Schleck.

Immagine

Andy Schleck si avvicina al ciclismo in uno dei migliori anni per questo sport, lo fa nel momento in cui Cyrille Guimard lo nota e lo chiama alla sua squadra, la Roubaix Cycling Club. Guimard ha scoperto molti talenti tra quelli di Fignon, LeMond, Van Impe e Lemond - spesso lo ha fatto ispirandosi alle corse dei professionisti e riconoscendo in base a questi gli atleti del futuro. E anche per Andy Schleck Guimard non ha fatto alcuna eccezione - "prendiamo questo, mi ricorda il vincitore del giro", esclamò. Il "giro" è appena arrivato a Milano. L'anno è il 2004.

Immagine

Andy si fa notare da giovanissimo, già nel 2004. La sua prima vittoria è alla Fleche du Sud con il team nazionale del Lussemburgo di fronte ad una concorrenza spietata - quella di Micheal Hass e Peter Roman. Andy si ripete l'anno dopo vincendo, addirittura, il titolo di campione nazionale a cronometro: il ragazzo è un predestinato. Andy si affaccerà al grande ciclismo nel 2007 - il palcoscenico è uno dei più belli del mondo - è quello del giro d'Italia 2007 che parte dalla Maddalena.

Immagine

L'organizzazione della corsa rosa, vista la presenza del Lussemburghese, compie un gesto eclatante. Viene abolita la prestigiosissima maglia dell'Intergiro vinta nel passato da grandi corridori del calibro di Massimo Strazzer, Raffaele Iliano e Fabrizio Guidi. Ultimo a vincerla nientemeno che il due volte vincitore del giro Paolo Savoldelli che sul podio di Milano esclamò a gran voce: "che cazzo ho vinto?". La concorrenza per la classifica dei giovani è spietata: c'è Riccò, c'è Pozzovivo e c'è persino un futuro vincitore della tripla corona, Vincenzo Nibali. E' quasi un'altra maglia rosa.

Immagine

L'arrivo della quarta tappa farà già presagire come quel giro fosse qualcosa di epico. E' uno di quegli arrivi dove solo i grandi hanno saputo osare conquistando una vittoria di tappa che poi, come spesso capita a Plateau de Beille al Tour, è coincisa con la vittoria finale: stiamo parlando di Montevergine di Mercogliano.

Immagine

Di Luca vince la tappa e prende la maglia rosa ma Andy si fa vedere fin da subito. In quel giro la lotta per la classifica è serrata, serratissima. Si alternano in maglia rosa persino due grandissimi della corsa: Marco Pinotti ed Andrea Noè. Nella seconda parte di giro la selezione si fa più ampia e più pesante: l'approccio alle montagne arriva in una tappa che vede la temibilissima successione Agnello-Izoard - proprio sul secondo colle Gilberto Simoni prova ad attaccare facendo il vuoto e il Lussemburghese troverà la prima delle sue grandissime giornate. Schleck soffre nella tappa di Bergamo dove Gilberto Simoni fa il vuoto sul Passo San Marco arrivando a guadagnare quasi un minuto su un terzetto composto proprio da Andy e Di Luca: la motivazione del ritardo, infatti, è da attribuirsi tutta al terzo corridore di quel gruppetto.

Immagine

Domenica 27 maggio va in scena una delle tappe più atroci che la storia del Giro ricordi: sulle dolomiti si arriva alle tre Cime dopo San Pellegrino, Fedaia e Giau - due giorni dopo l'arrivo al temibilissimo Monte Zoncolan scalato per la prima volta dal lato più nobile. Due tappe esagerate ma - a sentire il direttore di quell'epoca - classificate media montagna

Immagine

Andy si difende arrivando a 2'24'' dalla maglia rosa - guadagnando terreno sugli avversari diretti per la piazza d'onore. Simoni e Cunego sono così in salute che nella lotta per il gradino più basso del podio si inserisce il gregario di fiducia di Paolo Salvodelli: Eddie Mazzoleni. Andy arriva a Milano con un secondo posto ed uno dei più importanti successi della propria carriera - purtroppo l'unico durante la corsa rosa. Fatale una storia d'amore finita male con una ben nota giornalista RAI

Immagine

Andy decide di fare subito il salto di qualità: nel 2008 punterà al Tour de France. L'assenza di Alberto Contador, dominatore della scorsa edizione e fresco vincitore del giro d'Italia è troppo ghiotta. I principali avversari sono Evans, Menchov, Kreuziger ed ancora una volta il grande rivale di Andy. Damiano Cunego. Il percorso è durissimo, la selezione è più che feroce: nella tappa dell'Agnello Robbie Mc Ewen scollina addirittura primo del gruppo il Souvenir Henri Desgrange del Tour. Ma non è il solito tour - è un tour in cui i casi di doping sono all'ordine del giorno, ne fanno le spese Vinokurov, Sinkevitz e Riccò ma nonostante tutto Andy non riesce ad approfittarne chiudendo in 12° posizione. In maglia gialla a Parigi un inarrivabile Carlos Sastre.

Ma è il 2009 l'anno in cui Andy rende più di tutti confermandosi quasi un alieno. Quell'anno torna in gruppo un ben noto corridore, sette volte vincitore del Tour de France - e con lui, certi prodotti dopanti in carovana.


Immagine

Alle Ardenne Andy arriva secondo all'Amstel e vince la Liegi anche e soprattutto grazie al lavoro del fratello Frank che a fine corsa dichiarerà "ora chissà se la smetterà di farmi la pipì a letto". Una forma pazzesca che continua in uno dei Tour de France più duri della storia. Il problema è che la storia dei tour de France, fino a quel momento, non era un granchè.

Immagine

Il percorso è di quelli duri ed estenuanti: ben tre tappe pirenaiche di cui due vinte da Luis Leon Sanchez e Pierrick Fedrigo. La selezione sul primo massiccio è così feroce che alle alpi arriva in maglia gialla Rinaldo Nocentini. Purtroppo per Andy tra lui e la gloria si frappone uno dei tanti carneadi che vincono poco o niente e hanno ruoli marginali nella storia del ciclismo, impedendo a campioni ben più noti di affermarsi: Alberto Contador

Immagine

Ma Andy non si cura dello spagnolo. Non ha bisogno di vincere un Tour de France per mostrare ulteriori segni di superiorità. A Verbier Andy guarda già al futuro e rifila ben 30 secondi al vincitore del Tour de France - quello del 2014. Il podio di Parigi regala però gloria anche per Andy con il bis della maglia bianca - e non c'è nemmeno bisogno di ricordarvi quale grande campione era salito su quel podio, tre anni prima.

L'anno dopo è ancora battaglia. Schleck sembra avere più gamba nella prima parte di Tour e a Morzine si vede: la tattica di staccare tutti negli ultimi 30 metri di salita si rivela vincente per Andy che riesce a rifilare una decina di secondi ad un Contador allo stremo delle forze. Lo spagnolo reagisce nella tappa di Mende fino al fattaccio nel momento in cui il lussemburghese approccia il Port de Bales.




Andy quel giorno si accorge che non è Contador il suo più grande nemico. No, il suo più grande nemico corre con lui. Ogni giorno. Fianco a fianco. E' la manopola del cambio. Andy perde 39 secondi, proprio i 39 secondi che gli faranno perdere il Tour de France, almeno sulla strada. Andy prova il tutto per tutto sul Tourmalet ma ne esce umiliato e con una tappa gentile concessione dello spagnolo - il Lussemburghese non ci sta a perdere così. Non si possono rovinare così i sogni di un giovane. E fu così che a Parigi un vecchio milanese dai denti gialli gli consigliò un amico fidato. Di nome Guido.

Immagine

Il Tour 2010 finisce nelle sue tasche per una vittoria pienamente meritata - almeno secondo una nota giornalista RAI. Andy comunque tiene duro e va anche in Spagna, per la prima volta alla Vuelta. La gamba però non c'è più ed il percorso non sembra favorire il Lussemburghese: troppe le rampe di garage - e la presenza stabile di Xavier Tondo nei primi 10 non fa altro che confermarlo. La Vuelta di Andy dura metà gara - il tempo di rientrare completamente ubriaco alle 5 di mattina in albergo. Con lui Stuart O'Grady ed un ben noto opinionista di Giro Mattina

Immagine

Andy però non sa ancora di aver vinto il Tour quando nel 2011 si presenta in Vandea. Contador ha fatto e ha vinto il giro ma corre sub-judice. E' la sua grande occasione anche perché proprio lo spagnolo alla prima tappa rimane vittima di una caduta di uno spettatore. E siccome il destino in questi casi è beffardo, lo spettatore indossa la maglia dell'Astana proprio l'ex-squadra dello spagnolo. E' la grande occasione di Andy perché quella caduta a Contador costa un minuto e 23 secondi. A Vinokurov, invece, altri 150.000 euro - perchè il fatto che quello spettatore avesse una maglia Astana, forse, non era solo per il destino.

Immagine

Come negli anni precedenti il Tour è frizzante. Il percorso nella prima settimana è così duro che a Super Besse, la prima vera salita, in maglia gialla c'è Thor Hushovd, un velocista che è costretto a cederla a Thomas Voeckler che come nel 2004 con Lance Armstrong si rivela poi un osso duro in montagna. I pirenei sono così frizzanti che nei due arrivi in salita la vittoria se la contendono Jelle Vanendert e Samuel Sanchez mentre nella tappa dell'Aubisque arriva la fuga e arriva con Thor Hushovd vincitore in solitaria. "Il giorno più difficile della mia vita, l'unico in cui ho pensato al suicidio" - confessò un ex direttore del giro d'Italia

Immagine

La corsa è tesissima e dopo i Pirenei Schleck riesce a risalire a pochi secondi dalla gialla. Purtroppo per Andy, però, parliamo dell'altro Schleck, il fratello Frank - l'attacco di Contador sul col de Manse, infatti, coglie impreparato il minore dei due che scivola oltre i due minuti alla vigilia delle tappe alpine - tappe alpine che vedono anche due portacolori italiani competere per il gradino più alto del podio. E anche qua, come nei migliori momenti della carriera di Andy, non poteva mancare la sua controparte di Cerro Veronese.

Immagine

La tappa che segna più di tutte il Tour di Andy è quella del Galibier. Andy scatta sull'Izoard nel tentativo di favorire l'azione del fratello Frank - dietro la maglia gialla non sembra voler aiutare all'inseguimento e il vantaggio di Andy lievita fino a toccare i 4 minuti in cima al Lautaret. Contador sulla salita finale va addirittura in crisi saltando del tutto - quella che doveva essere un'azione per favorire il fratello si rivela una delle più grandi imprese di sempre: è a soli 15'' dalla maglia gialla. La sera, in albergo, Andy fa una delle prime eccezioni alle ferree regole della propria vita: per la prima volta dormirà senza la lucina della buonanotte.

Immagine

Tra Andy e la gloria mancano solamente due tappe. La prima è quella più dura e rappresentativa, si arriva all'alpe d'Huez, uno degli arrivi su cui proprio il fratello ha trionfato in passato. Contador però non si dà per vinto e la tappa esplode subito. Andy lo segue così come Voeckler ed Evans ma l'australiano viene fermato da una foratura.

Immagine

Voeckler salta, Schleck e Contador se ne vanno. Soli. Come ai vecchi tempi. Eppure c'è qualcosa di diverso. Evans ancora una volta non si dà per vinto e Schleck si trova penalizzato da una tappa mal disegnata perché sotto l'Alpe d'Huez il gruppo è di nuovo compatto. Contador se ne va, di nuovo, ma stavolta viene beffato da Rolland - dietro tra Andy ed Evans c'è una stretta marcatura ad uomo - i due arrivano insieme in un gruppetto che contiene anche un italiano il cui nome, ormai, lo sapete. Si arriva così alla cronometro e si arriva ad un'altra beffa nella carriera di Andy, battuto da un carneade australiano che si frappone ancora una volta tra lui e la gloria. Battuto dopo aver fatto l'impresa del Tour de France. Battuto dopo essere forse stato il migliore. E se pensate che il Tour 2011 di Schleck sia stato buttato via lì, quel giorno, sul Galibier con Contador - non avete nemmeno idea di cosa gli sia successo lo stesso anno ad E se i francesi.

Immagine

La mazzata per Andy è tremenda. La stagione finisce lì e forse anche la sua carriera. Nel 2012 va fuori dai 50 alla Liegi e non riesce a concludere una corsa a tappe fino all'infortunio che gli costa l'annata - al giro del Delfinato. E poiché quando ti cade tutto addosso le cose non possono che peggiorare il fratello viene fermato e squalificato per doping dal Tour de France 2012. Visto il rendimento degli Schleck quell'anno, un paio di case produttrici di Xipamide dichiarano fallimento. Andy comunque non molla e ritorna al giro di Pechino - e proprio come succede ai grandissimi, come è già successo a Chris Froome è costretto a ritirarsi dalla corsa. Perché in salita, quel giorno, si stacca anche dai velocisti.

Andy ci riprova nel 2013 e i suoi risultati sono sempre gli stessi. Tre lettere: D, N, F. In Australia, ai paesi Baschi, all'Amstel Gold Race. Poi il lampo al California: venticinquesimo posto. Si arriva al Tour con la certezza o con la speranza che Andy possa continuare a dire la propria. Ed Andy risponde presente e lo fa rifilando un minuto a Cadel Evans al primo arrivo in salita del Tour de France, quello di Ax-3-Domaines. Tra lui e la vittoria di tappa, andata ad un carneade Keniano, c'erano solo 3 minuti e 51 secondi.

Immagine

Il risultato finale di Andy è qualcosa di storico, basti pensare che è simile a quello ottenuto da Valverde l'anno precedente - 41 minuti. Ben 19 carneadi, stavolta, si frappongono tra Andy e la gloria. Andy però non si dà per vinto e partecipa alle classiche di fine anno. Plouay, Quebec, Montreal e Lombardia finiscono tutti col medesimo risultato. Lo stesso di Down Under, Paesi Baschi ed Amstel Gold Race. Ma è il 2013 la prima ed unica stagione in cui Andy riesce finalmente a vincere quanto Alberto Contador visto che i due tornano a casa - entrambi - a mani più che vuote: il sogno del lussemburghese di arrivare ai livelli dello spagnolo, è finalmente realtà.

Immagine

Il duello tra i due si riaccende nel 2014, al Pais Vasco. Come ai bei tempi Contador è in maglia gialla. E come ai bei tempi, insieme ad Andy, c'è ancora una volta Damiano - il più grande sparring partner della propria vita. Contador come sempre è sul gradino più alto del podio ma Andy stavolta è lì: solamente 44 minuti lo separano dallo spagnolo. Andy decide quindi di rimettersi in gioco a casa sua, sulle Ardenne. E per la prima volta ce la fa. Centra la tripletta. DNF in Amstel, Freccia e Liegi - una impresa riuscita a pochissimi nel ciclismo moderno. E' nella leggenda.

Immagine

Andy non si dà per vinto ed in svizzera va anche bene riuscendo a competere persino con Enrico Gasparotto. Si ripresenta al Tour 2014 con una grandissima gamba. Nella tappa di Sheffield riesce addirittura a staccare Simon Gerrans. Il Tour e la carriera di Andy, però, si concludono a Londra. Ancora una volta la sfortuna, ancora una volta la caduta. Il ciclismo con lui perde un grandissimo corridore. Un corridore a cui palmares esiguo non saprà mai rendere la propria grandezza. E' vero: Andy non ha vinto quasi niente. Ma non è questo che conta. Con prestazioni discutibili, infatti negli ultimi due anni Andy riesce a portarsi a casa ben 4 milioni di euro. Ed è stata proprio questa, forse, l'unica vera vittoria di Andy.

*** SIGLA ***

Immagine

Andy Raymond Schleck è il nome completo di Andy Schleck. Raymond, però, non gli è stato dato dai genitori. Un impiegato dell'ufficio anagrafe lussemburghese, tifoso di Poulidor, ha deciso di affibbiargli spiritosamente quel nomignolo dopo il Tour 2011. Andy Schleck ha commentato caldamente l'episodio chiedendo chi fosse Poulidor

Durante il giro del 2007 una nota inviata Rai si invaghì a tal punto del corridore da appostarsi negli alberghi della allora Saxo Bank. L'inviata fu poi invitata in Lussemburgo a cena dai fratelli Schleck. Ancora non è noto cosa si siano detti - ma da quel giorno, Andy, non ha più messo piede in Italia.

Non è ancora chiaro cosa accadde in quella notte alla Vuelta 2010. La versione ufficiale parla di un Andy Schleck completamente ubriaco ma alcuni passanti, invece, parlano di un tamponamento in ammiraglia. La macchina, infatti, si è improvvisamente bloccata in mezzo alla strada nel momento in cui in maniera errata il conducente anziché mettere la quinta ha innestato nuovamente la prima. Alla guida, pare, ci fosse lo stesso Andy

Immagine

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 7:13
da novaranelcuore
:ave: :ave:

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 11:49
da gimox97
:mrgreen:

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 15:04
da Sagan99
Mette tristezza :cry2: :cry2: ....

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 17:40
da FrancescoPalma
:24: :24: :24: :24: :24:

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 18:20
da losqualo90
Perché lo trattate così il suo al ciclismo lo ha dato (poco ma lo ha dato) e poi comunque fece l'azione più bella del Tdf 2011 quando attaccò sull'Izoard e per poco non prendeva la gialla e ha avuto anche abbastanza sfortuna

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 19:11
da emmea90
Ciro Vassallo ha scritto:Perché lo trattate così il suo al ciclismo lo ha dato (poco ma lo ha dato) e poi comunque fece l'azione più bella del Tdf 2011 quando attaccò sull'Izoard e per poco non prendeva la gialla e ha avuto anche abbastanza sfortuna
Dove per "sfortuna" si intende che quando ne aveva più degli altri è stato più passivo di un paraplegico ed è una chiavica a cronometro?

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 20:44
da zagor92
:ah:

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 12/11/2014, 21:17
da Squiz
Dai non si può paragonare A.Schleck a Cunego.. il lussemburghese in confronto è Eddy Merckx |berlu

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 13/11/2014, 17:18
da Sagan99
Grande Andy...il miglior ciclista di sempre negli ultimi 50 metri...

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 13/11/2014, 19:03
da Lui98
Ciro Vassallo ha scritto:Perché lo trattate così il suo al ciclismo lo ha dato (poco ma lo ha dato) e poi comunque fece l'azione più bella del Tdf 2011 quando attaccò sull'Izoard e per poco non prendeva la gialla e ha avuto anche abbastanza sfortuna
Lo ha dato, ma spesso ha mostrato limiti di strategia piuttosto ampi, ciò non toglie che alla fine il suo lo abbia dato seppur poco, l' unica cosa che trovo molto discutibile è l' ingaggio impressionante ricevuto nelle ultime stagioni rispetto alle prestazioni offerte, per il resto posso dire solo che è stato un enorme talento sprecato.

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 13/11/2014, 20:18
da emmea90
Sagan99 ha scritto:il miglior ciclista di sempre negli ultimi 50 metri...
Hai vinto tutto |giur

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 15/11/2014, 13:58
da lucatb99
Bellissimo :24: :24:

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 15/12/2014, 19:40
da Gigilasegaperenne
Sagan99 ha scritto:Grande Andy...il miglior ciclista di sempre negli ultimi 50 metri...
Questo è uno dei primi 10 commenti che io abbia letto su questo forum, specie perché è il tipo di frase che potrebbe uscire dalla bocca di Federico Buffa.

Re: Federico Buffa Racconta... Andy Schleck

Inviato: 16/12/2014, 17:53
da Sagan99
Mathieu La Sègue ha scritto:
Sagan99 ha scritto:Grande Andy...il miglior ciclista di sempre negli ultimi 50 metri...
Questo è uno dei primi 10 commenti che io abbia letto su questo forum, specie perché è il tipo di frase che potrebbe uscire dalla bocca di Federico Buffa.
Cioè...insulto o :mrgreen: :mrgreen:

Eh, lo so..ho la capacità ironica di Sheldon Cooper...