6° Tappa: Saint-Pierre d'Albigny > L'Alpe d'Huez (188 Km)
Inviato: 01/07/2012, 15:51
6° Tappa: Saint-Pierre d'Albigny > L'Alpe d'Huez (188 Km)
Sui diari di tutti i direttori sportivi la tappa di oggi era quella con il circoletto rosso e a vedere i 5000 metri di dislivello collocati negli ultimi 130 chilometri di gara è impossibile dare torto a chi ha fatto questa scelta. E' il tappone del Delfinato 2012, quello che porterà i corridori da Saint-Pierre d'Albigny in cima ai leggendari tornanti dove è stata scritta la storia del Tour de France. Tappa che si apre subito con i primi tentativi dopo dieci chilometri di corsa con Niemec, Anacona e Pinot che provano nei primi chilometri.
La Saxo Bank si porta quindi immediatamente davanti per impedire che il corridore francese, diretto rivale di Navarro per la pois, possa trarre vantaggio dalla fuga odierna - fortuna vuole che la BMC abbia interesse essendo in giallo a tenere la corsa chiusa ed il ritmo alto con Quinziato e Hincapie che vanno a chiudere il tentativo. La bagarre tra i big viene quindi rimandata dopo il chilometro cinquanta di gara, là dove la strada comincia ad impennarsi sulle rampe del Col du Telegraphé e dove ad attaccare è Damiano Cunego.
Il corridore di Cerro Veronese viene seguito immediatamente da Valerio Agnoli della Liquigas e da tre Euskaltel: Txurruka, Nieve e Sicard. Braijkovic e Vinokurov, sul punto di tentare anch'essi un tentativo di fuga si accodano immediatamente al gruppo - fanno lo stesso Martin, Le Mevel e Pinot con l'azione del francese che causa la risposta immediata di Rujano e Navarro. Luis Leon Sanchez e Krujiswijk si avvantaggiano dietro a questo drappello completato da Moncoutiè della Cofidis e da Vanendert e Van de Walle per la lotto. Il gruppo trova subito l'accordo con Txurruka, Brajkovic, Le Mevel e Luis Leon Sanchez a tenere alto il ritmo nel tentativo di favorire i propri capitani mentre dietro la BMC pare essersi spostata. Ad aumentare ulteriormente il ritmo davanti ci pensa Josè Rujano che desideroso di voler a tutti i costi i 15 punti in palio attacca a -4 dalla vetta del Telegraphé portandosi dietro Navarro, Txurruka, Moncoutiè e Pinot.
Il colombiano allunga ancora facendo perdere le proprie ruote al basco e ai due francesi, ma viene poi beffato sulla linea bianca da Daniel Navarro che si aggiudica quindi i 15 punti in palio sulla cima - a 15 seconi da questi troviamo quindi Pinot, Txurruka e Moncoutiè che transitano in quest'ordine mentre a 35'' il gruppo dove Martin e Vanendert prendono i rimanenti punti in palio.
La tappa vera dietro comincia quindi sul Galibier dove la BMC e la Radioshack si portano nelle prime posizioni del gruppo con i loro gregari per cominciare una imponente scrematura - il ritmo tenuto nelle prime battute di gara da Moinard e Gerdemann non è tuttavia elevato, a sette chilometri dalla vetta si portano quindi Samuel Sanchez ed Igor Anton che accelerano improvvisamente il ritmo riuscendo anche loro ad evadere.
L'attacco del vincitore dell'ultimo tour de France scatena la bagarre sulle rampe del colle più alto di questa edizione della Grand Boucle - a seguire il tentativo dello Spagnolo sono infatti anche Van den Broeck, Gesink e Scarponi. Dietro la Radioshack non si scompone e continua a scremare ulteriormente il gruppo pur non tenendo il ritmo di Anton che permette a questo drappello di tornare sotto la fuga del mattino. Qui cominciano quindi ad entrare in azione prima Van de Walle e Txurruka, poi Jelle Vanendert e Mikel Nieve ma anche Krujiswijk una volta che Gesink ha raggiunto il tentativo - uomini questi finora tenuti a riposo dall'apporto dei compagni che dandosi dei cambi con Brajkovic, Cunego ed Anton permettono agilmente a questo drappello di continuare a guadagnare sul gruppo trainato dalle maglie Radioshack. Il risultato è che data la fuga di buoni scalatori a perdere le ruote da questi sono prima Agnoli prima (con Van de Walle), poi Moncoutiè, Le Mevel, Pinot (con un esausto Txurruka).
Rujano riesce quindi a prendere i 20 punti sul Galibier beffando Daniel Navarro che si deve accontentare della seconda piazza, poi Cunego, Nieve, Anton che torna a dare cambi nel finale di salita, Vanendert, Sicard, Gesink e Brajkovic. Completano il drappello, oltre a Sanchez, Van den Broeck, Vinokurov, Martin, Krujiswijk e Le Mevel che completano il drappello dei 16 al comando.
Il gruppo nel frattempo scollina a due minuti e mezzo da questi notevolmente scremato e ridotto ad una trentina di unità: con Andy e Frank Schleck troviamo Kloden e Fulgsang mentre a Cadel Evans sono rimasti il solo Moinard e Van Garderen. Voeckler, Kern e Rolland sono presenti per l'Europcar mentre Cobo, Valverde e Rui Costa per la Movistar, De Gentd e Poels per la Vacansoleil, Wiggins e Froome per la Sky, Leipheimer per l'Astana, poi Sorensen per la Saxo, Szmyd e Nibali per la Liquigas, Di Gregorio per la FDJ, Roche e Peraude per l'Ag2r, Moreno, Menchov e Rodriguez per la Katusha.
Accade così che paradossalmente per Andy Schleck si verifichi la stessa situazione già accaduta nello scorso tour de France - seppur paradossalmente a ranghi invertiti. La fuga dei 15 può infatti contare su Kloden, Fulgsang, Moinard e Van Garderen mentre davanti a darsi i cambi sono molti di più. Cunego, Vinokurov e Sanchez infatti conducono agilmente il gruppo nei primi sei chilometri di discesa, quella tecnica, mentre dalla cima del Lautaret e nel falsiopiano susseguente ad alternarsi con questi e con l'atleta di Cerro Veronese sono Sicard, Brajkovic, Kruijswijk, Nieve, Le Mevel e Vanendert oltre a Txurruka e Van De Walle che riescono a rientrare sui primi. Il vantaggio ai piedi di Villard de Lans per la fuga partita sul Col du Galibier è dunque di 3 minuti e 20 secondi quando i corridori arrivano per la prima volta a Le Bourg d'Oisans, dove ad attenderli è il durissimo muro del Col du Solude, che sarà percorso fino alla località di Villard-Notre-Dame
continua...
Sui diari di tutti i direttori sportivi la tappa di oggi era quella con il circoletto rosso e a vedere i 5000 metri di dislivello collocati negli ultimi 130 chilometri di gara è impossibile dare torto a chi ha fatto questa scelta. E' il tappone del Delfinato 2012, quello che porterà i corridori da Saint-Pierre d'Albigny in cima ai leggendari tornanti dove è stata scritta la storia del Tour de France. Tappa che si apre subito con i primi tentativi dopo dieci chilometri di corsa con Niemec, Anacona e Pinot che provano nei primi chilometri.
La Saxo Bank si porta quindi immediatamente davanti per impedire che il corridore francese, diretto rivale di Navarro per la pois, possa trarre vantaggio dalla fuga odierna - fortuna vuole che la BMC abbia interesse essendo in giallo a tenere la corsa chiusa ed il ritmo alto con Quinziato e Hincapie che vanno a chiudere il tentativo. La bagarre tra i big viene quindi rimandata dopo il chilometro cinquanta di gara, là dove la strada comincia ad impennarsi sulle rampe del Col du Telegraphé e dove ad attaccare è Damiano Cunego.
Il corridore di Cerro Veronese viene seguito immediatamente da Valerio Agnoli della Liquigas e da tre Euskaltel: Txurruka, Nieve e Sicard. Braijkovic e Vinokurov, sul punto di tentare anch'essi un tentativo di fuga si accodano immediatamente al gruppo - fanno lo stesso Martin, Le Mevel e Pinot con l'azione del francese che causa la risposta immediata di Rujano e Navarro. Luis Leon Sanchez e Krujiswijk si avvantaggiano dietro a questo drappello completato da Moncoutiè della Cofidis e da Vanendert e Van de Walle per la lotto. Il gruppo trova subito l'accordo con Txurruka, Brajkovic, Le Mevel e Luis Leon Sanchez a tenere alto il ritmo nel tentativo di favorire i propri capitani mentre dietro la BMC pare essersi spostata. Ad aumentare ulteriormente il ritmo davanti ci pensa Josè Rujano che desideroso di voler a tutti i costi i 15 punti in palio attacca a -4 dalla vetta del Telegraphé portandosi dietro Navarro, Txurruka, Moncoutiè e Pinot.
Il colombiano allunga ancora facendo perdere le proprie ruote al basco e ai due francesi, ma viene poi beffato sulla linea bianca da Daniel Navarro che si aggiudica quindi i 15 punti in palio sulla cima - a 15 seconi da questi troviamo quindi Pinot, Txurruka e Moncoutiè che transitano in quest'ordine mentre a 35'' il gruppo dove Martin e Vanendert prendono i rimanenti punti in palio.
La tappa vera dietro comincia quindi sul Galibier dove la BMC e la Radioshack si portano nelle prime posizioni del gruppo con i loro gregari per cominciare una imponente scrematura - il ritmo tenuto nelle prime battute di gara da Moinard e Gerdemann non è tuttavia elevato, a sette chilometri dalla vetta si portano quindi Samuel Sanchez ed Igor Anton che accelerano improvvisamente il ritmo riuscendo anche loro ad evadere.
L'attacco del vincitore dell'ultimo tour de France scatena la bagarre sulle rampe del colle più alto di questa edizione della Grand Boucle - a seguire il tentativo dello Spagnolo sono infatti anche Van den Broeck, Gesink e Scarponi. Dietro la Radioshack non si scompone e continua a scremare ulteriormente il gruppo pur non tenendo il ritmo di Anton che permette a questo drappello di tornare sotto la fuga del mattino. Qui cominciano quindi ad entrare in azione prima Van de Walle e Txurruka, poi Jelle Vanendert e Mikel Nieve ma anche Krujiswijk una volta che Gesink ha raggiunto il tentativo - uomini questi finora tenuti a riposo dall'apporto dei compagni che dandosi dei cambi con Brajkovic, Cunego ed Anton permettono agilmente a questo drappello di continuare a guadagnare sul gruppo trainato dalle maglie Radioshack. Il risultato è che data la fuga di buoni scalatori a perdere le ruote da questi sono prima Agnoli prima (con Van de Walle), poi Moncoutiè, Le Mevel, Pinot (con un esausto Txurruka).
Rujano riesce quindi a prendere i 20 punti sul Galibier beffando Daniel Navarro che si deve accontentare della seconda piazza, poi Cunego, Nieve, Anton che torna a dare cambi nel finale di salita, Vanendert, Sicard, Gesink e Brajkovic. Completano il drappello, oltre a Sanchez, Van den Broeck, Vinokurov, Martin, Krujiswijk e Le Mevel che completano il drappello dei 16 al comando.
Il gruppo nel frattempo scollina a due minuti e mezzo da questi notevolmente scremato e ridotto ad una trentina di unità: con Andy e Frank Schleck troviamo Kloden e Fulgsang mentre a Cadel Evans sono rimasti il solo Moinard e Van Garderen. Voeckler, Kern e Rolland sono presenti per l'Europcar mentre Cobo, Valverde e Rui Costa per la Movistar, De Gentd e Poels per la Vacansoleil, Wiggins e Froome per la Sky, Leipheimer per l'Astana, poi Sorensen per la Saxo, Szmyd e Nibali per la Liquigas, Di Gregorio per la FDJ, Roche e Peraude per l'Ag2r, Moreno, Menchov e Rodriguez per la Katusha.
Accade così che paradossalmente per Andy Schleck si verifichi la stessa situazione già accaduta nello scorso tour de France - seppur paradossalmente a ranghi invertiti. La fuga dei 15 può infatti contare su Kloden, Fulgsang, Moinard e Van Garderen mentre davanti a darsi i cambi sono molti di più. Cunego, Vinokurov e Sanchez infatti conducono agilmente il gruppo nei primi sei chilometri di discesa, quella tecnica, mentre dalla cima del Lautaret e nel falsiopiano susseguente ad alternarsi con questi e con l'atleta di Cerro Veronese sono Sicard, Brajkovic, Kruijswijk, Nieve, Le Mevel e Vanendert oltre a Txurruka e Van De Walle che riescono a rientrare sui primi. Il vantaggio ai piedi di Villard de Lans per la fuga partita sul Col du Galibier è dunque di 3 minuti e 20 secondi quando i corridori arrivano per la prima volta a Le Bourg d'Oisans, dove ad attenderli è il durissimo muro del Col du Solude, che sarà percorso fino alla località di Villard-Notre-Dame
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