Paris > Tours 2013: Paris Champs-Elysees > Tours 300 Km
Ultima gara per la stagione, ultima opportunità per chi ha fallito i GT e le classiche, ultima per rifarsi dal mondiale. Va in scena la Parigi > Tours, ultima corsa della stagione insieme al giro di Pechino e va in onda con la formula già sperimentata con successo lo scorso anno: raddoppio degli strappi finali e allungamento a 300 chilometri. Dopo i primi tentativi in fuga vanno in 10: troviamo Saramontis della IAM Cycling, Barbe della Crelan-Euphony, Bazayev dell'Astana, Lagutin della Vacansoleil, Felline dell'Androni, Bacon dell'Auber93, Sabatini della Cannondale, Radochla dell'Euskaltel, Thomson della MTN-Qhubeka e Camacho della Colombia.
A Chartes, dopo 90 chilometri, il vantaggio dei fuggitivi è di 7'30'' - è la Sky a prendere le redini dell'inseguimento con Knees e Stannard comunque non in maniera intensa data la consistente distanza dal traguardo: la fuga viene tenuta a bagnomaria ed il distacco viene progressivamente ridotto nel tratto di gara a seguire: a Chateaudaun la fuga ha 6'20'' - qua ad aiutare la Sky si inseriscono gli uomini di Cannondale (Vandborg e Wurf) e Lampre (Bonifazio e Conti) insieme a due Belkin. A Vendome, dopo 180 chilometri di gara, il vantaggio è sceso a 5'03''.
Entra davanti a tirare anche l'Omega con Stybar dopo Herbault, dove il vantaggio davanti scende a 4'45''. 3'30'' invece ad Amboise dove è sempre l'Omega a voler tenere il ritmo aggiungendo il tre volte campione del mondo a cronometro Tony Martin. La fuga viene quindi neutralizzata poco prima che la gara entri nell'abitato di Joue-les-Tours dove lo scenario cambia in maniera radicale.
E' la Cannondale che si porta davanti ad alzare il ritmo nei chilometri antecedenti alla Cote insieme a Sky, Saxo e Lotto che fanno spalla a spalla per prendere le prime posizioni. Nonostante il ritmo elevato prova comunque ad attaccare Gorka Izagirre, dell'Euskaltel che viene seguito da Leukemans, Caruso ed Engoulvent: non più di 5'' comunque per il quartetto nel momento in cui la corsa imbocca la Cote de L'Epan dove per la Katusha esce Alexander Kolobnev, seguito da Luca Paolini.
L'attacco di Paolini fa muovere immediatamente Marco Marcato della Vacansoleil che segue. Segue anche Chavanel, poi Boasson Hagen e Samuel Sanchez insieme a Gerrans e Simon - dietro sono sempre Saxo e Cannondale a fare il ritmo. Il primo gruppo viene preso e recuperato a metà salita - è solo Leukemans a riuscire a resistere all'attacco di Paolini e a portarsi avanti appena termina la prima Cote. In cima, quindi, oltre a Paolini e ai due Vacansoleil troviamo davanti Chavanel, Boasson Hagen, Gerrans, e Samuel Sanchez con 5'' di vantaggio su Caruso, Simon ed Atapuma che non sono riusciti a seguire il tentativo, a 3'' da questi Inzagirre ed Engoulvent mentre a 12'' dai primi il gruppo. Ripresi quindi questi gruppetti nel momento, poi, in cui si porta quindi davanti Karsten Kroon proprio quando comincia la Cote de l'Epan, momento in cui ad uscire dal gruppo è il capitano dell'Europcar, Thomas Voeckler
L'attacco è secco e deciso e viene seguito solamente da Juan Antonio Flecha. Il ritmo aumenta e cominciano a farne le spese i primi velocisti: si staccano sia Goss che Guardini ma anche il vincitore dell'ultima Milano-Sanremo, Gerald Ciolek, fa fatica a rimanere con i primi. Voeckler rientra invece davanti portandosi a ruota proprio il corridore Euskaltel con gli otto al comando che hanno ora 14'' su un gruppo formato da una settantina scarsa di unità. Il divario scende a 10'' poco sotto la Cote du Pont Volant - qua davanti Leukemans si lascia sfilare dopo aver tirato per il compagno, Marcato che rilancia l'andatura mentre dietro Kroon si sposta e prova ad evadere Michael Morkov
Davanti Voeckler e Paolini rilanciano facendo staccare sia Marcato che un Samuel Sanchez decisamente non in giornata. In cima scollinano Chavanel, Boasson, Paolini, Voeckler, Gerrans e Flecha con 12'' di vantaggio su Morkov e 18'' su un gruppo dove i Cannondale si sono dovuti riorganizzare per tornare davanti a riprendere il tentativo dei sei. Morkov rientra su Marcato in cima alla Cote du Petit pas de l'Ane, l'ultima in programma, ma davanti c'è collaborazione mentre dietro è Duarte a provare, senza successo, a tenere il ritmo dei Cannondale. 15'' il vantaggio dei sei al comando in cima, 12'' nel momento in cui la corsa entra nel suo punto decisivo, ai -2, l'Avenue de Grammont
Dietro sono rimasti poco più di una 40ina, provano a fare i loro treni Omega, Saxo e Lotto per Greipel, Bennati e Cavendish ma prima c'è da andare a riprendere la fuga davanti, fuga che mantiene 10'' al momento dell'ingresso sotto la Flame Rouge - divario troppo esiguo per potersi permettere di voltarsi, specie sul lungo rettilineo finale, cosa che non accade poiché è Sylvain Chavanel a provare ad anticipare tutti davanti.
Voeckler chiude immediatamente con Paolini che ne approfitta per lanciare la propria volata. Boasson Hagen prende la ruota dell'uomo della Katusha ed esce lanciato ai -300, di fianco c'è Flecha che prova a richiudere sul Norvegese che sembra essersi lanciato bene ma viene beffato proprio nel finale - non dallo spagnolo, che lo salta, ma da Simon Gerrans che ha battezzato la ruota giusta, quella di Flecha, quella che gli consente di festeggiare a braccia alzate in Avenue de Grammont: la Paris > Tours 2013 parla Australiano.
Secondo quindi proprio lo spagnolo, terzo Boasson Hagen, quarto Paolini che batte Voeckler e Chavanel - la volata dei battuti va invece a Mark Cavendish che batte Greipel e Renshaw con il vincitore dello scorso anno, Peter Sagan, che si deve accontentare del decimo posto finendo qua la sua, e la nostra, stagione 2013.