Dopo la vittoria di Valverde la Parigi > Nizza 2012 riparte da Issoire e riparte, secondo alcuni giornalisti, con quella che nonostante l'arrivo in salita a Le Boreon, potrebbe essere la la tappa più dura. Lo farà senza Levi Leipheimer, ritirato per una infiammazione al ginocchio nella tappa di ieri e senza Vladimir Isaichev che ha avuto problemi intestinali nella notte. Lo farà correndo per la prima volta sulle rampe sconosciute al grande ciclismo della Montée de Chazournes - 3 chilometri e mezzo al 9,7% - per farvi capire quasi come arrampicarsi tre volte sul muro di Huy. La Montée sarà comunque l'ultimo dei cinque gpm in programma oggi. Sul primo di questi invece ci prova il grande deluso della prima tappa, Jakob Fuglsang
Si accodano immediatamente al corridore Radioshack Pablo Urtasun dell'Euskaltel, Mathias Frank della BMC, Jerome Pineau della Omega Pharma, Blel Kadri dell'Ag2r - La Mondiale, Miguel Delage della FDJ, Davide Malacarne dell'Europcar, David Moncoutiè della Cofidis, Nicky Sorensen della Saxo Bank, Cameron Meyer della Greenedge, Thierry Dupond della Argos - Shimano e Josè Serpa dell'Androni, ed è in particolare Urtasun a guadagnare il punto in palio sulla Côte des Chirouzes.
La fuga prende quindi margine sul Col de Fix-Saint-Geneys, sulla cima del quale è Mathias Frank a transitare in prima posizione aggiudicandosi i punti in palio seguito da Davide Malacarne e Thierry Dupond - quindi Urtasun e Sorensen con il gruppo trainato da Sky e Liquigas ad un minuto e 20 secondi.
Due invece i minuti al traguardo volante di Chadrac, dove Moncoutié prende i tre punti e i tre secondi di abbuono in palio senza disputare alcuna volata su Fulgsang e Serpa, anche se il massimo vantaggio della fuga si ha sui piedi della Côte de Roche-en-Régnier - 2 minuti e 15 secondi e dove in cima i quattro punti in palio vanno a Thierry Dupond su Frank e Malacarne con il vantaggio che scende a 1'55''.
La corsa si anima quindi sulla penultima salita di giornata - la Côte de Saint-Hilaire-Cusson-la-Valmitte dove ai piedi della salita prova a partire il capitano Euskaltel - Igor Anton
All'attacco dell'euskaltel segue immediatamente un controscatto di Tejay Van Garderen che prende la scia dello spagnolo. Le pendenze tuttavia dolci della penultima asperità di giornata non consentono ai due corridori di prendere un vantaggio consistente, anzi non fanno altro che bruciare energie preziose. Dopo un chilometro scarso i due vengono immediatamente ripresi dal forcing liquigas con Agnoli e Capecchi mentre in cima Davide Malacarne prende i quattro punti in palio. I fuggitivi vengono quindi ripresi sulla discesa successiva e il gruppo giunge compatto alle prime rampe della salita di giornata, salita dove attaccano immediatamente i fratelli Schleck.
La progressione di Frank seguito a ruota da Andy è veemente, riescono a rimanere alla ruota dei lussemburghesi solamente Samuel Sanchez e Robert Gesink. Non rispondono invece allo scatto i Liquigas che, pur avendo tirato per tutto il giorno, si affidano alle capacità di Ivan Basso su queste pendenze mettendolo a fare ritmo alto per cercare di riprendere i lussemburghesi. Dietro al momento dell'attacco Pinot, Roux e Majka aspettato da Navarro sono i primi a perdere le ruote dal gruppo, quindi si staccano successivamente Ulissi, Roche, Jeannesson, Hesjedal, Albasini e Spilak. Il ritmo del varesino fa si che successivamente si stacchino anche Uran, Luis Leon Sanchez, Valverde, Voeckler, Chavanel, Van Garderen, Martin, Poels e Rujano. Con Basso rimangono unicamente Nibali, Van Den Broeck, Vanedert e Cobo Acebo. Quando manca un chilometro alla vetta si sposta un esausto Frank Schleck con Andy che continua la propria progressione scollinando con 12 secondi di vantaggio sulla coppia Samuel Sanchez - Robert Gesink, con 18 secondi sul gruppo di Ivan Basso e con 27 secondi sul gruppo composto tra gli altri dalla maglia gialla Chris Froome, da Damiano Cunego e da Denis Menchov che ha raccattato Frank Schleck nelle rampe finali di salita.
Sanchez e Gesink vengono quindi recuperati dal gruppo di Ivan Basso dove Vincenzo Nibali e Jurgen Van Den Broeck si sono portati nelle prime posizioni per fare l'andatura - sostanzialmente invariato il distacco al termine del falsopiano dove i secondi di vantaggio per Andy Schleck sono 15. Più importante della salita ai fini della tappa risulta tuttavia essere la discesa, tra le più corte ma tra le più tecniche e pericolose. Ivan Basso perde immediatamente contatto dal gruppo dei migliori finendo riassorbito da Damiano Cunego nel momento in cui a sferrare l'attacco su queste pendenze è uno specialista come Vincenzo Nibali
Solo Samuel Sanchez riesce a rimanere a ruota dello squalo dello stretto per i primi chilometri di discesa, ma la fatica per aver provato a resistere allo scatto del lussemburghese lo manda fuori giri nel tratto finale dove Nibali prende 200 metri allo spagnolo e va in solitaria. Ad Andy Schleck che prova ad evitare cadute non essendo specialista di questo terreno restano solamente pochi secondi di vantaggio per cercare di evitare che accada l'inevitabile. Lo sforzo pagato rispetto ad un Nibali più fresco si fa infatti sentire negli ultimi due chilometri che separano la fine della discesa dalla città di Unieux, chilometri sufficienti allo squalo dello stretto per agguantare Andy Schleck poco dopo la Flame Rouge, prendergli la ruota e batterlo sul traguardo conquistando vittoria di tappa, abbuono e soprattutto la maglia gialla. E' di Vincenzo Nibali la tappa di Unieux.
