E alla fine arrivò il giorno senza domani. Non è bastata la salita di Lé Boreon a decretare il vincitore della Parigi > Nizza 2012 - il compito di proclamare il vincitore, quindi, spetterà come sempre al Col d'Eze. L'ultima tappa della corsa verso il sole si presenta come la più difficile - con cinque Gran Premi della Montagna, tre di prima e tre di seconda categoria. Sul primo di questi, il Col de la Porte, con 13,2 km al 4,7% di pendenza media, si stacca il drappello dei fuggitivi in seguito ad una accelerazione di Jacob Fulgsang.
Segue l'attacco del danese della liquigas anche il compagno di squadra, Linus Gerdemann seguito a ruota da Urtasun e Astarloza della Euskaltel-Euskadi. Per la BMC risponde Frank, per la Lotto Meersmann, Lloyd e Kricov chiudono per la Lampre, Luis Leon Sanchez per la Rabobank, Pineau per la Omega Pharma, Kadri per l'Ag2r, Malacarne per la Europcar, Moncoutié per la Cofidis, Kessiakov per l'Astana e Westra per la Vacansoleil per un totale di 15 corridori. In cima alla prima salita di giornata comincia subito la bagarre per i GPM: Frank riesce a prendersi i 7 punti in palio sulla prima cima di giornata, beffando Moncoutiè ma deve poi arrendersi sulla salita successiva dal ritorno del francese. Il gruppo arriva quindi a Menton con tre minuti di vantaggio - anche qui come quanto accaduto nelle giornate precedenti non vi è alcuno sprint, semplicemente Luis Leon Sanchez a transitare per primo davanti a tutti prendendosi i punti in palio. Immediatamente dopo lo striscione verde la strada torna nuovamente ad impennarsi sotto le ruote dei corridori - e la corsa comincia ad entrare nel vivo. Gli uomini Radioshack, che hanno continuato a tenere alta l'andatura nonostante i due in fuga, dopo pochi chilometri si spostano e fanno spazio a Frank Schleck che si porta immediatamente nelle prime posizioni del gruppo per scremare lo stesso. Cominciano a staccarsi i primi uomini di classifica tra cui Ulissi e Majka. Cede poi un gruppo di corridori che presenta Van Garderen e Taraamae e Uran, i tre pretendenti alla maglia bianca. Rimangono quindi davanti una ventina abbondante di corridori, prima del preludio dell'inevitabile attacco di Andy Schleck.
Il primo a cedere al ritmo del Lusseburghese è Damiano Cunego che con Menchov e Vanedert perde le ruote dei migliori. Stessa sorte tocca poco dopo ad Alexandre Vinokurov e, tra gli altri, a Froome, Navarro e Valverde. Riescono a rimanere con Andy Schleck solamente Basso, Nibali, Samuel Sanchez, Rujano, Gesink e Cobo Acebo. Ai -3 dalla cima, però, Andy allunga ulteriormente riuscendo a fare il vuoto dietro di se riuscendo a recuperare sulla cima un drappello di otto fuggitivi contenente - oltre ai compagni di squadra Fulgsang e Gerdemann, Astarloza, Frank, Luis Leon Sanchez, Moncoutiè, Kessiakoff e Westra. A una trentina di secondi invece il gruppo maglia gialla che con Vincenzo Nibali comprende anche alcuni degli altri fuggitivi del mattino. Comincia quindi la discesa del col de la Madonie dove davanti si forma una strana alleanza: a dar manforte ai due Radioshack, infatti, si portano anche Westra, Kessiakoff e Luis Leon Sanchez per una strana alleanza tra Astana - Rabobank - Vacansoleil e Radioshack con la probabile tappa di oggi in palio per chi sarà in grado di restare con Andy. L'alleanza invece dietro è per necessità di classifica ed è tra Vincenzo Nibali e Samuel Sanchez
Il campione olimpico si porta nelle prime posizioni del gruppo con Vincenzo Nibali alla sua ruota. I due riescono a darsi cambi regolari e - sulla tanto lunga quanto tecnica discesa - a recuperare interamente il gap che li separava dal gruppo di Andy Schleck che come al solito trova qualche difficoltà quando la strada scende. La testa della corsa si ricompatta quindi ai piedi della salita di La Turbie con 11 corridori nelle prime posizioni di gara - e con la sensazione, per Andy Schleck, di rivedere un film già visto questa estate pochi chilometri più a Nord.
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