Era forse quella di oggi la tappa più attesa di tutto il delfinato, vuoi perché la prima di montagna, vuoi perché prima del Tour de France i corridori della carovana avranno modo di approcciare il Mont du Chat, primo protagonista dell'arco alpino, in una gara vera. La brevità e la durezza della tappa di oggi, fanno sì tuttavia che la tappa odierna si configuri decisamente diversa da quella che i corridori affronteranno tra un mese - oggi le salite inizieranno infatti già nei primi istanti di gara ed è proprio sulla prima di queste che si forma la fuga di giornata.
Sulla Cote de Monure vanno via in dieci: Niemec, Kessiakoff, Cataldo, Kadri, Navarro, Intxausti, Pinot, Txurruka, Vanotti e Le Mevel con il capitano della Saxo Bank che transita per primo in cima al primo traguardo a punti di giornata, battendo Intxausti e Cataldo.
Pinot riesce invece a spuntarla pochi chilometri dopo in cima alla Cote du Plan du Loup dove secondo arriva Txurruka e terzo Inxausti. In gruppo nessuno vuole prendere le redini dell'inseguimento - lasciando quindi i dieci a già due minuti di vantaggio sul gruppo dei migliori. Sapendo di questo fatto davanti risparmiano le energie, pur continuando a prendere secondi. Navarro transita quindi davanti a tutti allungando nel finale del Col des Egaux dove la volata per il secondo posto viene vinta da Kessiakoff su Kadri poi Pinot, Le Mevel e Txurruka. Quattro e trenta i minuti di vantaggio per il gruppo dove solamente la BMC si fa vedere davanti aspettando che qualcuno inizi un vero e proprio inseguimento. Il risultato è che poco dopo in cima al col de la Cluse, dove i quattro punti in palio vanno a Kadri, il vantaggio è già lievitato ad oltre sette minuti - nove e mezzo in cima al Granier dove il corridore della Saxo prende i quattro punti in palio. Si arriva quindi ai piedi del Mont Ravard con una situazione insostentibile: 13 minuti e 12 secondi il vantaggio dei dieci uomini al comando - troppi anche per i gusti della BMC - che comincia finalmente a mostrarsi nelle prime posizioni del gruppo.
Le maglie rossonere dei compagni di Evans si portano nelle prime posizioni del plotone cominciando, finalmente, a scremare un gruppo ancora decisamente troppo numeroso. Il vantaggio dei fuggitivi comincia a scendere sotto gli undici minuti quando siamo a metà delle rampe della penultima salita di giornata - rampe che favoriscono i primi attacchi di uomini meno avvezzi a rimanere coi big nella salita finale per giocarsi il tutto per tutto come, ad esempio, Rein Taaramaae.
L'attacco dell'Estone scatena la prima vera e propria bagarre di giornata - immediatamente alla sua ruota di portano Jurgen Van Den Broeck con Jelle Vanedert, Hubert Dupond, Daniel Martin, José Rujano e Franco Pellizotti. In cima i 15 punti in palio vanno a Daniel Navarro che beffa di nuovo Kessiakoff nello sprint per il GPM di 1° Categoria, Cataldo segue con Txurruka poi Le Mevel, Pinot e Niemec. A tre minuti da questi troviamo Kadri e Vanotti che perdono le ruote della testa della corsa - a nove minuti il gruppo di Pellizotti e Van den Broeck mentre a oltre dieci il gruppo della maglia gialla di Cadel Evans.
Sulla lunga discesa è proprio l'australiano a portarsi nelle prime posizioni e disegnare le curve - davanti i due Lotto non collaborano facendo presto saltare l'accordo e portando al ricongiungimento nel tratto di falsopiano susseguente il Revard. Comincia quindi con otto minuti di vantaggio per gli otto fuggitivi rimasti il Mont du Chat e comincia con la Radioshack che porta immediatamente davanti Gerdemann e Kloden con a ruota il resto dei gregari per imporre il proprio ritmo.
Il gruppo si screma immediatamente sulle durissime rampe del primo mostro di giornata lasciando dopo sette dei 13 chilometri al 9% non più di una quarantina di corridori. A dare una mano alla Radioshack ci pensa la Liquigas che porta Agnoli, Caruso e Szmyd a fare un ritmo ancora superiore a quello degli americani nel tentativo di non far partire alcuno scatto - come quello avvenuto nelle prime rampe da Cobo Acebo, chiuso a 5 chilometri dalla vetta dal ritmo del polacco. La durezza di quello che è un vero e proprio Zoncolan di Francia non lascia oltretutto scampo a scatti ma solamente ad una selezione naturale. I primi ad accusare il colpo sono Pelizotti e Rujano con Brajkovic e Roche - poi Vinokurov con Kern, Mollema e Krujiswik. A 4 dalla vetta perdono contatto dal ritmo imposto stavolta da Frank Schleck prima Valverde, Rui Costa e Cunego poi Peraud, Cobo, Leipheimer e De Gendt. Andy Schleck rimane quindi solo quando davanti rimangono in tredici: oltre a lui troviamo Cadel Evans, Michele Scarponi e Vincenzo Nibali, Samuel Sanchez, Bradley Wiggins, Joaquin Rodriguez, Denis Menchov, Jelle Vanedert, Jurgen Van Den Broeck, Robert Gesink e Pierre Rolland.
Davanti è invece Navarro a piazzarsi nelle prime posizioni del gruppo e a fare quel lavoro di gregariato che per la prima volta non è per Alberto Contador ma per se stesso - nessuno degli otto rimasti è infatti in grado di tenere il ritmo imposto dallo spagnolo. Si staccano prima Pinot e Le Mevel, poi Txurruka e Inxausti, quindi Niemec e Cataldo. Ultimo a rimanere con lo spagnolo è Frederic Kessiakoff che viene staccato dallo spagnolo in prossimità della cima nello scatto per scollinare davanti a tutti e prendersi i 20 punti in palio.
Dietro invece si sono staccati Menchov, Rolland, Scarponi e Vanedert con Andy che ha accelerato il ritmo nelle prime posizioni del gruppo, naturale preludio ad uno scatto del lussemburghese che avviene ai -2 dalla cima. Wiggins cede di schianto all'accelerazione del lussemburghese con Van den Broeck e Rodriguez mentre Nibali sembra preservarsi in vista della lunga e tecnica discesa - lo stesso fa Sanchez allo scatto successivo di Andy, che avviene a -1 dalla vetta lasciando il lussemburghese solo con Evans in cima. Cima dove Navarro si è ovviamente preso i 20 punti in palio, lasciandone 18 a Kessiakoff (a 26'' dallo spagnolo), 16 a Niemec, 14 a Cataldo (a 40''), 12 a Txurruka, 10 a Inxausti, 8 a Le Mevel, 7 a Pinot con Andy Schleck che transita sotto lo striscione rosso del Carrefour a 3 minuti e 50 secondi prendendone 6. A 28'' dal lussemburghese, rimasto con Cadel Evans, la coppia Sanchez-Gesink, poi il gruppo Nibali a 50'' e quello di Scarponi ad oltre 1'25''.
Appena le pendenze della strada cambiano è quindi Cadel Evans a portarsi davanti nella prima parte di discesa provando a levarsi definitivamente di dosso il compagno di fuga e riuscendovi con successo. Lo stesso fa Samuel Sanchez che, nonostante un dritto nella prima parte, riesce a riportarsi su Andy Schleck aiutandolo peraltro nella parte meno tecnica nel tentativo di arrivare a riprendere Evans e limitando i danni ad una trentina di secondi dopo i primi nove chilometri di discesa - Vincenzo Nibali invece fa una buona discesa ma manca per veramente poco l'aggancio a questi due. Sanchez e Schleck chiudono quindi a 21'' da Cadel Evans, recuperando qualcosa nel tratto di pianura e guadagnandone otto sulla coppia Nibali - Gesink. Paga invece molto di più Bradley Wiggins che chiude la propria prova ad oltre 40'' dall'australiano che però nonostante i vantaggi ottenuti sui rivali per la classifica ha poco da esultare una volta giunto al traguardo: la nuova maglia gialla è infatti in casa Saxo, sulle spalle di Daniel Navarro che conquistando anche quella a pois chiude una giornata che difficilmente dimenticherà nei giorni a venire: è lui, in solitaria, il vincitore della 3° tappa del Delfinato 2012.
qua non tira nessuno mi adeguerò di conseguenza 
