Renato Brunetta Award

Il meglio e il peggio del Tour de France 2012

Moderatore: Direttori di Corsa

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Renato Brunetta Award

Sondaggio concluso il 13/10/2012, 16:37

Jarod Parker
5
33%
Jaco96
1
7%
Andrew O'Simony
4
27%
Gyanno Alì Muntari - Matteo Ronchetti
5
33%
 
Voti totali: 15

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emmea90
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Renato Brunetta Award

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Renato Brunetta Award
Lavorare stanca, e alcuni DS lo sanno. Altri non ne hanno idea, visto che hanno iniziato a battere la fiacca a Berlino e hanno tenuto duro fino a Parigi. Il Renato Brunetta Award premia il DS più lavativo del Tour, quello che si è dato meno da fare per la sua squadra, e che quando si è degnato di dare indicazioni lo ha fatto con il piglio tipico di chi in quel momento preferirebbe leccare la zona anale di uno gnu.

NOMINATION
Jarod Parker
Fare poche tattiche non è una buona idea. Se poi, in generale, le tattiche contengono contenuti del tipo "Vincere questa tappa in tutti i modi possibili" o "Evitare fortemente cadute e fughe" pensando che basti scriverlo perché ciò avvenga. Un po' come se, una volta che voi vi rechiate in un qualsiasi studio medico, anziché prescrivervi le medicine adatte ai vostri sintomi il dottore si limiti a scrivere "guarisca al più presto". La prima nomination non può, quindi, non andare all'uomo che dopo la mitica tappa del Granon nel 2011 ha conquistato la prestigiosissima copertina del Times con la scritta: "sia chiaro, questo noi non lo conosciamo"

Jaco96
Non è facile avere a disposizione campioni del calibro di Sandy Casar. Certo, se poi la tattica che si scrive è lunga due righe di media, separate rigorosamente da un accapo dopo le parole "Casar in fuga a tutti i costi" bisogna farsi qualche domanda. La seconda nomination va quindi al direttore sportivo che ha riscritto il concetto di fancazzismo al punto tale che a metà Tour gli è stato richiesto un autografo da Beppe Conti in persona: tanto è bastato per spingerlo ad abbandonare la corsa dopo metà gara.

Andrew O'Simony
Dopo anni in cui la giuria si è dovuta sorbire paragrafi interi per una tappa di trasferimento, Andrew O'Simony ha ridimensionato fortemente il suo stile. Anche troppo, considerato che per i punti focali del Tour le tattiche molto spesso venivano mandate via Facebook e composte unicamente da una sola riga con una capacità di sintesi che persino Ungaretti riterrebbe "decisamente estrema". La terza nomination non può, quindi, non andare al direttore sportivo di Cadel Evans l'uomo che scrivendo una riga di tattica e mezza di correttivo è riuscito a trionfare nel tappone di Luz Ardiden.

Gyanno Alì Muntari - Matteo Ronchetti
Mandare una tattica di 10 righe in teoria è una buona cosa. Meno se è l'unica nella prima settimana prima di scomparire e mai più tornare alla guida della squadra con una fuga che persino Antonio Cassano ha definito "affrettata". Il sostituto, poi, non si è mai lanciato oltre le cinque righe con una media di tre per alcune tattiche, come quelle di Albasini sui Pirenei, che persino la Gazzetta ha definito "inutili quanto l'impiego di Mesbah sulla fascia sinistra": la terza nomination va quindi alla coppia della Orica GreenEDGE, squadra che non ha fatto rimpiangere l'assenza e i fasti della Saur-Sojasun
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