5a tappa: Agde > Rieux-Minervois 169 km
Inviato: 12/07/2011, 11:12
Anteprima 5a tappa: Agde > Rieux-Minervois 169 km
Neppure il tempo di riabituarsi alla vera pianura, dopo le strade accidentate della Corsica, che già la seconda tappa sul continente, in programma venerdì 8 luglio, costringerà i corridori a tornare a fare i conti con ascese significative, interessante antipasto di quelle pirenaiche, destinate invece a caratterizzare il fine settimana. Sarà Rieux-Minervois ad ospitare la seconda frazione intermedia della Grande Boucle, ulteriore occasione per gli outsider di provare ad anticipare i tempi, accumulando margine in vista di terreni che dovrebbero vedere i grandi favoriti alla ribalta.
Una prima parte di gara tranquilla, necessaria per allontanarsi dal Mediterraneo e dirigersi verso le strade nervose dell'Hérault, del Tarn e dell'Aude, farà da prologo all'ascesa di riscaldamento, il discretamente lungo (7,9 km) ma assai pedalabile (4,2% di pendenza media) Col de l'Escargot, GPM di 3a categoria, con vetta dopo 65 km. A seguire il Col de Brassac, 4800 metri di scalata al 5,1%, preceduto di pochi chilometri dallo sprint intermedio giornaliero, quello di Saint-Pons-de-Thomières. Un nuovo tratto di relativa quiete caratterizzerà la tappa fino a 50 km circa dal termine, quando, nei pressi di Mazamet, la strada inizierà ad inerpicarsi verso i 1211 metri del Pic de Nore, di ritorno nel tracciato della Grande Boucle a due anni dall'ultima apparizione. I 16,7 km di ascesa al 5,6% presentano le pendenze più arcigne nella parte centrale, comprendente un tratto di 7 km al 7,5% fra i -13 e i -6 dalla vetta.
Dalla cima mancheranno meno chilometri rispetto a due anni fa: 35, per la precisione, di cui i primi 16 in pedalabile discesa fino a Cabrespine, e i restanti in pianura - sia pure molto scorrevole e con alcuni tratti a scendere -, sino a giungere a Rieux-Minervois, dove il Tour de France farà tappa per la prima volta. Difficile pensare ad uno scontro frontale fra i grandi della corsa, specie alla vigilia di una due-giorni pirenaica assai aspra, certamente destinata a riscrivere completamente la classifica generale. Ipotizzabile è però che qualcuno possa provare in qualche modo a sfruttare il Pic de Nore per una qualche azione almeno di disturbo, anche semplicemente volta a testare la gamba degli avversari alla vigilia di banchi di prova più esigenti.
GPM: Col de l’Escargot (3a categoria, 527 m, 7,9 km al 4,2%, km 65,2); Col de Brassac (3a categoria, 570 m, 4,8 km al 5,1%, km 82,1); Pic de Nore (1a categoria, 1211 m, 16,7 km al 5,6%, km 134,0)
TRAGUARDI VOLANTI: Saint-Pons-de-Thomières (km 76,7)
DIPARTIMENTI: Hérault (km 0-91); Tarn (km 91-132); Aude (km 132-arrivo)



Marino: L'astro che per D'Annunzio moveva amore e l'altre stelle non era ancor sorto, che già le ventiquattrore di odierne gioie e dolori già potevan dirsi liete agli occhi miei, allorché infra le fauci d'una donna avente intelletto d'amore... oh fanculo. Buon giorno a tutti, e se non lo è per voi lo è per me, visto che mi hanno appena fatto un pomp...
Regia: Marino!
Marino: Sì, eccomi. Accanto a me, per tagliare le gambe alle speranze di qualche atleta, Gigi Sgarbozza.

Sgarbozza: Giao Barino, giao a dutti. Oggi vrazione imbegnadiva, con settandascingue gippiemme, e l'uldima salida, il Big de Norr, con bendenze ghe giungono a suberare il vendi beccento.
Marino: A parte che il compito di presentazione della tappa è già indegnamente svolto da Cassani, ma almeno potresti evitare di sparare cazzate.
Sgarbozza: Era ber dare inderesse.
Marino: Gigi, tu non riusciresti a rendere interessante neanche la Cuneo - Pinerolo. E comunque noi siamo una trasmissione rispettabile.
Regia: Gigi, togliti le dita dal naso!
Marino: Per l'appunto. E a conferma di ciò, diamo la linea all'uomo che riesce a far sembrare Gigi Marzullo un arringatore di folle: Davide Cassani con la sua ghicognissione.
*Video*

Cassani: Oggi quinta tappa, da Agd a Ghiò Minegvuà. Dopo una sessantina di chilometghi si sale sul Col de l'Escag-gò, seguito poco dopo dal Col de Bgassac.
Marino: Questa tappa già mi piace.
Cassani: Nel mezzo il tgaguagdo volante di Sen-Pon-de-Tomièg.
Marino: Datemi l'indirizzo di La Sègue.
Cassani: La salita più significativa di giog-nata sagà il Pic de Nog, sedici chilometghi e settecento metghi al 5,6 peg cento.
*Parte la theme de "L'ultimo dei Mohicani"*
Marino: Ma di preciso cosa ci sarebbe di epico nel farsi una salita sul sedile posteriore di una macchina?
Regia: Marino, lascia lavorare Cassani.
Marino: "Lavorare" mi sembra lievemente iperbolico.
Cassani: Dalla vetta mancheganno comunque tghentacinque chilometghi al tegmine, che potghebbego scogaggiaghe eventuali tentativi da pagte degli uomini di classifica.
*In studio*
Marino: Dopo un breve soggiorno fra le braccia di Morfeo, modo di dire coniato dalla lentezza dell'ex centrocampista dell'Inter, rieccoci in studio. Gigi, vogliamo parlare dell'omaggio degli organizzatori a Cunego?
Sgarbozza: Veramende io nonne sonniende.
Marino: Cioè? Mi state dicendo che il Col de l'Escargot non è stato denominato così in onore del Luis Ocana del triveneto, detto a Roma "er moviola"?
Sgarbozza: Non zabrei. Ad ogni modo, mi golleggherebbi al duo discorso ber dire ghe oggi è la dabba bervedda ber Damiano, ghe vedo gome il vavorido numero uno, numero due e numero dre.
Marino: Oltre a Cunego, c'è qualche altro corridore che vorresti eliminare dalla contesa?
Sgarbozza: Diedro Gunego vedo Gondadorre, i due Geleg, Van den Brucche, Evanz, Uigghi, Gibber, Basso, Nibbali, Orner, Leibaime, Braigovi, Gloden, Ghesin, Kroizighe, Vinogurov, Samuel Sange, Luis Leon Sange, Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Suarez, Corso.
Marino: Un bellissimo proverbio bengalese dice che un calabrone non potrebbe volare, ma lui non lo sa e vola lo stesso. Ecco, già che è in volo, quel calabrone di merda non potrebbe pungere Sgarbozza sul glande e levarmelo dai coglion...
Regia: Marino!
Marino: Sì, Pietro Plastina, hai qualcosa per noi?

Plastina: Sì, avevo trovato un messaggio molto interessante, ma adesso questo PC si è bloccato, vedo tutto nero...
Marino: Hai acceso il monitor?
Plastina: Ah sì, geniale! Ecco qua, ci scrive Joseph dalla Città del Vaticano, che dice: "Tenete più spesso in video qvella bella kartoffel della De Stefano"
Marino: Ma che schifo! Nemmeno Sgarbozza potrebbe avere dei pensieri sconci su Alessandra.
Sgarbozza: Beh oddio, ad essere singero un benzierino...
Marino: Non voglio sapere altro. Linea a chi un pensierino lo fa solo a pietanze che possano aumentare il suo già drammatico peso forma: Ano Vulvarelli, sfortunatamente in compagnia di Davide Cassani.
Neppure il tempo di riabituarsi alla vera pianura, dopo le strade accidentate della Corsica, che già la seconda tappa sul continente, in programma venerdì 8 luglio, costringerà i corridori a tornare a fare i conti con ascese significative, interessante antipasto di quelle pirenaiche, destinate invece a caratterizzare il fine settimana. Sarà Rieux-Minervois ad ospitare la seconda frazione intermedia della Grande Boucle, ulteriore occasione per gli outsider di provare ad anticipare i tempi, accumulando margine in vista di terreni che dovrebbero vedere i grandi favoriti alla ribalta.
Una prima parte di gara tranquilla, necessaria per allontanarsi dal Mediterraneo e dirigersi verso le strade nervose dell'Hérault, del Tarn e dell'Aude, farà da prologo all'ascesa di riscaldamento, il discretamente lungo (7,9 km) ma assai pedalabile (4,2% di pendenza media) Col de l'Escargot, GPM di 3a categoria, con vetta dopo 65 km. A seguire il Col de Brassac, 4800 metri di scalata al 5,1%, preceduto di pochi chilometri dallo sprint intermedio giornaliero, quello di Saint-Pons-de-Thomières. Un nuovo tratto di relativa quiete caratterizzerà la tappa fino a 50 km circa dal termine, quando, nei pressi di Mazamet, la strada inizierà ad inerpicarsi verso i 1211 metri del Pic de Nore, di ritorno nel tracciato della Grande Boucle a due anni dall'ultima apparizione. I 16,7 km di ascesa al 5,6% presentano le pendenze più arcigne nella parte centrale, comprendente un tratto di 7 km al 7,5% fra i -13 e i -6 dalla vetta.
Dalla cima mancheranno meno chilometri rispetto a due anni fa: 35, per la precisione, di cui i primi 16 in pedalabile discesa fino a Cabrespine, e i restanti in pianura - sia pure molto scorrevole e con alcuni tratti a scendere -, sino a giungere a Rieux-Minervois, dove il Tour de France farà tappa per la prima volta. Difficile pensare ad uno scontro frontale fra i grandi della corsa, specie alla vigilia di una due-giorni pirenaica assai aspra, certamente destinata a riscrivere completamente la classifica generale. Ipotizzabile è però che qualcuno possa provare in qualche modo a sfruttare il Pic de Nore per una qualche azione almeno di disturbo, anche semplicemente volta a testare la gamba degli avversari alla vigilia di banchi di prova più esigenti.
GPM: Col de l’Escargot (3a categoria, 527 m, 7,9 km al 4,2%, km 65,2); Col de Brassac (3a categoria, 570 m, 4,8 km al 5,1%, km 82,1); Pic de Nore (1a categoria, 1211 m, 16,7 km al 5,6%, km 134,0)
TRAGUARDI VOLANTI: Saint-Pons-de-Thomières (km 76,7)
DIPARTIMENTI: Hérault (km 0-91); Tarn (km 91-132); Aude (km 132-arrivo)



Marino: L'astro che per D'Annunzio moveva amore e l'altre stelle non era ancor sorto, che già le ventiquattrore di odierne gioie e dolori già potevan dirsi liete agli occhi miei, allorché infra le fauci d'una donna avente intelletto d'amore... oh fanculo. Buon giorno a tutti, e se non lo è per voi lo è per me, visto che mi hanno appena fatto un pomp...
Regia: Marino!
Marino: Sì, eccomi. Accanto a me, per tagliare le gambe alle speranze di qualche atleta, Gigi Sgarbozza.

Sgarbozza: Giao Barino, giao a dutti. Oggi vrazione imbegnadiva, con settandascingue gippiemme, e l'uldima salida, il Big de Norr, con bendenze ghe giungono a suberare il vendi beccento.
Marino: A parte che il compito di presentazione della tappa è già indegnamente svolto da Cassani, ma almeno potresti evitare di sparare cazzate.
Sgarbozza: Era ber dare inderesse.
Marino: Gigi, tu non riusciresti a rendere interessante neanche la Cuneo - Pinerolo. E comunque noi siamo una trasmissione rispettabile.
Regia: Gigi, togliti le dita dal naso!
Marino: Per l'appunto. E a conferma di ciò, diamo la linea all'uomo che riesce a far sembrare Gigi Marzullo un arringatore di folle: Davide Cassani con la sua ghicognissione.
*Video*

Cassani: Oggi quinta tappa, da Agd a Ghiò Minegvuà. Dopo una sessantina di chilometghi si sale sul Col de l'Escag-gò, seguito poco dopo dal Col de Bgassac.
Marino: Questa tappa già mi piace.
Cassani: Nel mezzo il tgaguagdo volante di Sen-Pon-de-Tomièg.
Marino: Datemi l'indirizzo di La Sègue.
Cassani: La salita più significativa di giog-nata sagà il Pic de Nog, sedici chilometghi e settecento metghi al 5,6 peg cento.
*Parte la theme de "L'ultimo dei Mohicani"*
Marino: Ma di preciso cosa ci sarebbe di epico nel farsi una salita sul sedile posteriore di una macchina?
Regia: Marino, lascia lavorare Cassani.
Marino: "Lavorare" mi sembra lievemente iperbolico.
Cassani: Dalla vetta mancheganno comunque tghentacinque chilometghi al tegmine, che potghebbego scogaggiaghe eventuali tentativi da pagte degli uomini di classifica.
*In studio*
Marino: Dopo un breve soggiorno fra le braccia di Morfeo, modo di dire coniato dalla lentezza dell'ex centrocampista dell'Inter, rieccoci in studio. Gigi, vogliamo parlare dell'omaggio degli organizzatori a Cunego?
Sgarbozza: Veramende io nonne sonniende.
Marino: Cioè? Mi state dicendo che il Col de l'Escargot non è stato denominato così in onore del Luis Ocana del triveneto, detto a Roma "er moviola"?
Sgarbozza: Non zabrei. Ad ogni modo, mi golleggherebbi al duo discorso ber dire ghe oggi è la dabba bervedda ber Damiano, ghe vedo gome il vavorido numero uno, numero due e numero dre.
Marino: Oltre a Cunego, c'è qualche altro corridore che vorresti eliminare dalla contesa?
Sgarbozza: Diedro Gunego vedo Gondadorre, i due Geleg, Van den Brucche, Evanz, Uigghi, Gibber, Basso, Nibbali, Orner, Leibaime, Braigovi, Gloden, Ghesin, Kroizighe, Vinogurov, Samuel Sange, Luis Leon Sange, Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Suarez, Corso.
Marino: Un bellissimo proverbio bengalese dice che un calabrone non potrebbe volare, ma lui non lo sa e vola lo stesso. Ecco, già che è in volo, quel calabrone di merda non potrebbe pungere Sgarbozza sul glande e levarmelo dai coglion...
Regia: Marino!
Marino: Sì, Pietro Plastina, hai qualcosa per noi?

Plastina: Sì, avevo trovato un messaggio molto interessante, ma adesso questo PC si è bloccato, vedo tutto nero...
Marino: Hai acceso il monitor?
Plastina: Ah sì, geniale! Ecco qua, ci scrive Joseph dalla Città del Vaticano, che dice: "Tenete più spesso in video qvella bella kartoffel della De Stefano"
Marino: Ma che schifo! Nemmeno Sgarbozza potrebbe avere dei pensieri sconci su Alessandra.
Sgarbozza: Beh oddio, ad essere singero un benzierino...
Marino: Non voglio sapere altro. Linea a chi un pensierino lo fa solo a pietanze che possano aumentare il suo già drammatico peso forma: Ano Vulvarelli, sfortunatamente in compagnia di Davide Cassani.