5° Tappa: L'Isle-en-dodon - Saint-Gaudens

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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5° Tappa: L'Isle-en-dodon - Saint-Gaudens

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5^ TAPPA: L'ISLE EN DODON - SAINT GAUDENS, 170 km

Alla 5a tappa, molto anticipata rispetto al solito, arriva la prima variazione rispetto al copione abituale della prima settimana di Tour, fatta di tanta, tanta, tanta pianura. La tappa non è di quelle che possono provocare un'ecatombe di grandi nomi, anzi sarà difficile vedere differenze tra di loro, ma ciò non toglie che la tappa sia una piacevole novità all'interno della primissima parte della Grande Boucle. Dopo 47 km, quando i corridori avranno già superato il GPM di 4a categoria posto in prossimità di Aurignac, si transiterà dal traguardo volante di Saint Martory. La tappa procederà su un percorso tranquillo fino a 65 km dalla conclusione, quando un lungo tratto in falsopiano, sempre tendente a salire, di oltre 10 km, preannuncerà la prima asperità rilevante del Tour. Si tratta del Col du Portet d'Aspet, salita di 2a categoria, 5,6 km al 7% di media, con tratti oltre il 10%, la cui cima sarà a 47 km dal traguardo. 19 km più tardi i corridori transiteranno sul più agevole Col des Ares, 6,7 km al 4,6%, ascesa classificata come 3a categoria. Ad un breve tratto di discesa, seguiranno poi 20 km di pianura, che dovrebbero scoraggiare tentativi solitari. Qualora non dovesse arrivare la fuga, che resta comunque l'ipotesi più accreditata dai bookmakers, probabile l'arrivo di un gruppo di una cinquantina di corridori a giocarsi la tappa.


Jaco ha anche provato a fare un'altimetria, se non vi piace prendetevela con lui :lol:

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Re: 5° Tappa: L'Isle-en-dodon - Saint-Laurent

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5^ TAPPA: L'ISLE EN DODON - SAINT GAUDENS, 170 km

Quinta tappa del Tour, la prima vera. Non sarà il classico "tappone" pirenaico e non creerà la selezione che può decidere la corsa ma, come spesso si dice in questi casi, è il tipo di tappa in cui al traguardo "non si saprà chi vincerà la Gran Boucle, ma si saprà chi ,probabilmente, non potrà mai sperare nel podio di Parigi". I favoriti, d'obbligo, sono Alejandro Valverde e Damiano Cunego, che oggi potrebbero anche ,perché no?, riuscire nell'assalto alla maglia gialla.

Al via, le telecamere indugiano su un simpaticissimo murale dipinto sulle pareti di un palazzo posto sulla "rue" della partenza

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Alla partenza l'andatura è relativamente tranquilla, media modesta anche perché la tappa non è delle più facili. Ma dopo soli 25 km di passeggiata turistica per i brulli paesaggi pirenaici, appena la strada prende a salire, la corsa si infiamma. E' Paolo Longo Borghini a dare una sferzata al gruppo con un secco attacco nei primi metri di salita.

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Non esita a seguirlo Koos Moerenhout ,il campione olandese della Rabobank, affiancato dopo qualche istante anche da Sylvain Calzati. Allo scollinamento guadagnano già 11" al gruppo, e ciò sprona altra gente alla ricerca della fortuna con un' azione da lontano. Partono gli esperti Pablo Lastras della Caisse, Wim Van Huffel della Silence e Christophe Rinerò dell' Agritubel a cui fanno seguito, dopo pochi metri anche l'italiano Leonardo Bertagnolli e l'ucraino Andriy Grivko. Gli inseguitori recuperano già in discesa tutto l'esiguo margine che pagavano al gruppo di testa e al km 30 a guidare la corsa è un gruppetto di 8 corridori, tutti buoni scalatori. Il plotone, tuttavia, non se ne cura particolarmente anche perché Thor Hushovd è già ben consapevole che al traguardo ,a meno di incredibili imprevisti, perderà la gialla. Le squadre dei "big" della generale, dal canto loro temporeggiano e la fuga decolla. Al traguardo di Aurignac, dove primeggia lo spagnolo Pablo Lastras su un Bertagnolli mosso troppo in ritardo e Sylvain Calzati, il vantaggio ammonta ad 57".

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In discesa i sei si fiondano in picchiata e ,al traguardo intermedio di Saint Martory, il gruppo registra un ritardo di 1'29" da Moerenhout, che anticipa Grivko in uno sprint ristretto, terzo ,senza sforzi, Rinerò. La strada riprende quindi a salire, ma nel leggero falsopiano i fuggitivi riescono a guadagnare solo qualche manciata di secondi, complice anche la collaborazione che gli Astana offrono agli svogliati Credit Agricole. Ai piedi del Col du Portet d'Aspet, il vantaggio dei fuggiaschi si aggira sul minuto e quaranta secondi. Ci si rende conto che è troppo poco ed allora Bertagnolli e Van Huffel si mettono in testa per incrementare l'andatura ma ,soprattutto, per creare selezione. Andatura dura, troppo dura sin da subito per Paolo Longo Borghini e Andriy Grivko che perdono lentamente contatto, sino a scivolare ad una 50ina di metri dai primi. Soffrono anche Rinerò e Calzati, che però si sfilano solo di due o tre metri senza perdere mai, definitivamente contatto. In testa restano solo Bertagnolli, Moerenhout, Lastras e Van Huffel, che vanno a giocarsi l' ambito scollinamento del Portet d'Aspet. Bertagnolli ,stavolta, azzecca in pieno i tempi ed anticipa nettamente Pablo Lastras, 2°, e Koos Moerenhout, 3° e Wim Van Huffel, 4°. A 6" i due francesi, a 19" Longo Borghini e Grivko.

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Gruppo, trainato da Iglinsky e Kolobnev, a 2' 41".

TO BE CONTINUED...
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Re: 5° Tappa: L'Isle-en-dodon - Saint-Laurent

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Nemmeno il tempo di rifiatare dopo le rampe del Col du Portet d'Aspet, prima salita vera della Grande Boucle, con le sue pendenze che superano la doppia cifra, che tutti quanti in gruppo vivono un momento di grande commozione. Dopo qualche kilometro di discesa, infatti, prima i fuggitivi e poi il gruppo transitano davanti alla stele dedicata al compianto Fabio Casartelli, campione olimpico su strada nel 1992, morto il 18 luglio 1995 nel corso della Saint Girons - Cauterets/Cretes du Lys, poco meno di un mese prima di compiere 25 anni. In particolare, immaginiamo, la cosa dovrà aver toccato quei corridori che nel 1995 non solo già correvano, ma addirittura erano compagni di squadra. Dopo il ritiro di Lance Armstrong, il più celebre di essi è sicuramente George Hincapie, che, cercato dalle telecamere nel corso della discesa, al momento del transito presso la stele, rallenta vistosamente, contemplando a lungo il monumento dedicato al vecchio compagno di squadra.


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Al termine della discesa, gli otto al comando si sono ricompattati, con il recupero di Rinero e Calzati prima, e di Grivko e Longo Borghini poi. Il distacco del gruppo è sostanzialmente invariato, a 2'47''. La salita del Col des Ares, però, estremamente pedalabile, favorisce il lavoro del gruppo, dove, toltisi dalla testa i Credit Agricole, agli Astana si aggiungono anche i Caisse d'Epargne di Valverde e i Lampre di Damiano Cunego, entrambe per la stessa ragione: rientrare sui primi, e far sì che i capitani possano giocarsi in volata tappa e maglia. La salita, pur facile, miete alcune vittime, a causa dell'andatura molto sostenuta tenuta dalle tre squadre, che diventano due quando gli Astana capiscono che possono lasciare il lavoro alle altre due formazioni. Tra i fuggitivi nessuno riesce a fare la differenza, dal momento che le pendenze non salgono mai oltre il 7%, ma Longo Borghini e Calzati finiscono per staccarsi ugualmente. Sul GPM di 3a categoria del Col des Ares, Lastras riesce ad anticipare in volata Van Huffel e Bertagnolli. Rinero è 4°, seguito da Morenhout e Grivko nell'ordine. Staccati di 29'' passano Longo Borghini e Calzati. Il gruppo nei poco di 7 km di salita ha quasi dimezzato il vantaggio, riducendolo a 1'31''. Dal plotone hanno perso contatto ormai tutti i velocisti, e sono rimasti non più di 40-45 corridori, tra cui tutti gli uomini di classifica. Quasi scontato un ricongiungimento. Alla fine della discesa il margine dei primi sei sui due più diretti inseguitori è di 25'', mentre il gruppo ha ulteriormente ridotto, portandosi a 1'19''. A scandire il passo ora sono prevalentemente i Lampre, quando siamo a 20 km dalla conclusione.

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Ad ogni modo, gli uomini di Cunego capiscono che c'è parecchio spazio per recuperare, e decidono di non chiudere subito, onde evitare altri attacchi nel finale. A 15 km dall'arrivo il vantaggio dei 6 è di 52'', mentre Longo Borghini e Calzati sono ormai a vista, con soli 11'' di margine. 1 km più tardi i due vengono riassorbiti, e quando all'arrivo mancano 11 km termina l'avventura anche per Bertagnolli, Lastras, Van Huffel, Rinero, Grivko e Morenhout. Frattanto, il gruppo viene sorpreso da un mezzo nubifragio, con un cambiamento repentino del clima, per la verità non così inusuale in questa regione (i più attenti ricorderanno forse la tappa di La Mongie del 2004). I Lampre, e ora ancora i Caisse d'Epargne, più qualche Euskaltel, si limitano ora a controllare, in attesa della quasi certa volata. Una secca curva a destra a 1100 metri dal traguardo, e probabilmente anche la stele vista un'oretta prima, ispirano però a George Hincapie un'azione da finisseur. George si pone al comando prima della curva, che affronta ad una velocità folle.

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Gli altri perdono 4-5 metri, e tanto basta a George per provarci. Hincapie si alza sui pedali, scatta, guadagna metri. Dietro mancano i passistoni che generalmente nelle tappe pianeggianti negano azioni del genere, e che avrebbero comunque delle difficoltà a riprendere un atleta così forte in piano, motivato anche da ragioni extra-ciclistiche. Dietro ci provano a rientrare, ma Hincapie nonostante tutto continua a guadagnare. Il suo vantaggio non raggiunge mai proporzioni esagerate, ma dietro non riescono a rosicchiare metri a sufficienza. Ai 200 metri dall'arrivo però la pedalata dell'americano si fa pesante, più dura, difficile. Il pubblico lo spinge, gli offre tutto il suo supporto, ma dietro, proprio vedendo che Hincapie ha un discreto vantaggio, Valverde parte lunghissimo, ai 250 metri, per accelerare la rimonta. George però ha un sussulto d'orgoglio, e da qualche parte nelle sue gambe, o più probabilmente nella sua testa, trova le forze per un ulteriore scatto, un altro allungo, un ennesimo sforzo. Valverde dietro perde di incisività nella sua azione, recupera mano a mano sempre meno, e viene saltato di netto da Samuel Sanchez e Cunego. Hincapie è ormai ai 50 metri, e ne ha 10 di vantaggio su chi rimonta. Cunego esce dalla scia di Samuel Sanchez, ma per raggiungere George ormai non c'è più nulla da fare. Il Principe di Cerro Veronese passa Sanchez, ma la sua rimonta si ferma a pochi metri da Hincapie.

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Stupenda vittoria quella dell'americano, che nel dopogara dedicherà ovviamente a Fabio Casartelli. 3° Samuel Sanchez, 4° in rimonta Voeckler, solo 5° un deludente Valverde.

CLASSIFICA DI TAPPA
1° George HINCAPIE 4h 28' 17''
2° Damiano CUNEGO s.t.
3° Samuel SANCHEZ s.t.
4° Thomas VOECKLER s.t.
5° Alejandro VALVERDE s.t.
6° Fabian WEGMANN s.t.
7° Thomas DEKKER s.t.
8° Christophe MOREAU s.t.
9° Vladimir EFIMKIN s.t.
10° Cadel EVANS s.t.
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CLASSIFICA GENERALE
1° Damiano CUNEGO
2° George HINCAPIE +4''
3° Alejandro VALVERDE +9''
4° Thomas DEKKER +10''
5° Denis MENCHOV +11''
6° Thomas LOKVIST +12''
7° Cadel EVANS +13''
8° Tom DANIELSON +13''
9° Samuel SANCHEZ +15''
10° Andreas KLODEN +16''

ROGERS +17''
LEIPHEIMER +19’’
MOREAU +19’’
CONTADOR +20’’
GERDEMANN +21’’
KARPETS +21’’
FOTHEN +22’’
DEVOLDER +23’’
PEREIRO +24’’
ASTARLOZA +27’’
VALIJAVEC +28’’
ANDY SCHLECK +29''
CASAR +31’’
MARCHANTE +34’’
FRANK SCHLECK +35’’
EFIMKIN +37’’
SASTRE +47’’
SOLER +50’’
PIEPOLI +54’’
MONCOUTIE +56’’
CAUCCHIOLI +59’’
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CLASSIFICA A PUNTI
1° Daniele BENNATI 75 pt.
2° Thor HUSHOVD 65 pt.
3° Oscar FREIRE 30 pt.
4° George HINCAPIE 29 pt.
5° Erik ZABEL 27 pt.
5° Robert HUNTER 27 pt.
7° Robbie McEWEN 26 pt.
8° David ZABRISKIE 25 pt.
9° Fabian CANCELLARA 20 pt.
9° Damiano CUNEGO 20 pt.

Alexandre USOV 18 pt.
Danilo NAPOLITANO 15 pt.
Heinrich HAUSSLER 12 pt.
Jean Patrick NAZON 9 pt.
Roman FEILLU 7 pt.


CLASSIFICA SCALATORI
1° Pablo LASTRAS 18 pt.
2° Leonardo BERTAGNOLLI 12 pt.
2° Ludovic TURPIN 12 pt.
4° Dionisio GALPARSORO 10 pt.
4° Wim VAN HUFFEL 10 pt.
6° Koos MORENHOUT 6 pt.
7° Cèdric HERVE' 3 pt.
8°Stephane AUGE' 2 pt.
8° Christophe RINERO 2 pt.
9° Martin ELMIGER 1 pt.
9° Michael ALBASINI 1 pt.
9° Iker CAMANO 1 pt.
6° Pablo LASTRAS 1 pt.
6° Frédéric GUESDON 1 pt.

CLASSIFICA GIOVANI
1° Thomas DEKKER
2° Tomas LOKVIST + 3"
3° Linus GERDEMANN + 11"

Andy SCHLECK + 19"
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TOUR DI SERA

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Auro: Una buona sera, gentili amici.................................... telespettatori. Il saluto vi giunge da Saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaint Gaudens, una ridente cittadina dei pirenei, nota per la presenza del celebre museo che raccoglie... cosa... sposta un po' quel cazzo di gobbo, che non riesco a leggere! Va beh lascia perdere. Accanto a me Davide Cassani...

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Davide: Senti di andghebbe di passaghe una bella segata? Una segata tga amici si intend... ah scusa Augo, buona sega a tutti
Auro: Ed eccezionalmente anche Marino Bartoletti!

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Marino: Salve a tutti, ciao Auro. Se mi permetti una breve introduzione, Pascoli e i neorealisti dicevano "Amor che move 'l sole e l'altre stelle". Ecco io credo che oggi sia nata una stella, quella di Andrea Moletta. Voi direte, perchè? E che cazzo ne so io perchè. La retorica del resto è una tentazione, e io mi arrendo volentieri. Penso che oggi sia stata una vittoria dello sport, nel ricordo di Casabelli, che morì picchiando la testa contro una stele. Ecco, oggi ha vinto lo sport. Peccato solo che Hincapie non sia caduto all'ultimo km, procurandosi, perchè no, una bella frattura alla clavicola, che lo costringesse ad abbandonare in anticipo il Tour, e, perchè no, anche la carriera.
Auro: Oggi, come forse avrete dedotto dalle parole di........................................ Bartoletti, a vincere è stato Geooooooooooooooooooooooooooooooooooooorge Hincapiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiie, del Team High....................................... Road. Ma voi direte, cazzo ce ne fotte a noi di Hincapie? Infatti, quindi sbattiamocene allegramente il membro virile. Il grande protagonista di oggi è stato senza dubbio la grande promessa del nostro ciclismo, il ragazzo in cui riponiamo fiducia per le corse a tappe: Damianooooooooooooooooooooo Cuuuuuuuuunegooooooooooooooooooo. Il Principino di Cerro Veronese è infatti giunto secondo, e ha così conquistato la prima maglia gialla della.............................. carriera. Davide, analizzaci la tappa.
Davide: Dai, facciamo solo una sega! Solo questa sega! Ah sì Augo, dicevamo... sì, è evidente che le gagioni della vittoghia di Cunego sono da cegcaghe nella sua almentassione, in pagticolaghe nelle maltodestghine. Si è alimentato bene peg tutta la tappa, e in più aveva un 53x11, un gappogto con cui non si può fallighe.
Marino: Sempre interessantissimo Davide, sempre pertinente, non so come faremmo senza di lui. E' come la luce nelle tenebre, come il faro in una notte buia, di tempesta, su un mare solitario. Ecco Davide, mi chiedevo, perchè quelle maltodestrine di cui parli sempre non te le infili...
Auro: Marino!
Marino: ... nel taschino della camicia, così le fornisci ai corridori stanchi? E dato che mi parli di rapporti, cosa ne diresti se ti mettessi due denti...
Auro: Marino!
Marino: ... in più sulla corona davanti?
Auro: Io direi che può bastare. Diamo la linea ad Alessandra Sgarbozz..., no Gigi De... no, com'era? Ah sì, Stefano Gigi, e poi ad Alessandra Sgarbozza
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Re: 5° Tappa: L'Isle-en-dodon - Saint-Laurent

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G.Sgarbozza- Buonasera amichi telespettaunattimo, sono Gigi Sgarbozza ed oggi ho il piacere di trovarmi accanto ad uno dei più forti scattisti veloci adatti al pavè d'altura del dopoguerra, il quale ha vinto un Giro d'Italia nel 2004 da giovanissimo, il quale ha anche vinto due Giri di Lonbardia ed una Dreher Silver Race. Oggi ha vinto la maglia rosa, prima della sua carriera la quale promette tanti successi a Cunego, il quale oggi vincendo la maglia amarillo ha dimostrato di aver una grande carriera di fronte a lui, la quale sarà ricca di grandi suwater, dico così perché sono contro la volgarìta in televisone. Ciao Damiano...

D.Cunego- Ciao Gigi, ehm stai sudando, potresti togliere almeno un braccio dal collo?

G.Sgarbozza-Certo, certo Damiano. Bene, oggi hai fatto vedere di che pasta sei fatto vincendo il 2° arrivo battendo anche gente scattisti veloci come Valleverde e Lamponeau, sei contento della tua presentazzione?

D.Cunego- Bè sì, oggi avevo la gamba buona e già sul Col du Portet D'Aspet sentivo che girava bene, mentre il Col d'Ares mi pareva falsopiano. Son contento, anche se c'è qualche rammarico perchè, chissà, se Hinca non fosse partito...

G.Sgarbozza-Eh sì, sì. E , a proposto, volevo chiederti se non c'è qualche rammauricchio perché se Hincazzie non avesse partito, oggi tu avrebbi potuto anche vincere...

D.Cunego- Appunto quello che ti stavo dicendo...

G.Sgarbozza- Eh sì, ma scusa è l'emozione! Vieni là, fatti abbracciare caro mio!!

D.Cunego- Ma che schifo, Gigi, sei più sudato di me!

G.Sgarbozza-Scusa Damiano, dalla reggistreria mi dicono che è il momento di chiudere. Voleve dire un pensiero: dovresterebbe sapere che Damiano non è corso il Tour a Italia per venire qui al Tùr, in molti l'hanno criptato tranne me, il quale ho sempre difeso Damiano, il quale ora sta raccolgendo i frutti del suo seminato. Ora, linea ad Alda Deus...ehm...Stefania d'Ald...scusat...Stefania D'Al...ehm Rocca De Rossi che è col perditore della tappo di ieri, John Hincazzie...


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A. De Stefano- Siamo qui con George Hincapie, innanzitutto: George, do you spek itaglian?

G.Hincapie- Yes, i do.

A. De Stefano- Ok, Auro ha detto che sa parlare in italiano. Quindi: A thought to Casartelli at the end of the stage?

G.Hincapie- Yes, sure. Fabio was a great friend first of a great team companion and I thought was right to dedicate the stage at his memory

A. De Stefano- Sì, allora Auro gli ho chiesto se avesse pensato a Casartelli a fine tappa e mi ha risposto di sì, spiegandoci che si sono conosciuti dal momento che avevano tutti e due la TIM, e che montavano gli stessi pignoni. Una volta gli passò anche la Memory Card per la slot destra della sua PlayStation. Ci sono domande da studio?

A.Bulbarelli- Sì, Sandra ci sarebbero prima Caaaaaassaaaaani poooooooi......... Bartoletti...

D.Cassani- Sì, gghazie Augo e buona sega ad Alessandra e a George. Vogghei sapeghe, e cghedo che integhessi anche tutto il pubblico a casa, quale pignone montavano i due?

A.De Stefano- Passo subito la domanda a George: Davide Cashier wants to know: wich pinecome do you mountainavit?

G.Hincapie-What? There arent' pinecones on the Californian's mountain!!

A.De Stefano- Davide, non so perché ma mi ha risposto che non ci sono pigne che si muovono sulle montagne californiane ma, probabilmente riferendosi ai ruscelli, vi nuotano le aringhe...

D.Cassani- Ok, tutto chiaghissimo, cghedo che lo inseghigò nel mio almanacco. A pgoposito, vogghei ghicogdaghe che quest'anno uscigà già a...

A. Bulbarelli- Davide mi spiace,...mi spiace ma non abbiamo tempo. Vai..........Maaaaarino

M. Bartoletti- Citando la celiberrima frase di Italo Calvino "M' illumino d' immenso", posso affermare di essermi scordato che caz*o di domanda dovevo fare...

A. Bulbarelli- Ooooook Saaaandra, da studio è..........tutto e........possiamo chiudere il coooooollegamento. Buona sera.

A.De Stefano- George, Gold Bulbarally says that you can close your chin, hello.

G. Hincapie- What a f...
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