7° Tappa: Andoins - Lac d'Aumar

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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7° Tappa: Andoins - Lac d'Aumar

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7^ TAPPA: ANDOINS - LAC D'AUMAR, 210 km

Una tappa micidiale, 4 Gran Premi della Montagna, il più facile di 1a categoria, poi tre Hors Catégorie, quasi 80 km di salita, un dislivello oltre i 5000 metri. Questo il menù della frazione pirenaica più dura di questo Tour, nonchè una delle candidate a tappa regina assieme a quelle di Le Chalmieu e Morzine.
Appena svegli, i corridori prendono atto di una bruttissima realtà: il caldo. Secondo la più classica tradizione delle tappe pirenaiche della Grande Boucle, anche questa Andoins - Lac d'Aumar si corre in una fornace. Un caldo asfissiante accoglie i corridori già al ritrovo di partenza, e preannuncia per i meno scalatori di questi una giornata terribile. Le condizioni meteo faranno la fortuna degli spettatori, poichè certamente ne guadagnerà lo spettacolo.
Un corridore sembra però meno preoccupato degli altri, o per lo meno ha un valido motivo per sorridere: come ieri, Damiano Cunego, sempre maglia gialla di questo Tour de France. Le sue quotazioni sono enormemente salite da quando ha vestito il simbolo del primato, e in Italia sono in molti a sognare un nuovo Tour 1998. Oggi il veronese ha addirittura la possibilità di guadagnare qualcosa sui rivali, se la condizione è ideale, ma per il momento può godersi il primato.

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Il via viene dato da Andoins alle ore 11.04, ma bisogna attendere un po' perchè la corsa si animi veramente. I quattro colli pirenaici, i 210 km, i 5000 metri di dislivello, i soli nomi "Aubisque" e "Tourmalet", sono infatti sufficienti a scoraggiare tentativi di fuga nelle primissime fasi di gara. Dopo 18 km, quando ne mancano 192 al traguardo, parte Sylvain Chavanel, della Cofidis.

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Il francese guadagna subito una ventina di secondi, data la totale assenza di reazione da parte del gruppo. Si muove allora al suo inseguimento Martin Elmiger, AG2R, Sergio Ghisalberti, Milram, e Ryder Hesjedal, Slipstream. Il destino della fuga viene però segnato dopo altri 2 km, quando tentano di inserirsi Egoi Martinez e, sopratutto, Markus Fothen, rispettivamente Euskaltel e Gerolsteiner.

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Il gruppo non si fida infatti a lasciare andare un ottimo scalatore come Martinez, e ancor di più la quasi maglia bianca 2006 Fothen. Gli uomini Lampre si dispongono subito al comando, e vanno a chiudere sui due contrattaccanti, arrivando di conseguenza anche sui primi. Chavanel sembra però determinatissimo ad andare in fuga, e al momento del ricongiungimento riparte immediatamente. Questa volta sono molti di più a rispondere, primi fra tutti Kohl, De La Fuente e ancora Hesjedal, a cui si aggiungono poco dopo Carrara, Gadret e Calzati. 1 km dopo partono anche Fédrigo, Roche, Vogondy e Schroder. Al comando si forma un drappello di 11 corridori, tra cui c'è subito un discreto accordo. Al gruppo pare star bene la fuga, che allo Sprint Intermedio di Laruns (160 km all'arrivo), ai piedi del Col d'Aubisque, prima salita di giornata, fanno già registrare un vantaggio sul plotone di 2'21''. A transitare 1° al traguardo volante, senza che nessuno disputi la volata, è Gadret, seguito da Hesjedal e Calzati. Dopo 50 km di pianura, ecco iniziare le grandi montagne di questo Tour. Il primo scoglio è il Col d'Aubisque, 16,6 km di salita al 7,2% di pendenza media.

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In fuga l'accordo inizia a venir meno, e sono solo in quattro a darsi i cambi davanti: Carrara, Kohl, Gadret e De La Fuente. Gli altri, forse per fare i furbi e risparmiarsi, forse perchè veramente faticano sulle rampe di una delle più dure salite pirenaiche, si limitano a restare a ruota. Senza nessuno scatto, il drappello al comando si seleziona lungo l'ascesa verso l'Aubisque: il primo a mollare è Vogondy, a cui poco dopo si aggiungono anche Calzati e Roche. I tre formano un gruppetto a sè stante, nella speranza di poter recuperare sugli uomini al comando, che si rivelerà però vana. Davanti, a 3 km dalla vetta, un'accelerazione di Schroder distanzia momentaneamente Chavanel, che rientra però senza eccessivi patemi poche centinaia di metri più tardi. A 1 km dalla vetta parte De La Fuente, in caccia della maglia a pois, che, non essendo dotato di un grande spunto veloce, prova a staccare gli altri in anticipo. Alla sua ruota si incollano Gadret e Kohl, mentre gli altri restano un po' più distanziati. De La Fuente paga lo sforzo dello scatto, e quando a 300 metri dalla vetta parte Gadret, lo spagnolo non ha la forza di seguirlo. A 100 metri dalla vetta, però, rilancia l'andatura Kohl. Gadret, già al massimo sforzo, non riesce a replicare all'austriaco, che transita così per primo sotto lo striscione del GPM Hors Catégorie. 2° Gadret a 2'', 3° De La Fuente a 8'', 4° Hesjedal a 15'', 5° Carrara, 6° Schroder, 7° Chavanel, 8° Fédrigo, tutti con lo stesso tempo di Hesjedal. A 1'22'' transita Vogondy, con a ruota Roche e Calzati nell'ordine.
Nel gruppo, invece, è tutto tranquillo per quanto riguarda gli attacchi, molto meno per l'andatura.

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I Lampre imprimono un'andatura abbastanza sostenuta nella prima metà di salita, che aumenta ulteriormente quando a passare in testa sono gli uomini della CSC. La formazione danese, forte di 3 capitani, Carlos Sastre, Frank Schleck e il fratello Andy, schiera al comando prima Kroon e poi McGee, che selezionano il gruppo tra i -7 km e i -3 dalla vetta. A quel punto passano in testa Lobato e Canada, della Saunier Duval, nonostante la presenza di De La Fuente della fuga, che viene dunque ritenuta senza possibilità di successo. Il gruppo si assottiglia sempre di più, e al passaggio sul Gran Premio della Montagna il divario tra la testa della corsa e il plotone è di soli 2'35''. Nessun uomo di classifica in difficoltà, ma il ritmo, tale da ridurre il gruppo maglia gialla a sole 40 unità circa, potrebbe far male nel finale di tappa.
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Re: 7° Tappa: Andoins - Lac d'Aumar

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Subito dopo il GPM, i primi 8 si ricompattano. Vogondy, Calzati e Roche, invece, restano a metà strada tra la testa della corsa e il gruppo, che, saggiamente, affronta il tratto in discesa ad andatura più blanda rispetto ai fuggitivi. La cosa permette di rientrare ad una trentina di corridori, ma permette di evitare la fine dello sfortunato Vogondy: il corridore della Agritubel prova ad affrontare a tutta la discesa, nel tentativo di riportarsi sui corridori di testa. Nicolas riesce a ridurra il distacco a 45'' circa, ma a 4 km dalla fine della discesa, un tornante segna la fine della sua fuga e del suo Tour de France. Vogondy non riesce a frenare in tempo, e finisce per schiantarsi contro il guard-rail. Il francese è fortunato nel non ribaltarsi oltre il guard-rail stesso, ma lo è molto meno nel cadere sul ginocchio destro. L'uomo Agritubel resta dolorante a bordo strada, ed è subito chiaro che sarà molto difficile per lui riprendere la gara. La diagnosi per lui è semi-drammatica: frattura della rotula, diversi mesi di stop, e, ovviamente, ritiro dalla corsa più importante del mondo.
Tornando alla corsa, in fondo alla discesa il margine degli 8 uomini al comando su Calzati e Roche è di 1'39'', mentre il gruppo maglia gialla paga 3'13''. Le speranze di successo della fuga sono veramente al lumicino, dato che un distacco del genere, qualora il gruppo decidesse di chiudere alla svelta, potrebbe essere colmato nel breve volgere di pochi chilometri. Ai piedi del Tourmalet, il margine degli 8 è però leggermente aumentato, sia sui due più diretti inseguitori (1'52''), sia sul gruppo dei migliori (3'34''). Arriva il momento della seconda salita di giornata, la più dura: il Col du Tourmalet, 19 km al 7,4%.

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In virtù del margine di vantaggio non particolarmente ampio, Kohl e Gadret, già apparsi i più brillanti sull'Aubisque, decidono di prendere in mano la situazione, e di abbandonare il gruppetto per provare l'impresa: ad una secca accelerazione del corridore della Gerolsteiner dopo 4 km del Tourmalet, risponde solo l'uomo AG2R, mentre gli altri restano dietro. I due hanno un passo completamente diverso da chi insegue, e guadagnano secondi molto rapidamente. Calzati e Roche non riescono assolutamente a tenere il ritmo del gruppetto davanti, e a metà salita vengono già riassorbiti dal plotone. Schroder, Carrara, Fédrigo, Hesjedal e De La Fuente si trovano in pratica nella stessa situazione di Calzati e Roche in precedenza, a metà strada tra un gruppetto che va più forte di loro, quello formato da Kohl e Gadret, e il gruppo, mentre Chavanel ai 5 dalla vetta perde le ruote anche del drappello dei diretti inseguitori della coppia al comando. Kohl e Gadret, intanto, procedono spediti verso il Gran Premio della Montagna, dove disputano un'altra volata. Come in precedenza, è ancora il corridore austriaco ad avere la meglio, garantendosi in pratica la maglia a pois di miglior scalatore se riuscirà a prendere punti anche sull'Hourquette d'Ancizan (ricordiamo che nelle tappe di alta montagna e media montagna l'ultimo GPM assegna il doppio dei punti, perciò il Lac d'Aumar vale come Aubisque e Tourmalet messi assieme).
I 5 inseguitori transitano con un distacco già superiore al minuto, di 1'07'', regolati da Hesjedal, che precede nell'ordine Carrara, De La Fuente, Schroder e Fédrigo. Chavanel paga addirittura 1'49'', e può già dire addio a qualsiasi speranza di vittoria, lui che per primo aveva promosso questa azione.
Nel gruppo, ancora nessun attacco da parte dei migliori, ma il ritmo è molto sostenuto. La salita riprende da dove era finita quella precedente, con gli uomini della Saunier che continuano a a fare l'andatura, ora con Cobo e Benitez Roman. Il gruppo maglia gialla perde progressivamente unità, e a 2 km dalla vetta arriva anche la difficoltà che non ti aspetti: Denis Menchov, da molti indicato come uno dei principali favoriti del Tour de France, dopo essere lentamente scivolato in fondo al gruppo, perde qualche metro. Il russo viene aiutato dai compagni a rientrare, ma appare legnoso nella pedalata, molto poco brillante.

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In cima, il gruppo maglia gialla, ridotto a una ventina di unità, ha un distacco di 2'37'', mentre Menchov paga agli altri favoriti 17''. Non si tratta di un distacco particolarmente pesanti, anzi è un divario che può essere facilmente colmato già nei primi chilometri di discesa, ma è quanto meno preoccupante che quello che dovrebbe essere il principale uomo di classifica della Rabobank si sia staccato da un gruppo di 20 corridori.

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Re: 7° Tappa: Andoins - Lac d'Aumar

Messaggio da emmea90 »

Allo scollinamento si guardano negli occhi, il margine è quantomai esiguo, ma non per questo potrebbe rivelarsi un errore provarci. Kohl e Gadret allacciano la lampo della divisa, quindi mani basse e a rotta di collo per la discesa del Tourmalet. I due pennellano ogni curva con la più accurata minuziosità, determinati a sorprendere un plotone che ,alla luce di quanto accaduto a Vogondy, rischierà il meno possibile. Dietro, Schroder capisce che oramai c'è ben poco da fare, e si rialza già allo scollinamento, attendendo pazientemente di venir ripreso e di assestarsi in un gruppetto che segua la sua andatura. Chi insiste sono invece gli altri tre che sperano di recuperare qualcosa alla coppia davanti, magari sfruttando le grandi abilità di discesista di De La Fuente. Anche Chavanel, ormai rassegnatosi, attende il plotone della maglia gialla, senza rischiare troppo in discesa. Nel gruppo che conta, invece, Menchov riesce a rientrare sui migliori già qualche centinaio di metri dopo lo scollinamento, approfittando della pausa che i gregari si erano concessi per rifocillarsi e allacciare nuovamente le lampo, non che possa essere molto rincuorante. In discesa, come previsto il gruppo degli uomini di classifica, non arrischia nulla, ma d'altro canto preferisce non lasciare che i fuggitivi guadagnino ulteriore margine. A fine discesa è posto il traguardo intermedio di Sainte Marie de Campain, sotto il cui striscione transita per primo Gadret, senza che si disputi alcuna volata con Bernard Kohl. Dietro han guadagnato qualche secondo, e il ritardo di Hesjedal, 3° su De La Fuente e Carrara, dai due di testa è di 52". A 2'12" Schroder e Chavanel, che si sono ricongiunti, mentre il gruppo maglia gialla, rimasto compatto durante la discesa ed invariato nella composizione rispetto allo scollinamento eccezion fatta per il rientro di Menchov e Ardila, paga 2'43" ai due al comando. Vallata quasi inesistente, e i ciclisti ,proprio come se fossero su un ottovolante, riprendono a salire dopo metri di pausa. Stavolta l'ostacolo si chiama Horquette d' Arcizan, e ,per quanto non impressioni come gli altri tre, con le sue pendenze leggere affrontate, presumibilmente, ad alta andatura potrebbe versare quel po' di acido lattico nelle gambe dei ciclisti in cui affogherebbero le velleità di vittoria sul Lac D'Aumar.

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In occasione di quest'asperità, si svegliano anche i due grandi attesi della vigilia, finora rimasti troppo in ombra, e così il numero 1 della corsa e il numero 1 dei pronostici ,Contador ed Evans, ordinano ,ai -8 dallo scollinamento, ad,Antonio Colom e Yaroslav Popvych, di mettersi in testa a "menare" il gruppo e, perché Menchov è in difficoltà e se si stacca qui non rientra più, perché bisogna sfiancare i gregari degli altri e ,soprattutto, perché vogliono provare qualcosa sull'erta finale, a questo punto è chiaro. Il ritmo dei due non produce alcuna selezione in gruppo, ma rosicchia secondi su secondi alla testa della corsa. Dopo solo un km ,ai -7, vengono ripresi Schroder e Chavanel, mentre ai -5 dalla vetta il vantaggio di Hesjedal, Carrara e De La Fuente è vertiginosamente calato a 49", resistono invece Kohl e Gadret con 2'26" di vantaggio. Ai -2, si compie l'inevitabile destino per De La Fuente, Carrara e Hesjedal, che vengono infagocitati dai 20. Il forcing però continua e rimonta inesorabile, così che allo scollinamento, Kohl ,che precede Gadret ed ipoteca la maglia a pois, precederà i migliori solo di 1'32". Ma, a 800 m dallo scollinamento, accade quello che non t'aspetteresti mai, almeno da certe persone, che fino a pochi minuti fa davi per definitivamente tramontate. Moreau si alza sui pedali, passa agilmente Colom in testa e guadagna qualche decina di metri sul gruppo, che difenderà fino allo scollinamento.

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Il suo scatto è interessante, al traguardo mancano solo 47 km e Soler se ne accorge. Il colombiano scatta, secco, deciso e crea subito il buco sul gruppo.

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Allo scollinamento ha già recuperato il margine che lo divideva da Moreau, il quale comunque lo anticiperà sul traguardo volante, e il resto del gruppo transita a 9", trainato da Popovych, quindi Colom, Gomez Marchante e un vispo Contador. Menchov è sempre in ultima posizione, a questo punto si spegne anche l'ultimo ,modesto, barlume di speranza per lui e i suoi tifosi.

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Re: 7° Tappa: Andoins - Lac d'Aumar

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A inizio discesa, quando vengono a contatto con le ammiraglie, Gadret e Kohl, apprendono la notizia dell'attacco di Moreau e Soler e decidono di comune d'accordo d'aspettarli, ormai consci che non potranno riuscire a completare l'impresa da soli. Chissà se si sono già rassegnati, o se ,in cuor loro, affidano le loro ultime speranze al tentativo dei due uomini di classifica. Continuano la discesa ad andatura blanda e sicura, mentre da dietro i due rinvengono come frecce. Il versante da affrontare in discesa è decisamente più ripido di quello affrontato in salita, e così Moreau e Soler guadagnano rapidamente e sul duo al comando e sul gruppo dei migliori. AI - 3 avviene il ricongiungimento e così in avanscoperta c'è ora un quartetto, pericoloso soprattutto in ottica tappa. Al termine della discesa il vantaggio dei quattro ammonta a 1'12". Ma ora cali il sipario su ciò che è stato fino a pochi km fà, inizia la salita verso il Lac d'Aumar e ciò che è successo fin ad ora potrebbe venir rivoluzionato o gigantizzato.

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Già dalle prime, primissime rampe però i sogni e le illusioni dei due fuggitivi del mattino, crollano sulle fondamenta:le gambe, quelle gambe che vengono a mancare proprio sul più bello. Al comando restano quindi solo Moreau e Soler, mentre dietro nel gruppo tirato da Gusev e Colom per gli Astana e Voigt e Popovych rispettivamente per CSC e Silence nulla si muove. Una volta terminati però i primi ,facili, 8 km di ascesa la tappa si infiamma. Partono decisi i due terribili scalatori della Saunier, Piepoli e Marchante, seguiti a ruota da un pimpante Contador. I tre guadagnano qualche metro prima che si avveda dello scatto Valverde, il quale con una progressione incredibile ricuce immediatamente il gap.

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Non ci stanno però gli altri "big", e sono proprio Evans e Sastre in prima persona a porsi al diretto inseguimento dei quattro che vengono immediatamente ripresi. Subito prime scintille tra i migliori di questo Tour, e basta proprio qualche flebile scintilla per cuocere Menchov. Il russo non riesce a tenere il passo dei primissimi, e si sfila insieme a Danielson e Popovych, esausto dopo aver lavorato per tutta l'ascesa di Hourquette d'Ancizan e per metà salita al Lac d'Aumar. Al contrario degli altri due però, che cedono di schianto, Menchov si sfila di pochi metri tenendo comunque un passo discreto, che ,per quanto non gli permetta di restare col gruppo, gli concede comunque di non perdere definitivamente contatto.

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La coppia di testa intanto mantiene un buon margine, leggermente smussato dallo scatto dei Saunier, che ammonta ora a 1'04" sul gruppo e 31" su Gadret e Kohl. Ma passano poco meno di due km, e la miccia si riaccende. Questa volta l'accendino è quello di Franck Schleck che parte alla sua maniera, con una sferzata di quelle che lo han reso famoso. Ancora una volta a rispondere è Valverde, attivissimo su queste prime, vere, rampe della salita.

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Franck continua a pestare il rapportone, Alejandro tiene agilmente il suo passo e dietro si guardano un po' troppo, così che i due guadagnano circa 50 m. Ad organizzare l'inseguimento è ,con un' altra gran "menata", Alberto Contador, seguito immediatamente da Piepoli e Marchante, e in seconda battuta da Evans e Andy Schleck. Sembrano arrancare invece Sastre, Leipheimer,Kloden e, soprattutto, la maglia gialla Cunego. I cinque inseguitori ricuciono il gap dai due attaccanti, e pagano ora solo 11"" a Kohl, 18" a Gadret che si è liberato, con molte probabilità inutilmente, del compagno di fuga e 58" a Soler e Moreau. Dopo neppure 200 m viene ripreso Kohl, e dopo altri 100 è la volta di Gadret. I sette sono scatenati, e ora Soler e Moreau guadagnano solo 50". Ma dopo neppure un km di collaborazione, ecco che prova a ripartire dal gruppo Valverde che pianta in asso tutti gli altri compagni di fuga. L'accelerazione del murciano è devastante, dietro Contador ed Andy Schleck faticano e non poco a richiudere il buco, dopo qualche metro rientrano anche i due Saunier, mentre Frank ed Evans recuperano solo quadno ormai El Embatido si è rialzato. Ma niente, Alejandro non ci sta, e dopo una brevissima tregua scatta ancora, dopo soli 200 metri. Stavolta lo scatto è più telefonato e ricuce lo stesso Evans, restando sui pedali. Gli da subito il cambio Piepoli che scandisce un ritmo indiavolato. Ma attenzione. Alejandro arretra notevolmente nel gruppo e si rintana in ultima posizione. Tiene saldamente la parte centrale del manubrio, la bicicletta oscilla pericolosamente, e dopo pochissimi metri di strenua resistenza non ce la fa più: Valverde si stacca. Glielo si legge negli occhi: è letteralmente in crisi.

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Gli altri sei se ne accorgono, e anche Contador affianca ora Piepoli proponendo un' andatura regolare ma tremenda. El Embatido perde metri su metri, in breve tempo viene ripreso e staccato anche da Cunego, Gerdemann,Sastre,Kloden,Leipheimer,Sanchez e Dekker che pagano 21" al gruppo Evans.

Davanti, nel frattempo, Moreau tiene sempre più affanosamente il ritmo di Soler, non solo non riesce a concedergli alcun cambio, ma fatica anche ad affiancarlo e ,quando il colombiano rilancia, perde inevitabilmente qualche metro. Che ormai Soler prima o poi lo pianti lì, da solo, è inevitabile. Ed avviene prima di quanto si possa credere. Solo 6 km all'arrivo oramai, Soler riattacca la cuffietta all' orecchio e gli viene comunicato che il vantaggio è sceso a 37". Non si può più aspettare, Moreau è ormai un peso morto, e Mauricio rilancia, questa volta con più vigore rispetto alle altre: per il francese non c'è nulla da fare.

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Moreau cede, ma non crolla. Dopo 2 km, ai -4 dall'arrivo, viene ripreso dal gruppo Evans, che guadagna ormai quasi 40" al gruppo maglia gialla, da cui si sono leggermente sfilati Sastre e Leipheimer, oltre che, ovviamente, Valverde, il quale perde da Evans già 1'20" e avanza accompagnato da Thomas Lokvist, tenuto a vista d'occhio anche da un Menchov in ripresa. Dopo il leggero tratto in discesa, la salita riprende, nei suoi ultimi 3 km, i più duri. E sono proprio questi 3 km a segnare la tappa, così marcatamente, che ,se ci si fosse messi in ascolto sotto lo striscione dei -3, forse si sarebbe perso ben poco. Subito, scatto perentorio, di Frank Schleck, al quale risponde immediatamente il fratellino.

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Evans li segue del suo passo, forzando l'andatura ma restando sempre sul sellino e riesce a recuperare dopo un centinaio di metri. Chi paga invece sono gli altri tre. Troppo incoscienti, o forse troppo fiduciosi, nei primi km di salita, Contador e Marchante pagano lo sforzo e non riescono ad accodarsi all'australiano, mentre Piepoli ,per ordini di ammiraglia, deve restare col leader. Nonostante il gran lavoro del Trullo volante il gap aumenta, e in un km Evans e i due Schleck hanno già guadagnato 18", mentre vedono ormai Soler a soli 24".

Dietro intanto, Cunego, ormai ad 1' da Evans, prova a difendere la gialla, e si mette in prima linea nell'inseguimento, trovando però la collaborazione del solo Gerdemann, con il quale ,insieme anche ad un passivo Kloden, si involano all'inseguimento di Moreau. Ad una decina di secondi Dekker, insieme a Sastre,Leipheimer e Sanchez. In gran rimonta invece Denis Menchov, ripresosi dall'iniziale momento di difficoltà, che ormai vede anche i tre ad una 20ina di secondi, sempre più attardato un Valverde distrutto.



Nel km successivo, leggermente più semplice rispetto al precedente e al successivo, Frank Schleck compie l'ultimo sacrificio a beneficio del fratello minore, e con una trenata mostruosa porta il fratello ed Evans a 2" da Soler, il quale, rassegnato, lascia che lo riprendano, ma non molla le loro ruote. Trenata che distende ancor più il buco che separava i tre da Marchante e Piepoli, a 22", e da Contador,staccato anche dai due Saunier, ormai a 36".

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Ultimo km, Soler e Frank Schleck a fare l'andatura davanti, un' andatura nettamente superiore a quella degli inseguitori. La collaborazione di Frank dura però solo altri 400 m, poi ,inevitabilmente, si stacca, dopo il grandissimo contributo offerto oggi alla causa del fratello. Resta davanti però uno strenuo Mauricio Soler, forse nella speranza di lasciarsi concedere la vittoria di tappa dai due compagni di fuga. Soler continua a tenere altissimo il ritmo, i due non se la sentono neppure di scavalcarlo, e così fino al traguardo. Settima tappa del Tour, da Andoins al Lac d'Aumar a Mauricio Soler!

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Insieme a lui Evans, probabilissima maglia gialla a fine tappa, ed Andy Schleck. Ora, si attendono solo i distacchi.

A 9" l'uomo che ha deciso la tappa di oggi con le sue tremende accellerazioni: Frank Schleck

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Soddisfacente la prestazione del giovane Gomez Marchante, che taglia il traguardo insieme al compagno di squadra Piepoli, a 33" da Soler.


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Paga pesantemente dazio per l' estrema fiducia nei propri mezzi, invece, Alberto Contador a 52" da Soler


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Gran rimonta nel finale per il giovane tedesco Linus Gerdemann, ad 1'08" dal vincitore odierno


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Tagliano insieme il traguardo ad 1'35", invece, due dei grandi illusi di giornata. Damiano Cunego ,che sperava di mantenere la gialla, e Christophe Moreau, che invece ambiva alla prestigiosa vittoria sul Lac d'Aumar



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Paga l'ultimo km e la sua avversione alle pendenze eccessive Andreas Kloden, che perde 20" anche da Cunego e chiude ad 1'53" dai primi


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A 18" dal tedesco giungono Thomas Dekker e Samuel Sanchez, senza infamia nè lode

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A 2'25", la "vecchia guardia che ha perso il suo antico smalto": Levi Leipheimer, Carlos Sastre ed un Denis Menchov in rimonta
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E, degli uomini di classifica, è l'ultimo. Nessuno si sarebbe aspettato una prestazione così deludente da lui, neppure lui stesso. Fino a ieri, ma anche fino a dieci minuti fa, era il gran favorito di tappa e non solo. Una batosta tremenda, di quelle a cui difficilmente si può resistere. Dovrà decidere a fine tappa se continuare o meno, se cercare di ritornare quello vero sulle Alpi o se abbandonare, definitivamente e ,finalmente, una volta per tutte l'idea del Tour de France: Alejandro Valverde,El Embatido...e ora cosa facciamo?



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Re: 7° Tappa: Andoins - Lac d'Aumar

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CLASSIFICA DI TAPPA
1°Mauricio SOLER
2°Andy SCHLECK s.t.
3°Cadel EVANS s.t.
4°Frank SCHLECK +9"
5°Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +33"
6°Leonardo PIEPOLI s.t.
7°Alberto CONTADOR +52"
8°Linus GERDEMANN +1'08"
9°Damiano CUNEGO +1'35"
10°Christophe MOREAU s.t.


CLASSIFICA GENERALE
1°Cadel EVANS
2°Andy SCHLECK +4"
3°Mauricio SOLER +25"
4°Frank SCHLECK +41"
5°Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +1'02"
6°Alberto CONTADOR + 1'07"
7°Leonardo PIEPOLI +1'12"
8°Linus GERDEMANN +1'24"
9°Damiano CUNEGO +1'30"
10°Christophe MOREAU +1'49"

Andreas KLODEN +2'06"
Thomas DEKKER +2'18"
Samuel SANCHEZ +2'23"
Denis MENCHOV +2'23"
Levi LEIPHEIMER +2'31"
Carlos SASTRE +2'59"
Alejandro VALVERDE +3'01"



CLASSIFICA A PUNTI
1° Daniele BENNATI 85 pt.
2° Thor HUSHOVD 71 pt.
3°Robbie McEWEN 51 pt.
4° Robert HUNTER 42 pt.
5° Oscar FREIRE 38 pt.
6°Danilo NAPOLITANO 35 pt
7° George HINCAPIE 29 pt.
7° Erik ZABEL 29 pt.
9° David ZABRISKIE 25 pt.
10° Mauricio SOLER 25 pt.

Damiano CUNEGO 20 pt.
Alexandre USOV 19 pt.
Heinrich HAUSSLER 12 pt.
Jean Patrick NAZON 9 pt.
Roman FEILLU 10 pt.



CLASSIFICA SCALATORI
1°Bernard KOHL 55 pt.
2°Mauricio SOLER 48 pt.
3°John GADRET 44 pt.
4°Christophe MOREAU 36 pt.
5°Andy SCHLECK 32 pt.
6°Cadel EVANS 24 pt.
7°Franck SCHLECK 20 pt.
8° Pablo LASTRAS 18 pt.
9°José Angel GOMEZ MARCHANTE 15 pt.
10°Leonardo PIEPOLI 12 pt.
10° Leonardo BERTAGNOLLI 12 pt
10°Ludovic TURPIN
11°Dionisio GALPARSORO
11°Wim VAN HUFFEL
15°Alberto CONTADOR 8 pt.
16° Koos MORENHOUT 6 pt.
16°Alexandre BOTCHAROV 6 pt.
16°Linus GERDEMANN 6 pt.
19°Damiano CUNEGO 4 pt.


CLASSIFICA MIGLIOR GIOVANE

1° Andy SCHLECK
2° Linus GERDEMANN +1'20"
3° Thomas DEKKER +2'14"

Tom LOKVIST + 3'41"
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