8° Tappa: Bagneres-de-luchon - Superbagneres (CTT)

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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8° Tappa: Bagneres-de-luchon - Superbagneres (CTT)

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8^ TAPPA: (cronometro individuale) BAGNERES DE LUCHON - SUPERBAGNERES, 19 km

Seconda e ultima frazione pirenaica. Il percorso è semplicissimo da spiegare, molto meno da percorrere: si parte da Bagnères de Luchon, più volte sede di tappa del Tour de France, in particolare sede di arrivo di frazioni pirenaiche, dopo 500 metri si inizia a salire verso Superbagnères, e non si smette più fino allo striscione d'arrivo.
La salita non presenta mai dei tratti particolarmente impegnativi, anzi i primi 2,5 km sono poco più di un falsopiano, con pendenze dal 2 al 3%. Quando la strada inizierà a salire veramente, però, non smetterà più fino al termine. Le rampe, come detto, non raggiungono mai pendenze estreme (massimo 9,7%), ma non concedono un istante di tregua, bisogna sempre produrre il massimo sforzo, senza possibilità di rifiatare un istante. E' una prova che sicuramente causerà delle differenze anche importanti tra chi sarà più in forma, e chi invece pagherà lo sforzo del tappone del Lac d'Aumar.
Gli intermedi saranno ai -12 e ai -5 dalla conclusione.
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Re: 8° Tappa: Bagneres-de-luchon - Superbagneres (CTT)

Messaggio da emmea90 »

"Vada come vada, tanto ormai non c'è più nulla da perdere".

Dichiarerà , a fine tappa, di averlo pensato mentre guardava i repentini gesti della mano che scandiva il countdown alla partenza. Tom Danielson, in fondo, a questa tappa doveva chiedere ben poco. Ventiduesimo in generale, a 3'04" da Evans, mediocre la prestazione nella tappa di ieri, ma da lui ,d'altronde, non ci si attendeva molto di più. Ha,quindi, oggi la forza di chi è libero da particolari pressioni, che a crono non è un vantaggio indifferente. Parte bene, senza forzare eccessivamente, senza allo stesso tempo partire troppo rilassato. Al primo intermedio, dopo 1 km di pianura e il troncone iniziale della salita, quello più facile, è già 1°.

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Continua sempre regolare, ora la strada sale sempre costante ma leggermente più ripida, tuttavia nessun piegamento per lui, ancora 1° con un tempo da non sottovalutare neppure per i migliori.

Negli ultimi 5 km, assolutamente i più difficili, imprime un' ulteriore miglioramento alla sua andatura, e al traguardo conferma la prima piazza provvisoria, prova assolutamente positiva quella dell' americano dal cuore umile, una categoria di persone di cui, almeno nel ciclismo, ci eravamo dimenticati.



Dopo Danielson, tra gli uomini di carattere doppio, parte la sua antitesi, almeno caratterialmente e contestualmente, in quanto non sussiste un paragone qualitativo. Parte uno spagnolo, arrogante, arrabbiato, deluso, è soprattuto carico come uno stantuffo, pressato all'inverosimile fino a notte dalla stampa spagnola e internazionale: Alejandro Valverde, la vera sorpresa, in negativo, del Tour, l'unica, grande delusione di ieri.

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Deve recuperare 3'01" alla maglia gialla per scavalcarla in generale, ma l'impresa sembra quantomai ardua. El Embatido vuole recuperarli alla maniera sua, non sente ragioni, nè dal Ds nè dai suoi compagni e parte a tutta. Nei primi kilometri non accenna a sedersi, costantemente sui pedali e si vede. Al primo intermedio è lui il primo, con 23" di vantaggio su Danielson. Solo una volta tagliato lo striscione, ma per quanto "embatido", Valverde non è un supereroe. Scende di tre-quattro rapporti, non si alza più e le mani sono salde all'altezza dei freni. Si vede la differenza, sia nella pedalata del Murciano sia sul tabellone del rilevamento cronometrico: quando mancano i 5 km più difficili della scalata, non solo Alejandro ha perso tutto il margine di cui disponeva su Danielson, ma perde addirittura 8".

Gli ultimi 5 km, come previsto, sono un travaglio disastroso. Valverde non avanza, ogni metro gli pesa come un macigno sulla spalla e l'acido lattico ormai ne colma le gambe. All'arrivo è 2° provvisorio, ma a 35" da Danielson.



Quando Alejandro taglia il traguardo, è già partito da un bel po' un ciclista, che lo precede immediatamente in generale, che in comune con "El Embatido" ha solo la nazionalità. Sempre ritroso a proporsi e ad addossarsi particolari responsabilità a scapito dei compagni, emerso forse un po' troppo in là con gli anni, ma sempre competitivo ed agguerrito: il CSC, Carlos Sastre!

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Carlos non parte sparato come il connazionale, ma si ispira più alla prova di Danielson, cercando di riserbare qualche energia per il finale. Al primo intertempo è 2°, a 19" da Valverde ma con 4" di margine sull'americano.

Carlitos, forse ancora ignorante dei tempi, continua tuttavia con il passo tenuto fino ad ora, dosando le energie equamente per tutto l'arco della prova. A 5 km dal traguardo, quando si appresta ad affrontare la parte più dura della salita, è già primo, ma resta invariato il margine su Danielson. Margine che aumenta all'arrivo, quando Sastre conquista la prima piazza provvisoria, rifilando 12" allo Slipstream.

E' quindi la volta di un altro che finora si è cimentato in un Tour deludente: Levi Leipheimer.
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L'americano parte in sordina, e al primo intertempo registra già un ritardo di 36" da Alejandro Valverde. Nel prosieguo della salita, nel troncone centrale, migliora però vistosamente l'andatura e giunge al traguardo intermedio dei -5 con solo 8" di ritardo da Sastre. Non riesce a completare però la rimonta, perché, negli ultimi 3 km, non viene più supportato dalle gambe. Chiuderà con la 3a piazza provvisoria, a 26" dallo spagnolo della CSC.

Ora è la volta della seconda, per clamore, delusione di ieri: il russo, freddo ma disponibile, Denis Menchov.

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Almeno lui sa, che 2'23" ad Evans non potrà recuperarli tutti oggi, ma quantomeno potrà provare a rosicchiare qualcosa, senza smorzare troppo le proprie ,ormai residue, speranze, e nè ingigantirle, perché la situazione è comunque critica.

Parte lentamente, e al primo intertempo è a già 42" da Valverde, che ha comunque ha disputato una superlativa prima parte di tracciato. Alza il ritmo già a metà del secondo troncone, ma ,a quanto pare, riesce solo a limitare ulteriori danni, dato che il distacco da Sastre non diminuisce affatto, anzi aumenta leggermente: paga 27".

Si sveglia, quindi, solo quando si rende conto che ormai la tappa è quasi finita. Nei primi 2 km dopo lo striscione intermedio, mantiene un' andatura più o meno simile alla precedente, e il gap sprofonda. Scatto d'orgoglio, o semplicemente di energie, ai -3 quando riesce a non dilapidare ulteriori secondi per strada. Tuttavia, prestazione insoddisfacente, e Sastre gli rifila 40".

Tocca quindi ad uno scalatore che finora ha offerto prestazioni senza infamia nè lode: Samuel Sanchez,terzo a Saint Gaudens, leader della Euskaltel, orfana ,dopo averlo perso per le strade, di Haimar Zubeldia.

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Samuel parte determinato, ma non incosciente. Al primo intermedio è ben messo, e registra un' interessante 2° tempo, a 14" da Valverde, ma con 5" di vantaggio su Sastre. Nel tratto centrale, paga, come logico delle pendenze troppo poco dure e costanti, non adatte alle sue qualità di scattista, così a 5 km dal traguardo deve 23" al connazionale della CSC. Una volta tagliato lo striscione dei -5, rilancia nuovamente, e avanza ad un ritmo impressionante che, molto probabilmente, mette in soggezione lo stesso Carlitos. Ma l'illusione è flebile e breve, e dopo neppure un km preferisce sedersi di nuovo e salire a passo costante. Recupera comunque qualcosina a Sastre e al traguardo sarà 3° provvisorio, a 20" dal leader temporaneo.


Occhio anche a Thomas Dekker per la tappa odierna, lui che oggi può fare bene e recuperare qualcosa in generale, in attesa, ovviamente, delle grandi cronometro.

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Al primo intertempo, dopo i primi km più semplici e più adatti alle sue caratteristiche il giovane sbarbatello non segna un tempo eccezionale posizionandosi 3° a 17" da Valverde, segno di sapiente dosaggio delle forze o di forma carente?

Nel tratto intermedio, mantiene un passo discreto che però nulla è paragonato a quello di Sastre, da cui perde ora 3". Ultimi 5 km a lui decisamente ostici, a cui lascia 2" ciascuno, chiudendo a 13" dallo spagnolo CSC.


Un altro che ieri non ha certamente brillato, ma da cui oggi ci si aspetta qualcosa di più è il tedescone, uomo fidatissimo di Alberto Contador: Andreas Kloden, oggi ha tutta la liberta che potrebbe desiderare, e quindi non può lasciarsi sfuggire l'occasione.

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Andreas parte bene, e perde addirittura solo 7" ad Alejandro Valverde dopo il primo intertempo. Ha però anni di esperienza sul groppone, e prefirisce non forzare troppo anche nel secondo settore pagando, giustamente, qualcosina e soffrendo, anche se leggermente, la rimonta di Sastre che gli paga quindi solo 2". Nell'ultimo settore ,però, il tedesco riparte come prima e ,nonostante Carlos avesse disputato gli ultimi 5 km in maniera egregia, riesce a migliorarne ulteriormente il tempo e chiude 1° con 4" sullo spagnolo.

Ma ora l'attenzione si acutizza, si entra nella zona calda, nei primi 10 nella generale, già dalla pedana Christophe Moreau!

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Il francese, beneamino del pubblico, è sorretto da esso in maniera particolare, ma ,nonostante questo aiuto speciale, ciò che viene a mancare è proprio il sostegno principale: le gambe. Al primo intertempo perde già 38" da Alejandro Valverde, e la situazione non sembra così facile da migliorare. Nel troncone centrale infatti il suo gap cresce, fino a toccare quota 1' preciso allo striscione dei -5. Ulteriori 47" si distendono negli ultimi 5 km, e al termine Moreau fa peggio anche di Valverde, uscendo definitivamente di classifica con una prestazione oscena: 1'47" da Kloden


TO BE CONTINUED...
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Re: 8° Tappa: Bagneres-de-luchon - Superbagneres (CTT)

Messaggio da emmea90 »

E giunge quindi il momento più atteso da tutti i tifosi italiani, il momento dell'uomo che almeno al Grand Départ di Le Mans doveva essere il nostro alfiere per la classifica generale. A dire il vero, Damiano Cunego, dopo aver vestito il simbolo del primato a Saint Gaudens, ha profondamente deluso nel primo vero test in montagna, ma sono comunque in molti a pensare che un piazzamento sul podio, quanto meno, sia ampiamente alla sua portata.

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Il Principino non è per la verità adattissimo alla salita odierna, data la sua preferenza per salite più brevi e più ripide, ma i primi kilometri sono di quelli che fanno ben sperare: dopo il primo troncone di salita, il più facile, il distacco da Kloden è di soli 4''.
Considerato che il resto della salita dovrebbe essere più propizio al veronese, nei tifosi italiani cresce la speranza di una scalata della classifica da parte di Damiano, ma tutte le illusioni vengono spazzate via dall'evidenza del cronometro: a 5 km dall'arrivo, nonostante Kloden nel secondo tratto si sia amministrato, il divario è cresciuto a 22''.
La pedalata dell'italiano è poco fluida, continua a cambiare rapporto, come se fosse colpa di questo anzichè della sua scarsa spinta. Ora è troppo duro, ora troppo agile, Cunego non riesce a trovare il colpo di pedale giusto. Il cronometro purtroppo non fa sconti, e al traguardo il distacco da Kloden è di quelli che non lasciano spazio ad interpretazioni: 58'', 9° posto, dietro anche a Valverde.

Dopo Cunego, ecco partire un altro tedesco, una delle possibili sorprese di questo Tour de France: Linus Gerdemann. Il tedesco si trova a dover fare l'uomo di classifica della High Road, e ieri si è comportato estremamente bene, al punto da trovarsi alla partenza in 8a posizione in classifica generale.

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Il giovane tedesco parte fortissimo, e dopo 5 km fa registrare un intertempo inferiore di 5'' a quello del connazionale Kloden.
La giovane età rappresenta un vantaggio, in quanto leva pressione, ti dà la tranquillità di sapere che se ti va male questa volta avrai altre possibilità. Ci sono però anche dei casi in cui un po' di esperienza in più farebbe bene. Linus Gerdemann lo impara a sue spese quest'oggi, quando al secondo rilevamento, dopo 14 km, i 5'' di vantaggio su Kloden sono diventati 15'' di ritardo, nonostante, ribadiamo, il secondo tratto sia stato quello in cui il corridore della Astana si sia controllato maggiormente. Al traguardo, infatti, i 15'' di ritardo sono più che raddoppiati, diventando 36''. Gerdemann resta davanti a Kloden di 6'' in classifica generale, ma oggi gestendosi meglio sarebbe stato possibile fare di più.

E per un corridore che sa che in ogni caso ci potrà riprovare, un altro che invece percorre forse per l'ultima volta le strade della Grande Boucle: Leonardo Piepoli. Il Trullo volante dovrà lavorare per Gomez Marchante in questo Tour, soprattutto in virtù della sua scarsissima vena nelle prove contro il tempo, ma in una prova come quella di oggi, forte anche della 7a posizione in classifica generale, la Saunier non gli negherà la chance di giocarsi le sue carte.

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Il primo tratto è di sicuro molto poco adatto alle caratteristiche di Piepoli, che infatti paga già 19'' a Kloden nel tratto iniziale.
Il pugliese però nel secondo tratto sembra un altro corridore, pedalata agile, sempre sui pedali, azione estremamente efficace. L'impressione è che stia andando più forte di Kloden, e il cronometro ne dà la conferma: 1'' soltanto di ritardo a 5 km dalla vetta. Leonardo viene informato dall'ammiraglia della possibilità che gli si presenta, e dà tutto nel tratto finale. Anche Kloden però era andato fortissimo negli ultimi kilometri, perciò si profila una battaglia sul filo dei secondi. A 500 metri dall'arrivo Piepoli si lancia in una volata da solo, contro nessuno, o meglio contro il fantasma di Kloden, sicuramente vicino, ma non si sa se poco avanti o poco dietro. La lotta è incertissima, e solo il cronometro può chiarirla: 1° Piepoli, 2° Kloden a 4''. L'italiano sorride soddisfatto, conscio di avere la chance di vincere questa cronoscalata.

Un corridore che potrebbe però avere qualcosa in contrario è quello che parte subito dopo, Alberto Contador Velasco, già un Tour e un Giro all'attivo, per molti il favorito numero uno della Grande Boucle di quest'anno. A dire il vero ieri non è stato brillantissimo, ma la prova di oggi ha tutte le caratteristiche adatte al corridore della Astana.

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Contador parte a spron battuto, e conta già 23'' di vantaggio su Piepoli al primo rilevamento cronometrico.
Il corridore italiano era però andato piuttosto piano nel primo tratto, perciò non bisogna farsi impressionare eccessivamente dal pur ottimo intermedio dello spagnolo. Il secondo intermedio infatti è molto meno entusiasmante, e quei 23'' sono diventati spiccioli, solo 4 miseri secondi.
L'impressione è che Contador abbia esagerato, e che stia confermando la sua condizione non eccelsa. Come ogni impressione, però, anche questa è soggetta ad essere smentita dai fatti, e lo spagnolo ne dà la dimostrazione: dopo l'intermedio, Contador si produce in un'azione spettacolare, restando praticamente sempre sui pedali. Piepoli al traguardo trema, si rende conto che lo spagnolo, partendo da un pur piccolo vantaggio, sta andando addirittura più forte di lui, e quando Contador nel finale scatta ancora, per fare una sorta di volata, Leonardo capisce che il suo sogno è già finito. 12'' alla fine il vantaggio di Contador, che a questo punto appare come il più che probabile vincitore di questa cronoscalata.

Il primo a provare a smentirci è il 5° della generale, Josè Angel Gomez Marchante, altro uomo Saunier Duval. Ieri ha offerto un'ottima prova, andando all'attacco sulla ascesa finale, e cedendo solo nel finale al forcing di Frank Schleck, immenso gregario per il fratello. Oggi è chiamato ad una conferma, per dimostrare che è veramente un uomo temibile per il podio o forse di più.

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Il primo intermedio a dire il vero non è molto incoraggiante: 24'' di ritardo da Contador, che stanno a significare che sta andando più piano di Piepoli.
Lo spagnolo però si dimostra intelligente conoscitore di se stesso, capace di dosare le forze, e quando all'arrivo mancano 5000 metri il divario tra lui e il più celebre e celebrato connazionale è sceso a 19''. Un distacco probabilmente irrecuperabile, anzi destinato ad aumentare dato il finale superlativo di Contador, ma che scaccia il pericolo di una giornata storta.
Il tratto finale di Marchante è comunque buono, anzi superiore anche a quello di Leonardo Piepoli. L'iberico perde solo 6'', andando a chiudere a 25'' di distacco da Contador, risultato ottimo, specialmente se consideriamo il primo intermedio.

Ed è ora la volta dell'uomo che ieri, sulla salita del Lac d'Aumar, ha probabilmente destato la miglior impressione in assoluto: Frank Schleck. Il lussemburghese, superbo corridore da classiche, si è dimostrato ieri anche scalatore di razza, causando una feroce selezione sull'ultima salita, che ha spianato la strada al fratellino Andy, ora 2° in classifica a 4'' da Evans. Frank oggi però si gioca moltissimo, perchè con una prova all'altezza potrebbe guadagnarsi per lo meno il ruolo di vice-capitano, con diritto di puntare alla classifica.

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Il suo primo intermedio è già promettente: 10'' di ritardo da Contador, in un tratto sicuramente più favorevole al ben più passista corridore spagnolo.
Nel tratto centrale, Schleck sembra correre una gara in linea. Resta generalmente seduto sul sellino, ma ogni tanto si produce, alzandosi sui pedali, in trenate impressionanti, come quelle che ieri hanno progressivamente frantumato il gruppetto dei migliori nel finale, in cui la sua velocità aumenta considerevolmente. Difficile dire se il suo modo di salire sia redditizio o meno, ma la risposta arriva al secondo intermedio: i 10'' di ritardo del primo tratto, sono diventati 6'' di vantaggio.
La prova non è affatto decisa però, perchè Contador nel tratto finale è stato straordinario, e non è fantascienza pensare che Frank possa perdere brillantezza. Non è fantascienza però nemmeno pensare il contrario, e anzi il lussemburghese dimostra una volta di più che ora come ora è l'uomo più forte di questo Tour, almeno in salita: nell'ultimo tratto non perde nemmeno 1'' da Contador, mantenendo intatti i 6'' di vantaggio sullo spagnolo. Miglior tempo, e altissime probabilità di aggiudicarsi la tappa, anche se su questo punto sarebbe meglio essere cauti, dato che oggi ci siamo già trovati più volte a dirlo, salvo poi essere clamorosamente smentiti.

Il primo a provare a smentirci di nuovo è Mauricio Soler, dato dai bookmaker come primo favorito di oggi. Il vincitore di oggi è attualmente sul podio, e se vuole avere qualche speranza di rimanerci fino a Parigi, deve fare benissimo oggi e nelle restanti tappe di montagna.

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Il primo rilevamento cronometrico dice che il colombiano sta andando 2'' più piano di Frank Schleck, ma abbiamo ormai visto che non è qui che si decide la tappa.
Molto più indicativo è il secondo intermedio, che, a meno di clamorosi sconvolgimenti, dice abbastanza chiaramente che un bis di Soler è da escludersi: 14'' di ritardo da Schleck, e una pedalata non male, ma ben lontana dall'esplosività del lussemburghese.
Dai -5 all'arrivo, Soler tiene discretamente ma nulla più, pagando altri 11'' a Frank Schleck, per andare a chiudere con 25'' di ritardo. Dopo oggi le probabilità di podio del colombiano sono sicuramente scemate, in quanto è chiaro che la condizione è buona e che la vittoria di ieri non è stata casuale, ma è altrettanto chiaro che c'è chi va più forte di lui in salita, anche tra chi gli è molto superiore a cronometro.

Ed è quindi la volta del più giovane dei favoriti di questo Tour, che ieri ha sfiorato la maglia gialla, e oggi è decisissimo ad andare alla caccia della stessa: Andy Schleck. Il baby-Schleck è apparso forse meno brillante del fratello ieri, ma di sicuro è molto più forte di lui nelle prove contro il tempo, elemento importante sia in chiave odierna, sia, soprattutto, in chiave classifica finale.

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La partenza del fratello minore di Frank è in fotocopia a quella del compagno di squadra: stesso identico tempo al primo intermedio.
La seconda parte di Andy è difficile da comparare con quella di Frank, che saliva in modo più irregolare, a scossoni. Andy martella un rapporto abbastanza agile, sempre seduto, con una pedalata che è una delizia per gli occhi, ma non necessariamente più efficace di quella del fratello. Il cronometro infatti non va necessariamente d'accordo con l'estetica, e nonostante Andy sotto quel punto di vista dia delle piste al fratello quest'oggi, Frank è davanti secondo l'arido giudice: 9'' di ritardo a 5 km dalla vetta.
E' chiaro che è quasi impossibile riprendere il fratellone, ma è altrettanto chiaro che Andy sta bene, e che avendo 4'' da Evans in classifica, la maglia gialla è a portata di mano. Al traguardo il divario tra i due Schleck è di 13'', tempo che colloca Andy al 3° posto.

Per sapere se Schleck dal bianco potrà passare al giallo, bisognerà vedere la prova del leader, Cadel Evans. L'australiano ieri ha tenuto benissimo sulla salita del Lac d'Aumar, salendo sempre del suo passo, senza mai perdere contatto dai rivali, ma oggi sarà dura difendere i 4'' di vantaggio su Andy Schleck.

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La partenza dell'australiano è estremamente spedita, e rispetto a Schleck la maglia gialla fa registrare 2'' di vantaggio al primo rilevamento cronometrico.
Cadel sembra molto brillante nella prima parte, ma la sua azione sembra una candela, che va via via spegnendosi, mai con cali vistosissimi, ma progressivamente meno incisiva. Quando al traguardo mancano 5 km, Cadel è visibilmente in difficoltà, e la sentenza del cronometro è evidente e inappellabile: 27'' il ritardo da Frank Schleck.
L'australiano, di questo passo, rischia seriamente di perdere moltissimo dai rivali, perchè sembra essere sempre meno brillante la sua pedalata. Cadel però ha dalla sua un grande vantaggio: un cuore enorme. Dove non arrivano le gambe, nel ciclismo, spesso arriva la testa, e la prova di oggi di Evans ne è la prova lampante. L'australiano si contorce sulla bicicletta, il suo volto è deformato, in una smorfia indescrivibile, la sua pedalata dura e legnosa. Dentro quell'azione scomposta c'è però tutta la voglia di un eterno piazzato di uscire non dalla mediocrità, ma per lo meno dal rango dei tanti. Cadel dà tutto, anche qualcosa in più, e alla fine il suo ritardo è accettabilissimo: 29'' da Frank Schleck. La maglia gialla cambia padrone, ma per Evans nulla è perduto. Il suo distacco in classifica è di 12'' da Andy Schleck, recuperabili contro il tempo, o perchè no anche in montagna.
La giornata di oggi lascia però due pesanti eredità a questo Tour: la consacrazione di Andy Schleck, ora serio pretendente alla gialla di Parigi, e la certezza che nessuno potrà festeggiare fino a quando non avrà superato la linea bianca dei Campi Elisi.
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CLASSIFICA DI TAPPA
1° Frank SCHLECK
2° Alberto CONTADOR +6’’
3° Andy SCHLECK +13’’
4° Leonardo PIEPOLI +14’’
5° Andreas KLODEN +18’’
6° Carlos SASTRE +22’’
7° Mauricio SOLER +25’’
8° Cadel EVANS +29’’
9° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +31’’
10° Tom DANIELSON +34’’
11° Thomas DEKKER +35’’
12° Samuel SANCHEZ +42’’
13° Levi LEIPHEIMER +48’’
14° Linus GERDEMANN +54’’
15° Denis MENCHOV +1’02’’
16° Alejandro VALVERDE +1’09’’
17° Damiano CUNEGO +1’16’’

26° Christophe MOREAU +2’05’’


CLASSIFICA GENERALE
1° Andy SCHLECK
2° Cadel EVANS +12’’
3° Frank SCHLECK +24’’
4° Mauricio SOLER +33’’
5° Alberto CONTADOR +56’’
6° Leonardo PIEPOLI +1’09’’
7° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +1’16’’
8° Linus GERDEMANN +2’01’’
9° Andreas KLODEN +2’07’’
10° Damiano CUNEGO +2’29’’
11° Thomas DEKKER +2’36’’
12° Samuel SANCHEZ +2’48’’
13° Carlos SASTRE +3’04’’
14° Denis MENCHOV +3’08’’
15° Levi LEIPHEIMER +3’12’’
16° Tom DANIELSON +3’20’’
17° Christophe MOREAU +3’37’’
18° Alejandro VALVERDE +3’53’’
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Re: 8° Tappa: Bagneres-de-luchon - Superbagneres (CTT)

Messaggio da emmea90 »

CLASSIFICA SCALATORI
1° Frank SCHLECK 60 pt.
2° Andy SCHLECK 56 pt.
2° Mauricio SOLER 56 pt.
4° Bernhard KOHL 55 pt.
5° John GADRET 44 pt.
6° Alberto CONTADOR 40 pt.
7° Christophe MOREAU 36 pt.
8° Leonardo PIEPOLI 32 pt.
9° Cadel EVANS 30 pt.
10° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 19 pt.

Andreas KLODEN 16 pt.
Carlos SASTRE 12 pt.
Linus GERDEMANN 6 pt.
Damiano CUNEGO 2 pt.
Tom DANIELSON 2 pt.

CLASSIFICA A PUNTI
1° Daniele BENNATI 85 pt.
2° Thor HUSHOVD 71 pt.
3° Robbie McEWEN 51 pt.
4° Robert HUNTER 42 pt.
5° Oscar FREIRE 38 pt.
6° Danilo NAPOLITANO 35 pt
6° Frank SCHLECK 35 pt.
6° Andy SCHLECK 35 pt.
9° George HINCAPIE 29 pt.
9° Erik ZABEL 29 pt.
9° Mauricio SOLER 29 pt.

Alberto CONTADOR 24 pt.
Damiano CUNEGO 20 pt.
Alexandre USOV 19 pt.
Cadel EVANS 18 pt.
Leonardo PIEPOLI 16 pt.
Heinrich HAUSSLER 12 pt.
Roman FEILLU 10 pt.
Jean Patrick NAZON 9 pt.
Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 8 pt.

CLASSIFICA GIOVANI
1° Andy SCHLECK
2° Linus GERDEMANN +2'01''
3° Thomas DEKKER +2'36''
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