11° Tappa: Saint-Chamond - Lione (TTT)

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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11^ TAPPA: (cronometro a squadre) SAINT CHAMOND – LIONE 46 km

Oggi bisogna essere leader prima che campioni, bisogna essere forti di testa più che di gambe, restare concentrati sulla propria prestazione sì, ma saper ordinare anche ai compagni il momento giusto in cui scostarsi, e quello in cui tornare davanti, oggi è cronosquadre, non è vero che la prestazione è indipendente dal valore del singolo, vi dipende e come, ma ,per una volta, dipende dalla sua intelligenza più che dalla sua forza straripante. L'ordine di partenza è la classifica a squadre invertita, e quindi la prima a partire è una squadra di velocisti: la Milram di Zabel.


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Partono senza troppe velleità i Milram, che anzi, cercano di risparmiare Zabel per la tappa di domani, decisamente più adatta alle caratteristiche del quattro volte vincitore della Sanremo e di tutta la squadra. Al primo intertempo, posto al 14° km di prova, segnano un discreto 17' 44".
19 km dopo, macinati ad un' andatura probabilmente leggermente inferiore a quella con cui hanno affrontato i primi 14, i tedeschi registrano 41' 03". Tempo che si mantiene sugli stessi standard al traguardo, dove lo sprint è trainato da Zabel, che tagliano dopo 57' 23" di pedalate.


Dopo la Milram è la volta di un' altra squadra ancora a secco in questo Tour, giustificata però da un roster non certo esaltante: la Cofidis, le Credit par Telephone.

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I francesi partono più determinati della Milram, quantomeno perché corrono sulle strade di casa, ma le abilità sono decisamente inferiori rispetto a quelle dei tedeschi che, per quanto svogliati, hanno impiegato 31" in meno a coprire i primi 14 km. Al secondo intermedio, la situazione precipita ancora più in basso, e i Cofidis perdono 2' 53" dalla Milram.
Negli ultimi km però, scatto d'orgoglio dei due migliori cronoman della squadra, Chavanel e Verbrugghe che si mettono a pestare in testa al treno e, imponendo un' andatura troppo alta per Dumoulin e Augé, riescono a contenere il ritardo dai tedeschi chiudendo con 59'24".

Tocca quindi ad una squadra così scarsa, ma allo stesso tempo così grintosa e combattiva, che ormai ha suscitato le simpatie di tutti gli appassionati di ciclismo: la Bouygues Telecom di...nessuno, dai molteplici leader che però non esitano, e non devono esitare, a trasformarsi in gregari.

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I visi dei galletti sin da subito si trasformano in buffe smorfie di fatica e di sforzo, ma tutto questo impegno non viene ripagato al primo intermedio, il quale registra che perdono dalla Milram addirittura 2'29". Non ci stanno alla batosta e reagiscono i Bouygues, che però ancora una volta, non riescono ad impietosire il cronometro: ritardo che ammonta addirittura a 3'58".
Negli ultimi km "T-Blanc" Voeckler si mette in testa e scandisce il ritmo, gridando dei sinceri "Allez!" ai suoi compagni. Il suo sforzo prende gli applausi del pubblico, ma prende anche un bello scotto: 4'42" dai tedeschi.

Partono per quarti i Francaise des Jeux, amaramente delusi finora dalle loro punte Casar e Gilbert, che però in questa cronosquadre possono riporre ben poche speranze, sperando di non pagare troppo.


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E invece pagano, e profumatamente. Dopo 4 km, si svolta a sinistra, la strada si allarga, diventa a due corsie, ma occhio perché sono divise da un' isola pedonale. Lo urlano dall'ammiraglia tutti i Ds ai loro ciclisti, lo avvisono anche le bandiere degli addetti, ma Vaugrenard non li guarda e non riesce a sentirli. Dalla seconda posizione, si allarga troppo, e l'impatto con il bordo dell' isola è inevitabile. La ruota anteriore si inchioda, quella posteriore si impenna e il disgraziato cronoman francese viene sbattuto contro un cartello stradale, cade a terra, ma non si rialza. Fin da subito si capisce che la situazione è grave, e nessuno esita a caricarlo d'urgenza nell'ambulanza, alla fine il responso sarà acidissimo: frattura della spalla a causa dell'impatto col cartello, frattura della clavicola in caduta, Tour finito. I suoi compagni devono comunque portare a termine la prova, e al km 14, ancora shockati dall' infortunio del compagno di squadra, pagano ai Milram già 2' 06". Al secondo intermedio il gap è già più contenuto e si aggira sui 2'14", che si tramuteranno in 2'50" al traguardo.

E' quindi il turno di una squadra che a crono ,invece, tira e come, e dopo la magra della prima settimana e mezzo di corsa, punta a rifarsi in una competizione che la vede tra le out-sider più temibili, con frecce nel proprio arco che rispondono ai nomi di Lang, Fothen e Schumacher.


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Il tempo da battere è quello della connazionale Milram, e per degli uomini così avvezzi alla sfida con il cronometro, non sembra un' impresa poi così ardua. Al 14° km, così, la Gerolsteiner vanta già 19" di vantaggio sulla Milram. Sembrano partiti in relativa sordina però gli uomini dell'acqua in bottiglia, e la differenza di andatura tra il primo e il secondo settore si nota già visivamente, al cronometro tocca solo confermarla: - 1'39" rispetto al tempo Milram.
Nell'ultimo settore ,quindi, i tedeschi si esaltano e le tremende trenate di Lang e Schumacher, mietono sì vittime eccellenti quali Zaugg, Haussler e Forster, ma permettono comunque alla squadra di chiudere con il miglior tempo parziale: -1'55" dal tempo del team di Zabel.

La mano passa quindi alla Liquigas di Pozzato e Bennati, ma anche di Quinziato, in maglia gialla per due giorni, che finora può ritenersi soddisfatta della sua corsa, dato che alle prestazioni di Quinziato va anche aggiunto il successo di tappa di Bennati,in maglia verde, oggi quindi, ci si difende e basta.

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Non tira, ovviamente, l'aretino che giocherà le sue carte nella tappa di domani. Parte abbastanza forte ,comunque, il team italiano che registra un convincente ritardo di 12" alla Gerolsteiner nel primo settore, seconda parziale. Nel secondo settore però, si avvertono i primissimi segnali di stanchezza da parte di Quinziato & co., e il ritardo aumenta notevolmente, ammontando ora 1'44", terza parziale, ma con la Milram ce la si gioca sul filo dei secondi.
E la battaglia, alla fine, è vinta proprio dal team di Scirea, che impiega 2" in meno dei tedeschi a coprire i 46 km di tragitto.

Settima squadra a partire è la Agritubel di Christophe Moreau, che oggi, nonostante le sue abilità a crono, dovrà difendersi malgrado il cospicuo ritardo in generale, a causa della scarsa competenza dei suoi a crono e della mancanza ,come se non bastasse, di Nicolas Vogondy.


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Come prevedibile, la partenza è tra le più fiacche e il ritardo al 14° km ammonta già ad 1'29" dai Gerolsteiner. Durante il secondo settore è Moreau a spronare i suoi, sempre infuriatissimo ogni qualvolta venga aggiornato dei distacchi dai primi. Immaginiamo la sua espressione quando al 33° km è venuto a sapere che il ritardo si aggirava già intorno ai 1'38".
Di certo c'è che, proprio dopo il traguardo intermedio, Christophe piazza una lunga tirata di 1 km, che miete ,tra le vittime, anche Feillu, riducendo la squadra all' osso, con soli 5 corridori rimasti uniti. Rilancia quindi solo in prossimità del traguardo, che la Agritubel taglierà con un ritardo di 2'39" dalla Gerolsteiner.



Al via quindi la Quickstep dei fino ad ora deludenti Devolder e Steegmans, orfana, per scelta, del suo leader Tom Boonen.
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All'inizio, tuttavia, l'assenza di un uomo non sembra esercitare particolari ripercussioni sulla prova dei Quickstep, che al 14° km pagano solo 29" alla Gerolsteiner, ma le loro facce non sono certo delle più tirate. I progressi si vedono già nei km successivi, la pedalata è tonda e fluida e i Quickstep registrano un ritardo di 1'19", registrando un ottimo secondo parziale.
L'ultimo settore sembra risultare leggermente meno favorevole ai belgi, che perdono qualcosina dai Liquigas, chiudendoli comunque davanti, con un ritardo dai Gerolsteiner di 1'34".

Ma ora, ecco la favoritissima della vigilia, già vincitrice della cronosquadre inaugurale al Giro, la squadra di Millar e Zabriskie, nonché Danielson e Backstedt. Sono venuti qui principalmente per la cronosquadre, e sanno di potercela fare: i ragazzi della Slipstream-Chipotle!

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Partono subito in pompa magna gli americani, nessuno fatica più degli altri, i cambi sono regolari e l'andatura costante. Lo conferma il rilevamento cronometrico al primo intertempo: il ritardo della Gerolsteiner si aggira già sui 42". Non si trastullano comunque i ciclisti, e continuano a mantenere un' andatura uniforme e simila a quella segnata nel primo settore, anche nel secondo. Ai -13 dalla conclusione il vantaggio sulla Gerolsteiner è di 1'38". Ultimi 13 km in cui passano in cattedra Millar e Zabriskie, e si sente. Il vantaggio aumenta inesorabile e inarrestabile. Verdetto finale: Geroslteiner ricacciata a 2'26", e tempo davvero difficile da battere.

TO BE CONTINUED...
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Re: 11° Tappa: Saint Chamond - Lione (TTT)

Messaggio da emmea90 »

E si continua ora con le squadre francesi, finora alquanto deludenti in questo Tour de France, per quanto le attese non fossero esattamente stellari. E' la volta della AG2R - La Mondiale.

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La formazione francese parte in modo abbastanza sorprendente, e dopo 14 km di gara fa registrare solamente 1'27'' di ritardo dalla Slipstream. Sembra l'inizio di una prova di certo non eccelsa, ma decisamente migliore di quanto ci si attendesse. L'illusione dura però solo fino al 33° km, quando l'intermedio dice 4'23'' di ritardo. In pratica, gli AG2R hanno preso il doppio del distacco del primo tratto, con soli 5 km in più. La situazione non migliora di molto, e sulla linea del traguardo la formazione transalpina fa segnare 6'20'' di distacco.

E si continua quindi con un'altra formazione francese, rimasta priva del suo uomo di classifica, Pietro Caucchioli, già dai Pirenei, quando il veronese ha preso una scoppola terribile al Lac d'Aumar.

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La partenza del team francese è traumatica: 2'58'' di distacco dopo 14 km. La Crédit Agricole sembra avviata a fare addirittura peggio della Bouygues Télécom, cosa obiettivamente imbarazzante. La speranza del team di Voeckler di non essere ultimo viene però demolita dal secondo intertempo della Crédit Agricole, pietoso, ma non abbastanza da fare peggio della Bouygues: 5'17''. Negli ultimi 13 km Caucchioli e Compagni non riescono ad invertire la tendenza, e finiscono per chiudere a 7'28'' dalla squadra vincitrice.

E si arriva adesso finalmente ad una squadra che ha qualcosa da dire anche in ottica classifica generale: la Barloworld di Mauricio Soler.

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Il fortissimo scalatore colombiano e compagni partono in modo molto poco convincente, facendo registrare già 1'25'' di distacco dopo 14 km. La tendenza sarebbe quasi drammatica, perchè perdendo 4' e mezzo Soler uscirebbe da qualsiasi discorso in chiave classifica finale, a meno di sconvolgenti imprese in montagna. Al 33° km, però, le proporzioni della sconfitta cambiano in meglio, perchè il divario è di 2'18''. All'arrivo i Barloworld riusciranno a perdere 3'00''.

Ormai tutte le squadre che ci accingiamo a seguire sono squadre che hanno da dire la loro in classifica generale, ed è così anche per la prossima: la Lampre.

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Gli uomini di Damiano Cunego partono discretamente, facendo segnare al primo rilevamento cronometro un tempo di 56'' superiore a quello della Slipstream. Purtroppo però la formazione italiana non è altrettanto brillante nei tratti successivi, andando a perdere 2'39'' a 13 km dal traguardo, e 3'47'' alla conclusione della sua prova.

E' quindi la volta della Euskaltel, con il vincitore di ieri, nonchè 8° della classifica generale, Samuel Sanchez.

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I baschi partono in modo convincente, perdendo soltanto 41'' al primo rilevamento cronometrico. Sanchez e compagni continuano a mantenere una buona andatura anche nei km successivi, e al 33° km il loro distacco è contenuto a 1'57'', sotto i 2 minuti. I 13 km finali seguono bene o male l'andazzo dei precedenti 33, e quando superano la linea del traguardo, i baschi sono 2'45'' dietro gli uomini della Slipstream Chipotle.

Ed ecco un'altra squadra che può assolutamente dire la sua per la vittoria di tappa, la High Road di Linus Gerdemann, 8° in classifica generale, e dei deludenti Lokvist e, soprattutto, Rogers.

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La formazione di Gerdemann parte alla grande, doppia fila e ritmo sostenutissimo. Rogers guida infatti i suoi ad un grandissimo intermedio, peggiore di soli 9'' di quello della Slipstream. Gli High Road, però, pur senza accusare mai un vero e proprio cedimento, non riescono a fare quel piccolissimo salto di qualità che permetterebbe loro di stare davanti, o per lo meno molto vicini agli Slipstream. E' così che al 33° km il loro distacco è quadruplicato, arrivando a 36'', che diventano 52'' al momento della conclusione della prova.

Ed è quindi la volta della squadra del corridore che viene indicato a questo punto da molti scommettitori come il favorito di questo Tour de France, nonchè, da ieri, leader della classifica generale: Cadel Evans, con la sua Silence - Lotto.

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La formazione del leader della generale parte però decisamente piano rispetto alle attese, e dopo soli 14 km accusa già 33'' di distacco dalla Slipstream. Sembra possa essere l'inizio di una prova negativa, e il preludio ad un altro passaggio di maglia. Invece, per quanto il passaggio di maglia resti possibile, la prestazione della Silence è tutt'altro che malvagia: al 33° km il distacco è salito a 56'', e addirittura, negli ultimi km, la squadra del leader della generale perde solo 14'', terminando con un dignitosissimo distacco di 1'10''.

Tocca poi ad una delle favorite di questa prova, una formazione che può puntare al successo di tappa: la Rabobank di Denis Menchov e Thomas Dekker.

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Gli olandesi partono a spron battutto, e dopo i primi 14 km di gara sono addirittura in testa: 4'' di margine sulla Slipstream. Nel 2° tratto non si nota alcun segno di cedimento nella azione degli uomini di Menchov e Dekker, che però, seppur senza nessun crollo, hanno perso qualcosa rispetto alla formazione capitanata da Tom Danielson, a cui pagano ora 11''. Il finale conferma grosso modo la tendenza dei km precedenti, e nel terzo settore di gara la squadra olandese perde altri 12'', andando a chiudere staccata dalla Slipstream di 23''.

E' quindi il momento di una squadra di certo non costruita per questo genere di prova, che anzi è esattamente l'antitesi della formazione di specialisti del tic-tac: la Saunier Duval - Scott, probabilmente la squadra più compatta attorno ai leader quando la strada inizia a salire.

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La squadra capitanata da Piepoli e Gomez Marchante parte addirittura peggio del previsto, facendo registrare un distacco di 1'24'' dopo soli 14 km. Il rischio che i due scalatori più combattivi del Tour possano uscire di classifica, per lo meno per quanto riguarda il discorso podio, è ora molto forte, ma nei km a venire gli uomini in giallo ritrovano i giusti automatismi, la compattezza necessaria per una prova di questo tipo, transitando al secondo rilevamento cronometrico con 2'39''. Non un gran tempo, ma certamente migliore, in proporzione, del 1'24'' patito nei primi 14 km. Nel finale la squadra del Trullo volante offre una prestazione fortunatamente più simile a quella del primo tratto che a quella del secondo, e il distacco dalla Slipstream sale a 3'30''.

A questo punto mancano solo 3 squadre, probabilmente le più pericolose per la Slipstream: Caisse d'Epargne, Astana e CSC.
La prima a partire è proprio la squadra di Alejando Valverde, all'attacco nelle frazioni di Saint Flour e Saint Etienne, in cui ha però raccolto meno di quanto avrebbe probabilmente meritato. Buona parte dei propositi di classifica del murciano dipendono dalla crono di oggi, con cui potrebbe rientrare nei 10 o a ridosso, o anche scivolare definitivamente verso le zone basse (per lui) della classifica.

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Gli uomini di Valverde partono di buona lena, ma amministrando le forze: al primo intertempo il loro distacco è di 15'', al secondo di 39''. E' ormai chiaro che la Caisse d'Epargne non vincerà la cronosquadre, ma è altrettanto evidente che le ambizioni di classifica della formazione spagnola, riposte di Valverde, sono ancora vive. Nel finale, addirittura, gli iberici mantengono quasi il loro distacco dai leader provvisori, terminando a 41''.

Passiamo quindi da un'altra delle grandi favorite di oggi: la Astana, con le sue tre punte, Contador, Kloden e Leipheimer.

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La partenza della squadra kazaka è però sorprendentemente lenta, e dopo 14 km il suo distacco dalla Slipstream è di 18''. Non un intermedio di per sè negativo, ma di certo inferiore di molto alle aspettative che si riponevano in Contador e compagni. Al 33° km, però, lo scenario cambia radicalmente: il distacco tra Astana e Slipstream è diventato di soli 2''. A questo punto tutti sono pronti a scommettere sulla zampata finale della squadra più attesa di questo Tour, ma nei km finali l'azione degli uomini in maglia azzurra perde di incisività, e sulla linea del traguardo il loro distacco è risalito a 11'', per un comunque ottimo 2° posto provvisorio.

Resta quindi una sola squadra, ma temibilissima: la CSC di Andy e Frank Schleck e di Carlos Sastre, leader della classifica a squadre.

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La formazione danese, specialista di questo genere di prova, parte a razzo, e dopo 14 km fa segnare il miglior tempo, con un vantaggio di 3'' sulla Slipstream. Nel secondo tratto, però, gli uomini di Riis perdono visibilmente ritmo, la loro velocità anche ad occhio non sembra quella del primo tratto, e il cronometro dimostra l'esattezza dell'impressione generale: dopo 33 km, la CSC perde addirittura 57''. Un distacco molto pesante, sopratutto se rapportato al tempo eccezionale fatto segnare nel primo settore. Purtroppo per la squadra danese, nel finale le cose migliorano, ma non di molto: Sastre, Andy e Frank Schleck e compagni perdono altri 31'', andando a chiudere a 1'28'' dall'ormai vincitrice: la Slipstream Chipotle.
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CLASSIFICA DI TAPPA
1° SLIPSTREAM CHIPOTLE
2° ASTANA +11’’
3° RABOBANK +23’’
4° CAISSE D’EPARGNE +41’’
5° HIGH ROAD +52’’
6° SILENCE – LOTTO +1’10’’
7° CSC +1’28’’
8° GEROLSTEINER +2’26’’
9° EUSKALTEL – EUSKADI +2’45’’
10° BARLOWORLD +3’00’’
11° SAUNIER DUVAL – SCOTT +3’30’’
12° LAMPRE +3’47’’
13° QUICK STEP +4’03’’
14° LIQUIGAS +4’19’’
15° MILRAM +4’21’’
16° AGRITUBEL +5’05’’
17° AG2R – LA MONDIALE +6’20’’
18° COFIDIS – LE CREDIT PAR TELEPHONE +6'22’’
19° FRANCAISE DE JEUX +7’11’’
20° CREDIT AGRICOLE +7’28’’
21° BOUYGUES TELECOM +9’03’’

CLASSIFICA GENERALE
1° Cadel EVANS
2° Alberto CONTADOR +12’’
3° Andy SCHLECK +33’’
4° Frank SCHLECK +57’’
5° Andreas KLODEN +1’37’’
6° Thomas DEKKER +1’53’’
7° Linus GERDEMANN +2’10’’
8° Tom DANIELSON +2’35’’
9° Levi LEIPHEIMER +2’40’’
10° Denis MENCHOV +2’48’’
11° Mauricio SOLER +2’51’’
12° Alejandro VALVERDE +3’31’’
13° Leonardo PIEPOLI +3’46’’
14° Carlos SASTRE +3’49’’
15° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +3’53’’
16° Samuel SANCHEZ +3’56’’
17° Damiano CUNEGO +5’19’’
18° Christophe MOREAU +7’59’’

CLASSIFICA SCALATORI
1° Bernhard KOHL 93 pt.
2° Frank SCHLECK 64 pt.
3° John GADRET 59 pt.
4° Andy SCHLECK 56 pt.
4° Mauricio SOLER 56 pt.
6° Leonardo PIEPOLI 43 pt.
7° Cadel EVANS 42 pt.
8° Alberto CONTADOR 40 pt.
9° Christophe MOREAU 36 pt.
10° Alejandro VALVERDE 32 pt.

Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 21 pt.
Egoi MARTINEZ 20 pt.
Andreas KLODEN 16 pt.
Carlos SASTRE 12 pt.
Linus GERDEMANN 6 pt.
Damiano CUNEGO 2 pt.
Tom DANIELSON 2 pt.

CLASSIFICA A PUNTI
1° Daniele BENNATI 85 pt.
2° Thor HUSHOVD 71 pt.
3° Samuel SANCHEZ 60 pt.
4° Robbie McEWEN 51 pt.
5° Frank SCHLECK 47 pt.
6° Cadel EVANS 46 pt.
7° Robert HUNTER 42 pt.
7°Damiano CUNEGO 42 pt.
7° Andy SCHLECK 42 pt.
10° Oscar FREIRE 38 pt.

Alberto CONTADOR 38 pt.
Alejandro VALVERDE 35 pt.
Danilo NAPOLITANO 35 pt
Erik ZABEL 29 pt.
Mauricio SOLER 29 pt.
Thomas DEKKER 25 pt.
Leonardo PIEPOLI 25 pt.
Alexandre USOV 19 pt.
Heinrich HAUSSLER 12 pt.
Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 11 pt.
Roman FEILLU 10 pt.
Jean Patrick NAZON 9 pt.

CLASSIFICA GIOVANI
1° Andy SCHLECK
2° Linus GERDEMANN +2'13''
3° Thomas DEKKER +2'25''
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