13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

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13^ TAPPA: VIZILLE - LE CHALMIEU, 218 km

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Si tratta probabilmente della tappa più dura di questo Tour de France, oltre 5000 metri di dislivello, 5 GPM, tre salite Hors Catégorie, nomi come Galibier e Croix-de-Fer. E' la prima delle tre frazioni alpine, ma chi vorrà attaccare non potrà fare calcoli, iniziando già da questa tappa, la più impegnativa.
Dopo una quarantina di km veramente agevoli, la strada inizierà a salire, dapprima dolcemente, poi in modo sempre più brusco, fino ai 2645 metri del Col du Galibier, 42,5 km al 4,5% di pendenza media, la cui cima sarà posta dopo 80 km di gara.


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Dopo la picchiata su Valloire, sarà il momento della risalita verso il Col du Télégraphe (1566 m di altitudine), ad onor del vero estramente semplice da questo versante, solamente 4,8 km, per un misero 3,4% di pendenza media. La cima del Télégraphe dista 116 km dall'arrivo.

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Dopo la discesa, che porterà i corridori verso Saint Michel de Maurienne, si transiterà, nel medesimo paese, al primo ed ultimo traguardo volante di giornata. Dopo una ventina di km di pianura, a 82 km dalla conclusione, a Saint Etienne de Cuines, si riprenderà a salire, verso i 2067 metri del Col de la Croix-de-Fer, 22,8 km al 7%.

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Dall'altimetria, emerge come i dati del chilometraggio e della pendenza media non rendano pienamente giustizia alla difficoltà di questa ascesa. Dopo un primo tratto di 8 km al 7,2%, la salita diventerà inizialmente più dolce, per poi diventare un falsopiano. Dopo questo breve tratto, però, inizierà la parte più dura di questa salita, 9 km all'8,6%, senza un singolo metro di respiro, dai -12 ai -3 alla vetta. Dopo di che, la strada tornerà ad essere poco più che un falsopiano, per poi riprendere a salire per altri 2 km al 6,5% prima della cima.
Il tratto di riposo non sarà tuttavia particolarmente lungo, perchè dopo meno di 15 km la strada riprenderà ad andare in su, verso il Col du Mollard, 1630 metri di altitudine, 6 km al 6,7%, ma con punte anche dell'11%, proprio all'ultimo km di ascesa.


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17 km di discesa, quindi, per raggiungere Saint Jean de Maurienne, quando ai corridori sarà richiesto un ultimo, enorme sforzo, quello necessario a raggiungere i 1910 metri di Le Chalmieu, 22,5 km al 6%, salita inedita al Tour de France. Dai dati si potrebbe pensare ad una salita pedalabile, ma non è affatto così.

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La salita è divisa in tre tronconi, disposti in sostanza in ordine di difficoltà. Il primo, il più breve, misura solo 3 km, con una pendenza media dell'8,2%. Dopo 1 km di falsopiano ascendente e 2 km di pedalabilissima discesa, sarà la volta del secondo troncone, 6 km, per un 7,9% di pendenza media. Altri 3 km tra falsopiano e discesa, quindi, per poi cominciare l'ultimo, micidiale troncone. Con già 211 km e 4 salite e mezzo nelle gambe, gli atleti dovranno affrontare le pendenze più arcigne di giornata, 7 km al 9,7% di media, e addirittura gli ultimi 6 al 10,1%, con picchi del 13%, senza un istante di tregua. Data la difficoltà della tappa, quasi certamente i migliori arriveranno a questo punto già abbondantemente selezionati, e qui i distacchi rischiano di assumere proporzioni drammatiche per chi dovesse aver finito troppo presto la benzina, o semplicemente avesse perso brillantezza strada facendo.
E' una frazione che lascierà certamente un segno molto importante sulla classifica generale; quanto importante, dipenderà da come i corridori la affronteranno. Indubbiamente, se qualcuno dovesse avere le gambe di attaccare prima dei km finali, si potrebbe assistere ad uno spettacolo ciclistico memorabile.
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Re: 13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

Messaggio da emmea90 »

C'è chi , forse troppo trascinato dall' onda di entusiasmo di questa 95a Grande Boucle, annunciava, già da tempo, che oggi si decideva la generale di Parigi. Chi invece, più prudente, forse fino all'eccesso, ricordava che dopo questa tappa ci saranno ancora da affrontare i traguardi di Morzine e del Puy de Dome, perché la generale sia davvero decisa, e che oggi, tutto sommato, i ciclisti avrebbero potuto anche risparmiare le energie. I più realisti invece dicono che Galibier, Telegraphe,Croix de Fer, Mollard e la salita verso Le Chalmieu non si affrontano "al risparmio", e che oggi si dovrà dare comunque tutto, per non rischiare di sprofondare nel baratro dei minuti di ritardo. Ma tanto a decidere le corse, sono i polpacci, non la lingua. Ed ecco infatti che, spinto solo dalle gambe, nel tratto in piano dopo la prima, leggera, asperità di giornata, parte la maglia a pois della corsa: Bernard Kohl.

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Non esitano ad accodarsi all' austriaco sin da subito il vice-campione Olimpico di Atene, Sergio Paulinho, insieme a Sprick e Ghisalberti. Dopo poco si aggregheranno anche Mugerli e Cardenas, così che ai piedi del Galibier si sarà già formato un nutrito gruppo di sei buoni scalatori, che ,se andranno d'accordo, potrebbero anche arrivare al traguardo. Dietro, nei primi km, quelli più facili, del Galibier nessuno si piazza in testa al gruppo con la voglia di fare selezione, anche perché lo stesso terreno non lo permetterebbe. Dopo 5 km di scalata ,quindi, gli uomini al comando guadagnano già 41" sul plotone, che raddopierrano ad 1'23" dopo 10. Quattro km dopo, però, nuovo scossone. Dal gruppo, che procede ad andatura evidentemente troppo lenta, scatta un uomo pesante in classifica generale, il campione nazionale francese Christophe Moreau, 18° in generale a 7'59" da Evans, che già nei giorni scorsi aveva però dichiarato di "voler riaprire in qualche modo i conti".

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Subito il vincitore del Delfinato 2007 viene seguito da altri tre grandi delusi dell'andazzo che, finora, ha assunto la Grande Boucle: Stijn Devolder, Triki Beltran e David Moncoutié.

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Questi si portano immediatamente alla ruota di Moreau, e così tra i quattro viene suggellato quasi un patto tra delusi che vogliono riscattarsi, della vittoria di tappa se ne parlerà all'ultimo km; prima ci si deve riportare sotto i primi e staccare il gruppo maglia gialla. Gruppo maglia gialla che dal canto suo non si cura molto dell'iniziativa del leader della Agritubel, il quale, almeno per ora ha campo libero. Al 20° km di Galibier, infatti, i quattro guadagnano già 32" sul gruppo Evans, e perdono dalla testa della corsa solo 1'47". 5 km dopo, il "gruppo Moreau", ha ridotto ad 1'19" il distacco dal gruppo della maglia a pois Kohl, e ha allargato il margine sul plotone maglia gialla a 1' 01". Ma è ora che inizia il "vero" Galibier, nei suoi ultimi 17 km si nota la vera essenza della salita: una salita senza respiro, con pendenze che scendono solo in un tratto, per pochi metri, sotto il 5%, e sotto il caldo torrido di oggi, si sa, le pendenze sembrano raddoppiarsi. Moreau e soci continuano la loro lenta ma costante rimonta sui primi, mentre nel gruppo maglia gialla, ai -15, inizia la "Corrida". E non è "Corrida" un termine buttato là. Sono infatti due squadre spagnole, le due squadre più forti in salita, Saunier Duval e Caisse d'Epargne, che "matano" chi è poco in forma, piazzandosi in testa, e imponendo un ritmo costante e ben elevato, che isola molti leader dei loro gregari "inferiori" e rende più decisivo di quanto si potesse pensare in precedenza il Galibier. Moreau, Devolder, Moncoutié e Beltran ,intanto, perdono meno di un minuto dalla testa della corsa che, verosimilmente, li sta attendendo, conscia che tanto prima o poi quei quattro devono rientrare. Ai -12 dallo scollinamento, Caisse e Saunier hanno già ridotto il gruppo ad una novantina di unità, ma almeno metà di queste è al gancio e a breve dovrebbero scollarsi. Davanti il gruppo della maglia a pois guadagna solo 34" ai quattro uomini di classifica e 2'06" sul gruppo della maglia gialla Evans. Ai -6 avviene il ricongiungimento al comando, ed ora in testa alla corsa sono dieci ciclisti, con un vantaggio sul gruppo, ridotto a sole cinquanta- cinquantacinque unità, sempre stabile intorno ai due minuti. Negli ultimi km davanti, né Moreau né gli altri tre forzano particolarmente, tuttavia il loro ritmo costante prostra Sprick, che si defila sempre più, fino a perdere contatto. Tutto invariato quindi, fino allo scollinamento, che vedrà transitare nell'ordine Kohl,Moncoutié, Moreau, Ghisalberti, Devolder, Cardenas, Paulinho, Beltran e Mugerli in testa, quindi Sprick a 17" e il gruppo maglia gialla a 2' 28", ridotto ormai ad una quarantina di corridori.

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Re: 13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

Messaggio da emmea90 »

Nella discesa che porta a Valloire, ai piedi del Col du Télégraphe, la situazione resta grosso modo invariata, salvo una decina di rientri nel gruppo della maglia gialla, da parte di corridori staccatisi solamente nell'ultima parte del Galibier. Ai piedi del Télégraphe, la situazione vede i soliti 9 corridori al comando, Sprick, che nel tentativo di rientrare in discesa ha commesso errori in successione, staccato di 38'', e il plotone principale a 2'40'', sceso tranquillo, per evitare rischi. Il Télégraphe, facilissimo da questo versante, non vede alcuna selezione, né davanti, né nel gruppo. Sul GPM, classificato come 4a categoria, è ancora Kohl, sempre più maglia a pois, a transitare per primo, andando a precedere Moreau e Mugerli. Sprick passa con 49'' di ritardo, che ormai difficilmente riuscirà a colmare, dato che dopo la discesa del Télégraphe si dovranno affrontare circa 20 km di pianura. Il gruppo transita a 2'33'', guidato dagli uomini Saunier Duval.
Nulla da segnalare in discesa, e al traguardo volante di Saint Michel de Maurienne è Beltran a transitare per primo, precedendo Moncoutié e Kohl, senza che nessuno faccia la volata. Sprick ha ridotto il distacco a 35'', grazie ad una discesa affrontata con grande coraggio, mentre il gruppo paga ancora 2'43''. A questo punto, i corridori dovranno affrontare 22 km di pianura, che ci diranno se questa fuga potrà andare in porto o meno. Le indicazioni che arrivano dal gruppo sono poco confortanti in tal senso per i battistrada, perchè Saunier e Caisse fanno sul serio, e a loro si aggiungono proprio nel tratto in pianura gli Astana. Le tre formazioni schierate in testa al gruppo riducono il margine, che a 100 km dalla conclusione, 4 km dopo il passaggio da Saint Michel de Maurienne, è di 2'34''. Dopo altri 10 km, ai 90 dall'arrivo, il margine si è ridotto a 2'00'', con Sprick ormai vicinissimo, staccato di 1'29'' dalla testa, e con soli 31'' sul gruppo maglia gialla, in cui qualcun altro è rientrato, portandolo il numero di unità attorno alle 60. Ai piedi della Croix-de-Fer, a 82 km dal traguardo, Moreau e i suoi compagni d'avventura restano al comando, ma con solo 1'39'' sul gruppo dei migliori, mentre Sprick è già stato riassorbito, e ora avrà le sue difficoltà a raggiungere il traguardo, dato lo sforzo profuso fino ad ora.
Non appena inizia la Croix-de-Fer, Moreau, resosi conto che l'unica speranza di successo è fare una lunga cronometro fino all'arrivo, scatta secco.

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Il campione di Francia lascia sul posto i compagni di fuga, tranne un ottimo Beltran, oggi piuttosto pimpante. Gli altri non riescono a tenere il passo del campione nazionale francese, e devono alzare bandiera bianca. Nel gruppo, intanto, a prendere in mano la situazione è la squadra più combattiva di questo Tour de France quando la strada sale, anche per necessità di classifica: la Caisse d'Epargne di Alejandro Valverde.
La formazione spagnola alza decisamente il ritmo a partire dal secondo km di scalata, e la loro azione fa male a molti. Alla fine del primo tratto di salita, che termina a 14 km dalla cima, 73 all'arrivo, il gruppo della maglia gialla è già ristretto a 30 unità circa, mentre il vantaggio di Moreau e Beltran è di 1'45'' sul gruppo, di 39'' sui suoi ex compagni di fuga, e 1'03'' su Mugerli e Ghisalberti, andati già in difficoltà. Il tratto in falsopiano di 2 km lascia tutto invariato, ma a 12 km dalla cima della Croix-de-Fer, si accende la corsa. Karpets, in forma straordinaria in questa fase di Tour, e uomo fidato di Valverde, su ordine del suo capitano si porta in testa al plotone, alzando ulteriormente un'andatura già tutt'altro che turistica, e andando a ridurre ulteriormente il numero di corridori presenti nel gruppo dei migliori, ora ridotto a 20 unità. Karpets si sposta, e, a 10 km dalla cima, è il momento dello scatto che tutti attendevano: quello di Alejandro Valverde.

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L'accelerazione del murciano fa malissimo, e solo Contador e Marchante riescono a rispondere prontamente. I tre davanti però hanno un attimo di esitazione sul da farsi, e questo consente il rientro di coloro che almeno avevano tentato di rispondere, ossia Evans, Kloden, Andy e Frank Schleck, Piepoli, Soler, Cunego e Samuel Sanchez. Poco più indietro Gerdemann, Menchov e Thomas Dekker, mentre sembrano faticare di più Leipheimer, Sastre e Danielson. Davanti Valverde opera un altro scatto, meno incisivo del precedente, a cui tutti riescono a rispondere, tranne Samuel Sanchez, che perde qualche metro. Quella di Valverde, però, questa volta non vuole essere un'accelerazione secca, bensì una progressione. Il murciano infatti non si sposta dalla testa del gruppetto, e anche dopo lo scatto insiste, con un ritmo elevatissimo. A 8 km dalla vetta, quando Ghisalberti e Mugerli vengono raggiunti e superati, deve alzare bandiera bianca anche Damiano Cunego, che pur senza che nessuno davanti operi un vero e proprio scatto, perde la ruota di Marchante, ora in coda al gruppetto. Valverde chiede un cambio a qualcuno, e trova un valido alleato in Leonardo Piepoli, che si pone in testa al gruppo, mantenendo un'andatura elevata e costante, nel tentativo di incrementare il vantaggio su chi già ha perso le ruote del gruppetto. In questo modo, vengono rapidamente raggiunti tutti i corridori rimasti al comando, inclusi Moreau e Beltran. Quest'ultimo è costretto a staccarsi subito, come avevano fatto gli altri prima di lui, mentre il campione nazionale francese tenta disperatamente di restare agganciato a questi corridori. In modo quasi inspiegabile, dato che il ritmo di Piepoli era molto sostenuto, a 6 km e mezzo dalla vetta scatta Alberto Contador.

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Il motivo dello scatto del vincitore dell'edizione 2007 della Grande Boucle viene però subito chiarito: tre corridori del drappello dei migliori sono visibilmente in difficoltà. Uno è quello che ti aspetti più di ogni altro, Christophe Moreau, sia perchè è nettamente inferiore agli altri, sia perchè si è già sobbarcato un lungo tentativo di fuga. Gli altri due, invece, sono gli ultimi che ti aspetteresti di vedere in difficoltà: Mauricio Soler e Frank Schleck. Proprio loro, i mattatori del tappone pirenaico del Lac d'Aumar, gli uomini che avevano mandato in crisi Valverde, che avevano causato distacchi pesantissimi, non riescono a tenere il passo del gruppetto dei migliori, ormai ridotto a 7 unità. Ovviamente, vedendo le difficoltà di Soler e Frank Schleck, Marchante, Contador, Valverde, Kloden, Piepoli ed Evans collaborano per cercare di staccarlo in maniera definitiva. Andy Schleck è l'unico che cerca di ostacolare questa azione, ma Frank è chiaramente in difficoltà, assieme a Soler, e in breve i due perdono definitivamente contatto. A quel punto, dall'ammiraglia CSC arriva ad Andy Schleck l'ordine di iniziare a collaborare, perchè il fratello è incappato in una giornata no, e a questo punto tutta la formazione danese corre per lui. L'azione dei 7 è nettamente più incisiva di quella di tutti gli altri, e a 3 km dalla cima, quando arriva un km piuttosto facile, a spezzare finalmente la regolarità della salita, sempre attorno al 9-10%, dietro di loro c'è già il vuoto. L'accordo tra i 7 prosegue, ma qualcuno sembra già denotare un po' di stanchezza. Quando alla vetta mancano solo 700 metri, improvvisamente, Leonardo Piepoli piazza un'accelerazione secca, con a ruota Gomez Marchante. Gli altri 5 si guardano in faccia, non sanno come interpretare questa azione a poche centinaia di metri dal Gran Premio della Montagna. A risolvere questo attimo di indecisione ci pensa Valverde, che scatta a sua volta, per portarsi comunque su Piepoli e Marchante. Solo Contador riesce a resistere allo scatto secco dell'Embatido, mentre gli altri restano leggermente più attardati, ma di pochissimi secondi. In cima è Piepoli a scollinare, davanti a Marchante. Valverde e Contador passano con 3'' di distacco, che vengono colmati in 100 metri di discesa. Evans, Andy Schleck e Kloden hanno 7'', ma anche loro riescono a ricucire in un brevissimo tratto di discesa. I distacchi dietro sono già pesantissimi. Frank Schleck e Soler passano con 1'34''; Cunego, Samuel Sanchez e Moreau pagano 1'42'', e si stanno riportando sulla coppia appena davanti a loro. Thomas Dekker, inizialmente rimasto più indietro, con una grande azione degli ultimi km di salita si porta a soli 5'' dal trio davanti a lui, con 1'47'' dalla testa. Per Gerdemann, Menchov, Leipheimer e Danielson, il distacco è addirittura di 2'16''.

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Re: 13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

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Ormai dietro non c'è più niente da fare, ci si guarda svogliati e abbattuti, prostrati da un caldo terribile e dalla consapevolezza di essere inermi davanti alla forza dei primi. Davanti, invece, no. Davanti si procede spediti, perché si sa che stare in quel gruppetto non vuol dire solo giocarsi la tappa, ma molto di più, ormai è chiaro: quei sette si giocano il Tour. Dietro ,dopo Frank Schleck e Soler che comunque non hanno mai conservato grandi velleità sul podio di Parigi, le speranze sono tutte attraccate alle abilità di discesista di Sanchez che, dal canto suo, ci mette quel che può


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Gli sforzi del basco tuttavia, sembrano già a vista d'occhio ripagati e l'andatura tenuta dietro è decisamente superiore a quella dei primi che, dal canto loro, preferiscono non arrischiare troppo in discesa ed a tirare è ,ancora, il solo Piepoli. Schleck e Soler intanto hanno perso qualunque motivazione e aspettano di essere riassorbiti dal gruppo di Cunego, cui si è immediatamente aggregato anche Thomas Dekker. Nel gruppo di Gerdemann, Menchov, Leiphimeir e Danielson, nessuno è indubbiamente un gran discesista e i tornanti vengono affrontati con bizzare traiettorie quadrate, più comiche che efficenti. Comico, ma anche pauroso, è anche il dritto di Moreau, che per evitare di toccare il guard-rail, deve mettere il piede a terra e perde, inevitabilmente, le ruote preziosissime di Sanchez,Dekker e Cunego.
Raggiunta la vallata, la situazione è pressoché invariata, non fosse per il forcing di Sanchez che ha riportato lui, Dekker e Cunego sotto Frank Schleck e Soler, riducendo il gap dai primi a solo 1'07". Moreau a 1'29", gli altri "big" a 2'38".


Il Mollard è una salita relativamente corta e semplice, di difficile c'è solo l'ultimo km, ma si sa: se non c'è accordo è un attimo e i minuti di vantaggio si volatilizzano. Davanti tirano i due gregari d'eccezione, Piepoli e Kloden, che impongono un bel ritmo, serrato ma regolare, adatto a tutti.

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Dietro sono meno e meno in forma e il vantaggio non solo rimane tale, ma ,lentissimamente, aumenta. Prima del tratto più duro il gruppo "maglia gialla" guadagna 1'12" ai diretti inseguitori, 1'38" a Moreau e 2'49" al gruppo di Menchov e Sastre. Nel tratto più duro prova a sorprendere tutti con una rasoiata Alberto Contador. Il madrileno parte solo per creare una leggera selezione, ma non riesce neppure in questo intento. Si scollina con 1' 21" su Cunego, Sanchez e Dekker; 1'50" su Moreau e 3'02" sugli ultimi "big". Ma ora cala il sipario di ciò che è stato fin qui e se ne apre uno più alto, largo e decorato, adornato da pizzi di storia: dopo la discesa si sale a Le Chalmieu.

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Re: 13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

Messaggio da emmea90 »

In vetta al Mollard, mancano ancora 39 km prima di arrivare a Le Chalmieu. La corsa è già esplosa da tempo, e sembra aver preso una piega ben precisa. L'unico, probabilmente, ad avere una minima possibilità di rientrare in gioco, è Samuel Sanchez. Il basco decide che è il momento di rischiare il tutto per tutto.

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Mentre davanti, giustamente, nessuno vuole rischiare di perdere il Tour de France a causa di un'inutile forcing in discesa, Samuel si gioca tutto. Disegna ogni curva alla perfezione, sembra avere una bicicletta telecomandata, progettata per non incappare nella benchè minima sbavatura. Cunego, Frank Schleck, Soler e Dekker provano a seguirlo, ma dopo nemmeno 2 km di discesa capiscono che il rischio è troppo grande. Faccia pure, se vuole ammazzarsi, noi ci accontentiamo. Sanchez invece non si accontenta, sa di essere l'unico che può provare a riscrivere la corsa, e non tentare nemmeno sarebbe un delitto. Il distacco cala, cala, ma la sua unica speranza è quella di riuscire ad agganciare i primi entro l'inizio dell'ultima salita. In caso contrario, si ritroverebbe solo, 1 contro 7, con dietro gli altri che incombono. Samuel ha 16 km di tempo, non pochi, ma in discesa volano. Davanti il ritmo è tutt'altro che blando, perchè il distacco non è più quello di prima, e ora non bisogna vanificare una giornata all'attacco.
E' così che a fine discesa, il miracolo di Samuel Sanchez fallisce. Fallisce di poco, 38'', un nulla in assoluto, abbastanza in una corsa ciclistica, tutto per lui, oggi. A Saint Jean de Maurienne, ai piedi dell'ultima ascesa, Piepoli, Marchante, Valverde, Contador, Andy Schleck, Kloden e Evans hanno 38'' su Samuel Sanchez, 1'24'' su Cunego, Soler, Frank Schleck e Dekker. Moreau ha perso ancora, ed è a 2'05'', mentre Leipheimer, Menchov, Gerdemann e Danielson sono a 3'02'', esattamente lo stesso distacco che avevano in cima al Mollard.
Ma ora si volta pagina, o meglio arriva la pagina più interessante del bellissimo romanzo che i corridori stanno scrivendo in una torrida giornata di luglio, con le ventate di aria calda che arrivano loro in faccia nelle discese, mano a mano che ci si avvicina al fondovalle, dove la temperatura supera i 30°, nonostante ci si trovi in mezzo alle Alpi. A Saint Jean de Maurienne i gradi sono 32, a Le Chalmieu 25. A questo va aggiunto un sole cocente, che non ha ancora smesso di battere sulle teste dei corridori dalla partenza di Vizille, 6 ore fa. Negli ultimi 22 km, può succedere di tutto.
I primi 3 km di salita sono subito duri, ed è un impagabile Leonardo Piepoli a fare l'andatura per Gomez Marchante. Nessuno cede, ma sui volti di tutti quanti si può leggere una stanchezza crescente, che in quegli interminabili 7 km finali, e forse anche prima, potrebbe dar luogo a crisi inaspettate ed improvvise. A questi 3 km fa seguito uno più dolce, e quindi 2 km di falsopiano, sempre tendente a scendere, in cui tutti si alternano al comando. Dopo 6 km di salita, a 16 dalla conclusione, i 7 uomini al comando hanno riportato il vantaggio su Sanchez ben oltre il minuto, a 1'15''. Cunego, Frank Schleck, Soler e Dekker sono a 1'38'', Moreau a 2'35'', Leipheimer, Menchov, Gerdemann, Sastre e Danielson a 3'23''.
La strada riprende quindi a salire, e al momento del transito sotto il cartello dei 15 km al traguardo, scatta Valverde.

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La rasoiata dello spagnolo non è particolarmente convinta, e sembra più che altro mirata a testare la gamba dei rivali. Le indicazioni sembrano parlare di un ottimo Marchante, di un Contador e uno Schleck estremamente reattivi, e di un Piepoli piuttosto stanco, mentre il fatto che Kloden e Evans non riescano a tenere le brusche accelerazioni non sorprende. I due riescono comunque a ricucire in breve tempo, e il drappello torna compatto. Valverde però decide di provare ad aumentare l'andatura, rispetto a quella elevata ma regolare, e mai eccessiva, imposta da Piepoli fino a pochi istanti prima. I risultati si vedono rapidamente: a 13 km dalla vetta il primo uomo ad abbandonare il gruppetto, per mancanza di energie, è Andreas Kloden.

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Cosa forse prevedibile questa, mentre molto prevedibile è ciò che accade 500 metri dopo: anche Andy Schleck è in difficoltà. Il 3° della generale, staccato da Evans di soli 33'', cede.

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Kloden si riporta rapidamente su di lui, senza però dargli un singolo cambio, cercando invece di far cuocere ulteriormente uno degli avversari principali di Alberto Contador. Per loro fortuna, a 10 km dalla vetta termina il secondo troncone della salita, e i due pagano, al momento, 24'' a Piepoli, Marchante, Evans, Valverde e Contador. Dietro Andy e Kloden, il vuoto. Sanchez è stato ripreso dal gruppetto con Cunego, Schleck, Dekker e Soler, che poco dopo lo hanno staccato. I quattro sono a 2'06'' dalla vetta, mentre Sanchez paga 2'23''. Sastre, Gerdemann, Leipheimer e Menchov, staccati di 3'42'', hanno lasciato Danielson, ora a 4'13'', in compagnia di Moreau, che sembra aver finito la benzina.
La situazione resta grosso modo invariata, quasi congelata, nei 3 km successivi, in falsopiano, prima tendente a salire e poi a scendere. Ai -7, però, inizia l'ultimo, micidiale troncone della salita. Dai -6 ai -7 la pendenza è ancora accettabile, attorno al 7%, ma dai -6 all'arrivo non si scende mai sotto il 9%, restando invece quasi sempre oltre il 10. Non appena la strada riprende a salire, Piepoli, superlativo in appoggio a Marchante, parte. Il primo a rispondere è Contador, a cui si accodano Gomez Marchante e Valverde nell'ordine. Evans, come sempre, cerca di chiudere il buco con una progressione più che con uno scatto vero e proprio, ma questa volta fa un po' più fatica della precedente. L'australiano sembra potercela fare comunque a prendere la ruota del 4° del plotoncino, ora Valverde, ma accorgendosi del momento di difficoltà della maglia gialla, Contador piazza un'altra rasoiata.

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Valverde si fionda alla sua ruota, imitato prontamente da Marchante. Piepoli, autore di un lavoro meraviglioso, non ce la fa più, ed è costretto ad arrendersi. Evans questa volta non risponde più, e cerca di salire con il suo passo. Davanti restano i tre spagnoli, ed è Valverde il primo a dare una mano a Contador. A 5 km dall'arrivo, Valverde, Contador e Gomez Marchante hanno 21'' su Piepoli, 29'' su Evans, 40'' su Andy Schleck, che nonostante tutto sta tenendo magnificamente, e 1'01'' su Kloden, che invece sta decisamente pagando.
Davanti, Marchante resta sempre in terza posizione, lascia che siano Contador e Valverde a fare l'andatura. E' evidente la sua difficoltà, e un leggero aumento della velocità del trio, provocato da Valverde, è sufficiente a trasformarlo in un duo. Contador a questo punto sente profumo di maglia gialla, sa di essere leader virtuale di questo Tour de France, e si porta davanti, ad aumentare ancora l'andatura. Valverde tiene benissimo però, il capitano della Caisse d'Epargne sembra un altro corridore rispetto a quello dei Pirenei, la sua pedalata non ha nulla a che vedere con quella legnosa vista nelle tappe del Lac d'Aumar e di Superbagnères. L'Embatido tiene senza difficoltà il ritmo di Contador, e anzi ai 2300 metri dall'arrivo, quasi a voler dimostrare di essere forte almeno quanto il madrileno, piazza un allungo. Contador non esita un secondo a piazzarsi alla sua ruota, e tutti aspettano il momento in cui Valverde tornerà sul sellino, per poi assistere al classico patto maglia a me - tappa a te. Invece quel momento non arriva, Valverde resta sui pedali, continua, insiste, l'andatura non cala. Ciò che cala, invece, è l'energia nelle gambe di Alberto Contador. E quando tutti si aspettano che Valverde si risieda, è Contador a farlo. Alejandro si volta, vede l'avversario che perde 2 metri, e come uno squalo che sente l'odore del sangue, insiste, cerca di scrollarsi di ruota l'ultimo avversario. Contador non ce la fa. Valverde vola via, solo, al comando della tappa regina del Tour de France.

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Dietro di lui, chi più chi meno, tutti stanno pagando gli oltre 200 km corsi a tutta, le salite micidiali già nelle gambe. Alejandro sembra partito 5 minuti fa, con un'andatura allegra, sempre sui pedali, frizzante. Il pubblico lo spinge, e tra due ali di folla, in un frastuono da stadio, il Tour ritrova un protagonista. Valverde vola sugli ultimi km di tappa, mentre gli altri restano incollati ad un asfalto quasi liquefatto dal gran caldo. La strada è ripida, ma l'Embatido sembra viaggiare su un'autostrada. Arriva l'ultimo km, poi gli ultimi 500 metri. Valverde ha già perso tappe che avrebbe meritato di vincere, e quasi non crede ai suoi occhi, quando si volta e vede un vuoto dietro di lui. Ma un campione come lui, non può emozionarsi, non è tipo da farsi cementare le gambe da una situazione del genere. Alejandro si rialza sui pedali, sprinta, accelera. Ormai nessuno può riprenderlo, anzi chi insegue è sempre più distante. Forse è tardi per vincere il Tour, forse la crono spegnerà sul nascere le ritrovate speranze di podio. Per oggi, però, il protagonista è lui, Bala Verde, l'Embatido: Alejandro Valverde.

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Dietro il murciano, Contador, negli ultimi km, va addirittura in crisi. La maglia gialla non è a rischio, perchè Evans sta andando più piano di lui, ma in soli 2 km il madrileno perde qualcosa come 41'' dal connazionale. Gomez Marchante, decisamente in difficoltà nel finale, perde 59''. Andy Schleck, sembrato ad un certo punto sull'orlo del tracollo, si rende invece autore di una formidabile rimonta su tutti, tranne Valverde, andando a chiudere 4°, a 1'04'' da Valverde. Piepoli, che non guadagna il titolo di uomo di giornata solo per la favolosa azione finale di Valverde, taglia 5°, a 1'32'', mentre l'ormai ex maglia gialla, Cadel Evans, paga sul traguardo addirittura 2'02''. Kloden è l'ultimo dei 7 a tagliare il traguardo, terminando a 2'20'' dal vincitore. Nell'altra corsa, quella dall'8° posto in giù, il primo è Thomas Dekker, che accusa un distacco di 3'00'', precedendo di 3'' Damiano Cunego. Distacchi ancora più pesanti per Frank Schleck (+3'27''), Soler (+3'41''), Samuel Sanchez (+4'05''), Sastre (+4'25''), Gerdemann e Menchov (+4'52''), Leipheimer (+4'55''), Danielson (+5'32''), e Christophe Moreau (+6'13''), letteralmente fermo nell'ultimo km, che aveva iniziato assieme a Danielson.
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Re: 13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

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CLASSIFICA DI TAPPA
1° Alejandro VALVERDE 7 h 01’ 12’’
2° Alberto CONTADOR +41’’
3° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +59’’
4° Andy SCHLECK +1’04’’
5° Leonardo PIEPOLI +1’32’’
6° Cadel EVANS +2’02’’
7° Andreas KLODEN +2’20’’
8° Thomas DEKKER +3’00’’
9° Damiano CUNEGO +3’03’’
10° Frank SCHLECK +3’27’’
11° Mauricio SOLER +3’41’’
12° Samuel SANCHEZ +4’05’’
13° Carlos SASTRE +4’25’’
14° Linus GERDEMANN +4’52’’
15° Denis MENCHOV +4’52’’
16° Levi LEIPHEIMER +4’55’’
17° Tom DANIELSON +5’32’’
18° Christophe MOREAU +6’13’’

CLASSIFICA GENERALE
1° Alberto CONTADOR
2° Andy SCHLECK +56’’
3° Cadel EVANS +1’21’’
4° Alejandro VALVERDE +2’30’’
5° Andreas KLODEN +3’16’’
6° Frank SCHLECK +3’43’’
7° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +4’03’’
8° Thomas DEKKER +4’12’’
9° Leonardo PIEPOLI +4’37’’
10° Mauricio SOLER +5’51’’
11° Linus GERDEMANN +6’21’’
12° Levi LEIPHEIMER +6’54’’
13° Denis MENCHOV +6’59’’
14° Samuel SANCHEZ +7’20’’
15° Tom DANIELSON +7’26’’
16° Carlos SASTRE +7’33’’
17° Damiano CUNEGO +7’41’’
18° Christophe MOREAU +13’31’’
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Re: 13° Tappa: Vizille - Le Chalmieu

Messaggio da emmea90 »

CLASSIFICA SCALATORI
1° Bernhard KOHL 116 pt.
2° Leonardo PIEPOLI 89 pt.
3° Andy SCHLECK 86 pt.
3° Alejandro VALVERDE 86 pt.
5° Alberto CONTADOR 83 pt.
6° Frank SCHLECK 69 pt.
6° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 69 pt.
8° Cadel EVANS 68 pt.
9° John GADRET 59 pt.
10° Mauricio SOLER 58 pt.

Christophe MOREAU 50 pt.
Andreas KLODEN 28 pt.
Egoi MARTINEZ 20 pt.
Carlos SASTRE 12 pt.
Damiano CUNEGO 7 pt.
Linus GERDEMANN 6 pt.
Tom DANIELSON 2 pt.

CLASSIFICA A PUNTI
1° Daniele BENNATI 85 pt.
2° Thor HUSHOVD 79 pt.
3° Samuel SANCHEZ 60 pt.
3° Alejandro VALVERDE 60 pt.
5° Alberto CONTADOR 58 pt.
6° Robbie McEWEN 57 pt.
7°Danilo NAPOLITANO 55 pt
8°Oscar FREIRE 53 pt.
9° Cadel EVANS 52 pt.
9° Andy SCHLECK 52 pt.

Frank SCHLECK 48 pt.
Robert HUNTER 44 pt.
Damiano CUNEGO 44 pt.
Alexandre USOV 34 pt.
Erik ZABEL 33 pt.
Leonardo PIEPOLI 33 pt.
Mauricio SOLER 29 pt.
Thomas DEKKER 28 pt.
Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 26 pt.
Heinrich HAUSSLER 13 pt.
Roman FEILLU 10 pt.
Jean Patrick NAZON 9 pt.

CLASSIFICA GIOVANI
1° Andy SCHLECK
2° Thomas DEKKER +3'16''
3° Linus GERDEMANN +5'25''
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