14° Tappa: Saint-Jean-de-Maurienne - Morzine

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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14° Tappa: Saint-Jean-de-Maurienne - Morzine

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14^ TAPPA: SAINT JEAN DE MAURIENNE - MORZINE, 255 km

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Dopo 218 km corsi a tutta, in un caldo indicibile, in quella che, a detta del 90% dei corridori e degli addetti ai lavori, era la tappa regina di questo Tour, ecco un'altra frazione micidiale, che nei 7 GPM previsti ha un dislivello di 6143 metri. L'unica ragione per cui non è la tappa regina, secondo l'opinione comune, è che le salite, prese singolarmente, non sono impegnative come quelle di ieri, e portare attacchi prima del Joux-Plane, per gli uomini di classifica, potrebbe essere molto pericoloso.
Si comincia con una decina di km in pianura, ma poi è subito il momento di quella che è forse la salita più dura di giornata, il Col de la Madeleine (1993 m), un'interminabile ascesa Hors Catégorie di 19 km, senza respiro, per una pendenza media dell'8%.

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La salita termina 30 km dopo la partenza, a 225 km dalla conclusione. Una salita durissima che fa da antipasto ad una frazione spossante, in cui forse non si vedranno attacchi da parte dei primi della generale fino al Joux-Plane, ma in cui le forze verranno progressivamente a mancare, provocando inevitabili differenze, anche pesanti, nel finale.
Successivamente alla discesa, un lungo tratto in fondovalle condurrà a Bourg Saint Maurice, dove, al 90° km, sarà posto il primo traguardo volante di giornata. Subito dopo, i corridori dovranno intraprendere la scalata verso il Cormet de Roselend (1a categoria), 19,3 km al 6% di media, con vetta a 1967 metri di quota.

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Non si tratta di una salita particolarmente ripida, ma il kilometraggio considerevole, e la pendenza regolare di alcuni lunghi tratti, potrebbero provocare ulteriore selezione, dopo quella, inevitabile, della Madeleine.
Dopo la discesa, e un breve tratto pianeggiante, si ricomincerà a salire, per raggiungere il Col des Saisies (altra salita di 1a categoria), 1657 metri, 15 km al 6,4%, la cui vetta sarà a 107 km dal traguardo.

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Si tratta di una salita lunga e non micidiale come pendenze, ma essendo la terza di giornata, i km percorsi, e soprattutto i moltissimi km di salita (nel corso della tappa saranno più di 90), inizieranno a farsi sentire.
Dopo la picchiata su Flumet, si ricomincerà a salire verso il Col des Aravis (2a categoria), 1486 metri di altitudine, 11,5 km al 5% di media, con cima a 84 km dal termine.

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Sulla bassa pendenza media della salita, però, influisce pesantemente il tratto in falsopiano nella prima parte. Nel finale, anzi le pendenze arrivano a superare il 10%.
Dopo la discesa, anche questa volta, non ci sarà nemmeno un metro di pianura, ma sarà subito il momento di ricominciare a salire, verso il ben più duro Col de la Colombière (1a categoria), 11,7 km al 5,9%, con vetta a quota 1613 metri, a 60 km dall'arrivo.

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Dopo la discesa, piuttosto tecnica, un'altra salita, la sesta di giornata, di certo la più facile: la Cote de Chatillon sur Cluses (3a categoria), 740 metri di quota, 5,7 km al 4,5%.

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La vetta della salita sarà a 41 km da Morzine. Praticamente non ci sarà discesa, prima dei 20 km circa in fondovalle che faranno da preludio al Col de la Joux Plane, seconda salita Hors Catégorie di giornata.

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La salita misura 11,1 km, per una pendenza media addirittura dell'8,9%. Si tratta di una delle ascese più impegnative della Grande Boucle, con vetta a 1691 metri di quota, a soli 11 km da Morzine. La salita non raggiunge mai picchi di pendenza estremi, ma resta costantemente oltre l'8%, cosa che rende praticamente impossibile il recupero. Si tratta di una salita ideale per causare distacchi, una salita che in tempi recenti ha sempre regalato enormi emozioni. Nel 1997 Pantani staccò tutti, andando a trionfare per la seconda volta in 3 giorni sulle Alpi, nel giorno in cui stabilì il record di scalata della salita. Nel 2000, lo stesso Pirata, con il folle volo iniziato sul Col des Saisies, tentò la più bella impresa della sua carriera, fallendo, e venendo ripreso proprio ai piedi di questa salita, su cui Armstrong, nella stessa giornata, conobbe l'unica vera crisi dei suoi 7 anni di dominio in Francia. La tappa del 2006 vide invece l'impresa di Landis, vincitore dopo 120 km di fuga, cancellata però dalla successiva positività dell'americano.
La speranza è che si possa rivivere un'altra giornata memorabile di ciclismo sul Joux Plane. Dalla cima di questa salita, mancheranno, come detto, solo 11 km, tutti in picchiata su Morzine.
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Re: 14° Tappa: Saint-Michel-de-Maurienne - Morzine

Messaggio da emmea90 »

Come 12 mesi fa. Per la seconda volta in carriera, Alberto Contador Velasco veste la maglia gialla. Finalmente la conquista sulla strada, e non per l'esclusione dell'ex leader, come accadde nell'edizione scorsa. La leadership arriva però accompagnata da una prova buona ma non ottima, convincente ma non fino in fondo. Contador, un vincente, ieri ha perso, e oggi, di sicuro, anche se in giallo, intende fare in modo che non succeda di nuovo.

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La corsa inizia a Saint Jean de Maurienne, dove si è passati ieri, prima di intraprendere la salita di Le Chalmieu, dove abbiamo assistito ad uno degli spettacoli ciclistici più belli visti di recente, di sicuro il più bello di questo Tour. La partenza è ad andatura molto blanda: i 255 km da percorrere prima di raggiungere Morzine, le 7 salite sul percorso, gli oltre 6000 metri di dislivello, fanno paura a tutti, e nessuno ritiene opportuno partire a spron battuto. Passano così molto tranquilli gli 11 km che portano il plotone a La Chambre, ai piedi della Madeleine. Inizialmente, tutto sembra andare secondo copione, con gli uomini Astana che si pongono ordinatamente al comando del gruppo, facendo un'andatura regolare, che va bene un po' a tutti. Dopo 4 km della Madeleine, però, le telecamere, che prima inquadravano dei velocisti che perdevano le ruote del gruppo, passano in testa al plotone, mostrando una maglia gialla che scatta dal gruppo. Contador non è di sicuro, dato che è facilmente riconoscibile, allineato ai suoi compagni di squadra, in una comoda 6a posizione. Si tratta invece di un Saunier Duval. Tutti coloro che avevano avuto un sussulto, forse confondendo il corridore per il leader della corsa, si tranquillizzano, ma lo stato d'animo è di breve durata: una didascalia della regia francese recita "52 - Leonardo Piepoli". Il Trullo volante evade dal gruppo con uno scatto secco, a cui nessun uomo di classifica si azzarda a replicare.

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Una follia? Possibile, ma possibile anche che Piepoli sia partito come appoggio a Marchante. Così come è possibile che sia partito in caccia di punti per la maglia a pois, o che stia male, e voglia provare un qualcosa di disperato. Così come non è da escludere a priori che stia benissimo e voglia provare a vincere la tappa, e forse anche a riaprire il Tour. Tutte ipotesi, idee che frullano per la testa degli appassionati italiani, forse un po' troppo disfattisti in alcune teorie, troppo euforici in altre. Di certo, al momento, c'è solo che i più lesti ad accodarsi sono Valjavec (AG2R), Tschopp (Bouygues), Vandevelde (Slipstream), Zaugg (Gerolsteiner) e Astarloza (Euskaltel). Quando i 6 hanno già preso una ventina di secondi di margine, provano ad evadere dal gruppo anche Bernhard Kohl, ancora in caccia di punti per i GPM, e Pietro Caucchioli, finora uno dei grandi delusi del Tour, incapace di fare classifica. Piepoli però ha la necessità di lanciare la fuga, anche perchè il gruppo non sembra disposto a lasciargli troppo spazio, dato anche il ritardo in classifica di 4'37'', che lo colloca al 9° posto provvisorio. E' così che Kohl e Caucchioli non riescono a chiudere il divario con il drappello di testa, e anzi finiscono per essere ripresi. In testa al gruppo, sempre, compatta, la Astana.

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Il resto della scalata si consuma in pratica in una cronometro tra i sei al comando, e il gruppo. In testa, per la verità, Piepoli non riceve moltissimi cambi, e anzi Zaugg, Vandevelde e Astarloza sembrano non volerne sapere di collaborare. Solo Tschopp e Valjavec forniscono un po' di aiuto, ma è poca cosa in confronto al lavoro che si deve sobbarcare il Trullo di Alberobello. In cima, è proprio Piepoli a scollinare per primo, davanti, nell'ordine, a Zaugg, Astarloza, Valjavec, Vandevelde e Tschopp. Il gruppo è regolato da Kohl, sempre in cerca di punti per la maglia a pois, seguito da Iglinsky, Brejkovic e Colom, con il primo che si è sobbarcato buona parte dell'inseguimento fino ad ora. Il distacco del gruppo è di 2'27''. I risultati dell'attacco di Piepoli iniziano a vedersi anche nel gruppo intanto, non sui migliori, ma sulla composizione del plotone, che risulta già ridotto a sole 50 unità circa, a 225 km dall'arrivo.
In discesa, le velocità dei due gruppi sono grosso modo invariate, con Piepoli e compagni che guadagnano 4 miseri secondi, portando il margine a 2'31''. La prossima fase di corsa, i km dalla fine della discesa della Madeleine all'inizio del Cormet de Roselend, saranno importantissimi per capire quante possibilità ha il gruppo Piepoli di coronare questa azione a lunga gittata con un successo. Fortunatamente, lo scalatore pugliese riceve la collaborazione di tutti in pianura, e ciò fa sì che il divario rimanga più o meno stabile. A 30 km dall'inizio del Cormet de Roselend, il distacco è anzi cresciuto fino a 2'46''. Dietro, gli Astana, forti anche del rientro di Gusev, assieme ad un'altra ventina di corridori, aumentano l'andatura, e il distacco inizia a calare. Nulla di drammatico per Piepoli e compagni, ma allo Sprint Intermedio di Bourg Saint Maurice, appena prima di iniziare la seconda salita di giornata, il margine si è ridotto a 2'19''. A transitare per primo è Tschopp, seguito da Zaugg e Vandevelde, senza volata da parte di nessuno.

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Re: 14° Tappa: Saint-Michel-de-Maurienne - Morzine

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Maestoso. Pendenze quasi mai proibitive, mai sopra il 10%, ma anche raramente sotto il 5%. Le chiamano salite da passisti, ma questa ai passisti riserva ben poco. E' il Cormet de Roselend, ascesa di 1a categoria, non è una salita "rabbiosa", "cattiva" che si impenna ogni tanto, è una salita "calma", "regolare", ma spietata. Non lesina carità per chi va in crisi, e se si vorrà tenere alta l'andatura, si potranno isolare non pochi leader. Dopo i primi 4 km relativamente facili, Piepoli interrompe i cambi regolari dei fuggitivi e si piazza davanti, scandendo un ritmo non idemoniato ma serrato e regolarissimo. Nel gruppo invece sono gli Astana che, come sulla Madeleine, assolvono i loro compiti da squadra delle maglia gialla e a fare il passo sono ora Toni Colom e Janez Brajkovic, che avanzano ad un' andatura tale da tenere il distacco del pericolosissimo Trullo Volante a bada. L'avanzata di Piepoli però è irresistibile e l'andatura lì davanti non rallenta neppure per un minuto. Così, inevitabilmente, chi non è scalatore puro ed avvezzo a certi ritmi su certe erte deve cedere. E' il caso di Oliver Zaugg al km 9 di scalata, quando il forcing di Piepoli frutta alla testa della corsa un vantaggio di 3'29" sul gruppo maglia gialla.

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I km successivi sono però troppo facili per imporre un forcing serio e il ciclista pugliese lascia un attimo di respiro ai compagni di fuga, permettendo anche a loro di imporre la propria andatura. Quando mancano 6 km allo scollinamento ,però, le pendenze tornano arcigne, aggirandosi intorno al 7.7%, e il Saunier Duval ritorna al comando. Il suo ritmo coglie di sorpresa un altro dei fuggitivi di giornata, Christian Vandevelde.

Da lì fino allo scollinamento non si scende mai sotto il 6%, così Piepoli e Landaluze si danno cambi regolari, senza voler mettere in difficoltà nessuno, ma semplicemente per dilatare il vantaggio sul gruppo maglia gialla. Vantaggio che allo scollinamento ,Piepoli su Landaluze,Tschopp e Valjavec, ammonterà a 36" su Vandevelde, 43" su Zaugg e addirittura 4'05" sul gruppo maglia gialla (una 40ina di unità), regolato da Cobo su Kohl.Ora sì che Piepoli vede la gialla, almeno virtuale, vicinissima. In discesa margine invariato e nulla da segnalare se non il ricongiungimento tra Zaugg e Vandevelde e il ritorno in un gruppo di una decina di corridori. E' quindi la volta del Saisies. Come il Cormet, le pendenze non scendono mai sotto il 5%, ma questa salita certe volte si imbizzarrisce, ed in alcuni tratti arriva a sfiorare e superare il 10% di pendenza, terreno ideale per Piepoli, per piazzare qualche altra trenata delle sue, sperando che in gruppo gli diano ancora troppe poche chances. Ma invece ,in gruppo, cominciano a temerlo. Andy Schleck conosce la forza di Piepoli in salita, l'ha provata sulle stesse gambe in occasione dello Zoncolan, affrontato al Giro dell'anno scorso, lo teme perché sa che per riprenderlo non dev'essere lui a cedere, ma tu a fare cose egregie, come non successe in occasione dell' arrivo in quota al Nostra Signora della Guardia, sempre in quella stessa edizione del Giro. E allora è meglio che il distacco non esploda, è meglio mandare qualcuno là davanti. Jens Voigt e Alexandre Kolobnev si uniscono agli Astana ,incrementando ulteriormente l'andatura del gruppo. Si staccano fin da subito i ciclisti rientrati in discesa, ma anche molti altri gregari si devono alzare sui pedali e ,piano piano, si rendono conto visivamente che davanti il gruppo si allontana gradualmente, sempre più.

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Ma Piepoli, sino a prova contraria (che di certo il Saisies non ci offrirà), in salita ha ben pochi rivali e Voigt non rientra tra questi. Ritorna quindi lui in testa al gruppo dei fuggitivi senza ascoltare le ragioni di un Tschopp sbuffante o di Landaluze, troppo passista per seguire dei ritmi così elevati. Lo svizzero della Boygues non tiene per molto tempo ancora le ruote del gruppo e al km 3 di scalata è già distante dall'ultima ruota della testa della corsa, quella ,appunto, di Landaluze. Piepoli intanto è ad un passo dalla maglia gialla virtuale con un vantaggio di 4'22" sul gruppo maglia gialla. Nei km successivi, leggermente più semplici, anche Valjavec offre qualche cambio alla maglia verde del Giro 2007 e per il gruppo la rimonta si fa impresa sempre più ardua. Riis e Bruyneel comandano allora i loro di incattivire ancora di più il passo, e il gruppo paga. Prima 37, poi 35, poi 31 unità... dal plotone di Contador si sfila sempre più gente e le cerchie di gregari intorno ai leader si restringono sempre più. Neppure la maglia a pois, Bernard Kohl riesce a tenere il ritmo dei migliori e al km 8 di scalata, rilanciando dopo il tratto in discesa, ne perde le ruote. Gli ultimi km di scalata sono i più duri, con un breve tratto che tocca anche l'11%, e ciò tende a ampliare quanto visto prima. La selezione dal gruppo si fa sempre più arcigna e il ritmo di Piepoli sempre più soffocante. A 3 km dallo scollinamento, il Trullo Volante è però maglia gialla virtuale, come sottolinea la grafica, con un vantaggio di 4'41" sul gruppo Contador, 48" su Tschopp ed 1'33" su Vandevelde e Zaugg. Allo scollinamento il vantaggio sarà lievitato sui 5'18" e Piepoli, scollinato per primo su Valjavec e Landaluze, guadagna, virtualmente, 40" circa su Contador in generale. Ad 1'20" circa Tschopp che sta per essere ripreso da Zaugg e Vandevelde ad 1'42". Nel gruppo maglia gialla, primeggia Colom su Kolobnev

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Re: 14° Tappa: Saint-Michel-de-Maurienne - Morzine

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Contador sembra abbastanza nervoso, vedendo che in classifica è stato superato, sebbene solo virtualmente, e che Piepoli continua ad andare più forte del gruppo. Contador vorrebbe mettere davanti qualcuno per aumentare, ma Bruyneel, che qualcosa di Tour ne capisce, avendone vinti 7 con Armstrong, spesso grazie a condotte di gara impeccabili, dice al suo gioiello di stare calmo, perchè dalla vetta del Saisies all'arrivo mancano ancora 107 km.
La discesa lascia sostanzialmente tutto invariato, con Piepoli, Landaluze e Valjavec che a Flumet, a 95 km dal traguardo, ai piedi dell'Aravis, fanno registrare un vantaggio di 5'26''. Gli Astana iniziano in testa la salita, ma è evidente che la squadra è un po' fiaccata dal lungo e finora vano inseguimento a Piepoli. I CSC, però, vengono nuovamente in soccorso alla squadra kazaka, mettendo davanti nuovamente Voigt, che nella prima, facile, parte di salita, riesce a limare il margine, portandolo a 5'06'' quando all'arrivo mancano 90 km, e alla vetta 6. E' evidente che le squadre del gruppo sono decisamente stanche, e l'unico che riesca a tenere un'andatura sostenuta è Antonio Colom, autore di un lavoro superlativo. Lo spagnolo, senza praticamente ricevere cambi nel finale di salita, si rende autore addirittura di un leggero recupero sul terzetto di testa, riducendo progressivamente il margine.

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Il forcing di Colom si traduce anche in un'inevitabile selezione nel gruppo dei migliori, e tutti coloro che erano rientrati in discesa finiscono per perdere nuovamente contatto. A questi si aggiunge qualche gregario, e il drappello si riduce a meno di 30 unità. Il tratto di salita al 12%, a poco più di 1 km dalla sommità dell'Aravis, sembra poter far male a Landaluze, che perde qualche metro da Piepoli, sempre in testa a scandire il ritmo, e Valjavec. Il corridore della Euskaltel, però, approfitta del tratto successivo, attorno al 6%, per riportarsi sotto i due, con i quali riuscirà a scollinare. In vetta al Col des Aravis, ascesa di 2a categoria, è ancora Piepoli a transitare per primo, portando addirittura a 60 i punti GPM già guadagnati quest'oggi (quelli a disposizione sono addirittura 120), e sembra essere più che mai proiettato verso la conquista della maglia a pois di miglior scalatore. 2° è Valjavec, 3° Landaluze, staccato di 4'', dopo un ulteriore attimo di appannamento a 300 metri dalla cima, quando le pendenze sfioravano il 9%. 4° Tschopp, 5° Zaugg, entrambi con un distacco dalla vetta di 2'57'', mentre Vandevelde ha perso contatto, andando quindi a passare 6°, con 3'27'' di ritardo da Piepoli. Il gruppo, sempre tirato da un impagabile Colom, passa con 4'32'', segno che lo scalatore spagnolo è riuscito a mangiare 34'' a Piepoli, tirando in perfetta solitudine. Ciò nonostante, il Trullo di Alberobello sarebbe comunque maglia gialla, finisse ora la tappa, per via dell'abbuono. Nel gruppo maglia gialla, ormai, sono rimasti circa 25 corridori.
Il tratto in discesa verso Le Grand Bornand non si rivela particolarmente incisivo, con Piepoli, Valjavec e Landaluze che conservano 4'28'' di vantaggio. All'attacco del Col de la Colombière, è da vedere chi, nel gruppo, potrà prendere in mano la situazione. Colom, pur straordinario sull'Aravis, è evidente che non potrà molto, mentre il resto della Astana, nel gruppetto, è costituito solo dai 3 uomini di classifica. A prendere in mano la situazione, allora, ci pensa la Caisse d'Epargne, il cui capitano, Valverde, può contare ancora su Pereiro e Karpets.

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E' lo spagnolo il primo a portarsi in testa al gruppo, andando a scandire un ritmo non forsennato, ma elevato e costante. Davanti è invece sempre Piepoli a menare le danze, con qualche cambio di Valjavec, sempre più raro. A 70 km dal traguardo, a 10 dalla vetta della Colombière, il vantaggio dei 3 al comando è sceso a 4'17'', e al termine del primo troncone di salita, dopo 5 km di scalata, il margine è ridotto a 4'04''. Dopo 1 km di falsopiano, la strada riprende a salire, e Piepoli, probabilmente stufo di avere con sè due succhiaruote, accelera secco, per vedere se riesce a staccarsene almeno uno di dosso. L'obiettivo viene raggiunto, perchè, come prevedibile, Landaluze cede irrimediabilmente.

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Mentre il gruppo raggiunge Vandevelde, e si accinge a fare altrettanto con Zaugg e Tschopp, nel plotone a fare il ritmo è sempre Pereiro. Quando alla vetta della Colombière mancano ancora 5 km, per altro in un tratto di strada abbastanza agevole, accade ciò che nessun francese avrebbe voluto vedere: Christophe Moreau si stacca dal gruppo maglia gialla, per altro ancora composto da più di 20 corridori. Per lui è crisi, per i francesi la fine delle speranze di classifica, già comunque ridotte al lumicino dopo l'imbarazzante prestazione della Agritubel nella cronosquadre.

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Per Moreau si prospetta una giornata di sofferenza, nel gruppo, o meglio quello che resta, Karpets subentra a Pereiro alla testa del gruppo. L'azione del russo però non è incisiva come altri giorni, a cominciare dalla tappa di ieri, e il vantaggio della coppia di testa smette di diminuire, assestandosi sui 4', anzi aumentando leggermente, fino a 4'09'', quando alla vetta mancano 3 km, dove vengono comunque raggiunti Zaugg e Tschopp. Anche la composizione del gruppo resta bene o male invariata, e sono ancora quasi 25 i corridori rimasti. E' così che Evans, lasciando intendere di aver recuperato dopo la cotta di ieri, ordina a Popovych di andare in testa al gruppo, per aumentare un po' l'andatura. Alla vetta mancano ancora 2700 metri quando l'ucraino va al comando, i più duri, con una pendenza media del 7,9%, e l'ultimo km di ascesa al 9%. L'azione di Popovych è ben più potente e produttiva di quella di Karpets. In breve, diversi corridori sono costretti a dare tutto per restare agganciati alla coda del drappello, e per alcuni di essi anche questo non è sufficiente. Tra costoro, anche un uomo che non ti aspetteresti di vedere staccato ora: Levi Leipheimer.

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Anche l'americano rischia di dire addio a tutti i suoi sogni di classifica, mentre il drappello dei migliori si sgrana sempre di più. In testa alla corsa, frattanto, Piepoli conquista anche il GPM di 1a categoria del Col de la Colombière, davanti a Valjavec e a Landaluze, quest'ultimo staccato di 57''. Il gruppo tirato da Popovych, che transita 4°, paga 3'41''. 5° sul GPM è Evans, a ruota del suo gregario, seguito da Kloden, 6°, Contador, 7°, e Valverde, 8°. Questa la composizione del gruppo maglia gialla, forte di 16 unità, in vetta alla Colombière: Contador e Kloden (Astana), Popovych e Evans (Silence-Lotto), Alejandro Valverde (Caisse d'Epargne), Andy Schleck, Frank Schleck e Sastre (CSC), Gomez Marchante (Saunier Duval-Scott), Damian Cunego (Lampre), Soler (Barloworld), Gerdemann (High Road), Menchov e Dekker (Rabobank) e Samuel Sanchez (Euskaltel).

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Re: 14° Tappa: Saint-Michel-de-Maurienne - Morzine

Messaggio da emmea90 »

In discesa cambia poco o nulla. E' ovviamente Piepoli a disegnare le curve nel duo di testa e tanta è l'incapacità in discesa del suo compagno di fuga che a stento riesce a tenerne la ruota nei tornanti più pericolosi. Landaluze ,sempre più solo, vede i due davanti a circa 1', ma si accorge anche che non riesce a prenderli, e forse non ci riuscirà più: nulla è più sconfortante per un fuggitivo che è lì dal mattino. Dietro, accanto al buon discesista Popovych, si infila Samuel Sanchez, lui che in discesa non fa fatica, lui che costringe gli altri a rilanciare per stargli dietro nei tornanti e che può ,addirittura, frazionare il gruppo in picchiata. Gruppo maglia gialla allungatissimo in discesa, e l'andatura di Sanchez non permette neppure di rallentare un attimo per cibarsi, forse un po' troppo scellerata come tattica?

Scellerata o no, a fine discesa paga e il margine dei due al comando è invariato. Il lungo fondovalle, 22 km, inclusa la Cote de Chatillon sur Cluses, potrebbe essere il giudice più severo e schietto della tappa odierna, la Cassazione prima della Corte d'Appello del Joux Plane, perché è qui che ,se dietro ci sarà accordo, i sogni di Piepoli e Valjavec e di tutti i popoli italiano e sloveno, potrebbero vanificarsi o svegliarsi, rendendosi conto che però è tutto vero.E' quindi giunta l'ora di affrontare la Cote de Chatillon sur Cluses, una cima quasi insignificante, che porge però a Piepoli l'opportunità di riportarsi al comando, e ridurre i termini della rimonta del gruppo maglia gialla. Allo scollinamento è sempre primo Piepoli su Valjavec, a 1'37" Landaluze, e a 3'29" il gruppo maglia gialla trainato da Popovych e Soler. Dopo lo scollinamento, però, i 19 km di pianura, lunghi, interminabili, forse ,per Piepoli, più difficili delle cime scalate finora.
Ai due al comando, per un attimo, viene in mente di aspettare Landaluze, ma quando si rendono conto che ormai il distacco del basco ammonta ad 1'29", si rendono conto che potrebbe rivelarsi una scelta-karakiri. E allora è Valjavec a offrire generosi cambi al Trullo di Alberobello, che, almeno fino ai piedi del Col du Joux Plane, riescono a rintuzzare la rimonta del gruppo maglia gialla, guidata dall'unico gregario rimasto ormai in gruppo: Yaroslav Popovych. Le trenate dell'ucraino riducono il margine a 3'02".
Joux Plane ,quindi, l'ultima difficoltà di giornata, ma anche la più aspra.

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Come le altre cime scalate quest'oggi, e anche più, è una scalata costante, ma invece di mantenersi sempre oltre il 5%, questa si mantiene sempre su pendenze superiori all' 8%. Un inferno,senza respiro e senza la minima possibilità di errore, ogni scatto andrà studiato con la più accurata analisi, per evitare di ritrovarsi piantati proprio sul più bello, proprio quando non avrai alcuna possibilità di rifiatare. Sin dalle prime rampe, Valjavec serra il manubrio e inchioda il fondoschiena al sellino, non riesce a tenere più l'andatura di Piepoli, inferiore sì rispetto a quella tenuta sulle salite precedenti, ma sempre costante, sempre selettiva, eppure sono 200 ormai i km di fuga del Trullo di Alberobello. Dietro intanto, dopo che si è sfilato anche un esausto Popovych e oramai prossimi al ricongiungimento con Landaluze, i "big" si guardano, nessuno se la sente di mettersi in testa a fare l'andatura, dopo 200 km di corsa, dopo sei scollinamenti, dopo le epiche fatiche di ieri. La cotta è sempre in agguato. Uno che però, più di altri potrebbe e dovrebbe accollarsi tale responsabilità è Andreas Kloden, compagno di squadra della maglia gialla Alberto Contador, che, chissà se spontaneamente o per ordini di ammiraglia, si decide e si piazza in testa a far l'andatura

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L'andatura del tedesco non fa particolarmente male a nessuno, ma contribuisce ,invece, ad un lento ma inarrestabile recupero di secondi nei confronti di Piepoli. Dopo solo 2 km di scalata il margine è già sceso sotto i 3', e davanti lo sloveno Valjavec si sta rivelando sempre più un peso morto. E allora, non senza qualche rammarico, il Trullo di Alberobello deve rilanciare, scattare un po' più spesso e con un po' più foga, così che Tadej è inevitabilmente costretto alla resa

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Sarà una corsa alla sopravvivenza quella del campione sloveno da qui fino al traguardo, mentre giunge anche notizia che il gruppo ha appena ripreso e staccato Inigo Landaluze, il quale ha avuto solo il tempo di passare la sua borraccia a Samuel Sanchez.
Il Joux Plane però, per quanto ripido e costante, non è una salita lunghissima, infinita, e chi vuole portare l'avversario alla forca, chi perde 2'30" dalla maglia gialla con una cronometro individuale ancora da affrontare e, soprattutto, chi ha la gamba, deve muoversi abbastanza presto. Dopo solo 3 km di scalata, quindi, Valverde piazza una rasoiata taglientissima, che graffia molti, eccezion fatta per Soler ed un sorprendente Cunego che conquistano rapidamente le ruote del Murciano.

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Lo scatto però ,per quanto stentoreo, non è secco e deciso come a Le Chalmieu, e dopo qualche centinaio di metri, riprendono i tre al comando anche Cadel Evans e i fratelli Schleck, e dopo un altro po' di strada anche la coppia spagnola Contador-Marchante recupera i sei al comando che diventano così otto. Dietro arrancano invece Kloden, Gerdemann, Dekker, Sanchez e Sastre che faticano a ricucire, mentre in evidente difficoltà si dimostrano Menchov e Danielson, che procedono almeno a 3 km/h in meno degli altri. Nel frattempo, davanti, Piepoli sembra mostrare i primi segnali di affaticamento e sempre più raramente lo si vede sui pedali, a vantaggio di una posizione da seduto che non gli è poi così consona. Valjavec ormai attende solo di essere ripreso dagli otto del gruppo maglia gialla, che per altri due km procedono all' unisono, con cambi regolari e ,quando mancano 6 km allo scollinamento, hanno rosicchiato al Trullo di Alberobello più di 40", inseguendolo a 2'18" di distacco, mentre a 2'31" insegue il gruppo Kloden e Danielson e Menchov perdono oramai quasi 30" dalla maglia gialla. Gli ultimi 5 km di scalata sono i più difficili, e, quando la strada si reimpenna dopo un breve tratto al 3%, è soprendentemente Cadel Evans a scattare

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Sempre seduto sui pedali, lascian sul posto Mauricio Soler, ed il suo scatto evidenzia delle preoccupanti difficoltà in Alberto Contador, che ricuce per ultimo il buco. Evans resta in testa per altri 300 m a fare il passo, ma quando lascia il posto ad Andy Schleck è proprio la maglia bianca a piazzare un'accelerata secca,

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Lo scatto di Andy viene subito ripreso da una contro-accelerazione di Cunego, che però, una volta passato il lussemburghese, insiste nella sua azione e pratica un' ancor più aspra selezione in gruppo, che costringe alla resa Frank Schleck. Allo scatto di Cunego vi è una nuova replica però, ed è proprio quella di Alejandro Valverde, che stavolta accelera e lo fa con determinazione, senza voltarsi per almeno 200 m, e quando si volta si rende conto di aver fatto lo scempio. A pochi metri da lui solo Andy Schleck e Evans, leggermente più staccato Gomez Marchante, mentre in evidente appannaggio la maglia gialla Alberto Contador, solo con Cunego e Frank Schleck, ovviamente a ruota, al suo fianco. Mancano ormai solo 4 km allo scollinamento, Valjavec è ad una manciata di secondi, Piepoli guadagna ora circa 1'27", Marchante perde già 7", Contador addirittura 21": bisogna insistere. Ed insistono i tre al comando,riprendono immediatamente Valjavec che si stacca e per due km accordo più totale. Quando mancano ormai solo 2300 m allo scollinamento, Piepoli è a meno di un minuto e Contador, invece, perde già più di trenta secondi. Scatta però nuovamente Andy Schleck, si alza sui pedali e non esita a rintuzzarne il tentativo Bala-Verde, mentre Evans preferisce ricucire con regolarità. Ma Valverde, una volta ripreso Andy, si volta e nota la difficoltà dell'australiano: è il momento buono. Insiste nella sua azione, la maglia bianca, ormai stremata, non ne tiene il passo e viene ripresa da Evans, ma Valverde va. Negli ultimi 2 km che portano al traguardo GPM, il vantaggio aumenta rapidamente e irresistibilmente. Davanti intanto, scollina uno stremato Piepoli, sente che ormai la maglia a pois è ipotecata e l'impresa, vicina, più vicina di quanto possano essere 11 km di picchiata verso Morzine.

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A 31" da Piepoli, varca il GPM anche Valverde, Evans e Schleck ad 1'06", Gomez Marchante ad 1'28", Cunego e Contador ad 1'58", Frank Schleck a 2'02", Soler a 2'29", Kloden a 3'03", Thomas Dekker e Gerdemann a 3'18", Samuel Sanchez scollina invece insieme a Sastre, con 3'41" da Piepoli. Già più pesanti i distacchi di Danielson ( 3'52") e Menchov (4'08"), mentre decisamente apocalittici i gap di Leipheimer a 11'38" e Moreau a 15'02". Bene o male, in discesa, ci si auspica che non cambierà molto.

L'unico ad esaltarsi in picchiata è Samuel Sanchez, che con delle traiettorie radenti il capolavoro, stacca Sastre, riprende e passa Gerdemann e Dekker e si riporta addirittura su Andreas Kloden. Ma il protagonista assoluto di oggi è un altro, è colui che è stato finora il primo degli umani, superlativo al Lac D'Aumar per Marchante, ma offuscato dall' impresa di Evans, possibile uomo di giornata a Le Chalmieu ma superato da un' ascesa superlativa di Valverde, e che, in un passato ancor più remoto, aveva regalato le due tappe più difficili dello scorso Giro a due suoi compagni di squadra: oggi non c'è nessuno migliore di lui, migliore di un grande uomo prima di un gran corridore che si è sobbarcato 250 km di fuga e che, meritatamente, dovrebbe vestire a pois alla premiazione. Chapeau pour Piepolì.

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A 27" dal pugliese, un altro eroe odierno, un altro a cui nulla si può rimproverare: fenomenale l'Alejandro Valverde delle Alpi.

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Ad 1'03" dal vincitore Evans e Schleck; un ottimo Marchante ,orfano di Piepoli, paga invece 1'25" al compagno di squadra; ad 1'49" Cunego e la maglia gialla Contador, oggi in difficoltà, ma comunque autore di una buona discesa finale insieme al ciclista Lampre che gli ha permesso di limare il distacco; 2'02" di ritardo per Frank Schleck; 2'24" di Soler; 3'00 per Kloden e Sanchez; 3'17" per Dekker; 3'19" Gerdemann; 3'29" Sastre; 3'45" Danielson; 4'03" Menchov. Malediranno invece il traguardo Leipheimer e Moreau, a 10' l'americano, ad un quarto d'ora il campione nazionale francese.
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Re: 14° Tappa: Saint-Michel-de-Maurienne - Morzine

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CLASSIFICA DI TAPPA
1° Leonardo PIEPOLI 8 h 02’ 31’’
2° Alejandro VALVERDE +27’’
3° Cadel EVANS +1’03’’
4° Andy SCHLECK +1’03’’
5° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +1’25’’
6° Damiano CUNEGO +1’49’’
7° Alberto CONTADOR +1’49’’
8° Frank SCHLECK +2’02’’
9° Mauricio SOLER +2’24’’
10° Andreas KLODEN +3’00’’
11° Samuel SANCHEZ +3’00’’
12° Thomas DEKKER +3’17’’
13° Linus GERDEMANN +3’19’’
14° Carlos SASTRE +3’29’’
15° Tom DANIELSON +3’45’’
16° Denis MENCHOV +4’03’’

Levi LEIPHEIMER +12’12’’
Christophe MOREAU +15’19’’

CLASSIFICA GENERALE
1° Alberto CONTADOR
2° Andy SCHLECK +10’’
3° Cadel EVANS +27’’
4° Alejandro VALVERDE +56’’
5° Leonardo PIEPOLI +2’22’’
6° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +3’39’’
7° Frank SCHLECK +3’56’’
8° Andreas KLODEN +4’27’’
9° Thomas DEKKER +5’40’’
10° Mauricio SOLER +6’26’’
11° Damiano CUNEGO +7’41’’
12° Linus GERDEMANN +7’51’’
13° Samuel SANCHEZ +8’31’’
14° Denis MENCHOV +9’13’’
14° Carlos SASTRE +9’13’’
16° Tom DANIELSON +9’22’’
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Re: 14° Tappa: Saint-Michel-de-Maurienne - Morzine

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CLASSIFICA A PUNTI
1° Daniele BENNATI 85 pt.
2° Alejandro VALVERDE 80 pt.
3° Thor HUSHOVD 79 pt.
4° Cadel EVANS 67 pt.
5° Leonardo PIEPOLI 64 pt.
6° Alberto CONTADOR 62 pt.
6° Andy SCHLECK 62 pt.
8° Samuel SANCHEZ 60 pt.
9° Robbie McEWEN 57 pt.
10° Danilo NAPOLITANO 55 pt

Oscar FREIRE 53 pt.
Frank SCHLECK 51 pt.
Damiano CUNEGO 50 pt.
Robert HUNTER 44 pt.
Alexandre USOV 34 pt.
Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 34 pt.
Erik ZABEL 33 pt.
Mauricio SOLER 31 pt.
Thomas DEKKER 28 pt.

CLASSIFICA GPM
1°Leonardo PIEPOLI 209 pt.
2° Bernhard KOHL 121 pt.
3° Alejandro VALVERDE 119 pt.
4° Andy SCHLECK 106 pt.
5° Cadel EVANS 98 pt.
6° Alberto CONTADOR 93 pt.
7° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 85 pt.
8° Frank SCHLECK 73 pt.
9° Mauricio SOLER 62 pt.
10° John GADRET 59 pt.

Christophe MOREAU 50 pt.
Andreas KLODEN 32 pt.
Egoi MARTINEZ 20 pt.
Damiano CUNEGO 15 pt.
Carlos SASTRE 12 pt.
Linus GERDEMANN 6 pt.
Tom DANIELSON 2 pt.

CLASSIFICA GIOVANI

1°Andy SCHLECK
2°Thomas DEKKER +5'30"
3°Linus GERDEMANN +7'41"
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