15° Tappa: Annecy - Grenoble

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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15° Tappa: Annecy - Grenoble

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15^ TAPPA: ANNECY - GRENOBLE, 155 km

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La terza tappa alpina è certamente la meno impegnativa delle tre, ma presenta quasi 55 km di salita, distribuiti lungo le 3 salite di 1a categoria che rendono questa, a tutti gli effetti, la quinta tappa di alta montagna del Tour de France.
Dopo le tremende fatiche dei due giorni precedenti, con la frazione epica di Le Chalmieu e il tappone di Morzine, il via verrà preso da Annecy, e si procederà tranquilli per poco più di 30 km, prima di approcciare la salita del Mont Revard (1537 m), dal versante di Aix les Bains.

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Si tratta di una salita impegnativa, 21,4 km al 6%, con la caratteristica principe delle salite del Tour, ossia quella di essere priva di tratti in cui i corridori possono rifiatare. La vetta della salita è a 101 km dalla conclusione, troppi, probabilmente, per assistere a qualche attacco da parte dei migliori.
Dopo la picchiata su Chambery, i corridori dovranno affrontare immediatamente un'altra salita, il Col du Granier, 15,3 km al 5,6% di pendenza media, con la vetta, a quota 1134 m, posta a 60 km dall'arrivo di Grenoble.

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Dopo la discesa, i corridori dovranno affrontare qualche km in fondovalle, prima di raggiungere i piedi dell'ultima salita, il Col de Porte (1326 m), 17,8 km di ascesa al 5,1% di media.

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La salita inizia con pendenze piuttosto dolci, con 4 km molto semplici, prima di approcciare un primo tratto impegnativo di 3,2 km al 7,8%. Dopo altri 3 km molto facili, pianeggianti, la strada ritorna a salire, dapprima dolcemente, poi ripida. Dai -8 ai -5 circa alla vetta, infatti, la pendenza media è del 5,2%, poca roba rispetto a ciò a cui i corridori erano abituati nei giorni passati. Gli ultimi 4800 metri, però, tornano ad essere impegnativi, con una pendenza media del 7,7%.
La vetta della salita è posta a soli 18 km dal traguardo di Grenoble, posto al termine di una discesa estremamente tecnica fino a 3 km dalla conclusione, dove la strada spiana. Ad ogni modo, non sarà sufficiente questo tratto per vanificare gli effetti del Col de Porte, se qualcuno sarà in condizione di tentare qualcosa dopo due giorni di fatica come i precedenti.
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Re: 15° Tappa: Annecy - Grenoble

Messaggio da emmea90 »

Ci sono giorni in cui portare la maglia gialla è meno bello, ti dà meno emozioni, ti fa sentire meno felice. Sono quei giorni in cui tu l'hai addosso, ma tutti quanti già la vedono sulle spalle di qualcun altro, chi di Evans, chi di Schleck jr., chi di Valverde. Sono in pochi, ora, a ritenere davvero Alberto Contador il padrone del Tour. Questo nonostante, alla fin fine, la classifica generale lo veda sempre lassù, 1°, sebbene con soli 10'' sul giovane lussemburghese.

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Per quanto riguarda la tappa di oggi, invece, il menù, per quanto non consenta alla maglia gialla di dormire sonni tranquilli, non è tale nemmeno da fargli vivere degli incubi. Le tre salite da percorrere lungo i 155 km da Annecy a Grenoble, sono infatti impegnative, ma nulla di estremo. Gli attacchi, probabilmente, inizieranno solo sull'ultima ascesa, a meno che qualcuno, ispirato dall'impresa di ieri di Leonardo Piepoli, non decida di provare a far saltare il banco.
La partenza viene data, per l'appunto, da Annecy, ma in pochi sembrano accorgersene. L'andatura inizialmente è molto lenta, e nonostante la strada non salga praticamente mai, salvo un falsopiano nei primissimi km, nessuna squadra sembra aver intenzione di prendere in mano la situazione e di aumentare il ritmo. Dopo 18 km, provano ad approfittarne Devolder, seguito da Kohl, secondo nella classifica GPM dietro Piepoli, che vuole evidentemente provare a rientrare in possesso della maglia.

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Proprio per questo, però la Saunier Duval si schiera compatta in testa al plotone per cercare di chiudere sui due. E' così che, nonostante né Devolder né Kohl facciano paura in classifica generale, i due vengono riassorbiti dal gruppo, ancora perfettamente compatto. In contropiede, però, scatta Sandy Casar.

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Alla sua ruota si fiondano rapidamente Vladimir Efimkin, Sylvain Chavanel e Leonardo Bertagnolli. I quattro danno tutto per qualche km, nel tentativo di ottenere il via libera del gruppo. In fin dei conti, nessuno dei quattro è in classifica, e nessuno nel plotone ha interessi particolari per impedire loro di andare in fuga, cosa che convince tutti quanti a lasciar partire questa azione. I quattro, al momento dell'attacco del Mont Revard, a Aix les Bains, primo e unico traguardo volante di giornata, hanno già 41'' di margine. A passare 1° è Chavanel, che precede Bertagnolli e Casar. I quattro attaccano quindi la salita del Mont Revard, salendo di comune accordo, per lo meno nei primi km, quando tutti hanno energia a sufficienza per restare davanti. Dopo 4 km di salita, quando il margine degli uomini al comando è salito a 54'', dal plotone evade Christophe Moreau, uno dei grandi sconfitti di ieri, uscito di classifica accusando un distacco di un quarto d'ora, dopo che le energie gli sono venute a mancare lungo il Col de la Colombière.

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A portarsi alla ruota del francese sono Matteo Carrara e Felix Cardenas. I tre salgono con cambi regolari, riuscendo subito a guadagnare un discreto margine sul gruppo, e andando a limare qualcosa nei confronti dei quattro uomini di testa. A metà salita, dopo poco più di 10 km, i quattro al comando hanno ancora un margine di 23'' nei confronti di Carrara, Cardenas e Moreau, mentre il gruppo insegue, tirato dagli uomini della Astana, con 1'26'' di ritardo. Nel breve volgere di 3 km, il terzetto inseguitore riesce a chiudere sui battistrada, e senza un istante di esitazione Moreau passa al comando, per continuare ad imporre la sua andatura. A farne le spese è Sylvain Chavanel, che a 4,5 km dalla vetta non riesce più a tenere il passo dell'ex grande speranza francese per la conquista del Tour de France, dopo che aveva già smesso da qualche km di dare i cambi.

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Il gruppetto prosegue quindi regolare, sempre con Moreau a scandire il passo. E' proprio il capitano della Agritubel a passare per primo sul GPM del Mont Revard, salita di 1a categoria, andando a precedere nell'ordine Efimkin, Carrara, Casar, Cardenas e Bertagnolli. Chavanel è 7°, staccato di 28'', mentre è Sergio Paulinho a raccogliere il punticino in palio per l'8° posto su un GPM di 1a categoria, transitando a 2'21'', in testa al gruppo, ridotto a circa 60 unità dalle pendenze mai micidiali ma costanti della salita.
Nella discesa del Mont Revard, verso Chambéry, cambia ben poco, con Chavanel che non riesce a recuperare sui sei al comando, a causa della scarsa pendenza della discesa, che favorisce il più numeroso drappello di testa. Il corridore della Cofidis arriva a Chambéry con un distacco più o meno stabile, fissato a 32'', al pari di quello del gruppo, che paga invece 2'15''.
La salita del Granier, piuttosto simile come caratteristiche a quella affrontata in precedenza, salvo per una spianata tra il 10° e il 12° km, inizia anche allo stesso modo, con Moreau a scandire il ritmo. Il più convinto nel sostenere la sua azione è senz'altro Cardenas, mentre qualche sparuta apparizione in testa al gruppetto la fa anche Matteo Carrara. Efimkin, Casar e Bertagnolli restano aggrappati con le unghie alle ruote degli altri 3, ma la cosa diventa ancor più difficile quando viene comunicato ai primi che il gruppo è già in rimonta. Il ritardo del plotone, infatti, dopo 3 km di salita è sceso a 2'04'', dopo 5 a 1'51'', e a metà salita a 1'42''. Cardenas decide quindi che è il momento di tentare il tutto per tutto, e scatta. Il più pronto a rispondere è Moreau, mentre con un po' più di fatica si riportano sotto Carrara, Efimkin e Bertagnolli. Nulla da fare invece per Casar, che è costretto a sedersi sul sellino e a salire del suo passo, aspettando il rientro del gruppo.

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La selezione, però, non è ancora finita nel gruppetto di testa, perchè dopo la spianata tra i -5,5 e i -3,5, Moreau scatta. Cardenas risponde subito, e altrettanto fa Carrara. Difficoltà per Efimkin, che però riesce a portarsi alla ruota dell'italiano, e in seguito a chiudere definitivamente il buco coi primi 2. Purtroppo per i colori italiani, uno dei due atleti in fuga deve dire addio al tentativo: Leonardo Bertagnolli si stacca. Restano dunque in quattro al comando, e tanti restano fino alla cima del Col de Porte, altra salita di 1a categoria. E' ancora Moreau a conquistare il 1° posto sul GPM, seguito da Carrara, Cardenas ed Efimkin nell'ordine. Bertagnolli passa staccato di 25'', mentre più distante è Casar, che paga 57''. Il gruppo, guidato sempre dagli Astana di Contador, che nel frattempo ha già raggiunto e staccato Chavanel, passa con un distacco di 1'30'', con Iglinsky che anticipa Colom.

TO BE CONTINUED
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Re: 15° Tappa: Annecy - Grenoble

Messaggio da emmea90 »

In discesa poco, pochissimo da segnalare, salvo il recupero di Bertagnolli sulla testa della corsa, grazie ad un approccio tendente al suicida dei primi tornanti. Casar, invece, preso dalla voga del recupero, commette almeno un paio di errori colossali, che lo fanno scivolare sempre più lontano dai primi e sempre più vicino al gruppo maglia gialla, trainato in discesa da Yaroslav Popovych, le cui abilità da discesista non si discutono. Ed infatti a fine discesa, all' approccio del fondovalle, il gruppo "Contador" paga 1'12" alla testa della corsa, e Casar è ormai ad un tiro di schioppo: 19". Proprio nei primi km pianeggianti, infatti, sotto le micidiali trenate di Voigt e Gusev, soccombe il vantaggio di Casar, riassorbito dai "big", che però può comunque approfittare della copertura dal vento nel tratto pianeggiante. I 10 km di fondovalle vengono affrontati dal plotone maglia gialla a passo costante, mai inferiore ai 40 orari, mentre davanti la collaborazione comincia a vacillare. Carrara prima ed Efimkin poi, tentano due improbabili ed inutili scatti in pianura, più plateali che altro, che contribuiscono ad accendere la miccia tra i fuggitivi. L'unico che continua a crederci è Moreau, ma ormai, ai piedi dell' ultima ascesa di giornata, il Col de Porte, il vantaggio è sceso sotto il minuto: 48". All'attacco il campione nazionale francese prova a lasciarsi alle spalle tutte le controversie dei suoi compagni di fuga e piazza un allungo, a cui, probabilmente, tutti potrebbero rispondere ma i due italiani hanno capito che c'è ben poco da fare, e allora Moreau è seguito solo da Efimkin.
Dietro ,intanto, passano in testa Kolobnev e Karpets, ad imporre un ritmo serrato che già dalle prime battute di salita contribuisce a scremare vistosamente il gruppo. Dopo solo 2 km di scalata il gruppo, ridotto a una quarantina di unità, ricuce sui due italiani in fuga che, sportivamente, si stringono la mano dopo qualche scaramuccia.
Nei 5 km successivi la maglia gialla, sempre diretta da Kolobnev e Karpets ricuce anche su Moreau e Efimkin, e il francese deve salutare anche le sue velleità di vittoria di tappa. Dopo altri tre km in falsopiano, in cui il gruppo viene trainato sempre dal CSC e dal Caisse d'Epargne, qualcosa cambia. Evans piazza Popovych in testa, El Popo tiene un ritmo devastante, che in meno di 2 km dimezza il gruppo, riducendolo a poco più di una ventina di corridori. Quando inizia quindi il tratto finale, gli ultimi ,durissimi, 5 km di ascesa, Evans risale pericolosamente il gruppo. Delle inequivocabili mosse dell'australiano si accorge però subito Alberto Contador che mette al comando un gregario d'eccezione quale Levi Leipheimer, ormai uscito di classifica.
Il campione nazionale statunitense impone un ritmo elevatissimo, che stronca sul nascere ogni minima idea di scattare. Ma la tattica del Madrileno fa sorgere alcuni spontanei e immediati dubbi: Leipheimer è lì per far la selezione e ridurre il gruppo all' osso in modo da attaccare gli avversari oppure Contador l'ha piazzato in testa solo perché non è al top e vuole rintuzzare eventuali scatti avversari? L'interrogativo se lo pone, guarda un po', Valverde, che dopo aver lasciato sfogare il 3° classificato al Tour 2007, piazza un allungo micidiale, ai -5 allo scollinamento.

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Al Caisse d'Epargne rispondono immediatamente Andy Schleck, Piepoli e Marchante, mentre Evans, Samuel Sanchez e Contador ricuciono solo in un secondo momento, imitati dopo qualche altro centinaio di metri da tutti gli altri "big" della generale, che vanno così a formare il gruppo di testa. Al comando passa quindi Frank Schleck che avanza ad andatura regolare ma non forsennata, che non consente a nessuno di rientrare da dietro, dopo la bagarre iniziale.
Contador ,però, non ci sta a passare per il più debole, per l'indifeso, immeritatamente leader della corsa più importante al mondo. Ed allora, è lui ad accellerare, ai -4 dallo scollinamento.

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Gli si avventano subito addosso Piepoli ,che trascina Gomez Marchante, Valverde ed Evans. Dimostra una brillantezza migliore degli altri Andy Schleck, che ricuce solo qualche secondo dopo. Dietro sono Soler e Dekker che guidano l'inseguimento, esageratamente lento però, mettendo in ballo anche lo scarso accordo davanti. Che davanti non si amino, infatti, è cosa risaputa, e dopo solo qualche centinanio di metri di collaborazione è Gomez Marchante che parte

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Il basco vola però sin troppo basso e il suo scatto, morbido, viene subito rintuzzato. Dietro intanto, lenta, rimonta da dietro. Troppo lenta però, ed infatti è subito a partire in contropiede l'orgoglio italiano per la generale: Damiano Cunego.

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Reagisce subito all'allungo del veronese è il connazionale Leonardo Piepoli, immediatamente alla sua ruota quindi Valverde, Samuel Sanchez ed Evans. Ricuciono invece con un secondo scatto la maglia gialla Contador, Andy Schleck e Gomez Marchante che aveva perso le ruote del compagno di squadra. Dietro si guardano, si guardano per l'ennesima volta, si guardano un po' troppo. Il ritmo di Cunego permette agli otto di volare avanti, e di guadagnare in pochissimo tempo quei pochi metri necessari. A Cunego subentra in testa Samuel Sanchez, finalmente coi primi anche in un "tappone", che sente quindi vicina l'occasione di replicare il successo di Saint Etienne. Ma, a 300 m dallo scollinamento, scatta stentorea la maglia a pois, Leonardo Piepoli, forse per mettere in cassaforte il traguardo ed esser certo di vestire in bianco e rosso fino a Parigi

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Gli altri sette lasciano, logicamente, fare ed è proprio il Trullo di Alberobello a transitare primo sul GPM, davanti a Contador, Evans, Samuel Sanchez, Cunego, Valverde, Gomez Marchante ed Andy Schleck; a 17" Frank Schleck, Kloden, Soler, Dekker e Sastre; ne perdono invece addirittura 51 Menchov, Leipheimer, Gerdemann e Danielson. Lo scatto però, ha fruttato qualche metro di vantaggio a Piepoli. Anche dopo lo scollinamento, dietro continuano a guardarsi, ad esitare. Gli spagnoli, che più facilmente dovrebbero accordarsi, invece bisticciano e Samuel Sanchez sembra non volersi sacrificare nuovamente in discesa per favorire una nuova vittoria altrui. Piepoli intanto davanti non esita un attimo, sa che ogni frazione di secondo può essere decisiva in discesa e quindi, subito dopo lo scollinamento, rilancia e a mani basse si lancia giù, in picchiata verso Grenoble. Degli altri sette è addirittura Andy Schleck ,non certo un rinomato discesista, a doversi mettere in testa, per cercare di far tornare l'armonia tra i pretendenti al giallo di Parigi. Ma il tentativo del lussemburghese è vano e la stessa maglia bianca desiste, lasciando spazio a Cadel Evans. Dopo 2 km di discesa ,intanto, il vantaggio di Piepoli è già sugli 8". L'accordo dietro è però pressoché inutile e Cadel, invece di fare da gregario a Contador, preferisce lanciare la sua di sortita in discesa e se ne va.

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Contador si fionda al suo inseguimento, ma è quando finalmente Samuel Sanchez gli dà il cambio che Evans viene ripreso. Il basco comprende allora che senza il suo apporto in discesa, Piepoli se ne va. E allora guida l'inseguimento per 3 km abbondanti, nei quali lievita il vantaggio sugli inseguitori e si sgonfia quello di Piepoli, sceso a 5". Il Trullo Volante però non demorde, tanto in discesa si fa fatica relativa e in volata andrebbe incontro a sconfitta sicura. Dietro si sposta Sanchez, ma per qualche istante nessuno gli subentra in testa. E' proprio lo stesso Valverde, ormai rassegnato all'idea di non poter lanciare l'assalto a Contador oggi, che prova a guidare l'inseguimento di Piepoli, sperando almeno di guadagnare qualche abbuono. Ma El Embatido, appena si pone in testa, sbaglia da subito la sua prima curva, e le altre non sono certo opere d'arte, così il vantaggio di Piepoli torna a crescere: 7". E' un testa a testa all'ultimo respiro, ed allora al comando ritorna Evans, che guiderà il gruppo sino alla fine della discesa. Ancor più dietro intanto, Thomas Dekker sbaglia proprio l'ultimo tornante, rischiando il dritto e l'impatto col guard rail. Si trascina dietro anche Sastre ed i due devono rilanciare l'andatura, mentre Kloden, Frank Schleck e Soler vanno via. Una delle poche occasioni in cui si vedrà Sastre nervoso, molto probabilmente. Ma la battaglia è davanti. Ultimi 3 km, tutti in piano, Piepoli ha un margine di 9" da gestire sugli inseguitori, risicatissimo per 3 km in piano da affrontare, e non potrà permettersi il benché minimo errore. Dietro però gli unici due passisti, Evans e Schleck, non ne vogliono sapere di tirare, ed anche loro sono intenzionati a disputare la volata, seppure per il secondo posto. Della stessa opinione Valverde e Sanchez, Marchante ovviamente non tira contro il compagno di squadra e Cunego non può contro un suo connazionale. E così l'inseguimento lo deve guidare proprio la maglia gialla, Alberto Contador. Le doti di passista di Piepoli però, sono inferiori probabilmente a quelle del 99% del gruppo, e il gruppo maglia gialla gli rosicchia secondi su secondi. Sono 6" a 2 km dal traguardo, 4" quando Piepoli passa sotto lo striscione dell'ultimo km. Dietro si sposta Contador e prova a partire in contropiede Andy Schleck, alla caccia, oltre che degli abbuoni, anche del suo primo successo di tappa alla Grand Boucle. Il tentativo del lussemburghese però dura poco più di 200 m, davanti Piepoli è stremato, la bici oscilla neppure se fosse sullo Zoncolan, annaspa, forse più per la paura di essere rirpeso che per la fatica. - 700, prova a rilanciare Evans, si appiccica alla sua ruota Valverde, quindi Cunego e Sanchez, Piepoli ormai ha meno di 200 m di vantaggio. Il pubblico italiano è attaccato alla TV, emozioni fortissime a Grenoble, da thriller. Evans non riesce ad allungare su Valverde e ai -400 si scansa, il Murciano rimane così al vento troppo presto, troppo presto per Piepoli. Si nota a vista d'occhio la differenza di velocità e Piepoli sembra quasi ,ormai, un obiettivo statico, come uno striscione, per gli altri. Valverde però ,dopo 150 m, cede il passo stremato, rimasto al vento troppo presto, e scoppia la bagarre tra Cunego e Sanchez, spalla a spalla per qualcosa che potrebbe andare oltre il semplice piazzamento. Piepoli però è ormai sotto lo striscione dei 100 m, ne ha ancora una trentina sugli inseguitori, rilancia anche se di poco l'andatura, la bici oscilla, dietro però Sanchez si leva dalla ruota di Cunego e ormai getta fiato sul collo del pugliese, ma siamo ai meno dieci, Sanchez lancia il suo colpo di reni disperato, Piepoli non si azzarda ad alzare le mani al cielo, ormai il basco è a meno di un metro. Ma proprio sul filo di lana, al termine di 3 km ideati forse da Stephen King, o forse dal più gradito a Piepoli, Andrea Camilleri, è proprio il Trullo di Alberobello a vincere, a mettere a segno una storica doppietta, con un successo forse ancora più sudato e sofferto di quello di Morzine, a offrire al pubblico francese di nuovo una maglia a pois a braccia alzate come non accadeva da anni. Bellissimo. Ancora di più se è un italiano. Ancora di più se è Piepoli.





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Secondo Sanchez, impreca, si contorce sulla bici, batte i pugni sul manubrio, non si capacita di una rimonta murata sul più bello. Terzo un Cunego in ripresa che ,chissà, potrebbe sorprenderci sul Puy de Dome, quindi Valverde, Evans, Contador, Marchante ed Andy Schleck. A 25" Frank Schleck, Kloden e Soler. 8" dopo, Sastre e Dekker che, nonostante la lite precedente, si stringono alla fine la mano con un ,dovuto, segno d'affetto. Sarà sul viale del tramonto Carlos, ma la sua grande etica e il suo grande cuore non tramonteranno mai in una che forse è una delle immagini più belle di questa Grand Boucle. A 48" da Piepoli Menchov, Danielson, Gerdemann e Leipheimer.
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CLASSIFICA DI TAPPA
1° Leonardo PIEPOLI
2° Samuel SANCHEZ s.t.
3° Damiano CUNEGO s.t.
4° Alejandro VALVERDE s.t.
5° Cadel EVANS s.t.
6° Alberto CONTADOR s.t.
7° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE s.t.
8° Andy SCHLECK s.t.
9° Mauricio SOLER +25’’
10° Frank SCHLECK +25’’
11° Andreas KLODEN +25’’
12° Thomas DEKKER +33’’
13° Carlos SASTRE +33’’
14° Denis MENCHOV +48’’
15° Tom DANIELSON +48’’
16° Linus GERDEMANN +48’’

CLASSIFICA GENERALE
1° Alberto CONTADOR
2° Andy SCHLECK +10’’
3° Cadel EVANS +27’’
4° Alejandro VALVERDE +56’’
5° Leonardo PIEPOLI +2’08’’
6° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +3’39’’
7° Frank SCHLECK +4’21’’
8° Andreas KLODEN +4’52’’
9° Thomas DEKKER +6’13’’
10° Mauricio SOLER +6’51’’
11° Damiano CUNEGO +7’33’’
12° Samuel SANCHEZ +8’19’’
13° Linus GERDEMANN +8’39’’
14° Carlos SASTRE +9’46’’
15° Denis MENCHOV +10’01’’
16° Tom DANIELSON +10’10’’

CLASSIFICA GIOVANI
1° Andy SCHLECK
2° Thomas DEKKER +6’03’’
3° Linus GERDEMANN +8’29''

CLASSIFICA A PUNTI
1° Alejandro VALVERDE 90 pt.
2° Leonardo PIEPOLI 89 pt.
3° Daniele BENNATI 85 pt.
4° Samuel SANCHEZ 80 pt.
5° Thor HUSHOVD 79 pt.
6° Cadel EVANS 75 pt.
7° Alberto CONTADOR 68 pt.
8° Damiano CUNEGO 65 pt.
8° Andy SCHLECK 65 pt.
10° Robbie McEWEN 57 pt.

Danilo NAPOLITANO 55 pt
Oscar FREIRE 53 pt.
Frank SCHLECK 52 pt.
Robert HUNTER 44 pt.
Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 38 pt.
Alexandre USOV 34 pt.
Erik ZABEL 33 pt.
Mauricio SOLER 33 pt.
Thomas DEKKER 28 pt.

CLASSIFICA SCALATORI
1°Leonardo PIEPOLI 239 pt.
2° Alejandro VALVERDE 127 pt.
3° Bernhard KOHL 121 pt.
4° Cadel EVANS 118 pt
5° Alberto CONTADOR 117 pt.
6° Andy SCHLECK 108 pt.
7° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 89 pt.
8°Christophe MOREAU 80 pt.
9° Frank SCHLECK 73 pt.
10° Mauricio SOLER 62 pt.

Andreas KLODEN 32 pt.
Damiano CUNEGO 27 pt.
Egoi MARTINEZ 20 pt.
Carlos SASTRE 12 pt.
Linus GERDEMANN 6 pt.
Tom DANIELSON 2 pt.
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