In discesa poco, pochissimo da segnalare, salvo il recupero di Bertagnolli sulla testa della corsa, grazie ad un approccio tendente al suicida dei primi tornanti. Casar, invece, preso dalla voga del recupero, commette almeno un paio di errori colossali, che lo fanno scivolare sempre più lontano dai primi e sempre più vicino al gruppo maglia gialla, trainato in discesa da Yaroslav Popovych, le cui abilità da discesista non si discutono. Ed infatti a fine discesa, all' approccio del fondovalle, il gruppo "Contador" paga 1'12" alla testa della corsa, e Casar è ormai ad un tiro di schioppo: 19". Proprio nei primi km pianeggianti, infatti, sotto le micidiali trenate di Voigt e Gusev, soccombe il vantaggio di Casar, riassorbito dai "big", che però può comunque approfittare della copertura dal vento nel tratto pianeggiante. I 10 km di fondovalle vengono affrontati dal plotone maglia gialla a passo costante, mai inferiore ai 40 orari, mentre davanti la collaborazione comincia a vacillare. Carrara prima ed Efimkin poi, tentano due improbabili ed inutili scatti in pianura, più plateali che altro, che contribuiscono ad accendere la miccia tra i fuggitivi. L'unico che continua a crederci è Moreau, ma ormai, ai piedi dell' ultima ascesa di giornata, il Col de Porte, il vantaggio è sceso sotto il minuto: 48". All'attacco il campione nazionale francese prova a lasciarsi alle spalle tutte le controversie dei suoi compagni di fuga e piazza un allungo, a cui, probabilmente, tutti potrebbero rispondere ma i due italiani hanno capito che c'è ben poco da fare, e allora Moreau è seguito solo da Efimkin.
Dietro ,intanto, passano in testa Kolobnev e Karpets, ad imporre un ritmo serrato che già dalle prime battute di salita contribuisce a scremare vistosamente il gruppo. Dopo solo 2 km di scalata il gruppo, ridotto a una quarantina di unità, ricuce sui due italiani in fuga che, sportivamente, si stringono la mano dopo qualche scaramuccia.
Nei 5 km successivi la maglia gialla, sempre diretta da Kolobnev e Karpets ricuce anche su Moreau e Efimkin, e il francese deve salutare anche le sue velleità di vittoria di tappa. Dopo altri tre km in falsopiano, in cui il gruppo viene trainato sempre dal CSC e dal Caisse d'Epargne, qualcosa cambia. Evans piazza Popovych in testa, El Popo tiene un ritmo devastante, che in meno di 2 km dimezza il gruppo, riducendolo a poco più di una ventina di corridori. Quando inizia quindi il tratto finale, gli ultimi ,durissimi, 5 km di ascesa, Evans risale pericolosamente il gruppo. Delle inequivocabili mosse dell'australiano si accorge però subito Alberto Contador che mette al comando un gregario d'eccezione quale Levi Leipheimer, ormai uscito di classifica.
Il campione nazionale statunitense impone un ritmo elevatissimo, che stronca sul nascere ogni minima idea di scattare. Ma la tattica del Madrileno fa sorgere alcuni spontanei e immediati dubbi: Leipheimer è lì per far la selezione e ridurre il gruppo all' osso in modo da attaccare gli avversari oppure Contador l'ha piazzato in testa solo perché non è al top e vuole rintuzzare eventuali scatti avversari? L'interrogativo se lo pone, guarda un po', Valverde, che dopo aver lasciato sfogare il 3° classificato al Tour 2007, piazza un allungo micidiale, ai -5 allo scollinamento.
Al Caisse d'Epargne rispondono immediatamente Andy Schleck, Piepoli e Marchante, mentre Evans, Samuel Sanchez e Contador ricuciono solo in un secondo momento, imitati dopo qualche altro centinaio di metri da tutti gli altri "big" della generale, che vanno così a formare il gruppo di testa. Al comando passa quindi Frank Schleck che avanza ad andatura regolare ma non forsennata, che non consente a nessuno di rientrare da dietro, dopo la bagarre iniziale.
Contador ,però, non ci sta a passare per il più debole, per l'indifeso, immeritatamente leader della corsa più importante al mondo. Ed allora, è lui ad accellerare, ai -4 dallo scollinamento.
Gli si avventano subito addosso Piepoli ,che trascina Gomez Marchante, Valverde ed Evans. Dimostra una brillantezza migliore degli altri Andy Schleck, che ricuce solo qualche secondo dopo. Dietro sono Soler e Dekker che guidano l'inseguimento, esageratamente lento però, mettendo in ballo anche lo scarso accordo davanti. Che davanti non si amino, infatti, è cosa risaputa, e dopo solo qualche centinanio di metri di collaborazione è Gomez Marchante che parte
Il basco vola però sin troppo basso e il suo scatto, morbido, viene subito rintuzzato. Dietro intanto, lenta, rimonta da dietro. Troppo lenta però, ed infatti è subito a partire in contropiede l'orgoglio italiano per la generale: Damiano Cunego.
Reagisce subito all'allungo del veronese è il connazionale Leonardo Piepoli, immediatamente alla sua ruota quindi Valverde, Samuel Sanchez ed Evans. Ricuciono invece con un secondo scatto la maglia gialla Contador, Andy Schleck e Gomez Marchante che aveva perso le ruote del compagno di squadra. Dietro si guardano, si guardano per l'ennesima volta, si guardano un po' troppo. Il ritmo di Cunego permette agli otto di volare avanti, e di guadagnare in pochissimo tempo quei pochi metri necessari. A Cunego subentra in testa Samuel Sanchez, finalmente coi primi anche in un "tappone", che sente quindi vicina l'occasione di replicare il successo di Saint Etienne. Ma, a 300 m dallo scollinamento, scatta stentorea la maglia a pois, Leonardo Piepoli, forse per mettere in cassaforte il traguardo ed esser certo di vestire in bianco e rosso fino a Parigi
Gli altri sette lasciano, logicamente, fare ed è proprio il Trullo di Alberobello a transitare primo sul GPM, davanti a Contador, Evans, Samuel Sanchez, Cunego, Valverde, Gomez Marchante ed Andy Schleck; a 17" Frank Schleck, Kloden, Soler, Dekker e Sastre; ne perdono invece addirittura 51 Menchov, Leipheimer, Gerdemann e Danielson. Lo scatto però, ha fruttato qualche metro di vantaggio a Piepoli. Anche dopo lo scollinamento, dietro continuano a guardarsi, ad esitare. Gli spagnoli, che più facilmente dovrebbero accordarsi, invece bisticciano e Samuel Sanchez sembra non volersi sacrificare nuovamente in discesa per favorire una nuova vittoria altrui. Piepoli intanto davanti non esita un attimo, sa che ogni frazione di secondo può essere decisiva in discesa e quindi, subito dopo lo scollinamento, rilancia e a mani basse si lancia giù, in picchiata verso Grenoble. Degli altri sette è addirittura Andy Schleck ,non certo un rinomato discesista, a doversi mettere in testa, per cercare di far tornare l'armonia tra i pretendenti al giallo di Parigi. Ma il tentativo del lussemburghese è vano e la stessa maglia bianca desiste, lasciando spazio a Cadel Evans. Dopo 2 km di discesa ,intanto, il vantaggio di Piepoli è già sugli 8". L'accordo dietro è però pressoché inutile e Cadel, invece di fare da gregario a Contador, preferisce lanciare la sua di sortita in discesa e se ne va.
Contador si fionda al suo inseguimento, ma è quando finalmente Samuel Sanchez gli dà il cambio che Evans viene ripreso. Il basco comprende allora che senza il suo apporto in discesa, Piepoli se ne va. E allora guida l'inseguimento per 3 km abbondanti, nei quali lievita il vantaggio sugli inseguitori e si sgonfia quello di Piepoli, sceso a 5". Il Trullo Volante però non demorde, tanto in discesa si fa fatica relativa e in volata andrebbe incontro a sconfitta sicura. Dietro si sposta Sanchez, ma per qualche istante nessuno gli subentra in testa. E' proprio lo stesso Valverde, ormai rassegnato all'idea di non poter lanciare l'assalto a Contador oggi, che prova a guidare l'inseguimento di Piepoli, sperando almeno di guadagnare qualche abbuono. Ma El Embatido, appena si pone in testa, sbaglia da subito la sua prima curva, e le altre non sono certo opere d'arte, così il vantaggio di Piepoli torna a crescere: 7". E' un testa a testa all'ultimo respiro, ed allora al comando ritorna Evans, che guiderà il gruppo sino alla fine della discesa. Ancor più dietro intanto, Thomas Dekker sbaglia proprio l'ultimo tornante, rischiando il dritto e l'impatto col guard rail. Si trascina dietro anche Sastre ed i due devono rilanciare l'andatura, mentre Kloden, Frank Schleck e Soler vanno via. Una delle poche occasioni in cui si vedrà Sastre nervoso, molto probabilmente. Ma la battaglia è davanti. Ultimi 3 km, tutti in piano, Piepoli ha un margine di 9" da gestire sugli inseguitori, risicatissimo per 3 km in piano da affrontare, e non potrà permettersi il benché minimo errore. Dietro però gli unici due passisti, Evans e Schleck, non ne vogliono sapere di tirare, ed anche loro sono intenzionati a disputare la volata, seppure per il secondo posto. Della stessa opinione Valverde e Sanchez, Marchante ovviamente non tira contro il compagno di squadra e Cunego non può contro un suo connazionale. E così l'inseguimento lo deve guidare proprio la maglia gialla, Alberto Contador. Le doti di passista di Piepoli però, sono inferiori probabilmente a quelle del 99% del gruppo, e il gruppo maglia gialla gli rosicchia secondi su secondi. Sono 6" a 2 km dal traguardo, 4" quando Piepoli passa sotto lo striscione dell'ultimo km. Dietro si sposta Contador e prova a partire in contropiede Andy Schleck, alla caccia, oltre che degli abbuoni, anche del suo primo successo di tappa alla Grand Boucle. Il tentativo del lussemburghese però dura poco più di 200 m, davanti Piepoli è stremato, la bici oscilla neppure se fosse sullo Zoncolan, annaspa, forse più per la paura di essere rirpeso che per la fatica. - 700, prova a rilanciare Evans, si appiccica alla sua ruota Valverde, quindi Cunego e Sanchez, Piepoli ormai ha meno di 200 m di vantaggio. Il pubblico italiano è attaccato alla TV, emozioni fortissime a Grenoble, da thriller. Evans non riesce ad allungare su Valverde e ai -400 si scansa, il Murciano rimane così al vento troppo presto, troppo presto per Piepoli. Si nota a vista d'occhio la differenza di velocità e Piepoli sembra quasi ,ormai, un obiettivo statico, come uno striscione, per gli altri. Valverde però ,dopo 150 m, cede il passo stremato, rimasto al vento troppo presto, e scoppia la bagarre tra Cunego e Sanchez, spalla a spalla per qualcosa che potrebbe andare oltre il semplice piazzamento. Piepoli però è ormai sotto lo striscione dei 100 m, ne ha ancora una trentina sugli inseguitori, rilancia anche se di poco l'andatura, la bici oscilla, dietro però Sanchez si leva dalla ruota di Cunego e ormai getta fiato sul collo del pugliese, ma siamo ai meno dieci, Sanchez lancia il suo colpo di reni disperato, Piepoli non si azzarda ad alzare le mani al cielo, ormai il basco è a meno di un metro. Ma proprio sul filo di lana, al termine di 3 km ideati forse da Stephen King, o forse dal più gradito a Piepoli, Andrea Camilleri, è proprio il Trullo di Alberobello a vincere, a mettere a segno una storica doppietta, con un successo forse ancora più sudato e sofferto di quello di Morzine, a offrire al pubblico francese di nuovo una maglia a pois a braccia alzate come non accadeva da anni. Bellissimo. Ancora di più se è un italiano. Ancora di più se è Piepoli.
Secondo Sanchez, impreca, si contorce sulla bici, batte i pugni sul manubrio, non si capacita di una rimonta murata sul più bello. Terzo un Cunego in ripresa che ,chissà, potrebbe sorprenderci sul Puy de Dome, quindi Valverde, Evans, Contador, Marchante ed Andy Schleck. A 25" Frank Schleck, Kloden e Soler. 8" dopo, Sastre e Dekker che, nonostante la lite precedente, si stringono alla fine la mano con un ,dovuto, segno d'affetto. Sarà sul viale del tramonto Carlos, ma la sua grande etica e il suo grande cuore non tramonteranno mai in una che forse è una delle immagini più belle di questa Grand Boucle. A 48" da Piepoli Menchov, Danielson, Gerdemann e Leipheimer.