19° Tappa: Le Puy en Velay - Puy de Dome

Tappe e risultati del Tour 2008, partito da Le Mans e vinto da Alejandro Valverde

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19° Tappa: Le Puy en Velay - Puy de Dome

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19^ TAPPA: LE PUY EN VELAY - PUY DE DOME, 183 km

E' l'ultima tappa di montagna di questo Tour de France, con il ritorno a distanza di vent'anni su una delle salite che hanno fatto la storia della più grande corsa a tappe del mondo, il Puy de Dome. La tappa, salvo una salitella di 4a categoria dopo 26 km, la Cote de Vernassal, la tappa scorrerà tranquilla in pianura fino a 38 km dalla conclusione. Superato il traguardo volante di Chamalières, si inizierà infatti la scalata del Col de Ceyssat, 11 km di salita al 6,3% di pendenza media, con la vetta, a quota 1078 metri, posta a soli 27 km dalla conclusione.

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La salita, pur senza mai giungere a picchi di pendenza estremi, presenta comunque un tratto di 3 km all'8% di media, tra i -8,5 e i -5,5 alla vetta. In precedenza, dopo un primo km di scalata al 3,6%, i corridori affronteranno altri 1500 metri al 5,9%. Successivamente ai 3 km più duri, dopo 1 km di salita più facile e un altro più simile ad un falsopiano che ad una ascesa vera e propria, la strada tornerà a salire in modo più deciso, per 2 km al 6,6%. L'ultimo km e mezzo, presenta infine una pendenza media del 7,7%.
Come detto, dalla vetta mancheranno solamente 27 km. I primi 13 saranno di pedalabilissima discesa, verso Clermont Ferrand. Poi, sarà la volta dell'ultima grande salita di questo Tour, il Puy de Dome.

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La salita inizia tranquillissima, anzi nel 1° km non si può nemmeno parlare di salita vera, vista la pendenza media dello 0,9%. Dopo 1 km di falsopiano al 3,7%, inizierà la salita vera e propria, dapprima dolce, con una pendenza media del 4,7%. Quindi, dai -11 ai -8, la salita presenterà una pendenza del 7,8% medio, piuttosto regolare. La strada quindi spianerà per 2 km, al 3,3% medio. Poi, sarà la volta degli ultimi 6, tremendi, celeberrimi km del Puy de Dome, quelli che hanno scritto pagine memorabili della storia di questo sport. Il primo di questi 6 km è il più facile, con una pendenza media dell'8,8%. I 4 km successivi sono invece da levare il fiato, 4 km all'11,8% di media, con 1 km al 12,7% di media, tra i -4 e i -3, per una pendenza massima del 18%. A 1000 metri dal traguardo, la salita diventa leggermente meno arcigna, ma anche l'ultimo km ha una pendenza media che si aggira intorno al 10%, del 9,8% per la precisione. Nel complesso, gli ultimi 6 km hanno una pendenza media del 10,9%, gli ultimi 5 dell'11,4%. Si tratta di una salita terribile, con un finale semplicemente micidiale. Essendo l'ultima grande montagna del Tour, tutti quanti vorranno provarci, chiunque voglia provare a migliorare la sua posizione in classifica non avrà altra chance. E' la tappa decisiva, senza appello. Chi vestirà la maglia ai 1415 metri di quota del Puy, al 99% sarà anche il vincitore del Tour.
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Re: 19° Tappa: Le Puy en Velay - Puy de Dome

Messaggio da emmea90 »

Alla vigilia dell'ultima tappa di montagna di questo Tour, l'ultima a poter ancora cambiare la classifica, sono ancora 5 i corridori che possono ragionevolmente sperare di vincere il Tour de France, trovandosi raccolti in soli 107 secondi. Cadel Evans, Alberto Contador, Andy Schleck, Andreas Kloden e Alejandro Valverde hanno tutti, chi più chi meno, la possibilità di vestire la maglia gialla a Parigi. Analizziamo nel dettaglio la situazione di ognuno di loro.

CADEL EVANS

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E' forse il favorito, non fosse altro perchè è primo in classifica generale. Non ha la necessità di attaccare, e questo può essere un vantaggio. Di contro, a Contador basterebbe un 3° posto per scavalcarlo in classifica con gli abbuoni. Evans è poco veloce in volata, anche in un drappello ristretto, e questo potrebbe negargli la possibilità di usufruire di abbuoni. Detto ciò, è anche vero che è difficile pensare che sul Puy de Dome si arrivi a giocarsi un piazzamento in volata, perciò l'aspetto, se non trascurabile, diventa quanto meno di poco conto.
D'altra parte, Cadel è stato regolarissimo fino a questo momento nelle tappe di alta montagna: benissimo al Lac d'Aumar, discreto a Superbagnères, molto bene a Morzine e a Grenoble. L'unico passaggio a vuoto è stato nella tappa più dura, quella di Le Chalmieu, quando perse 2' da Valverde. Anche in quel caso fu comunque bravo a restare coi primi sulla Croix-de-Fer, e, a differenza di quanto accadde allora, non è pensabile di attaccarlo da lontano nella tappa del Puy de Dome. L'uomo che deve marcare veramente è Contador, gli altri li può lasciar andare via, a patto di salire con un ritmo elevato. Gli ultimi 6 km potrebbero essere un po' troppo duri per lui, che comunque in passato ha dimostrato di saper tenere anche su salite molto arcigne. Il principale dubbio è però legato proprio a questo: per quanto sia un corridore che regge molto bene in salita, negli ultimi km della salita di Le Chalmieu, abbastanza simili per pendenze a quelli del Puy, ha pagato moltissimo, sebbene al termine di una tappa estenuante. Potrebbe voler dire tutto o niente, proprio perchè le condizioni saranno diverse.
POSSIBILITA' DI VITTORIA: 35%

ALBERTO CONTADOR

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E' sicuramente il rivale più accreditato di Evans, anzi, a detta di molti, è lui il vero favorito a questo punto del Tour. In salita è stato un po' altalenante, non sempre straordinario. Tuttavia, è più scalatore dell'australiano, e sulla salita secca offre più garanzie. A lui basta staccare Evans anche di poco, anche nell'ultimo km. Con lo scatto che ha lui, forse il migliore di questo Tour, potrebbe dare all'australiano quanto basta per vincere il Tour anche in poche centinaia di metri. In più, va considerata l'ipotesi degli abbuoni: gli 8'' che vanno al terzo gli sarebbero sufficienti per vincere la Grande Boucle.
Il problema vero per lui è che tutti lo aspettano, ed Evans marcherà principalmente lui. Proprio per questo potrebbe risultare difficile staccarlo, e in tal caso dovrebbe giocarsi tutte le sue carte in poche centinaia di metri. Inoltre, talvolta Contador è portato ad esagerare con le sparate, il che può provocare una perdita di brillantezza alla lunga. Altre volte aspetta troppo, forse riponendo fin troppa fiducia nel suo cambio di passo. Insomma, per molti è il favorito, ma non ci sentiamo di dargli più possibilità dell'attuale maglia gialla.
POSSIBILITA': 35%

ANDY SCHLECK

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Per lui il distacco inizia ad essere più pesante, 1'25''. Non possiamo però escluderlo dai favoriti, perchè la classe è quella del grande campione, e il numero gli può sempre scappare. E' stato forse il più regolare di tutti fino a questo momento in salita, ma la cosa potrebbe non essere necessariamente un vantaggio in vista del Puy. Per recuperare il minuto e 25 di svantaggio, infatti, serve un numero, e lui finora non ne ha fatti, esattamente come non è mai crollato.
Teniamo conto però del fattore abbuoni, sempre importante in casi del genere: con i 20'' che vanno al vincitore di tappa, il suo margine calerebbe a 1'05'', e su una salita come il Puy 65'' sono, se non facili, quanto meno non impossibili da rifilare. Non ha però abbastanza ritardo da essere lasciato andare, qualora scattasse secco, e questo potrebbe essere un problema per un atleta non dotato di un cambio di passo fulminante. Dalla sua ha la capacità di tenere un'andatura elevata in salita anche per diversi km, e quella di superare molto bene salite con pendenze molto aspre, come accadde lo scorso anno sullo Zoncolan, quando staccò molti scalatori puri, oltre ad una squadra straordinaria, in cui Frank Schleck e Sastre potrebbero sacrificarsi alla sua causa.
POSSIBILITA': 10%

ANDREAS KLODEN

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E' sicuramente il meno favorito di tutti, e onestamente è difficile pensare che possa vincere il Tour. Finora si è sempre staccato dai migliori quando si è accesa la vera battaglia, ed è molto difficile che la musica possa cambiare proprio ora. Il distacco, 1'40'', è piuttosto pesante, e al tempo stesso è il meno scalatore di tutti. Lo consideriamo in ottica vittoria finale perchè essendo poco marcato potrebbe provare ad anticipare tutti, e allora chissà cosa potrebbe accadere. La sensazione è che correrà in appoggio a Contador, che ha, lui sì, grosse chances di vincere la Grande Boucle 2008. Al contempo, è dotato di grande esperienza, e, sapendosi gestire molto bene in genere, potrebbe recuperare qualcosa nei confronti di chi ha davanti, qualora qualcuno dovesse cedere.
Un ulteriore problema è rappresentato dalle pendenze degli ultimi 6 km del Puy, decisamente troppo ripide per lui, che già a Le Chalmieu e al Lac d'Aumar pagò i km finali, i più difficili. Le sue speranze possono essere legate solamente a qualche sviluppo di corsa inatteso, comunque non impossibile data la situazione di classifica molto incerta.
POSSIBILITA': 5%

ALEJANDRO VALVERDE

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E' senz'altro il più quotato dopo i primi 2 della classifica. Il distacco è però molto pesante, 1'47'', perciò è inevitabile considerarlo il terzo favorito. Mentre il podio dovrebbe essere raggiungibile con relativa facilità, altrettanto non si può dire per la maglia gialla. Per arrivarci, servirebbe una prestazione mostruosa, oppure una mezza crisi di Evans e Contador. Più facile la prima della seconda, visto che, se Evans e Contador difficilmente si pianteranno dopo una tappa non lunghissima e con una sola salita prima dell'arrivo, è anche vero che finora Valverde è stato l'unico capace di fare una vera differenza in salita, e di infliggere distacchi importanti a tutti.
Il murciano è colui che può provare a fare l'impresa sull'ultima salita, senz'altro più di Schleck e Kloden. Tutti però lo terranno d'occhio, proprio perchè nessuno dubita di un suo attacco. E' il favorito per la vittoria di tappa secondo i bookmakers, e i 20'' di abbuono potrebbero fargli molto comodo. Tuttavia resterebbero ancora 87'', da rifilare tutti sulla strada. Non lo diamo per semi-spacciato, come fatto con Schleck e Kloden, ma di certo è molto, molto difficile anche per lui.
POSSIBILITA': 15%
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Re: 19° Tappa: Le Puy en Velay - Puy de Dome

Messaggio da emmea90 »

Duemilaottocentosessantadue kilometri percorsi sin ora, duemilaottocentosessantadue di fatica, di sofferenza,di passione, di lacrime, di sudore, di cotte e di scatti, di giornate storte e di imprese. Quasi tremila kilometri che hanno indubbiamente caratterizzato il Tour, delimitato i limiti e le qualità dei corridori, che hanno escluso prima o dopo, uno dopo l'altro alcuni dei più papabili candidati alla vittoria finale, che hanno emesso sentenze quasi irreversibili per molti corridori, ma che ancora non hanno assegnato la Grand Boucle; ed ecco come 14 kilometri di salita, possono rivelarsi più importanti, più decisivi di duemilaottocentosessantadue kilometri di pressione, di rifornimenti, di comunicazione con le ammiraglie, di scatti, di strategie, di tattiche,di ventagli, di gregariato. Possibile? Possibilissimo se quei 14 kilometri sono i kilometri del Puy de Dome, se in 1'47" ci sono cinque uomini, se chi deve rischiare il tutto per tutto è Alejandro Valverde, se chi si deve difendere è Cadel Evans, se c'è un Contador che sarà sicuramente ancora indeciso sulla strategia di corsa, se il più motivato è Andreas Kloden, se c'è un regolarissimo Andy Schleck, mai in luce come gli altri in questo Tour, ma sempre pronto all'esplosione. Oggi vogliamo vedere spettacolo, oggi possiamo vedere spettacolo.

Nei primi km sono i Silence a portarsi stancamente e svogliatamente al comando, senza spendere la seppur minima energia in più rispetto a chi è nella pancia del gruppo. Dopo soli 4 si accende subito la bagarre, ed è Vladimir Gusev a scattare.

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L'allungo del russo piace ben poco ai Silence che non vogliono permettere all'Astana di sottrasi ai propri compiti. E' quindi VanSummeren a piazzarsi in testa per quei 400-500 m necessari a chiudere il buco su Gusev, che ,resosi conto della situazione, non ha voluto neppure insistere più di tanto. Dopo circa 1 km di tranquillità si registra un nuovo scatto in gruppo: quello di Pierrick Fedrigo

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Al suo inseguimento si fiondano Caucchioli, Bichot e Casar, e dopo qualche centinaio di metri sopraggiungono anche Moreau, Bruseghin, Kohl e Brajkovic (che i Silence lasciano scappare). La fuga sembra partita col piede giusto e sullo scollinamento del Vernassal Kohl, transitato su Moreau e Bruseghin, passa 1'41" prima del gruppo. In discesa raddoppiano il margine e al centesimo km di corsa il loro vantaggio raggiunge i 4'20" abbondanti. In gruppo intanto si iniziano ad avvertire i primi ,inconfondibili, segnali di tensione. Tutti i primi cinque della generale sono là davanti, prendono qualche folata di vento di troppo, ma non possono rischiare nulla, né un ventaglio, né una caduta, che ne comprometterebbe la prestazione sul Puy de Dome. Nei 50 km successivi succede ancora ben poco, il vantaggio dei fuggitivi si attesta sempre sui 4', ma ora siamo ai piedi del Col de Ceyssat, non certo un' erta impossibile, ma è qui che le squadre potrebbero frazionarsi, e sul Puy la squadra serve eccome. L'ascesa viene presa a tutta da Voigt e Cobo, e nelle retrovie di un gruppo ,finora, compatto qualche bicicletta comincia ad oscillare

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Soprattutto nei primi 5,duri, kilometri l'andatura dei due si rivela fatale per molti gregari e ciclisti meno forti in salita e il gruppo si riduce ad un centinaio di unità, mentre il vantaggio dei battistrada ammonta ora a 3'31". Ma ai meno sei accade l'inaspettabile, sempre seduto, senza alzarsi sui pedali esce dal gruppo un Astana, non è un gregario, non è un Leipheimer in cerca di rivalsa, è un leader: è Andreas Kloden!



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Quarto in generale, sul Puy le pendenze finali non gli danno speranza. Andreas anticipa allora tutti, e parte sul Ceyssat. In gruppo non sanno cosa fare, si guardano, sono sorpresi, smarriti, si chiedono se lo scatto di Kloden sia un allungo da gregario per favorire l'avanzata di Contador sul Puy o se Andreas ,da vecchio volpone esperto qual'è, voglia far saltare il banco, piazzare tutti lì, a guardarsi ,appunto, a chiedersi ancora perché e con che motivazioni sia scattato. Gli si accodano immediatamente, e con una repentina accellerata, anche Gerdemann e Piepoli (che forse già premeditava lo scatto sul Ceyssat, dato il lavoro di Cobo), entrambi a caccia di secondi, minuti preziosissimi per scavalcare la concorrenza in ottica generale. Subito, dal gruppo di testa, si blocca Brajkovic attendendo il recupero del tedescone, che pronto arriva a 3 km dallo scollinamento, quando i battistrada guadagnano 2'02"" su Kloden, Brajkovic, Piepoli e Gerdemann e 2'21" sul gruppo maglia gialla. Brajkovic ,intanto, dà tutto ciò che ha, si spompa letteralmente negli ultimi 3 km di scalata, tanto da sfilarsi in vista dello scollinamento. Ma il suo lavoro si rivela preziossimo. Allo scollinamento, sempre Kohl su Moreau, i battistrada guadagnano 1'17" su Kloden, Piepoli e Gerdemann e 2'01" sul gruppo. Ora però signori si apra il sipario, sullo sfondo si staglia già imponente e minaccioso: il Puy de Dome.

TO BE CONTINUED...
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Re: 19° Tappa: Le Puy en Velay - Puy de Dome

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La discesa del Ceyssat non provoca grandi sconvolgimenti, e il drappello di Moreau può contare anche su 1'11'' su Piepoli, Kloden e Gerdemann, mentre il gruppo maglia gialla insegue a 1'54''. 43'' è quindi il tesoretto messo da parte da Kloden in vista del Puy de Dome, salita non adatta alle sue caratteristiche, e che proprio per questo ha deciso di anticipare. Se sarà una tattica azzeccata lo scopriremo solo più tardi, ma ora è il momento della verità, quello che gli appassionati attendevano sin dal Grand Départ di Le Mans, che ora, con questa classifica, così corta, assume un valore non solo romantico, non è semplicemente il ritorno del Tour de France su una montagna che ha fatto la sua storia. Qui si decide il Tour de France, per la nostalgia degli appassionati di lunga data, ancora memori delle grandi battaglie che su questa salita hanno avuto luogo fino agli anni '80, non c'è spazio. Oggi è la giornata decisiva, dentro o fuori. Tutti ci proveranno, chi ad attaccare, chi a difendersi. Saranno 14 km come se ne sono vissuti pochi nella storia del Tour, un leader che in qualche modo, pur senza mai brillare, con le unghie e con i denti è riuscito ad essere al comando prima della tappa decisiva, quattro squali pronti a divorare la preda non appena sentiranno l'odore del sangue, da intendersi come un pur minimo segnale di cedimento. E' il momento della verità, è il momento del Puy de Dome.
I primi 2 km, poco più di un falsopiano, vedono un inseguimento tra i tre gruppi, con gli uomini al comando che con una collaborazione perfetta riescono a tenere, a 12 km dal traguardo, 1'08'' sui tre inseguitori, mentre il gruppo, tirato da Dario David Cioni, ha ridotto a 1'48''. La salita si fa leggermente più dura nel 3° km, ed è qui che Christophe Moreau piazza la prima trenata nel gruppetto di testa. Caucchioli è bravo a prendere subito la ruota del francese, imitato prontamente da Kohl. Con un po' di difficoltà si accodano anche Fédrigo e Casar, mentre Bichot e, sorprendentemente, Marzio Bruseghin, non hanno la forza di recuperare. Nel gruppo maglia gialla prende in mano la situazione la Caisse d'Epargne di Valverde, che schiera al comando Pereiro, che si produce in una formidabile accelerazione in vista del cartello dei 10 km all'arrivo. L'accelerazione sgretola il gruppo, e solo una ventina di corridori sono capaci di accodarsi, tra cui sostanzialmente tutti gli uomini di alta classifica, più i loro migliori gregari, Popovych e Leipheimer su tutti. La trenata di Pereiro consente al gruppo di recuperare un po', e ai 10 dal termine Moreau, Kohl, Casar e Caucchioli guadagnano 6'' su Fédrigo, appena staccatosi, 12'' su Bruseghin, 16'' su Bichot, anch'egli appena staccatosi dal corridore della Lampre. Piepoli, Kloden e Gerdemann rimontano secondi su secondi agli uomini al comando, e sono sufficienti 2 km di salita vera, dai -12 ai -10, per ridurre il distacco a 33''. Il gruppo, con Pereiro sempre in testa, non riesce ad andare più forte del terzetto di uomini di classifica davanti a loro, anzi scivola a 51'' da loro, pagando 1'24''. Pereiro continua a scandire un ritmo elevato ma non estremo, ed evidentemente non sufficiente per Carlos Sastre, che si produce in una violentissima accelerazione a 9 km e 700 metri dalla conclusione.

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Il più deciso nel fiondarsi alla ruota dello spagnolo è Soler, e ai due si unisce dopo un centinaio di metri anche Denis Menchov. Valverde e Schleck, i più attesi all'attacco oggi, per il momento aspettano, ma lo scatto di Sastre sembra volto proprio a provocare un aumento dell'andatura in gruppo. Valverde è ben lieto di darlo, dicendo a Karpets di passare al comando. Il russo, straordinario in questo Tour de France in appoggio al suo capitano, si mette in testa, e percorre 1500 metri ad andatura assolutamente folle, facendo accendere definitivamente la corsa.

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Il russo va a riprendere Sastre, Menchov e Soler, oltre a Bichot e Bruseghin, lasciati lì dal gruppo di testa. Solo Valverde, Andy Schleck, Frank Schleck, Contador, Evans e Gomez Marchante riescono a tenere la ruota di Karpets, oltre ai tre appena raggiunti dal russo. E' con questa situazione che si arriva a 8 km dalla conclusione, alla fine del primo tratto duro di salita: Piepoli, Kloden e Gerdemann, sempre assieme, hanno raggiunto il quintetto di testa, di cui restano ora solamente Moreau e Kohl. Caucchioli, Fédrigo e Casar pagano 9'', mentre il drappello tirato sempre da Karpets viaggia con 35'' di distacco. I 2 km successivi tornano ad essere sostanzialmente in falsopiano, ma anche qui l'apporto di Karpets è fenomenale. Sfruttando le sue qualità da cronoman, il russo tiene un ritmo indiavolato, riuscendo a ridurre il distacco da Piepoli, Kloden e Gerdemann a 21''. Alle spalle di Karpets, Valverde, Contador, Evans, Gomez Marchante, Andy Schleck, Frank Schleck, Sastre, Menchov, Brusehin, Bichot, Fédrigo, Caucchioli e Casar, gli ultimi cinque raccolti dall'ex gruppo di testa, e Soler, troviamo, a 40'' dalla vetta, Dekker, Sanchez, Cunego e Danielson, che non sono stati capaci di tenere le ruote dei migliori sulla violenta trenata di Karpets.
Si arriva così agli ultimi 6 km, che potrebbero rivoluzionare la classifica del Tour de France. Il primo è il più umano, l'ultimo leggermente meno "estremo" degli altri, di fatto sono 6000 metri in apnea. Non appena la strada torna a salire con decisione sotto le ruote dei corridori, Sastre si produce in un'altra progressione, stavolta dalla testa del gruppo, con a ruota Frank Schleck. Burseghin, Bichot, Casar, Caucchioli e Fédrigo non provano nemmeno a reagire, mentre Karpets si fa da parte. Menchov e Soler fanno fatica a replicare nuovamente a Sastre, e perdono metri. Tra i migliori restano Sastre, i fratelli Schleck, Evans, Valverde, Gomez Marchante e Contador. Il primo però si fa da parte dopo la seconda trenata, e lascia spazio al fratello Frank, che parte con un'azione di forza da far impallidire le due di Sastre messe assieme.

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L'accelerazione del fortissimo lussemburghese è micidiale, e alla sua ruota rimanono il fratello Andy, Contador e Valverde, mentre paga qualcosa la maglia gialla Evans, da sempre poco propenso ai cambi di ritmo drastici, assieme a Gomez Marchante, che sembra essere un po' in riserva. La trenata di Frank si esaurisce di fatto quando vengono ripresi Piepoli, Kloden e Gerdemann, facendo sì che siano ora 7 gli uomini al comando. I 7 restano un istante a contarsi, a controllare la posizione degli altri. A rompere nuovamente gli indugi è poi Alejandro Valverde, l'uomo atteso da tutti all'attacco.

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Il primo a provare a tenere la ruota di Valverde è Leonardo Piepoli, seguito da Andy Schleck e Contador nell'ordine. Il pugliese però non ha la gamba dei giorni migliori, e deve farsi da parte. Andy e Contador sono sul punto di chiudere sul murciano, quando quest'ultimo riparte, con un'altra tremenda accelerazione. Schleck resta seduto sul sellino, senza nemmeno provare a replicare. Contador ci prova invece, ma dopo neanche 100 metri realizza che è meglio sedersi. Valverde si invola verso il Puy de Dome, solo al comando della corsa, quando mancano ancora 4 km e mezzo. Contador sembra indeciso sul da farsi, e rientra su di lui Andy Schleck, seguito poi dal fratello Frank, da Piepoli, da Gerdemann e da Kloden. Da dietro rinviene un eccellente Carlos Sastre, che torna su questi corridori, e va anche in testa a scandire il ritmo. A 4 km dall'arrivo Valverde è solo al comando, con 15'' su Sastre, i fratelli Schleck, Piepoli, Gerdemann e Kloden. Evans, assieme a Gomez Marchante, è a 27''. In questo momento, Contador è leader della classifica generale del Tour de France. La comunicazione arriva allo spagnolo, che parte con un attacco deciso poco dopo lo striscione dei -4 al traguardo.

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Sastre risponde subito, così come Gerdemann, Piepoli e Kloden. Non ci riescono invece i fratelli Schleck, con Andy che sembra accusare un attimo di difficoltà. Sastre si volta, parla all'auricolare, probabilmente chiede se può andare avanti o deve aspettare il capitano. L'ordine è di proseguire, perchè con Andy c'è già il fratello, e Sastre sta troppo bene per essere lasciato indietro. Intanto davanti Valverde sale a tutta, vola nella fornace del Puy, 37° a valle, 34° in vetta. Il clima è torrido, ma l'Embatido continua da solo, continua a guadagnare. Quando mancano 3000 metri alla conclusione, Valverde guadagna già qualcosa come 32'' su Sastre, Gerdemann, Piepoli, Kloden e Contador. Sastre, libero di fare la sua corsa, si mette in testa al quintetto a fare l'andatura, e il suo passo miete una vittima un po' sorprendente, Leonardo Piepoli. Il Trullo Volante, splendido sulle Alpi, oggi sembra aver perduto smalto, e perde contatto dagli altri. Evans intanto, a 3 km dalla conclusione, è a 52'' da Valverde. Mentre Valverde davanti continua con una specie di cronoscalata individuale, dietro sono quindi in 4 ad inseguire, Sastre, Contador, Kloden e Gerdemann. E' ora il tedesco della Astana a passare in testa per scandire il ritmo, ma a poco più di 2 km dalla cima del Puy, nella sorpresa generale, è Linus Gerdemann a scattare. Contador gli prende la ruota, mentre Sastre e Kloden non ce la fanno.

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Il tedesco però insiste nella sua progressione, e proprio in vista dello striscione dei -2 alla conclusione lascia sul posto Contador. Sullo spagnolo rinvengono anche Sastre e Kloden. La situazione, a 2 km dalla conclusione, vede Valverde solo al comando, inseguito da Gerdemann, che paga 49''. Contador, Kloden e Sastre sono a 55'', Piepoli a 1'01''. Dietro di loro ci sono Gomez Marchante, Evans, un rientrante Dekker, e i fratelli Schleck, a 1'17''. In questo momento Contador è leader della generale, con 15'' di vantaggio su Evans, 45'' su Valverde, 1'33'' su Kloden, 1'40'' su Andy Schleck. Valverde, sapendo di poter contare sull'abbuono di 20'', prova almeno ad andarsi a prendere la 2a posizione, a discapito di Cadel Evans, e continua con un ritmo indiavolato, che gli permette di guadagnare ulteriore terreno su chi lo insegue. Gerdemann continua a stupire, e riesce a mettere sempre più metri tra sè e i tre inseguitori. A 1 km e mezzo dall'arrivo, evade dal gruppo maglia gialla Gomez Marchante, con uno scatto secco.

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Evans e Dekker provano a seguirlo, ma il cambio di ritmo è troppo brusco per le loro caratteristiche da passisti-scalatori. Lo spagnolo era forse l'ultimo treno buono per Evans per provare a riprendere in mano il Tour de France, ma se ne sta andando, esattamente come davanti se ne va Valverde, che ora sogna addirittura in giallo. In netta difficoltà è invece Andy Schleck, che patisce la pur minima accelerazione della maglia gialla e di Dekker, e si stacca anche da questo drappello. Con lui resta il fratello Frank, che avrebbe certamente le gambe per restare quanto meno con l'australiano e l'olandese, ma che deve restare al fianco del fratello, per evitare che crolli definitivamente. All'ultimo km, il murciano ha 1'05'' su Gerdemann, e addirittura 1'16'' su Contador, un sorprendente Kloden e Sastre. Piepoli, in difficoltà, paga 1'27'', mentre alle sue spalle Gomez Marchante è a 1'33''. Evans e Dekker pagano 1'40'', i fratelli Schleck 1'49''. La situazione, a 1000 metri da quella che di fatto è la vera conclusione del Tour de France, a meno di incidenti nell'ultima tappa, è la seguente: Contador maglia gialla, con 21'' su Valverde, che però vincerà la tappa, e avrà 20'' di abbuono. Evans è 17'' dietro il madrileno, Kloden resta a 1'33'', mentre Andy Schleck ora è addirittura a 1'51''. Il Tour si decide all'ultimo km del Puy de Dome, al termine di una tappa palpitante, come non se ne vivevano da tempo immemore. Gli ultimi 1000 metri assegneranno la Grande Boucle 2008, Alejandro Valverde sente profumo di impresa da leggenda, Alberto Contador di meravigliosa doppietta. Il murciano davanti compie una volata di 500 metri, sempre sui pedali, sempre mani basse sul manubrio, sempre a tutta, la lingua fuori, piegato, ma mulinando con le gambe un rapporto spaccagambe, che non gli impedisce però di mantenere una buona frequenza. Dietro di lui, Gerdemann sta offrendo la prova più convincente della sua carriera, quella che potrebbe essere davvero la consacrazione. Contador invece sale agile, e a 600 metri dall'arrivo piazza un'accelerazione, mettendosi in testa al terzetto. Valverde e Contador corrono una specie di inseguimento, nel quale però bisogna tener conto degli abbuoni. Il murciano vola intanto sulla linea d'arrivo, ha ancora la forza di accelerare, sente che può vincere il Tour e smentire tutti quelli che lo volevano adatto solo a corse di un giorno. Valverde vince sul Puy de Dome, e in attesa di sapere se in allegato c'è anche la maglia gialla, è già molto.

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Dietro di lui arriva Linus Gerdemann, anch'egli autore di una volata lunghissima, che gli consente di giungere 2° a 1'18'' dall'Embatido. Dietro, ecco Alberto Contador, con a ruota Carlos Sastre e Andreas Kloden. Se il madrileno riuscirà a vincere la volata per il 3° posto, il ritardo limite per vestire la maglia gialla sarà 1'27''. Altrimenti 1'19'', che però è già passato. Il cronometro scorre, passano i secondi, 1'20''... 21''... 22''... Sastre, non avendo nemmeno in ballo il patriottismo, non si fa problemi a fare la volata, nonostante non sia esattamente la sua specialità. Kloden sta già facendo un miracolo a restare in scia ai due spagnoli, perciò nemmeno prova a disputare lo sprint. Contador, teoricamente più veloce di Sastre, ha le gambe imballate dall'interminabile volata, ed ecco che allora il connazionale della CSC prima lo affianca, poi mette la sua ruota davanti a quella dello spagnolo. Contador nemmeno prova a risuperarlo, anche perchè ormai è inutile. Il minuto e 27 è già passato, Valverde, a meno di improbabili miracoli di Evans nell'ultimo km, è la nuova maglia gialla. Sastre chiude 3° a 1'38'', precedendo Contador e Kloden nell'ordine, che vengono accreditati del suo stesso tempo. Alle loro spalle, 6° a 1'48'', ecco un comunque straordinario Leonardo Piepoli, alla miglior corsa a tappe in carriera, alla veneranda età di 37 anni. 7° è Gomez Marchante, che chiude 10'' dopo il compagno di squadra. Ed ecco quindi giungere l'ormai ex maglia gialla, Cadel Evans, che prova inutilmente la volata, per altro perdendola, contro Thomas Dekker. L'olandese chiude 8°, l'australiano 9°, entrambi a 2'09'' dal vincitore. 10° e 11° rispettivamente Andy e Frank Schleck, staccati di 2'22''. Il Tour parla spagnolo. A meno di catastrofi dell'ultimo giorno, a scrivere il suo nome sull'albo d'oro della corsa più importante del mondo, sarà Alejandro Valverde.
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Re: 19° Tappa: Le Puy en Velay - Puy de Dome

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CLASSIFICA DI TAPPA
1° Alejandro VALVERDE
2° Linus GERDEMANN +1’18’’
3° Carlos SASTRE +1’39’’
4° Alberto CONTADOR +1’39’’
5° Andreas KLODEN +1’39’’
6° Leonardo PIEPOLI +1’48’’
7° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +1’58’’
8° Thomas DEKKER +2’09’’
9° Cadel EVANS +2’09’’
10° Andy SCHLECK +2’22’’

Frank SCHLECK +2’22’’
Mauricio SOLER +2’38’’
Samuel SANCHEZ +3’12’’
Tom DANIELSON +3’26’’
Denis MENCHOV +3’45’’
Damiano CUNEGO +3’45’’

CLASSIFICA GENERALE
1° Alejandro VALVERDE
2° Alberto CONTADOR +19’’
3° Cadel EVANS +42’’
4° Andreas KLODEN +1’52’’
5° Andy SCHLECK +2’20’’
6° Thomas DEKKER +5’11’’
7° Leonardo PIEPOLI +6’02’’
8° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +6’48’’
9° Frank SCHLECK +8’27’’
10° Linus GERDEMANN +8’28’’
11° Carlos SASTRE +9’10’’
12° Samuel SANCHEZ +10’39’’
13° Mauricio SOLER +10’40’’
14° Damiano CUNEGO +11’48’’
15° Denis MENCHOV +12’32’’
16° Tom DANIELSON +12’41’’
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Re: 19° Tappa: Le Puy en Velay - Puy de Dome

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CLASSIFICA SCALATORI
1°Leonardo PIEPOLI 255 pt.
2° Alejandro VALVERDE 167 pt.
3° Alberto CONTADOR 137 pt.
4° Bernhard KOHL 134 pt.
5° Cadel EVANS 122 pt
6° Andy SCHLECK 110 pt.
7° Christophe MOREAU 100 pt.
8° Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 97 pt.
9° Frank SCHLECK 73 pt.
10° Mauricio SOLER 62 pt.

CLASSIFICA A PUNTI
1° Alejandro VALVERDE 115 pt.
2° Daniele BENNATI 107 pt.
3° Leonardo PIEPOLI 95 pt.
4° Thor HUSHOVD 88 pt.
5° Cadel EVANS 81 pt.
6° Samuel SANCHEZ 80 pt.
7° Alberto CONTADOR 78 pt.
8° Oscar FREIRE 68 pt.
9° Andy SCHLECK 66 pt.
10° Damiano CUNEGO 65 pt.

Robbie McEWEN 63 pt.
Erik ZABEL 58 pt.
Danilo NAPOLITANO 58 pt
Frank SCHLECK 52 pt.
Robert HUNTER 44 pt.
Josè Angel GOMEZ MARCHANTE 42 pt.
Thomas DEKKER 39 pt.
Alexandre USOV 38 pt.
Mauricio SOLER 33 pt.

CLASSIFICA GIOVANI
1° Andy SCHLECK
2° Thomas DEKKER +2’49’’
3° Linus GERDEMANN +6’08''
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