2° Tappa: Poitiers - Limoges

Il percorso della seconda edizione, partita da Nantes e che vide trionfare Cadel Evans

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2° Tappa: Poitiers - Limoges

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2a TAPPA: POITIERS - LIMOGES

Il Tour riparte da dove si era fermato ventiquattro ore fa, dalla città delle celebri battaglie tra Carlo Magno e i saraceni e tra Principe Nero e Giovanni II, alla volta di Limoges, città di Renoir e Carnot, per un'interessante tappa dal finale nervoso. Nella prima parte di tappa, il principale motivo di interesse sarà costituito dai tentativi fuga, certamente numerosi. Proprio questi attacchi potrebbero negare ai velocisti la possibilità di conquistare punti per la maglia verde al traguardo volante di Montmorillon, dopo 48 km. Ai chilometri 93 e 98 i corridori troveranno gli unici, semplicissimi GPM di giornata, entrambi di 4a categoria: la Cote de Sissac (217 m), 1 km al 3,4%, e la Cote de Bellac (240 m), 1,5 km al 4,6%. Il finale presenta ancora una serie di saliscendi, che appesantiranno le gambe degli sprinter. Il compito di questi ultimi sarà reso ancor più arduo dall'atipicità dell'arrivo. Il traguardo è infatti posto al termine di una salitella di 1000 metri, ma particolarmente ripida, ma che sale costantemente al 3-4%. Per questa ragione, non partiranno con i favori del pronostico i velocisti puri, bensì quelli in grado di tenere bene su strappi di questo genere. Sarà tuttavia possibile anche la riuscita di un tentativo nel finale, sia da parte di qualche passista, sia di qualche "vallonaro". Il profilo estremamente nervoso della tappa non esclude comunque a priori il successo di una fuga a lunga gittata.

GPM: Cote de Sissac (4a categoria, 217 m, 1 km al 3,4%, km 93); Cote de Bellac (4a categoria, 240 m, 1,5 km al 4,6%, km 98)
TRAGUARDI VOLANTI: Montmorillon (km 48)


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Re: 2° Tappa: Poitiers - Limoges

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2a TAPPA: POITIERS - LIMOGES 142 km

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Dopo la caotica volata di ieri a Poitiers, con successo di un ottimo sprinter quale Steegmans, ma un sorprendente secondo posto per un outsider come Koldo Fernandez, il Tour de France riparte dalla medesima città del Poitou-Charentes. Si riprende con Cancellara ancora in maglia gialla, e lo svizzero, in virtù dell'assenza di abbuoni, dovuta all'esigenza di garantire maggiore spettacolo in salita, anche oggi si aspetta di mantenere con relativo agio il simbolo del primato. Per quanto riguarda il successo di tappa, la partita appare aperta sia alle fughe, sia alle sparate da parte di qualche finisseur, sia ai velocisti con maggior tenuta su salitelle brevi e non particolarmente ripide come quella su cui oggi è posto il traguardo.
Data la frazione estremamente breve, il via viene dato più tardi del solito, alle ore 14. Il chilometraggio ridotto stimola però sin dalle battute iniziali la combattività, ed è El Fares il primo a scattare, dopo neppure 2 km di gara.

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Solamente Terpstra prova ad accodarsi a Julien, ma i due guadagnano al massimo un centinaio di metri. Il plotone chiude subito su di loro, sotto l'impulso della Française de Jeux e BBox - Bouygues Télécom, rimaste fuori dal tentativo, dopo che anche ieri la fuga non le aveva viste protagoniste. Riacciuffati i due attaccanti, è proprio un uomo della BBox, Mathieu Sprick, a tentare di andare in avanscoperta.

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E' questa volta Calzati il primo ad accodarsi, e i due guadagnano quasi subito una decina di secondi sul gruppo. Anche questa volta, però, troppe squadre e troppi corridori vogliono tentare la fortuna da lontano, e l'avventura di Sprick e Calzati finisce di fatto prima ancora di essere iniziata. Il gruppo procede ancora compatto, ad andatura ora piuttosto contenuta data l'assenza di uomini da inseguire, per qualche chilometro, ma è ancora la BBox, segnatamente con Pierrick Fédrigo, ad accendere la miccia.

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Il primo a credere nell'attacco di Fédrigo è Daniele Righi, alfiere di una Lampre arrivata al Tour con ambizioni sia di classifica sia di giornata non ben precisate. E' quindi Le Mevel (Française de Jeux) ad unirsi ai due, seguito a poca distanza da Niki Terpstra (Team Milram), Julien El Fares (Cofidis) e Koos Morenhout (Rabobank). I sei si compattano rapidamente, e questa volta il plotone non sembra avere alcuna intenzione di chiudere su di loro. Il margine del drappello di coraggiosi, evasi dopo 13 km, cresce subito rapidamente, fino a toccare il minuto dopo 25 km di corsa, a 117 dalla linea bianca. In una tappa così breve, il plotone deve stare attento a sottovalutare i tentativi di fuga, complice il profilo estremamente nervoso della tappa. Lo sa bene la VacanSoleil di Baden Cooke, che, pur senza imporre un ritmo esageratamente elevato, cerca di mantenere sotto controllo il divario. Assieme alla VacanSolei, naturalmente, gli uomini della maglia gialla, in particolare Voigt, O'Grady e Kroon.
Dopo 48 km di corsa, a Montmorillon, per il primo e unico traguardo volante di giornata, il vantaggio dei sei è aumentato ancora, ma moderatamente, arrivando a 1'58''. Il traguardo volante, senza che venga disputata alcuna volata, va a El Fares, davanti a Righi e Morenhout. I sei devono fare i conti con la mezza zavorra rappresentata proprio da quest'ultimo, uomo Rabobank, e quindi intenzionato a favorire, in ottica successo di tappa, la volata di Freire o una sparata nel finale di Flecha. Morenhout, infatti, smette di collaborare in corrispondenza del rifornimento di metà percorso, al 71° chilometro, quando RadioTour segnala che i sei hanno acquisito un vantaggio di 3'03''. Non molto, ma abbastanza perché dall'ammiraglia arrivi l'ordine di non supportare più la fuga. I cinque sembrano comunque cavarsela bene, anche perché dietro, come accaduto ieri, nessuno sembra voler seriamente prendere in mano le operazioni, con in testa singoli elementi di squadre diverse, che tirano senza troppa convinzione. Quando, ai piedi della prima salitella di giornata, o meglio della prima classificata come GPM, la Cote de Sissac (217 m), 1 km al 3,4%, il margine dei cinque è cronometrato in 3'36'', con ancora 50 km da percorrere, l'impresa sembra diventare davvero possibile, in considerazione del particolare profilo del percorso.
Proprio sulla Cote de Sissac, però, si schiera in testa a tutta Xavier Florencio.

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Lo spagnolo impone un ritmo elevatissimo, che lancia di fatto la rincorsa del gruppo. Naturalmente, la facilità della salita non consente all'uomo Cervélo di distanziare alcun velocista, ma l'incremento di velocità è decisamente notevole, e basta 1 km per recuperare 16'' ai battistrada, e portare il distacco, sul Gran Premio della Montagna, a 3'20''. Il GPM viene intanto conquistato da Morenhout, che anticipa allo sprint Fédrigo e Le Mével. Cinque chilometri dopo, sulla Cote de Bellac, ascesa di 1500 metri al 4,6%, è ancora Florencio ad imprimere un ritmo elevatissimo, riducendo il divario a 2'57'' con ancora 44 km da percorrere. Davanti, è El Fares a transitare per primo, ma a Morenhout basta il 2° posto, davanti a Fédrigo, per garantirsi il privilegio di vestire la maglia a pois nella tappa di domani, mantenendo il simbolo del primato nella classifica scalatori in casa Rabobank. Dopo le salitelle, il gruppo è ormai lanciato a tutta, e il vantaggio del drappello di testa si scioglie come neve al sole, sotto l'impulso delle squadre dei velocisti, in particolare Cervélo, Liquigas e QuickStep. A 30 km dall'arrivo il vantaggio è di 1'55'', a 25 di 1'23'' a 20 di 46'', a 15 di 11''. Le Mevel prova un colpo di spugna poco dopo il cartello del -15 all'arrivo, ma Morenhout fa buona guarda, chiudendo subito su di lui. Ancora 500 metri, e il ricongiungimento è cosa fatta.
Il finale, come ieri, vede un brulicare di squadre che tentano di portare i loro capitani nelle posizioni migliori. La Saxo porta al comando Voigt, seguito a poca distanza da Arvesen, Cancellara e Kroon, potenzialmente tutti e tre adatti ad un finale come quello odierno. La Liquigas fa il ritmo con Kuschynski e Willems, un instancabile Morenhout, Posthuma e Langeveld rappresentano la Rabobank, Dumoulin conduce una fila di Cofidis. Anche i Katusha e i Cervélo portano davanti blocchi di uomini, mentre la Astana, per non rischiare, conduce davanti i suoi. Valverde guadagna posizioni in gruppo, meditando forse lo sprint, si va formando il classico treno Columbia, altri sprinter, come Van Avermaet e Freire, tentano di accodarsi a qualche treno. Il ritmo è tale da impedire a chiunque di scattare. O meglio quasi a chiunque, perché a 1700 metri dalla conclusione è Martijn Maaskant a provare la sparata per anticipare tutti.

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Il cambio di ritmo dell'olandese è notevole, e gli consente di guadagnare subito una cinquantina di metri. Dietro, però, è partito il treno Cervélo, con Gustov che ha lasciato il posto a Pauwels, che, a sua volta, lascia spazio a Rollin ai 1500 metri dal traguardo. Alla sua ruota Lancaster e Haussler, mentre Hushovd tenta di non perdere la ruota del compagno di squadra, che Freire sta tentando di soffiargli. Provano a rispondere a Maaskant Frohlinger e Iglinsky, anche se il primo non collaborerebbe certamente, avendo dietro un Ciolek che si sta portando anch'egli nelle posizioni buone. I due vengono però riassorbiti dal ritmo forsennato del plotone, mentre Maaskant riesce a mantenere il suo margine risicato fino all'ultimo chilometro, dove inizia la rampa finale. E come la strada inizia ad impennarsi sotto le ruote dei corridori, a partire è un uomo che forse non ci aspetterebbe: Alejandro Valverde.

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La sparata del murciano arriva a 950 metri dal traguardo. E se da un atleta generalmente attendista e veloce allo sprint come Valverde non ci si aspetterebbe un'azione così, meno ancora ci si attenderebbe una risposta da parte di Alberto Contador. I duellanti del Tour de France 2008, gli uomini che sul Puy de Dome hanno dato vita ad un duello a distanza da consegnare agli annali del ciclismo, e che sulla salita di Le Chalmieu se ne andarono in coppia sgretolando la resistenza di Schleck e Evans, prima che Valverde decidesse di fare a meno anche della compagnia del madrileno, sono di nuovo testa a testa, uno contro l'altro, anche se non ci si trova su una grande montagna alpina o pirenaica, ma su una rampetta per le strade di Limoges. L'unico ad accodarsi ai due, che colgono di sorpresa gli altri uomini di classifica, è Juan Antonio Flecha, che non aspettava altro per poterci provare. I tre raggiungono Maaskant, ma alle loro spalle sbuca una maglia gialla e bianca della Columbia - Highroad, che, grazie ad un primo piano della regia, riconosciamo come quella di Edvald Boasson Hagen.

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Alla ruota dell'enfant prodige norvegese si pone il compagno di squadra George Hincapie, che, dato l'eccellente prologo disputato, si propone come candidato addirittura alla conquista della maglia gialla. Proprio il capoclassifica Cancellara è il più lesto ad accodarsi al duo Columbia, imitato subito dopo da Filippo Pozzato e Fabian Wegmann. Boasson si produce in una trenata mostruosa, che ha però l'effetto di appesantire le gambe anche di Hincapie. Il vichingo si volta per controllare la posizione del compagno, esitazione che potrebbe rivelarsi fatale. A rimediare ci pensa però Fabian Cancellara, interessato più al mantenimento della maglia gialla che non al successo parziale. Alle spalle di questi contrattaccanti scatta anche Alessandro Ballan, il cui tentativo arriva però troppo tardi, quando il gruppo va ormai troppo forte per lasciarsi scappare qualcuno. Tutti i big si portano nelle prime posizioni, in particolare Menchov, che prova a dare una mano ai Cervélo nell'inseguimento. A 400 metri dall'arrivo, in gruppo, Haussler prova a lanciare Hushovd, anche se la ruota del tedesco è stata presa da Freire, che ha vinto il duello con Thor. Davanti, invece, si è formato un drappello di nove unità, con Boasson, Hincapie, Valverde, Maaskant, Flecha, Contador, Wegmann, Pozzato e Cancellara. Rendendosi conto che l'obiettivo maglia gialla è ormai irraggiungibile, Hincapie si pone al comando del drappello, cercando di evitare il ritorno del gruppo, per provare a lanciare lo sprint del più veloce compagno di squadra. A provare a sorprendere i due Columbia, a 250 metri dall'arrivo, è però Alejandro Valverde, che cerca di anticipare tutti. Boasson gli si pone in scia prontamente, seguito da Pozzato. Dietro, Haussler si sposta, lasciando Freire al vento quando mancano ancora 250 metri. Tanti in una volata normale, un'enormità in uno sprint in leggera ma reale salita come quello odierno. Lo scopre sulla sua pelle anche Valverde, che dopo una bella progressione iniziale sente venir meno le gambe a poco più di 100 metri dalla linea bianca. Boasson Hagen, sapendo di avere a ruota uno specialista di arrivi del genere come Pippo Pozzato, sa che non può perdere tempo, e sfila sulla destra Valverde. Pozzato si sposta invece sulla sinistra, riuscendo anch'egli a passare l'Embatido. Il veneto prova a rimontare la bicicletta che lo separa dal norvegese, ma, dopo averne ripreso la scia, il suo tentativo di uscirne è buono solo per comparire nella foto di rito. La 2a tappa del Tour è di Edvald Boasson Hagen.

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Il prodigioso ragazzo scandinavo precede sull'arrivo Pippo Pozzato, mentre Valverde, imballatissimo negli ultimi 30 metri, salva almeno il gradino più basso del podio dal ritorno di Wegmann e di un Flecha cui va ancora una volta tributato un applauso per la generosità, dopo la lunghissima fuga di ieri. Una frattura nel drappello, creatasi in volata, fa sì che per Hincapie, Contador, Maaskant e Cancellara, giunti in quest'ordine dal 6° al 9° posto, venga calcolato un ritardo di 1''. A 3'' giunge invece il gruppo principale, contenente tutti i big della classifica generale, regolato da Hushovd, capace nel finale di rimontare Freire. Alle loro spalle, nell'ordine, Bennati, Ciolek e Davis.

CLASSIFICA DI TAPPA:
1° Edvald BOASSON HAGEN
2° Filippo POZZATO s.t.
3° Alejandro VALVERDE s.t.
4° Fabian WEGMANN s.t.
5° Juan Antonio FLECHA s.t.
6° George HINCAPIE +1’’
7° Alberto CONTADOR s.t.
8° Martijn MAASKANT s.t.
9° Fabian CANCELLARA s.t.
10° Thor HUSHOVD +3’’
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CLASSIFICA GENERALE:
1° Fabian CANCELLARA
2° George HINCAPIE +4’’
3° Andrey AMADOR BIPKAZACOVA +5’’
4° David ZABRISKIE +6’’
5° Thor HUSHOVD +7’’
6° Mikhail IGNATIEV +9’’
7° Alejandro VALVERDE +10’’
8° Roman KREUZIGER +10"
9° Lance ARMSTRONG +11"
10° Cadel EVANS +11"

Alberto CONTADOR +13’’
Kim KIRCHEN +13’’
Samuel SANCHEZ GONZALEZ +14’’
Vincenzo NIBALI +15’’
Oscar PEREIRO SIO +16’’
Sylvain CHAVANEL +16’’
Stijn DEVOLDER +16’’
Michael ROGERS +16’’
Linus GERDEMANN +17’’
Andreas KLODEN +18’’
Denis MENCHOV +18’’
Vladimir KARPETS +18’’
Levi LEIPHEIMER +19’’
Christian VANDEVELDE +19’’
José Angel GOMEZ MARCHANTE +20’’
Carlos SASTRE +21’’
Juan José COBO +21’’
Ivan BASSO +23’’
Andy SCHLECK +25’’
Tadej VALJAVEC +26‘‘
Matteo CARRARA +27‘‘
Robert GESINK +27‘‘
Kevin SEELDRAYERS +27‘‘
David MONCOUTIE +29‘‘
Frank SCHLECK +30’’
Egoi MARTINEZ DE ESTEBAN +34‘‘
Igor ANTON HERNANDEZ +37’’
Christophe MOREAU +38’’
Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ +45’’

CLASSIFICA A PUNTI:
1° Fabian CANCELLARA 27 pt.
2° Gert STEEGMANS 25
2° Edvald BOASSON HAGEN 25
4° Andrey AMADOR BIPKAZACOVA 20
4° Filippo POZZATO 20
4° Koldo FERNANDEZ DE LARREA 20
7° Alejandro VALVERDE 16
7° George HINCAPIE 16
9° David ZABRISKIE 15
9° Daniele BENNATI 15

Thor HUSHOVD 13
Aleksandr KUSCHYNSKI 10
Fabian WEGMANN 10
Juan Antonio FLECHA 10
Oscar FREIRE GOMEZ 10
Sergey LAGUTIN 10
Tyler FARRAR 8
Mikhail IGNATIEV 6
Julien EL FARES 6
Mark CAVENDISH 6
Roman KREUZIGER 4
Alberto CONTADOR 4
Daniele RIGHI 4
Lance ARMSTRONG 3
Tom BOONEN 3
Martijn MAASKANT 3
Cadel EVANS 2
Juan Antonio FLECHA 2
Koos MORENHOUT 2
Gerald CIOLEK 2
Yoann LE BOULANGER 2
Greg VAN AVERMAET 1

CLASSIFICA SCALATORI:
1° Koos MORENHOUT 5
2° Juan Antonio FLECHA 3 pt.
2° Julien EL FARES 3
2° Pierrick FEDRIGO 3
5° Yoann LE BOULANGER 2
6° Sergey LAGUTIN 1
6° Christophe LE MEVEL 1

CLASSIFICA GIOVANI (UNDER 25):
1° Andrey AMADOR BIKAZACOVA 6' 10"
2° Mikahil IGNATIEV +4"
3° Roman KREUZIGER +5"
4° Vincenzo NIBALI +10"
5° Andy SCHLECK +20"
6° Robert GESINK +22"
7° Kevin SEELDRAYERS +22"
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