5° Tappa: Albi - Carcassonne

Il percorso della seconda edizione, partita da Nantes e che vide trionfare Cadel Evans

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5° Tappa: Albi - Carcassonne

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5a TAPPA: ALBI - CARCASSONNE 140 km

Dopo quella di Limoges, altra tappa dal chilometraggio estremamente ridotto, ma decisamente più dura della frazione andata a Edvald Boasson Hagen. Si tratta della prima giornata veramente impegnativa per chi punta a vincere questa Grande Boucle, anche se i due GPM in programma, entrambi di 2a categoria, saranno utili più a testare la condizione che non a sferrare i primi veri attacchi.
Il pecorso, dopo una sessantina di chilometri pianeggianti, si farà impegnativo sulla Cote des Rousses (689 m), 9 km al 5,2%, prima salita vera della Grande Boucle di quest'anno. La cima è posta esattamente a metà percorso, 70 km dopo la partenza e a 70 km dal traguardo. Neppure il tempo di rifiatare, e subito, al chilometro 78, la strada tornerà ad impennarsi sotto le ruote dei corridori, con l'impegnativa scalata al Pic de Nore (1211 m), 12 km al 6,4%. Si tratta degli ultimi 12 km del versante che sale da Mazamet, tratto che comprende i chilometri più impegnativi dell'ascesa, dai -8 ai -6 alla vetta (media 8,5%). Dalla vetta mancheranno comunque ancora 50 km, probabilmente abbastanza da permettere il rientro a chi sarà scollinato con un distacco ridotto.
Superato il Pic de Nore, i corridori troveranno una ventina di chilometri di saliscendi, mentre per una vera discesa bisognerà attendere i -35 all'arrivo (discesa comunque breve, di 5-6 km). Dopo un altro tratto di falsopiano a scendere, gli ultimi 20-25 km torneranno pianeggianti. Impossibile la volata, ma improbabile anche che scoppi la battaglia tra i big. Le opzioni più probabili sono dunque il successo di una fuga o l'arrivo di un plotone piuttosto ristretto.

GPM:Cote des Rousses (2a categoria, 689 m, 9 km al 5,2%, km 70); Pic de Nore (2a categoria, 1211 m, 12 km al 6,4%, km 90)
TRAGUARDI VOLANTI: Castres (km 45), Mazamet (km 61)

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Re: 5° Tappa: Albi - Carcassonne

Messaggio da emmea90 »

Dopo quattro tappe in giallo, è probabile che oggi le rampe della Cote des Rousses e del Pic de Nore segnino la fine della permanenza di Fabian Cancellara al vertice della classifica del Tour de France. Ma oggi, il vero motivo di interesse è rappresentato dalla possibilità di assistere alla prima battaglia tra i migliori della classifica generale, o perlomeno da quella di farsi un'idea della loro condizione di forma.
Non si può tuttavia ignorare l'ennesimo scandalo doping che ha toccato il Tour. Antonio Colom, fortissimo scalatore del Team Katusha ed ex gregario di Alberto Contador, è stato trovato positivo ad un controllo antidoping, e ha dovuto lasciare la corsa francese. Non sarà un ciclone, e non determinerà l'esito finale del Tour, ma anche quest'anno la Grande Boucle non è riuscita, non per sua colpa ovviamente, a restare immune dall'uso di sostanze illecite.
La partenza viene data alle 13.30 sotto il sole di Albi, per una tappa che si preannuncia tanto breve quanto intensa ed interessante. Il via è subito scoppiettante: La Sègue ha appena il tempo di abbassare la bandiera che subito iniziano gli attacchi. E' Paolo Longo Borghini, corridore del Team Barloworld, il primo ad attaccare.

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Alla sua ruota si pone immediatamente Fabio Sabatini della Liquigas, seguito poco dopo da David De La Fuente (Fuji - Servetto) e da un altro corridore della Liquigas, Murilo Fischer. L'azione dei quattro non riscontra una grande reazione da parte del gruppo, ed è sufficiente agli attaccanti un chilometro per guadagnare una dozzina di secondi. Vedendo che l'azione sembra interessante, decide quindi di unirsi agli attaccanti anche Inigo Landaluze, uno dei tanti scalatori della Euskaltel - Euskadi.

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L'azione di Landaluze genera immedaitamente la reazione di Johannes Frohlinger, cui si accoda come un'ombra il Rabobank Koos Morenhout, pretendente alla maglia ora in possesso del corridore della Milram, quella a pois di miglior scalatore. Non appena Frohlinger e Morenhout cercano di accodarsi a Landaluze, però, escono dal gruppo altri due proiettili arancioni, che la grafica, rapidissima, identifica quasi subito come Alan Perez e Gorka Verdugo, entrambi compagni di squadra di Landaluze alla Euskaltel. I contrattaccanti si ricongiungono ben presto con i primi coraggiosi evasi dal plotone. Il vantaggio dell'azione prende subito proporzioni interessanti, toccando i 30'' dopo soli 5 km di gara. E' a questo punto che, vedendo il treno destinato a caratterizzare la tappa che se ne va, decide di reagire Sylvain Chavanel, determinato a puntare oggi al successo di tappa.

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Alla ruota del sempre combattivo francese della formazione Quick Step si uniscono subito un altro Liquigas, Frederik Willems, l'uomo Saxo Bank Karsten Kroon, Julian Dean (Garmin), Giampaolo Cheula (Barloworld) e un uomo che forse non ci aspetterebbe in un tentativo del genere, Haimar Zubeldia della Astana. L'ultimo gruppetto di attaccanti procede decisamente spedito, e in meno di 5 km si riporta sul plotoncino già in testa alla corsa, che dal canto suo, in ogni caso, non si era dannato l'anima per evitare il non certo dannoso rientro dell'ultimo gruppetto di coraggiosi. Dopo 10 km, la testa della corsa guadagna 39'' sul gruppo, ma soprattutto, guardandosi in faccia e contandosi, i primi non possono fare a meno di constatare che quello formatosi è un drappello molto convincente. Ci sono due squadre con tre elementi, Liquigas (Sabatini, Fischer e Willems) ed Euskaltel (Landaluze, Verdugo e Perez), due Barloworld (Cheula e Longo Borghini), De La Fuente, Chavanel, Dean e Kroon. Quindici corridori, tutti disposti a collaborare.
Il margine di vantaggio della fuga cresce con relativa facilità, fino a quando in testa al gruppo non decide di prendere in mano la situazione la Columbia - Highroad.

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Gli uomini di Mark Cavendish, ovviamente non delegato a puntare al successo di tappa quest'oggi, si portano al comando quando mancano 115 km alla conclusione, e il vantaggio dei quindici è già 1'30''. La collaborazione davanti prosegue, ma l'azione dei Columbia è tale da non consentire agli attaccanti di passare al primo dei due traguardi volanti in programma, quello di Castres, dopo 45 km di gara, con un vantaggio superiore ai 2': 1'59'' il loro margine. Il traguardo volante va a Sylvain Chavanel, che precede, senza sprint, Fischer e Zubeldia. 16 km più tardi, al secondo e ultimo traguardo volante di giornata, posto a Mazamet, è invece Cheula a passare davanti a tutti, precedendo Morenhout e Sabatini. Il margine dei quindici nei confronti del gruppo della maglia gialla è a questo punto di 2'47''.
E' a questo punto, quando mancano 79 km al traguardo di Carcassonne, che i corridori si trovano sotto le ruote le rampe della prima vera salita di questo Tour de France, la Cote des Rousses. Salita certamente pedalabile, non d'alta quota, ma che con i suoi 9 km al 5,2% rappresenta la prima asperità degna di nota del percorso, nonché un riscaldamento in vista del più duro Pic de Nore. Nel gruppo di testa è subito Haimar Zubeldia a prendere in mano la situazione, iniziando a scandire il ritmo sin dalle prime pendenze. Sono De La Fuente e Landaluze i corridori più collaborativi, mentre gli altri, soddisfatti del ritmo o in difficoltà, preferiscono fare un po' di fatica in meno restando a ruota. Il ritmo di Zubeldia non è comunque proibitivo, e neppure uno sprinter come Julian Dean, pur rimanendo sempre in ultima ruota, perde contatto sulle rampe della Cote des Rousses. Dietro, nel gruppo, anche oggi sono molto poche le squadre desiderose di prendere l'iniziativa, e il risultato è che ai fuggitivi basta il non proibitivo ritmo di Zubeldia per acquisire altri 30'' circa di margine, scollinando sulla Cote des Rousses con 3'16'' di scarto. Intanto, nel drappello al comando è volata per i punti GPM, sprint che va ad Haimar Zubeldia, che regola, nell'ordine, Morenhout, Frohlinger, De La Fuente, Landaluze e Cheula. La maglia a pois, in attesa del Pic de Nore, sarebbe a questo punto in condivisione tra Frohlinger e Morenhout. Ora una breve discesa, e poi si farà sul serio, sul Pic de Nore.

TO BE CONTINUED
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LA CORSA, 2a parte:

La discesa della Cote des Rousses, che si districa nella selva dei Midi-Pirenei, presenta una serie di tornanti in successione soprattutto nella parte centrale. Tra i battistrada è Chavanel che fa sfoggio e utilizzo delle proprie doti di discesista per evitare che il plotone, le cui traiettorie sono guidate dal bielorusso Siutsou. Al termine dei 5 kilometri di discesa, vantaggio dei fuggitivi pressoché immutato che si attesta sui 3' 22". Giunti allo svincolo di Mazamet, i corridori virano repentinamente a sinistra, la strada si alza nuovamente: si approccia il Pic de Nore. Tra i fuggitivi è nuovamente il basco Zubeldia a fare il passo, seguito in seconda e terza ruota da Willems e dal suo ex compagno di squadra Inigo Landaluze, i tre non impongono tuttavia alcun forcing e il gruppo di testa resta pressoché compatto, nonostante Dean e Sabatini picchettino notevolmente nelle ultime due posizioni. Nel plotone invece, chi si piazza in testa fa sul serio: tutta la Caisse d'Epargne ,eccetto Pereiro, a tenere altissimo il ritmo nonostante il leader dei giovani Amador abbia già mostrato evidenti segnali di affaticamento sulla Cote des Rousses.

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Sotto le trenate del team di Alejandro Valverde, il gruppo si allunga come un elastico, mollano da subito Farrar e Bourgain, ma sembrano destinate a staccarsi anche tutte le altre ruote velocissime del plotone, almeno sin quando i Caisse terranno questo ritmo. Dopo quasi 1 kilometro di salita mollano Dean e Sabatini, consapevoli di non poter resistere fino alla vetta. Il forcing degli spagnoli ha già frammentato il plotone, che non procede più compatto ma sfilacciato, e già evidentemente meno numeroso. Al secondo kilometro di scalata il gruppo è già stato ridotto di venti unità, assenti quasi tutte le ruote veloci della carovana, eccezion fatta per Bennati, Freire, Boonen ed Hushovd; sorprendentemente in crisi Haussler. In testa invece, nonostante il notevole incremento di velocità, non si stacca nessuno, anzi, eccezion fatta per Moerenhout, nessuno lesina il proprio contributo alla causa. I Caisse vanno però più veloci ed in soli 2000 metri hanno già rosicchiato loro 28". All' attacco del terzo kilometro Uran dà il cambio a Moreno con una vigorosa trenata che costringe quasi tutto il gruppo ad alzarsi sui pedali per non perdere la ruota del colombiano, lo sforzo di Uran dura solo 1100 metri ma è intensissimo e riduce di altri 14" il gap dai fuggitivi. In testa passa quindi Lopez Garcia, che resta seduto sui pedali, ma impone un ritmo altrettanto serrato, riducendo il gruppo ad una novantina di unità nell'arco di soli tre kilometri complessivi. Lopez Garcia si fa da parte ai -7 dallo scollinamento, quando si approcciano i 2000 metri più duri del Pic de Nore: il decimo e l'undicesimo kilometro della salita intera, rispettivamente all' 8 e al 9%. Proprio accanto al cartellone dei -7, piazza una stoccata tremenda, che fa subito il vuoto alle sue spalle, El Embatido: Alejandro Valverde.

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Si appiccica soprendentemente alla ruota di El Embatido, il leader della Euskaltel Samuel Sanchez, seguito a sua volta da Fabian Wegmann e Maxime Monfort, che riescono a raggiungere i due iberici non senza un notevole dispendio di energie. Nessuno segue il tentativo, nel gruppo si guardano un attimo e così decide di raggiungere i due connazionali anche il leader Fuji-Servetto Juanjo Cobo Acebo, affiancato da Nibali. Ai due si unisce dopo qualche metro anche Juanma Garate. Il nuovo gruppetto inseguitore non perde un attimo e si organizza subito, con lo stesso Valverde che scandisce un passo tremendo nonostante le pendenze siano tutt'altro che dolci. Momentaneamente, il gruppo è guidato da Liquigas e Rabobank che non lavorano affatto per recuperare sul tentativo dei cinque, ma avanzano ,anzi, come se gli importasse di più la compattezza del plotone e ,soprattutto, la presenza in esso dei loro uomini veloci, rassicurate, probabilmente, dai 50 kilometri che separano lo scollinamento del Pic de Nore dall' arrivo. Sicurezza che deve aver convinto anche gli altri team che ,nonostante mantengano le prime posizioni e pongano almeno un uomo in testa per ogni evenienza, non vogliono ricucire immediatamente. I tre Euskaltel presenti tra i battistrada ,per il momento, si limitano a piazzarsi in fondo al gruppetto, senza staccarsi in attesa del loro leader. El Embatido tira per tutto il tratto duro ,senza voltarsi né chiedere un cambio, nonostante la validità dei compagni di fuga. Ai -5 dallo scollinamento il suo gruppetto ha già 34" sul plotone, mentre perdono 1' 48" dal gruppo al comando, guidato ora da Chavanel. Valverde si lascia finalmente sfilare in fondo al quintetto, lasciando il passo a Cobo Acebo, determinato, come Sanchez, a sfruttare l'effetto sorpresa per guadagnare quanto più possibile in generale; Juanma Garate e lo squalo dello stretto restano in ultima ruota, senza accennare alla benché minima collaborazione. Dopo 8 kilometri di ascesa, il gruppo viaggia ancora ad andatura molle, mentre il vantaggio del plotoncino di Valverde,Sanchez e Cobo ,che intanto ha ripreso e staccato Dean e Sabatini, ammonta a circa un minuto. I fuggitivi ora precedono di 2'24" il plotone e di 1'29" gli inseguitori diretti. Dopo altri mille metri, il gruppo sempra risvegliarsi, e lo svantaggio nei confronti dei sette aumenta solo di 8", mentre resta invariato il gap dai fuggitivi. Ai -2100 dalla vetta, si staccano Verdugo e Fischer ed entrambi rifiatano nell'attesa di venire ripresi dai diretti inseguitori. I due vengono ripresi dopo circa un kilometro, la situazione ai -1000 vede i battistrada con 44" sul gruppetto inseguitore e 2'28" sul plotone. Ai -740 dallo scollinamento Frohlinger prova ad anticipare un Moernhout altrimenti più fresco, ma l'olandese non si lascia trasportare e lascia che sia Landaluze a richiudere sul tedesco, ripreso circa 400 metri dopo. L'ex campione nazionale attende allora i -200 per piazzare il proprio allungo, seguito da Zubeldia e dallo stesso Landaluze, che però non riescono a riprenderlo. Quarto Frohlinger, quinto Willems, sesto Paolo Longo Borghini, il tutto 38" prima che transitino anche gli otto inseguitori e con 2'41" di anticipo sul plotone. Dopo che Freire ha passato indenne la salita, i Rabobank piazzano Langeveld in testa al gruppo, cui si accodano anche due uomini Saxo e High Road. L'accordo non è però lo stesso dei battistrada o del gruppo Valverde, e il gap cresce, anche se meno rapidamente, nel falsopiano successivo al Pic de Nore. Ai -45, i due gruppi all'attacco sono divisi da soli 14" e prossimi al ricongiungimento mentre dietro annaspano a 2' 44". I battistrada si fermano ai - 43, attendendo gli inseguitori e ,al momento di gettarsi in discesa, la corsa è guidata da un solo unico gruppo di testa, composto da 13 unità, con 2' 59" sul plotone. La discesa è un testa a testa tra Samuel Sanchez e ,addirittura, la maglia gialla Fabian Cancellara, intenzionato oggi a sacrificarsi in prima persona per la causa del gruppo.

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Il basco ci mette ,però, più cuore. A fine discesa i tredici al comando possono gestire 3' 07" nei 25 kilometri che li separano dal traguardo di Carcassonne. Dietro Cervélo, High Road, Liquigas, Rabobank e Silence mettono un uomo a testa per provare quantomeno a limitare i danni. Tra i battistrada si esimono dai cambi Kroon, Nibali, Garate, Moerenhout, Zubeldia, Willems e Fischer, mentre danno tutto gli Euskaltel, insieme a Valverde, Frohlinger,Cobo e i Barloworld. Ai -15 anche i fuggitivi cominciano a soffire i morsi della fatica, mentre dietro danno tutto quello che non avevano dato sino a quel momento guadagnando 29", ma se l'andazzo dovesse essere questo sino al traguardo potrebbe non bastare per evitare un clamoroso ribaltone in generale. Anche Sanchez tira davanti, piazza trenate fortissime, di 400-500 metri, perché il plotone non renda vani tutti i suoi sforzi, non annerisca la lucidità della sua follia. Ai -10, hanno ancora 2'41" su un plotone che si è però ormai rassegnato. Gli Euskaltel danno tutto sino ai -3, quando lasciano che siano le ambizioni dei singoli a trascinarli sulla linea d' arrivo. Ai -2300 prova a giocarsi le sue carte Karsten Kroon, che parte fortissimo, senza pensare a gestire le proprie forze, sperando che gli basti il gap accumulato con lo scatto.

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Gli si accoda il connazionale Koos Moerenhout, ma dopo 800 m Kroon crolla, lasciandolo solo contro gli altri undici sotto il triangolo dell'ultimo kilometro. Moerenhout rilancia, cerca di non voltarsi dietro ma sente, inesorabili, i respiri pesanti degli altri, il frusciò delle ruote sull' asfalto caldo, troppo caldo, e troppo lungo, prima che arrivi il traguardo. Moerenhout viene ripreso ai -400, da una lunghissima volata lanciata da Gorka Verdugo, per guadagnare ancora qualche secondo al plotone. Ai -200 Verdugo si pianta e viene passato agevolmente da Chavanel, il transalpino porta però a ruota il cliente più scomodo che possa esserci. Alejandro Valverde esce dalla ruota del corridore Quickstep ai -130, rapporto lunghissimo, devastante. Chavanel lo vede passare troppo velocemente, si arrende e si risiede, forte del vantaggio sul quartetto che alle sue spalle si sta giocando il podio. Torna al Tour come l'aveva lasciato: da vincitore, Alejandro Valverde vince e realizza,per la seconda volta in due anni, l'accoppiata tappa e maglia.

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Alle sue spalle Chavanel, terzo Fischer che regola al colpo di reni Wegmann, Willems e Monfort. Settimo Kroon, ottavo Zubeldia, nono Verdugo, decimo un ottimo Cheula. Tutti e tredici segnalati allo stesso tempo di Valverde. Ora resta solo da vedere il distacco del gruppo. Il plotone è guidato da Pauwels e Langeveld, i due nord-europei cercano di dare tutto, Valverde è certa maglia gialla, Sanchez e Nibali guadagneranno minuti importanti in generale. Il cronometro segna i 2' ai -310. Freire, Hushovd e Bennati cercano di fare la volata per limare qualche secondo ai fuggitivi. Ma la sentenza della tappa odierna è importante: 2'18" regalati a Sanchez e Cobo Acebo.

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CLASSIFICA DI TAPPA:

1)Alejandro VALVERDE- Caisse d'Epargne
2)Sylvain CHAVANEL- Quickstep s.t.
3)Murilo FISCHER- Liquigas- Doimo s.t.
4)Fabian WEGMANN- Team Milram s.t.
5)Frederik WILLEMS- Liquigas-Doimo s.t.
6)Maxime MONFORT- Team Columbia-High Road s.t.
7)Karsten KROON- Team CSC Saxo Bank s.t.
8)Haimar ZUBELDIA- Astana s.t.
9)Gorka VERDUGO- Euskaltel Euskadi s.t.
10)Giampaolo CHEULA- Barloworld s.t.
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Re: 5° Tappa: Albi - Carcassonne

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CLASSIFICA DI TAPPA:
1° Alejandro VALERDE
2° Sylvain CHAVANEL s.t.
3° Murilo FISCHER s.t.
4° Fabian WEGMANN s.t.
5° Frederik WILLEMS s.t.
6° Maxime MONFORT s.t.
7° Karsten KROON s.t.
8° Haimar ZUBELDIA s.t.
9° Gorka VERDUGO s.t.
10° Giampaolo CHEULA s.t.

Gruppo uomini di classifica +2’18’’

CLASSIFICA GENERALE:
1° Alejandro VALVERDE
2° Samuel SANCHEZ GONZALEZ +4’’
3° Vincenzo NIBALI +5’’
4° Sylvain CHAVANEL +6’’
5° Juan José COBO +11’’
6° Haimar ZUBELDIA +13’’
7° Murilo FISCHER +19’’
8° Fabian WEGMANN +20’’
9° Maxime MONFORT +22’’
10° Juan Manuel GARATE +25’’

Fabian CANCELLARA +2’08’’
George HINCAPIE +2’12’’
David ZABRISKIE +2’14’’
Roman KREUZIGER +2’18’’
Lance ARMSTRONG +2’19’’
Cadel EVANS +2'19’’
Alberto CONTADOR +2’21’’
Kim KIRCHEN +2’21’’
Oscar PEREIRO SIO +2’24’’
Stijn DEVOLDER +2’24’’
Michael ROGERS +2’24’’
Linus GERDEMANN +2’25’’
Andreas KLODEN +2’26’’
Denis MENCHOV +2’26’’
Vladimir KARPETS +2’26’’
Levi LEIPHEIMER +2’27’’
Christian VANDEVELDE +2’27’’
José Angel GOMEZ MARCHANTE +2’28’’
Carlos SASTRE +2’29’’
Juan José COBO +2’29’’
Ivan BASSO +2’31’’
Andy SCHLECK +2’33’’
Tadej VALJAVEC +2’34‘‘
Matteo CARRARA +2’35‘‘
Robert GESINK +2’35‘‘
Kevin SEELDRAYERS +2’35‘‘
David MONCOUTIE +2’37‘‘
Frank SCHLECK +2’38’’
Egoi MARTINEZ DE ESTEBAN +2’42‘‘
Igor ANTON HERNANDEZ +2’45’’
Christophe MOREAU +2’46’’
Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ +2’53’’

CLASSIFICA A PUNTI:
1° Thor HUSHOVD 48 pt.
2° Daniele BENNATI 45 pt.
3° Alejandro VALVERDE 41 pt.
4° Oscar FREIRE GOMEZ 33 pt.
5° Mark CAVENDISH 31 pt.
6° Fabian CANCELLARA 27 pt.
7° Gert STEEGMANS 27 pt.
8° Edvald BOASSON HAGEN 26 pt.
9° Sylvain CHAVANEL 26 pt.
10° Heinrich HAUSSLER 26 pt.

Koldo FERNANDEZ DE LARREA 24
Filippo POZZATO 22
Andrey AMADOR BIPKAZACOVA 20
Fabian WEGMANN 20
Murilo FISCHER 19
Tyler FARRAR 18
Gerald CIOLEK 16
George HINCAPIE 16
David ZABRISKIE 15
Kurt Asle ARVESEN 10
Samuel DUMOULIN 10
Aleksandr KUSCHYNSKI 10
Juan Antonio FLECHA 10
Sergey LAGUTIN 10
Frederik WILLEMS 8
Greg VAN AVERMAET 7
Tom BOONEN 7
Giampaolo CHEULA 7
Mikhail IGNATIEV 6
Koos MORENHOUT 6
Maxime MONFORT 6
Marcel SIEBERG 6
Julien EL FARES 6
Haimar ZUBELDIA 5
Roman KREUZIGER 4
Kasten KROON 4
Cyril DESSEL 4
Alberto CONTADOR 4
Daniele RIGHI 4
Lance ARMSTRONG 3
Mickael BOURGAIN 3
Martijn MAASKANT 3
Leonardo DUQUE 3
Johannes FROHLINGER 2
Gorka VERDUGO 2
Steve COZZA 2
Cadel EVANS 2
Fabio SABATINI 2
Christian KNEES 2
Juan Antonio FLECHA 2
Yoann LE BOULANGER 2

CLASSIFICA SCALATORI:
1° Koos MORENHOUT 23 pt.
2° Haimar ZUBELDIA 18
3° Johannes FROHLINGER 17
4° Inigo LANDALUZE 14
5° David DE LA FUENTE 4
6° Juan Antonio FLECHA 3
6° Julien EL FARES 3
6° Cyril DESSEL 3
6°Pierrick FEDRIGO 3
10° Yoann LE BOULANGER 2
10° Frederik WILLEMS 2
10° Christian KNEES 2

Nicolas JALABERT 1
Steve COZZA 1
Giampaolo CHEULA 1
Paolo LONGO BORGHINI 1
Kurt Asle ARVESEN 1
Sergey LAGUTIN 1
Christophe LE MEVEL 1

CLASSIFICA GIOVANI (UNDER 25):
1° Vincenzo NIBALI
2° Roman KREUZIGER +2’13’’
3° Andy SCHLECK +2’28’’
4° Robert GESINK +2’30’’
5° Kevin SEELDRAYERS +2‘30‘‘
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