6° Tappa: Tolosa - Colomiers (ITT)

Il percorso della seconda edizione, partita da Nantes e che vide trionfare Cadel Evans

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6° Tappa: Tolosa - Colomiers (ITT)

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6a TAPPA: (cronometro individuale) TOLOSA - COLOMIERS 51 km

51 km a cronometro rischiano sempre di avere un'incidenza enorme sulla classifica generale di una grande corsa a tappe. Quando poi, lungo questi chilometri, non c'è neppure un cavalcavia a spezzare il ritmo o a consentire agli scalatori di limitare i danni almeno in una parte del tracciato, i distacchi tra chi è specialista e chi non lo è possono risultare pesantissimi. Lungo il tracciato che collego Tolosa a Colomiers, infatti, gli scalatori non troveranno neppure un tratto dove poter recuperare terreno sugli specialisti, o anche solamente limitare i danni. L'estrema facilità altimetrica si rifletterà in un cospicuo guadagno da parte dei maestri del tic-tac, che potranno mettere da parte un buon bottino in vista delle tante montagne ancora da affrontare. I tre intermedi sono fissati a Fonsorbes, dopo 19 km, Fontenilles, dopo 31, e Léguevin, a 9 km dal traguardo.

INTERMEDI: Fonsorbes (km 19); Fontenilles (km 31); Léguevin (km 42)

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Re: 6° Tappa: Tolosa - Colomiers (ITT)

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Le centinaia di TV aventi diritto, si collegano con la prima, vera tappa rilevante ai fini della generale alle 15.45, al momento della partenza di Andy Schleck, uno dei più quotati per la vittoria finale, ma anche uno dei più attardati in generale ed uno degli oggetti più misteriosi di questa Grand Boucle, in quanto non è ancora nota l'entità dei progressi registrati dall' edizione 2008, in ottica corsa a tappe. La sua partenza avviene dopo quelle di Mauricio Soler (che ha fatto registrare un altissimo 1h 11' 02", a rischio di uscita dalla generale), Christophe Moreau (tempo di 2'57" inferiore rispetto a quello del colombiano), David Moncoutié (1'04" peggio del connazionale), Igor Anton (38" in più di Soler) ed Egoi Martinez ( che ha coperto i 51 kilometri della prova in 29" in più rispetto a Moncoutié) e Millar, leader provvisorio della classifica con 1h 04' 17", tempo che pare però abbastanza elevato anche per entrare in top ten, di sicuro impresentabile per un'eventuale vittoria.
Il più giovane dei fratelli Schleck deve recuperare già 2'33" dalla maglia gialla Valverde, ma l'occasione di rimonta non sarà certo questa prova, dove anzi dovrà tentare di limitare il più possibile i danni.

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Le pedalate iniziali del lussemburghese non sono certo particolarmente aggressive, la strategia odierna sembra quella di mantenere lo stesso passo per tutti i 51230 metri da affrontare. La posizione non è però certo migliorata rispetto a quella del Giro 2007 o del Tour 2008, lo scotto che Andy dovrebbe pagare oggi potrebbe assumere proporzioni apocalittiche. Almeno così suggerisce il primo intertempo, a Fonsorbes: +41" rispetto al tempo di Millar. Andy riceve le notizie dell'ammiraglia, prova allora ad aumentare leggermente il ritmo, quantomeno per non affrontare la seconda metà del tracciato con un divario già troppo alto. Dodici kilometri dopo, in località Fontenilles, il 24enne maglia bianca allo scorso Tour perde ,in proporzione, meno di prima: + 1'19". Il leader Saxo sembra poter riuscire a mantenere lo stesso passo anche fino a Léguevin, dove il tic tac fa registrare un interessante +1'21" rispetto Millar: solo 3" persi da uno specialista in 11 kilometri. La pedalata resta la stessa anche per la prima metà dell' ultima parte del percorso, ma poi Schleck comincia ad accusare i primi morsi della fatica. Quasi abbandona la posizione aereodinamica, rilancia in continuazione, esaurendo però la spinta della sua azione pochi metri dopo; arriva al traguardo con la lingua penzoloni, lanciando una volata di soli 80 metri. E il cronometro è inflessibile: 1'36" il ritardo accusato da David Millar.

Dopo Andy Schleck, è il turno di un altro atleta che oggi dovrà solamente pensare a difendersi, aspettando terreni più propizi, primi in ordine cronologico i Pirenei, per giocarsi le proprie chances di maglia gialla: Carlos Sastre Candil, capitano della Cervélo.

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L'ex corridore della CSC sa di doversi preoccupare di limitare i danni e non di guadagnare, ragion per cui deve evitare crolli nel finale. E' in quest'ottica che si può leggere la partenza molto, forse troppo tranquilla di Sastre, che a Fonsorbes, il primo rilevamento cronometrico, posto dopo 19 km di corsa, paga a David Millar qualcosa come 46''. Carlos però è un atleta estremamente esperto, che sa gestire le proprie energie meglio del 99% dei corridori in corsa, e che per questo motivo, anche dopo aver ricevuto la comunicazione del suo distacco da David Millar, non perde la calma, ma continua a macinare il suo motore diesel. 12 km dopo il primo intermedio, a Fontenilles, lo spagnolo paga a Millar soltanto altri 21'', transitando con 1'07'' di ritardo. Ora la proporzione, dovesse mantenere l'andatura fino all'arrivo, è decisamente meno drammatica, anche se è tutta da verificare la bontà del tempo dell'attuale leader della classifica di tappa. Al quarantaduesimo chilometro, a Lèguevin, quando ne mancano ancora nove alla linea bianca, Sastre accusa 1'25'' di distacco rispetto a David Millar. Carlos non riesce a prodursi in un crescendo finale, ma chiude con un distacco che, se Millar dovesse rimanere nelle primissime posizioni di tappa, sarebbe tutt'altro che disprezzabile: 1'39''.

E' ora il momento di un altro corridore spagnolo, decisamente meno interessato alla maglia gialla, ma senz'altro molto più specialista di Carlos Sastre: José Ivan Gutierrez Palacios, compagno di squadra della maglia gialla Alejandro Valverde.

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La partenza di Gutierrez è lanciatissima: dopo 19 km, al primo rilevamento cronometrico, lo spagnolo guadagna già 19'' nei confronti di David Millar. Guadagnare un secondo al chilometro nei confronti di uno specialista come il britannico significa andare fortissimo, forse troppo. Gutierrez però non dà segni di cedimento, perlomeno non al secondo intermedio, dove il suo margine nei confronti di Millar è cresciuto ancora, sebbene di soli 5'': 24'' ora la differenza tra i due. Una differenza destinata ad aumentare ulteriormente al km 42, all'ultimo rilevamento cronometrico prima del traguardo, a Léguevin: 31'' il divario. Gutierrez sa di essere sulla strada giusta per piazzare un gran tempo, e spinge nel tratto finale come o più di quanto aveva fatto in precedenza, anche se la fatica inizia a farsi sentire, e la pedalata non è più quella possente dei primissimi chilometri. Sulla linea del traguardo, Gutierrez precede Millar di 33''. Una prestazione eccellente, certamente da prime dieci posizioni, anche se forse non da successo parziale.

Prima verifica della bontà della prova di Gutierrez Palacios, sarà quella di Gustav Larsson.

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La medaglia d'argento di Pechino parte quando Palacios è in prossimità dell' ultimo intermedio. Larsson sembra quantomai convinto dei propri mezzi ed approccia la gara subito di rapportone. A Fonsorbes il suo tempo è di 9" inferiore a quello di Palacios, primo parziale. Rallenta leggermente la frequenza di pedalata nei 12 kilometri successivi, senza però rallentare eccessivamente: né è la riprova il calo del vantaggio sul cronoman spagnolo: - 7". Larsson riprende a pestare forte verso Lèguevin, sfreccia e abbatte ogni speranza di Palacios, già da tempo arrivato al traguardo: - 35". Nell'ultimo tratto di strada lo scandinavo non riesce però a mantenere la stessa andatura, la sua pedalata, specie negli ultimi 3 kilometri, risulta molto più imballata rispetto a quella di Palacios. Nulla di troppo preoccupante però: scende ma resiste il vantaggio, che ammonta a 29".

Dopo Larsson, issatosi nettamente in vetta alla classifica, è la volta di un altro serio pretendente al successo di tappa: Levi Leipheimer, uno dei tanti uomini di classifica della Astana.

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L'americano è dato dai bookmakers come uno dei principali favoriti di giornata, e l'avvio della sua prova sembra dar loro ragione: dopo 19 km, Levi fa segnare lo stesso tempo di Gustav Erik Larsson. Il secondo tratto di gara di Leipheimer è però molto meno convincente del primo, e l'americano, a 20 km dalla conclusione della sua prova, concede a Larsson 27''. Tanti, non in assoluto, ma se si considera che sono stati accusati in 12 km. Una diversa distribuzione dello sforzo, pensano tutti. Idea che viene però spazzata via dall'impietoso terzo intermedio dell'americano: addirittura 1'55'' di ritardo. Un distacco assolutamente inspiegabile, se non giungendo alla conclusione che Leipheimer, pure ottimo specialista del tic-tac, è incappato oggi in una di quelle giornate nere che fino ad oggi gli hanno impedito di conquistare una grande corsa a tappe. Le difficoltà di Levi proseguono sin sul traguardo: 2'54'' alla fine il suo ritardo da Larsson. Pessima la sua prestazione, e considerati i compagni di squadra dell'americano, le sue ambizioni di classifica rischiano di essersi spente oggi.

Tocca adesso ad un altro dei grandi favoriti del Tour de France: Denis Menchov, capitano della Rabobank.

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Il russo non è atteso come favorito della crono, ma è comunque chiamato a guadagnare terreno sugli scalatori puri. L'avvio del capitano della Rabobank, molto sfortunato nel prologo, non è particolarmente convincente, e al 19° km il suo tempo è più alto rispetto a quello di Larsson di 11''. Menchov ha però acquisito in questi ultimi mesi una padronanza della disciplina decisamente superiore a quella del passato, in cui le sue prestazioni risultavano estremamente altalenanti: Denis fa registrare il miglior tempo dopo 31 km, con 2'' di vantaggio su Larsson, vantaggio che al 42° km di è mantenuto invariato. La leadership provvisoria si gioca sul filo dei secondi, con Menchov che ha il vantaggio di conoscere però il tempo dell'attuale capoclassifica. Il russo dà tutto nei 9 km conclusivi, e quando taglia il traguardo il tempo è di quelli importanti: 15'' meglio di Larsson e primo posto provvisorio.

Dopo la cotta di Leipheimer e il tempone di Menchov, un altra prova interessante per la generale: scende dai blocchi Andreas Kloden.

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Il tedescone dell' Astana si presenta come terzo capitano della squadra dopo Contador e Armstrong, ma oggi ha i numeri e il terreno per guadagnare almeno qualche punto nelle gerarchie del team kazako. Nella prima dozzina di kilometri Kloden non forza eccessivamente, la sua pedalata sembra anzi più lenta di quella di Menchov. Alza la velocità in prossimità del primo intermedio, registrando 18" di vantaggio sul russo leader della Rabobank. Non aumenta però ulteriormente l'andatura dopo Fonsorbes, ma la strategia paga: vantaggio leggermente incrementato su Menchov: -24". Negli ultimi 22 kilometri, Kloden lascia libero sfogo alla sua potenza: l'aumento di velocità è notabile senza far ricorso a nessun riferimento cronometrico, a Léguevin risulta che ha percorso i 42 kilometri in 57" meno del vincitore dell'ultimo Giro. Andreas è però tutt'altro che pago o ,ancor meno, affaticato: copre gli ultimi 9 kilometri di corsa quasi ai 53 orari, i corridori doppiati non hanno nemmeno l'opportunità di sfruttarne la sagoma che si allontana, pedala vorticosamente, le auto della corsa devono alzare la marcia per poterlo precedere. Tempo bassissimo, a ridosso dell'ora, forse imbattibile: 1h 01' 14", Menchov a 1'33".

Dopo Kloden, il cui tempo ha completamente cambiato la valutazione delle prestazioni di chi lo ha preceduto, tocca ad un suo compagno di squadra la prima risposta: Alberto Contador è al via.

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Il madrileno si mette in moto con il classico rapporto agile, per cercare di produrre velocità attraverso le frequenze elevate. Il primo intermedio di Contador dà già un'idea, più che dell'andatura del vincitore della Grande Boucle 2007, del tempo impressionante di Kloden: 54'' il suo ritardo. Un ritardo che anche negli intermedi successivi non accenna, se non a diminuire, quanto meno a stabilizzarsi: 1'39'' dopo 31 km, 2'22'' al 42°. Kloden sta già dando una spallata ad uno dei suoi grandi avversari per la conquista della maglia gialla parigina, e sul traguardo il ritardo di Contador è una mezza sentenza: +2'57'' rispetto al tempo del tedesco. Non basterà probabilmente a cambiare le gerarchie in casa Astana, ma certamente il dato sulla condizione di forma di Kloden è quanto mai chiaro.

Senza troppe velleità di vestire di giallo già oggi, ma con la determinazione di far bene e di avvicinarsi quanto più possibile allo stratosferico tempo di Kloden, sapendo di poter battere il tempo di Menchov e di poter solcare un margine molto corposo da due altri favoritissimi per il gradino più alto di Parigi quali Carlos Sastre ed Andy Schleck: Cadel Evans giù dalla pedana.

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L'australiano parte abbastanza forte, intenzionato forse, ad ottenere quanto vuole sin da subito o ,forse, ad intimorire gli avversari e bluffare sul suo vero stato di forma. A Fonsorbes segna addirittura 1" di vantaggio su Kloden ma ,si sa, che il tedesco soprattutto nel primo quarto di prova si è risparmiato. Andatura simile sino a Fontenilles, dove però paga qualcosina al corridore Astana, segno già di leggerissimo affaticamento: + 14". Diminuisce notevolmente la sua velocità da Fontenilles a Léguevin, in corrispondenza della tremenda accelerazione di Kloden. Evans è sul +53", con 9 kilometri ancora da affrontare. Kilometri in cui non esagera, non tira troppo per evitare di arrivare fiaccato al traguardo, già forte di un buonissimo tempo. Rilancia l'andatura negli ultimi 2000 metri, partendo con una volata lunghissima per gli ultimi 400. A fine crono, tempo più che soddisfacente con 1'22" di ritardo dal leader Kloden, meglio di Menchov, molto meglio di Contador.

Dopo Evans, finora l'unico assieme a Menchov ad aver retto l'urto del mostruoso tempo di Kloden, tocca a Roman Kreuziger, co-capitano della Liquigas.

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La partenza del ceco è decisa, e il suo primo intermedio, se si esclude il tempo di Kloden, assolutamente fuori da qualsiasi schema, è eccellente: 39'' di ritardo dal leader. Kreuziger è però partito leggermente al di sopra delle sue pur eccellenti possibilità di cronoman, e il secondo intermedio testimonia di una flessione dell'alfiere della Liquigas: 1'21'' il suo ritardo. Dopo questa fase difficile, però, Roman si riprende in maniera eccellente: dopo altri 11 km, a Léguevin, al terzo e ultimo rilevamento cronometrico, l'uomo Liquigas perde 1'47'' rispetto a Kloden, un distacco che sul traguardo aumenterà soltanto di 24''. Al termine della sua prova, Kreuziger occupa il quinto posto nella classifica di tappa, a 2'11'' da Kloden, 49'' peggio di Evans e 38'' dietro Menchov, ma qualcosa come 46'' meglio di Contador.

La crono prosegue quindi con un altro dei grandi favoriti di questo Tour, per quanto le sue condizioni rappresentino un'incognità un po' per tutti: Lance Armstrong.

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L'americano, come ci aveva abituato nei suoi anni d'oro, punta sulla frequenza di pedalata anziché sul rapporto, e, rispetto al Giro, il risultato di tale azione appare già molto migliore. Dopo 19 km, il cronometro suffraga l'impressione visiva: per il texano sono solamente 16 i secondi di ritardo rispetto a Kloden. Armstrong non è certamente uomo da cui aspettarsi crolli, e gli intermedi successivi sono quelli di un computer: 14'' persi dal primo al secondo intermedio, altrettanti dal secondo al terzo, per distacchi parziali rispettivamente di 30 e 44 secondi. Anche nel quarto tratto, che misura però solamente 9 km, il texano accusa 14'' da Kloden, per un ritardo finale di 58''. Una prestazione splendida, che vale ad Armstrong il 2° posto provvisorio, con 24'' di vantaggio su Evans, 35'' su Menchov, e addirittura 1'59'' nei confronti di Contador, con il quale, alla vigilia, sembrava doversi giocare i galloni di capitano, ruolo per cui comunque adesso c'è un pretendente in più.

La prossima prova sarà sicuramente seguita con attenzione da Kloden, specialmente in ottica successo di tappa. Parte il baffo di Salt Lake, Dave Zabriskie.

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Lo statunitense plurimedagliato ai mondiali, parte di buon passo, senza però dare subito tutto, cercando di gestire le proprie energie anche in funzione di quelli che saranno i riferimenti dal tempo di Kloden. In quel di Fonsorbes, guadagna 2" su Kloden, ma tutto dipenderà dall' effettivo dispendio di energia dell' americano nei primi 19 kilometri del percorso. Zabriskie non dà alcun segnale di stanchezza, impressione confermata dal tempo registrato a Fontenilles, che conferma il vantaggio dei confronti di Kloden, senza mutarne l'entità. L'americano sa però che, per vincere la tappa, dovrà difendersi negli ultimi 20 kilometri della prova. Aumenta sì il suo passo, ma non abbastanza: cronometro inclemente, distacco annullato e ribaltato da parte di Kloden, da cui ora perde 22". Negli ultimi 9 kilometri, uno Zabriskie non stanco ma comunque abbastanza provato, non si illude più di ottenere il successo di tappa, cercando di accontentarsi del podio: il distacco sembra garantirglielo con 39" in più rispetto al tempo di Kloden.

E' quindi la volta dell' ultimo grande avversario di Kloden per la tappa odierna, siamo certi si tratterà di un duello all' ultimo metro, da disputarsi sul fil dei secondi: privo della maglia gialla conquistata nella precedente prova contro il tic-tac, Fabian Cancellara.

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Lo svizzero adotta una tattica diametralmente opposta a quella di Kloden. Si fionda sui primi kilometri di strada, rilancia dopo ogni curva, spinge la pancia fin quasi a toccare la canna del mezzo, pedala rapidamente col rapportone: al primo intertempo è già -18" dal tedesco, che ora comincia a tremare. Il bi-campione del mondo tira leggermente i remi in barca nel secondo spezzone della prova, senza rifiatare, ma cercando di dosare meglio le proprie energie, il vantaggio però cresce ancora: - 23", e maglia gialla quasi assicurata. Non rallenta ,come ci si aspetterebbe ,nel terzo tratto, mantiene anzi un ritmo che probabilmente solo Kloden ha saputo superare, il margine però diminuisce: - 7". Un piccolo gap di cui però Cancellara deve saper far tesoro negli ultimi 9000 metri della sua prova. La medaglia d'oro e di bronzo di Pechino non crolla, né sembra essere affaticato. Forse, il passo di Kloden era migliore, ma forse anche quello dello svizzero potrebbe bastare per agguantare la doppietta sulle strade francesi. Cancellara lancia una lunga volata ai -250, vorrebbe mangiare gli ultimi metri che lo separano dal traguardo, 1h 01' e 9",10",11",12",13",14", così fino ai 22". Lo svizzero non ce la fa per 8", un niente se lo si paragona agli altri distacchi.


Di mattina sognava addirittura in giallo, i tempi di Kloden e Cancellara potrebbero averlo risvegliato, ma la voglia di far bene resta immutata, anche perché la maglia bianca è obiettivo più che concreto: parte il terzo in generale, Vincenzo Nibali.

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Lo squalo dello Stretto parte senza forzare né risparmiarsi eccessivamente, intenzionato a fare una corsa lineare, senza troppi alti e bassi. A Fonsorbes Cancellara dista però già 43". Nibali non si scompone, accentua un po' la posizione da cronometro ma non accellera la pedalata: all'intertempo di Fontenilles tempo abbastanza soddisfacente: +1'37" dallo svizzero. Dovrebbe riuscire in un'impresa per gestire la trentina di secondi residui di vantaggio su Cancellara ed vestire di giallo a Colimiers, ma il traguardo si rivela irraggiungibile già prima della linea bianca: +2' 49", Cancellara è davanti anche in generale. Il giovane Liquigas disputa comunque di buona lena gli ultimi 9 kilometri, limitando i danni:il distacco da Kloden a fine tappa ammonta a 3'14". Il compagno di squadra Kreuziger è dietro, Vincenzo veste di bianco.

Ancora due uomini devono partire: Samuel Sanchez e Alejandro Valverde. E' il basco, 2° della generale, il primo a prendere il via.

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Il basco appariva fino alla partenza della crono odierna come la più che probabile maglia gialla, ma le mostruose prestazioni di Kloden, Cancellara e, in misura minore, Zabriskie, lo costringeranno ad una prestazione eccezionale per vestire le insegne del primato. Il primo intermedio non è però corrispondente alla necessità: 1'19'' di distacco dopo 19 km. Un abisso. Per fortuna del capitano della Euskaltel, il prosieguo della sua prova è migliore, anche se già i 2'03'' di ritardo al secondo intermedio spazzano via ogni residua speranza di maglia gialla. Dopo 42 km, all'ultimo rilevamento, Sanchez perde 2'51'', che sulla linea d'arrivo diventeranno 3'26''. Non una pessima prova, ma non sufficiente per conquistare quella maglia gialla che solo poche ore fa sembrava veramente ad un passo per il basco, che avrebbe poi potuto ostentarla nella sua terra, in occasione dello sconfinamento per l'arrivo a San Sebastian e la partenza a Pamplona.

E' quindi la volta dell' ultimo a disputare la prova odierna: la maglia gialla Alejandro Valverde. Difficilmente sarà nelle sue possibilità resistere all'assalto di Cancellara per la maglia gialla, resta da vedere se lotterà per rimanere in generale o meno.

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Le intenzioni di "El Embatido" sono chiare già dopo soli 19 kilometri, al primo intertempo: abbondantissimo + 2'18" da Cancellara. Valverde prosegue ad andatura turistica anche per l'altro quarto di corsa, passando a Fontenilles con 4' 02" di ritardo dallo svizzero. Neppure sino a Léguevin si degna di difendere almeno l'onore della maglia indossata ,quasi, in segno di sfregio verso una corsa che lo ha rifiutato, che gli negherà la possibilità di difenderla ,quella maglia, dopo due settimane di corsa: +5' 58". A Colomiers, El Embatido, visibilmente contrariato in volto, concluderà con 7'09" di ritardo da Kloden. Obiettivo dichiarato ,a questo punto, fare incetta di tappe.



Credits:
Jaco: Kloden, Cancellara, Evans, A. Schleck, Nibali, Valverde, Zabriskie, Larsson
Gigi: Sastre, Palacios, Leipheimer, Menchov Contador, Kreuziger Armstrong, Sanchez
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CLASSIFICA DI TAPPA:
1° Andreas KLODEN
2° Fabian CANCELLARA +8’’
3° David ZABRISKIE +39’’
4° Lance ARMSTRONG +58’’
5° Cadel EVANS +1’22’’
6° Denis MENCHOV +1’33’’
7° Gustav Erik LARSSON +1’48’’
8° Roman KREUZIGER +2’11’’
9° José Ivan GUTIERREZ PALACIOS +2’30’’
10° Alberto CONTADOR +2’57’’

Vladimir KARPETS +2’59’’
Oscar PEREIRO SIO +3’02’’
Sylvain CHAVANEL +3’04’’
Linus GERDEMANN +3’07’’
Vincenzo NIBALI +3’14’’
Michael ROGERS +3’17’’
Juan José COBO +3’25’’
Samuel SANCHEZ GONZALEZ +3’26’’
Kim KIRCHEN +3’33’’
Christian VANDEVELDE +4’00’’
Andy SCHLECK +4’39’’
Carlos SASTRE +4’42’’
Levi LEIPHEIMER +4’42’’
Stijn DEVOLDER +4’59’’
Tadej VALJAVEC +5’05’’
Frank SCHLECK +5’16’’
Ivan BASSO +5’32’’
Haimar ZUBELDIA +5’35’’
Josè Angel GOMEZ MARCHANTE +5’51’’
Matteo CARRARA +6’11’’
Christophe MOREAU +6'51''
Kevin SEELDRAYERS +7’03’’
Alejandro VALVERDE +7’09’’
David MONCOUTIE +7'55’’
Egoi MARTINEZ DE ESTEBAN +8’24’’
Juan Mauricio SOLER +9'48’’
Igor ANTON HERNANDEZ +10'24''
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CLASSIFICA GENERALE:
1° Fabian CANCELLARA
2° Andreas KLODEN +10’’
3° David ZABRISKIE +37’’
4° Sylvain CHAVANEL +54’’
5° Lance ARMSTRONG +1’01’’
6° Vincenzo NIBALI +1’03’’
7° Samuel SANCHEZ GONZALEZ +1’10’’
8° Juan José COBO +1’20’’
9° Cadel EVANS +1’25’’
10° Denis MENCHOV +1’43’’

Gustav Erik LARSSON +2’00’’
Roman KREUZIGER +2’13’’
José Ivan GUTIERREZ PALACIOS +2’42’’
Alberto CONTADOR +3’02’’
Vladimir KARPETS +3’09’’
Oscar PEREIRO SIO +3’10’’
Linus GERDEMANN +3’16’’
Michael ROGERS +3’25’’
Haimar ZUBELDIA +3’32’’
Kim KIRCHEN +3’38’’
Robert GESINK +4’04’’
Christian VANDEVELDE +4’11’’
Jurgen VAN DEN BROECK +4'13''
Levi LEIPHEIMER +4’53’’
Carlos SASTRE +4’55’’
Andy SCHLECK +4’56’’
Alejandro VALVERDE +5’01’’
Stijn DEVOLDER +5’07’’
Tadej VALJAVEC +5’23’’
Frank SCHLECK +5’38’’
Ivan BASSO +5’47’’
José Angel GOMEZ MARCHANTE +6’03’’
Matteo CARRARA +6’30’’
Christophe MOREAU +7’21’’
Kevin SEELDRAYERS +7’22’’
David MONCOUTIE +8’16’’
Egoi MARTINEZ DE ESTEBAN +8’50’’
Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ +10’25’’
Igor ANTON HERNANDEZ +10’53’’

CLASSIFICA A PUNTI:
1° Thor HUSHOVD 48 pt.
2° Fabian CANCELLARA 47 pt.
3° Daniele BENNATI 45 pt.
4° Alejandro VALVERDE 41 pt.
5° Oscar FREIRE GOMEZ 33 pt.
6° Mark CAVENDISH 31 pt.
7° David ZABRISKIE 30 pt.
8° Gert STEEGMANS 27 pt.
9° Edvald BOASSON HAGEN 26 pt.
9° Sylvain CHAVANEL 26 pt.
9° Heinrich HAUSSLER 26 pt.

Andreas KLODEN 25 pt.
Koldo FERNANDEZ DE LARREA 24 pt.
Filippo POZZATO 22 pt.
Andrey AMADOR BIPKAZACOVA 20
Fabian WEGMANN 20
Murilo FISCHER 19
Tyler FARRAR 18
Gerald CIOLEK 16
George HINCAPIE 16
Lance ARMSTRONG 13
Kurt Asle ARVESEN 10
Samuel DUMOULIN 10
Aleksandr KUSCHYNSKI 10
Juan Antonio FLECHA 10
Sergey LAGUTIN 10
Cadel EVANS 10
Frederik WILLEMS 8
Greg VAN AVERMAET 7
Roman KREUZIGER 7
Tom BOONEN 7
Giampaolo CHEULA 7
Mikhail IGNATIEV 6
Koos MORENHOUT 6
Maxime MONFORT 6
Marcel SIEBERG 6
Denis MENCHOV 6
Julien EL FARES 6
Haimar ZUBELDIA 5
Alberto CONTADOR 5
Gustav ERIK LARSSON 4
Kasten KROON 4
Cyril DESSEL 4
Daniele RIGHI 4
Mickael BOURGAIN 3
Martijn MAASKANT 3
Leonardo DUQUE 3
Johannes FROHLINGER 2
Gorka VERDUGO 2
José Ivan GUTIERREZ PALACIOS 2
Steve COZZA 2
Fabio SABATINI 2
Christian KNEES 2
Juan Antonio FLECHA 2
Yoann LE BOULANGER 2

CLASSIFICA SCALATORI:
1° Koos MORENHOUT 23 pt.
2° Haimar ZUBELDIA 18
3° Johannes FROHLINGER 17
4° Inigo LANDALUZE 14
5° David DE LA FUENTE 4
6° Juan Antonio FLECHA 3
6° Julien EL FARES 3
6° Cyril DESSEL 3
6°Pierrick FEDRIGO 3
10° Yoann LE BOULANGER 2
10° Frederik WILLEMS 2
10° Christian KNEES 2

Nicolas JALABERT 1
Steve COZZA 1
Giampaolo CHEULA 1
Paolo LONGO BORGHINI 1
Kurt Asle ARVESEN 1
Sergey LAGUTIN 1
Christophe LE MEVEL 1

CLASSIFICA GIOVANI (UNDER 25)
1° Vincenzo NIBALI
2° Roman KREUZIGER +1’10’’
3° Robert GESINK +3‘01‘‘
4° Andy SCHLECK +3’53’’
5° Kevin SEELDRAYERS +6’19‘‘
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