9° Tappa: Pamplona - Arette

Il percorso della seconda edizione, partita da Nantes e che vide trionfare Cadel Evans

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9a TAPPA: PAMPLONA - ARETTE 176 km

IL PERCORSO

Dopo un prologo e otto tappe significative ma mai proibitive, arriva finalmente il tempo dei camosci, lungo i 176 km che riporteranno la carovana della Grande Boucle in Francia dopo lo sconfinamento basco di San Sebastian. Il processo di avvicinamento ai primi giganti del Tour sarà molto graduale, a cominciare dalla facile ascesa di 2a categoria dell'Alto de Egozkue (894 m), 7,6 km al 4,6%, posto dopo 27 km. 16 km più tardi sarà la volta dell'Alto Erro (810 m), salita di 3a categoria, 6,7 km al 4,3% di media. Al cinquantacinquesimo chilometro i corridori passeranno poi sull'Alto de Mezquiriz (922 m), 7,9 km al 3% di media. L'ultima salita di secondo piano sarà quindi l'ascesa verso Abaurregaina (1052 m), 10,3 km al 3,3%, vetta di 2a categoria posta a 98 km dal traguardo.
Per trovare il primo, vero gigante occorrerà attendere fino al chilometro 112, ai -64 dalla conclusione, quando i corridori scollineranno ai 1585 metri di quota del Port de Larrau (1a categoria), dopo essere saliti per 19 km e 300 metri, per una pendenza media del 4,2%. La salita si fa davvero impegnativa soltanto negli ultimi 10 km, la cui pendenza media è del 6,5%. Attenzione anche alla discesa, i cui 10 km finali presentano una pendenza media del 10%. Un brevissimo tratto di fondovalle farà quindi da preludio alla salita che deciderà verosimilmente la tappa, nonché prima vetta Hors Catégorie di questo Tour de France con i suoi 21,9 km al 5,6%. In realtà, il dato relativo alla pendenza media non rende giustizia alla difficoltà del Col du Soudet: nella prima metà di salita la media è del 3%, nella seconda dell'8,2%, che sale al 9% se si considerano gli ultimi 6 km, nei quali, nel quintultimo km di scalata, si trova una punta del 14%. Se nessuno si sarà ancora mosso, certamente sul Soudet scoppierà la battaglia tra i grandi della classifica generale.
Dalla vetta del Soudet mancheranno ancora 21 km per arrivare ad Arette. I primi 5 km di discesa sono piuttosto agevoli, ma saranno seguiti da un tratto di 8 km nei quali la pendenza media sarà del 9,3%. Gli ultimi 8 km per arrivare ad Arette saranno invece sostanzialmente in falsopiano, sempre tendente a scendere. Gli scalatori dovranno certamente attaccare sin da questa 9a frazione per recuperare quanto perso nella cronometro, malgrado il terreno per rimontare, anche in caso di scarso successo della prima offensiva, non manchi.

GPM: Alto de Egozkue (2a categoria, 894 m, 7,6 km al 4,6%, km 27); Alto Erro (3a categoria, 810 m, 6,7 km al 4,3%, km 43); Alto de Mezquiriz (3a categoria, 922 m, 7,9 km al 3%, km 55); Abaurregaina (2a categoria, 1052 m, 10,3 al 3,3%, km 78); Port de Larrau (1a categoria, 1585 m, 19,3 km al 4,2%, km 112); Col de Soudet (Hors Catégorie, 1540 m, 21,9 km al 5,6%, km 155)
TRAGUARDI VOLANTI: Erro (km 46)


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LA CORSA:

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Dopo undici anni di professionismo, dopo undici anni di illusioni e delusioni, dopo undici anni di Armstrong, Ullrich e Vinokourov, di tante vittorie, anche abbastanza prestigiose, ma di poche consacrazioni, dopo undici anni di rincorsa alla maglia gialla, al simbolo di primato, Andreas Kloden ci è riuscito: a San Sebastian ha raccolto i frutti della crono di Colomiers, ha perso per strada già un po' del tesoretto accumulato, ma è un prezzo accettabile per una soddisfazione simile. Non potrà gingillarsi a lungo ,però, il tedesco: già da oggi ci si arrampica in quota, già da oggi si suda prostrati dal caldo asfissiante: già da oggi sono Pirenei. Difficile che la tappa odierna sconvolga la classifica, anche in vista del tappone di domani, ma sarà un discreto test per tutti, compresa la maillot jaune. Al kilometro otto di corsa partono Vanendert e Tonti, seguiti a ruota dal bielorusso Kanstantin Siutsou:

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Al terzetto si aggiungono Froome, El Fares, Fischer e la vecchia maglia bianca Andrey Amador. I sette procedono uniti, senza forzare troppo in attesa che si unisca qualcuno. L'attesa dura un' altra decina di kilometri, nei quali i battistrada restano a bagnomaria con una trentina di secondi sul gruppo, tirato svogliatamente dai Vacan Soleil. Ai piedi dell' Alto de Egozgue (2a categoria, 7,6 km al 4,6%) scattano Moerenhout e Posthuma, marcati strettissimi da Frohlinger e Knees. Al quartetto si accoda anche Froome, pilotato da Augustyn

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Con qualche difficoltà in più sono della partita anche Stuart O' Grady e Kuschinsky, affiancati e trainati ,per loro fortuna, da Gutierrez Palacios e De La Fuente. Gli elementi del gruppetto di testa cercano però di resistere almeno momentaneamente al rientro di modo da potersi giocare il GPM in solitaria. Gli inseguitori si ricompattano al 3° kilometro di ascesa, ma davanti possono gestire ancora 32". Dopo altri due kilometri il distacco si è dimezzato, ed in prossimità dello scollinamento si è esaurito ma era già partito in contropiede Siutsou. Il bielorusso conquista il GPM, secondo Augustyn, terzo Moerenhout, quarto Frohlinger che passa all'ultimo Posthuma e Gutierrez. Sotto il traguardo il gruppone di testa, forte di quindici unità ha 1' 48" di vantaggio sul plotone. Plotone da cui prova ad evadere nientemeno che Levi Leipheimer:

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Il gruppo non lascia però libertà all' americano nonostante il suo ritardo in generale ammonti a circa 5'. Parte quindi in contropiede Haimar Zubeldia. Al basco viene concesso più spazio del compagno di squadra, a fine discesa ha già 28" sul gruppo ma ne paga 87 ai battistrada. Sull' Alto Erro (3a categoria), Haimar forza sino a ridurre il distacco dai battistrada a 17". Cardenas si impone in agilità al traguardo in quota, su De La Fuente e Moerenhout. A fine discesa-inizio Alto de Mezquiriz il basco si unisce alla testa della corsa, che anticipa un plotone svogliato di 2' 01". Traguardo volante di Erro, kilometro 46, vinto da O' Grady su Amador, terzo ,senza volata, Froome. Gruppo tirato da Posthuma e Fischer per quasi tutto l' Alto de Mezquiriz (7,9 km al 3%) sin quando ai 1200 dalla vetta Knees non lancia Frohlinger. Lo scatto del tedesco si esaurisce però ai -400, quando viene passato dal forcing da seduto di Zubeldia, da De La Fuente, Siutsou e Moerenhout, che anticipano il corridore Milram proprio in quest'ordine. Nonostante il plotone sia quasi abbandonato a se stesso, tirato addirittura dagli Agritubel, la non eccellente collaborazione dei fuggitivi fa sì che il vantaggio non decolli e si attesti sui 2' 47". La prima salita rilevante del trittico odierno è l' Abaurregaina ,10300 metri al 3,3%. Gruppo sempre disinteressato alle sorti del tentativo, tirato da Siutsou e Palacios. Nonostante le dolci pendenze della salita e il ritmo non propriamente eccessivo imposto dai due al comando, si fanno sentire i primi 70 kilometri di corsa nelle gambe di O' Grady e Knees che si lasciano sfilare in coda al plotoncino, riuscendo però a rimanervi attaccati. Scatto secco ai -400 di Zubeldia ,praticamente esente dalla collaborazione da quando si è unito alla fuga, che non verrà più ripreso da De La Fuente, 2°, Siutsou, 3°, Frohlinger, Augustyn e Moerenhout. Quest'ennesima beffa subita dal basco fa innervosire , e non poco, i suoi compagni di fuga che , dopo averlo ripreso ad inizio discesa, gli rivolgono epiteti poco garbati. Nonostante il nervosismo dei primi, plotone sempre ancorato ad un notevole distacco, che ammonta addirittura a 3'28", trasformatisi in 4' 08" ai piedi del Port de Larrau (1a categoria di 19,3 kilometri al 4,2 %). Sul primo 1a categoria della Grand Boucle, entra in azione la squadra che più di altre dovrà sfruttare certe erte: la Saxo Bank di Andy Schleck.

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La squadra danese piazza in testa al gruppo Kurt Asle Arvesen, Karsten Kroon e Fabian Cancellara, non certo tre specialisti dell' alta quota, ma corridori di discreto livello che possono aiutare a tenere su un buon passo. Il loro lavoro sembra infatti dare i propri frutti, dal momento che nei primi 8 ,facilissimi, kilometri di scalata il distacco dei fuggitivi non cresce, nonostante tiri quasi tutto il gruppo di testa ad eccezione di Zubeldia. Dal 9° al 10° kilometro, quando la strada verso Larrau comincia ad impennarsi, il forcing Saxo sfoltisce il gruppo di una decina di unità. Ma dopo 10400 metri di scalata, nel tratto più duro della salita, Alejandro Valverde parte deciso, lancia una frustata delle sue e passa i tre a velocità doppia.

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Prova immediatamente ad accodarsi al numero 1 della corsa il vecchio orgoglio transalpino Christophe Moreau, viene così spiegato l'impegno Agritubel ad inizio corsa.

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L'ex campione francese si porta ad un' ottantina di metri da Valverde, senza però mai riuscire a riprenderlo, causa il ritmo fenomenale di "El Embatido". Bisogna quindi attendere, dopo circa un minuto, che Valverde si volti per rendersi conto della situazione perché si accorga di Moreau e lo aspetti. I due procedono di pari passo, all'inseguimento del gruppo di testa, dal quale si staccano , ai -7, Knees e O' Grady, ed in cui cominciano ad ondeggiare anche Fischer ed Amador, sotto il forcing di Andrea Tonti. Valverde non lascia strada libera a Moreau sino al kilometro 15 di salita, quando i due, con 1' 22" di vantaggio sul plotone e 2'47" di ritardo dalla testa della corsa, cominciano una collaorazione alla pari. Moreau riesce a mantenere, abbastanza sorprendentemente contandone l'età, un passo davvero alto, cui Valverde non si sente di imprimere un' ulteriore accellerazione. Ai -900 Tonti parte con un forcing spietato che riduce il gruppo di testa a lui, il suo compagno di squadra De La Fuente, Froome, Augustyn, Siustou, Zubeldia e Gutierrez Palacios, in difficoltà ,dopo una settimana di pieno lavoro, anche Moerenhout e Frohlinger. De La Fuente riesce a sfruttare al meglio il lavoro dell' italiano, che si esaurisce ai -300, scattando proprio in prossimità dell' arrivo ed anticipando in volata Zubeldia, Siutsou, Froome, Augustyn e Palacios nell' ordine. A 9" Moerenhout, Frohlinger e Kuschynski, a 15" Vanendert, a 4" dal belga Joost Posthuma, a 27" Amador e Fischer, a 52" O' Grady e Knees. Valverde e Moreau scollinano con 1'30" spaccati di ritardo, di 3' 57" il ritardo del plotone, sempre guidato dai Saxo.

TO BE CONTINUED...
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Re: 9° Tappa: Pamplona - Arette

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Dopo un primo chilometro di discesa tecnica, ce ne vogliono altri tre perché i corridori possano alleviare in discesa le fatiche della prima vetta di 1a categoria del Tour de France, posta a 64 km dal termine della prima tappa pirenaica. Prima del tratto più difficile della picchiata su Larrau, fanno in tempo a rientrare su De La Fuente, Augustyn, Tonti, Froome, Zubeldia e Gutierrez i più immediati inseguitori, Morenhout, Frohlinger e Kuschynski. Si ricompattano, a 17'' di distanza, Posthuma e Vanendert, mentre Amador e Fischer vedono il loro distacco salire a 32'', 20 meno di quello di O'Grady e Knees. 1'25'' per Valverde e Moreau, 3'54'' per il plotone. La discesa del Larrau genere una piccola selezione nel gruppetto di testa, con Augustyn e De La Fuente che non riescono a tenere il ritmo imposto da Gutierrez Palacios, accumulando un distacco di 100 metri che chiudono comunque al termine della picchiata, complice la non collaborazione davanti di Tonti e Froome. Rientrano al comando Posthuma e Vanendert, coraggiosi nel tratto di discesa, mentre Amador, dovendo attendere Valverde, si lascia staccare prima da Fischer e poi da O'Grady e Knees. Murilo viene riassorbito dalla coppia O'Grady - Knees, e i tre pagano ora 37'' dalla testa della corsa, distacco non particolarmente elevato ma che difficilmente potranno colmare. Per Valverde, Amdor e Moreau il distacco dalla testa della corsa è di 1'16'', mentre il gruppo, sempre tirato da Cancellara e Arvesen, paga 3'49''.
Davvero impagabile il lavoro dei due corridori della Saxo Bank, che nei 10 km circa di pianura che separano la fine della discesa del Larrau alle prime rampe del Soudet riescono a recuperare quasi 1' ai battistrada, portando il distacco del gruppo a 2'55''. O'Grady, Knees e Fischer vengono ripresi proprio in vista dell'inizio del Soudet dal gruppetto Valverde, tirato da un Amador che sta spendendo tutto quello che gli è rimasto dopo la lunga fuga. Il sestetto paga 1'02''.
Mancano 43 km al traguardo quando il Tour de France assaggia le prime rampe Hors Catégorie di questa edizione, quelle che portano ai 1540 metri del Col de Soudet.

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In testa alla corsa è Tonti a sobbarcarsi la maggior parte del lavoro, per cercare di consentire a De La Fuente di fare suoi i 40 punti messi in palio dal Col de Soudet, il cui punteggio è raddoppiato in quanto ultima salita di una tappa di montagna, e, se possibile, di arrivare a giocarsi la tappa. Alle loro spalle, però, Amador dà tutto nei primi, facili chilometri di salita, mentre in gruppo l'ex maglia gialla Fabian Cancellara tiene fede alla sua fama, riducendo ulteriormente il divario dei fuggitivi, con l'aiuto di Van Goolen. Dopo 8 km di salita, poco più di un riscaldamento, il drappello al comando, la cui composizione resta immutata, conserva 56'' su Amador, Valverde e Moreau, ma soltanto 2'24'' sul gruppo maglia gialla, in decisissima rimonta. Davanti, non appena le pendenze si fanno più sensibili, attorno al 5-6%, è David De La Fuente a prendere in mano con decisione la situazione, mettendosi in testa a scandire un ritmo che risulta in breve tempo fatale a Kuschynski e agli stremati Morenhout e Frohlinger, distrutti da una settimana di attacchi quotidiani, già in difficoltà sul Port de Larrau. Alle loro spalle, però, è ancora Alejandro Valverde a scatenarsi.

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Amador non prova nemmeno a resistere, mentre Moreau, almeno in un primo tempo, riesce a tenere la ruota dell'Embatido. Davanti, frattanto, il ritmo di De La Fuente stacca anche Tonti, Palacios e Froome, facendo sì che al comandino restino solamente lo spagnolo della Fuji - Servetto, Augustyn e Zubeldia. In gruppo è invece ormai da qualche chilometro che Jurgen Van Goolen ha sostituito Cancellara in testa. Il belga resta davanti sino a 11 km dalla vetta del Soudet, quando, ormai quasi al termine del suo lavoro, si produce in una terribile trenata, con a ruota, nell'ordine, Larsson, Frank e Andy Schleck. Van Goolen si sposta dopo 300 metri a tutta, venendo rilevato da Larsson. Il lavoro dello svedese è molto simile: poco tempo davanti, ma senza risparmiare un grammo di energia. Larsson resta al comando per un paio di chilometri, fino a 8,5 km dalla cima del Soudet. Il ritmo di Larsson è di quelli che fanno male, non ai big ma a buona parte dei loro compagni di squadra. Solamente la Astana, che ha ancora Armstrong, Contador, Kloden, Leipheimer, Popovych e Brajkovic nel gruppo può dirsi davvero ben rappresentata al momento in cui Larsson si fa da parte. Momento in cui De La Fuente, Augustyn e Zubeldia hanno soltanto 23'' sulla coppia Valverde - Moreau, che sta intanto raggiungendo, superando e staccando svariati ex fuggitivi, e 1'53'' sul gruppo.
Non appena Larsson si fa da parte, la Saxo decide che è il momento di dare veramente fuoco alle polveri, con l'accelerazione di Frank Schleck.

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Quello di Schleck non è uno scatto, ma una progressione micidiale, chiaramente effettuata in funzione del fratello Andy, che resta con apparente facilità alla sua ruota. Dopo l'iniziale allungo, Frank si siede sulla sella, ma continua da seduto un forcing che disintegra il gruppo maglia gialla, generando uno sparpaglio di corridori. Alla ruota di Frank restano il fratello Andy, Contador, Evans, Menchov, Soler, Armstrong, Kloden, Sanchez, Kreuziger, Vandevelde, Leipheimer, Kirchen, Moncoutié, Pereiro, Nibali e Cobo, mentre danno già segnali di difficoltà Basso, Gerdemann, Karpets, Gesink, Van den Broeck e Rogers. Perdono qualche metro Taaramae e Seeldrayers, mentre Marchante non sembra quello dello scorso anno, e perde contatto, lasciando isolato Carlos Sastre. Sotto i colpi di Schleck cedono definitivamente Basso, Seeldrayers, Rogers, Taaramae, Van den Broeck, Gesink, Gerdemann e Karpets, i primi tra i big a rimanere attardati. Nessuno di questi appare in crisi, ma l'essersi già staccati al primo vero cambio di ritmo è sintomo inequivocabilmente segnale di condizione non eccelsa. A 7 km dalla vetta, De La Fuente, Augustyn e Zubeldia sono stati raggiunti da Valverde e Moreau, e il quintetto, ora tirato, come facilmente prevedibile, dall'Embatido, ha un vantaggio di 1'22''. Frank Schleck, nel gruppetto dei migliori, si volta, controlla la composizione del plotoncino. E' allora che arriva la prima fiondata di Andy Schleck.

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Quello del lussemburghese è invece un vero e proprio scatto, che fa malissimo a tanti. Contador si incolla alla ruota del più piccolo dei fratelli, mentre rispondono bene anche Menchov, Evans, Sastre e Soler. Andy si volta e controlla chi è rimasto nel gruppetto, la cui composizione vede lo stesso Andy Schleck, il fratello Frank, Menchov, Evans, Soler, Sanchez, Sastre, Contador, Kreuziger, Armstrong, Nibali, Vandevelde, Kloden e Cobo. Iniziano a perdere metri nomi eccellenti come quelli di Leipheimer e Kirchen, con i quali resta David Moncoutié. Perde invece ulteriore terreno Oscar Pereiro, che di lì a poco verrà ripreso dal drappello alle sue spalle, pilotato da Ivan Basso. Intanto Andy Schleck però non molla la testa del drappello, e opta per una condotta di gara coraggiosa ma necessaria per via della sua condizione di classifica: si mette al comando del drappello, e non molla un istante la testa, continuando ad imprimere un ritmo forsennato. Schleck inizia ben presto a raccogliere i frutti di questa andatura: è Nibali il primo a mollare, seguito poco dopo da Vandevelde e quindi da Cobo. Mancano poco meno di 6 km alla vetta del Soudet quando avviene il primo vero colpo di scena: la maglia gialla cede.

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Non è vera crisi per Kloden, ma il tedesco capisce che non è il caso di rischiare un fuorigiri, e decide di cercare di limitare i danni rispetto ad uno Schleck che si sta dimostrando a lui superiore in montagna. Basta poi attendere altri 500 metri per assistere ad una scena forse più facile da pronosticare, ma che comunque fa un certo effetto vedere sulle strade del Tour de France: Lance Armstrong è in difficoltà.

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Il ritmo di Schleck è indiavolato, a 5 km circa dalla vetta restano Andy, Frank, Contador, Sastre, Sanchez, Kreuziger, Evans, Menchov e Soler. 8 uomini che si stanno dimostrando, ora come ora, i più forti in salita. Intanto, davanti, Valverde e uno strepitoso Moreau hanno staccato quel che restava della fuga del mattino, ma stanno ormai per subire il ritorno dei migliori, che pagano solamente 37''. Mancano 4200 metri alla vetta del Soudet, quando una maglia Astana dall'andatura inconfondibile si alza sui pedali, scarta sulla destra e parte decisa.

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E' Alberto Contador a cercare di evadere dal gruppo dei migliori. Andy Schleck va immediatamente a chiudere su di lui, trascinandosi dietro il resto del gruppetto dei big. Contador si ferma, si volta, controlla la situazione. Frank Schleck passa davanti per poche centinaia di metri per scandire il ritmo, ma Contador ci riprova. Questa volta la sua accelerazione è più decisa, più secca. Sembra inizialmente ripetersi la scena di prima, con Andy Schleck che reagisce all'istante e si trascina dietro il trenino degli altri big, ma questa volta il trionfatore del Tour 2007 non desiste, resta sui pedali, continua nella sua micidiale progressione. Quando finalmente si siede, solo Andy Schleck, Juan Mauricio Soler, Carlos Sastre e Denis Menchov gli sono in scia. Evans, Kreuziger e Sanchez sono a pochi metri, ma lo strappo arriva quando Andy Schleck, dopo pochi metri, rilancia subito l'andatura. L'acido lattico accumulato rispondendo a Contador non ha smesso di assalire le gambe degli avversari, e questa volta l'allungo del lussemburghese è di quelli letali. Contador è l'unico a tenere davvero la sua ruota, mentre Soler se la cava in qualche modo, restando a 20 metri, ma chiudendoli con un ulteriore sforzo non appena Andy si siede. Menchov non riesce a replicare anche a questo scatto, mentre Sastre, dopo averci provato, resta a metà strada tra il terzetto di attaccanti, o meglio quintetto, per via del ricongiungimento con Valverde e Moreau, e il quartetto dietro, con Menchov che è stato ripreso da Sanchez, Cadel Evans e Kreuziger.
Davanti, Andy Schleck è scatenato. Il lussemburghese non chiede un cambio a Contador o Soler, anche ammesso che i due siano in condizione di offrirgliene. Il loro vantaggio su Sastre, che nel frattempo ha ripreso Valverde e Moreau, a 2 km dalla vetta, è di 10'', mentre Evans, Menchov, Kreuziger e Sanchez pagano 16''. All'ultimo chilometro prima del GPM, Schleck e Contador hanno 15'' su Sastre e 26'' sul quartetto Evans, mentre per Valverde e Moreau si è definitivamente spenta la lampadina, e i due procedono, ancora assieme, alle spalle del drappello di Evans. In testa, Contador ha addirittura la forza di provare un'accelerazione a 700 metri dal Gran Premio della Montagna, che non serve ad andarsene in solitaria come avrebbe voluto il madrileno, ma è utile a far perdere terreno a Soler. Il colombiano non si pianta, ma perde inesorabilmente metri, scollinando sul GPM 3° a 6'' da Schleck, 1°, e Contador, 2°. A questi ultimi bastano poche parole subito dopo il GPM per trovare un accordo: sono stati i più forti, si sono equivalsi; non ha senso disperdere il frutto di questa superiorità in salita, meglio collaborare e giocarsi la tappa allo sprint. In cima al Soudet, a 21 km dal traguardo, la situazione vede Andy Schleck e Contador al comando con 6'' su Soler, 22'' su Sastre, 35'' su Evans, Menchov, Frank Schleck, Kreuziger e Sanchez, 58'' su Valverde, 1'02'' su Moreau, 1'06'' su Armstrong, Kloden, Vandevelde e Cobo, 1'33'' su Leipheimer, Moncoutié, Nibali e Kirchen, 1'59'' su Pereiro, 2'12'' su Basso, Karpets, Gerdemann, Rogers, Taaramae e Gesink, 2'15'' su Van den Broeck, 2'19'' su Seeldrayers, 3'02'' su Gomez Marchante.
I primi chilometri di discesa, facili, lasciano immutata la situazione maturata sul Soudet, a parte per la perdita di qualche secondo da parte di Soler, che deve a questo punto probabilmente rassegnarsi a non poter più raggiungere il duo di testa. Non appena la picchiata si fa più impegnativa, però, dal gruppetto di Evans evade il solito, sublime discesista che risponde al nome di Samuel Sanchez.

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Al capitano della Euskaltel, che a questo punto sogna in giallo, bastano poche centinaia di metri per avvantaggiarsi nei confronti degli altri componenti del drappello di cui faceva parte, complice il fatto che a ruota non aveva Evans, il miglior discesista dopo di lui nel quartetto. Sanchez pennella le curve come oggi, dopo il ritiro di Savoldelli, solo lui sa fare in gruppo, e si riporta sulla coppia Sastre - Soler, che al momento del ricongiungimento pagano 28'' dai primi due. Sanchez scavalca in un amen i due neo-compagni d'avventura, lanciandosi all'inseguimento di Contador e Schleck. Sastre ha parecchi problemi a tenere la ruota di Sanchez, mentre Soler si conferma una volta di più un pessimo discesista, perdendo contatto anche dalla coppia spagnola.
Sanchez e Sastre recuperano terreno nei confronti del duo al comando, ma a 8 km dal traguardo, quando termina il tratto tecnico della discesa, ci sono ancora 14'' a dividerli da Contador e Schleck, mentre il gruppetto di Evans ha ripreso Soler e paga 39''. Davanti c'è accordo, e anche Sanchez e Sastre sembrano intenzionati a collaborare. Meno convinta è invece la cooperazione nel gruppetto di Evans e Menchov, che vanifica così il vantaggio numerico. Contador e Schleck riescono a resistere all'inseguimento di Sanchez e Sastre, aumentando anzi di qualche secondo il loro margine. Considerata l'assenza di abbuoni, nessuno dei due gioca d'astuzia per cercare di vincere la tappa, smettendo di collaborare anzitempo. E' Contador a trovarsi in testa agli ultimi 200 metri, e a dover quindi lanciare lo sprint. Il madrileno prova a partire lungo ai -200, ma Schleck non si fa sorprendere e gli si incolla. Il lussemburghese esce a 80 metri dal traguardo, e le gambe di Contador non sono più in grado di replicare. Al madrileno non resta che accodarsi a Andy, e assistere al meritato successo dell'enfant prodige lussemburghese.

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Contador chiude 2°, ovviamente con lo stesso tempo. Sastre anticipa senza volata Sanchez per il 3° posto, a 22'' dalla coppia di testa. Sarà alla fine di 40'' il distacco del quintetto di Evans, Frank Schleck, Menchov, Soler e Kreuziger. A 1'11'' giunge un drappello comprendente Valverde, Moreau, Armstrong, un Nibali rientrato grazie ad una strepitosa discesa, Cobo, Vandevelde e, soprattutto, l'ormai ex maglia gialla Andreas Kloden. Con una splendida discesa, Pereiro si è riportato sul terzetto Leipheimer - Kirchen - Moncoutié, che chiude a 1'37''. Paga addirittura 2'22'' Ivan Basso, giunto assieme a Karpets, Gerdemann, Seeldrayers, Taaramae, Rogers, Van den Broeck e Gesink. 3'40'' il ritardo di uno dei grandi protagonisti della passata edizione, José Angel Gomez Marchante, a questo punto relegato quasi certamente al solo lavoro di gregariato per Carlos Sastre.
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Re: 9° Tappa: Pamplona - Arette

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CLASSIFICA DI TAPPA:
1° Andy SCHLECK
2° Alberto CONTADOR s.t.
3° Carlos SASTRE CANDIL +22’’
4° Samuel SANCHEZ GONZALEZ +22’’
5° Cadel EVANS +40’’
6° Denis MENCHOV +40’’
7° Frank SCHLECK +40’’
8° Roman KREUZIGER +40’’
9° Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ +40''
10° Alejandro VALVERDE +1‘11‘‘

Lance ARMSTRONG +1‘11‘‘
Vincenzo NIBALI +1‘11‘‘
Christian VANDEVELDE +1’11’’
Christophe MOREAU +1’11’’
Andreas KLODEN +1’11’’
Juan José COBO +1’11’’
Levi LEIPHEIMER +1’37’’
Kim KIRCHEN +1’37’’
David MONCOUTIE +1‘37‘‘
Oscar PEREIRO SIO 1‘37‘‘
Ivan BASSO +2‘22‘‘
Vladimir KARPETS +2’22’’
Linus GERDEMANN +2’22’’
Robert GESINK +2’22’’
Jurgen VAN DEN BROECK +2‘22‘‘
Rein TAARAMAE +2‘22‘‘
Michael ROGERS +2‘22‘‘
Kevin SEELDRAYERS +2‘22‘‘
José Angel GOMEZ MARCHANTE +3’40’’
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Re: 9° Tappa: Pamplona - Arette

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CLASSIFICA GENERALE:
1° Samuel SANCHEZ GONZALEZ
2° Andreas KLODEN +15’’
3° Cadel EVANS +38’’
4° Lance ARMSTRONG +45’’
5° Denis MENCHOV +56’’
6° Vincenzo NIBALI +1’02’’
7° Juan José COBO +1’04’’
8° Roman KREUZIGER +1’26’’
9° Alberto CONTADOR +1’35’’
10° Andy SCHLECK +3’29’’

Oscar PEREIRO SIO +3’35’’
Carlos SASTRE +3’50’’
Kim KIRCHEN +4’03’’
Christian VANDEVELDE +4’10’’
Vladimir KARPETS +4’19’’
Linus GERDEMANN +4’32’’
Michael ROGERS +4’41’’
Frank SCHLECK +4’42’’
Alejandro VALVERDE +4’45’’
Robert GESINK +5’14’’
Levi LEIPHEIMER +5’24’’
Jurgen VAN DEN BROECK +5’47’’
Ivan BASSO +6’57’’
José Angel GOMEZ MARCHANTE +8’37’’
Kevin SEELDRAYERS +8’38’’
David MONCOUTIE +8’47’’
Rein TAARAMAE +9’13’’
Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ +9’59’’

CLASSIFICA A PUNTI:
1° Daniele BENNATI 65
2° Oscar FREIRE GOMEZ 62
3° Thor HUSHOVD 58
4° Alejandro VALVERDE 52
5° Fabian CANCELLARA 47
5° Mark CAVENDISH 47
7° Heinrick HAUSSLER 38
8° Tyler FARRAR 33
9° Samuel SANCHEZ GONZALEZ 30
9° David ZABRISKIE 30

Frank SCHLECK 29
Gert STEEGMANS 28
Alberto CONTADOR 27
Edvald BOASSON HAGEN 26
Sylvain CHAVANEL 26
Andy SCHLECK 25
Andreas KLODEN 25
Koldo FERNANDEZ DE LARREA 24
Andrey AMADOR BIPKAZACOVA 24
Samuel DUMOULIN 22
Filippo POZZATO 22
Leonardo DUQUE 22
Gerald CIOLEK 20
Lance ARMSTRONG 19
Cadel EVANS 19
Murilo FISCHER 19
George HINCAPIE 16
Carlos SASTRE CANDIL 15
Denis MENCHOV 15
Greg VAN AVERMAET 13
Kurt Asle ARVESEN 10
Aleksandr KUSCHYNSKI 10
Tom BOONEN 10
Juan Antonio FLECHA 10
Roman KREUZIGER 10
Sergey LAGUTIN 10
Frederik WILLEMS 8
Alessandro BALLAN 8
Giampaolo CHEULA 7
Mikhail IGNATIEV 6
Koos MORENHOUT 6
Maxime MONFORT 6
Marcel SIEBERG 6
Stuart O’GRADY 6
Wim STROETINGA 6
Julien EL FARES 6
Haimar ZUBELDIA 5
Mickael BOURGAIN 5
Gustav ERIK LARSSON 4
Kasten KROON 4
Cyril DESSEL 4
Daniele RIGHI 4
Martijn MAASKANT 3
Johannes FROHLINGER 2
José Ivan GUTIERREZ PALACIOS 2
Steve COZZA 2
Chris FROOME 2
Fabio SABATINI 2
Dominique ROLLIN 2
Christian KNEES 2
Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ 2
Juan Antonio FLECHA 2
Yoann LE BOULANGER 2

CLASSIFICA SCALATORI:
1° Haimar ZUBELDIA 45
2° Koos MORENHOUT 40
2° Andy SCHLECK 40
4° Johannes FROHLINGER 39
5° David DE LA FUENTE 33
6° Alberto CONTADOR 32
7° Juan Mauricio SOLER HERNANDEZ 24
8° John Lee AUGUSTYN 21
9° Carlos SASTRE CANDIL 20
9° Rein TAARAMAE 20

Kansantsin SIUTSOU 19
Cadel EVANS 16
Serge PAUWELS 16
Inigo LANDALUZE 14
Denis MENCHOV 12
Mikel ASTARLOZA 12
Leonardo DUQUE 12
Aleksandr KUSCHYNSKI 10
Frank SCHLECK 8
Chris FROOME 8
Alessandro BALLAN 7
Roman KREUZIGER 6
Samuel SANCHEZ GONZALEZ 6
Julien EL FARES 5
José Ivan GUTIERREZ PALACIOS 5
Leonardo DUQUE 4
Juan Antonio FLECHA 3
Cyril DESSEL 3
Pierrick FEDRIGO 3
Thomas VOECKLER 3
Joost POSTHUMA 2
Alejandro VALVERDE 2
Alan PEREZ 1
Dominique ROLLIN 1
Nicolas JALABERT 1
Steve COZZA 1
Giampaolo CHEULA 1
Paolo LONGO BORGHINI 1
Kurt Asle ARVESEN 1
Sergey LAGUTIN 1
Christophe LE MEVEL 1
Matthew LLOYD 1

CLASSIFICA GIOVANI (UNDER 25):
1° Vincenzo NIBALI
2° Roman KREUZIGER +24’’
3° Andy SCHLECK +2’27’’
4° Robert GESINK +4’12‘‘
5° Kevin SEELDRAYERS +7’36‘‘
6° Rein TAARAMAE +8’11’’
Direttore di corsa.
Bloccato

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