Attack at The Dick of Dog Award

Il meglio e il peggio del Tour de France 2011

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Attack at The Dick of Dog Award

Sondaggio concluso il 29/09/2011, 19:25

Jacob Fuglsang
2
20%
Steven Kruijswijk
3
30%
Gianni Meersman
4
40%
Andy Schleck
1
10%
Rinaldo Nocentini
0
Nessun voto
 
Voti totali: 10

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Gigilasegaperenne
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Attack at The Dick of Dog Award

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Attack at The Dick of Dog Award

L'immagine del corridore che dopo aver vinto dichiara di essere contento di essere arrivato uno è sicuramente iperbolica, ma un fondo di verità c'è sempre. Chi non ricorda gli scatti senza senso di Pirazzi all'ultimo Giro d'Italia, o quelli di Johnny Hoogerland in più o meno tutte le corse che ha disputato in vita sua? Il fatto di affidare la corsa interamente ai DS evidentemente non è servito ad evitare fenomeni di questo genere: l'award va a premiare gli attacchi più alla cazzo di cane visti durante le 21 giornate di gara.

NOMINATION

Jacob Fuglsang
Sono passati circa un'ottantina di chilometri dall'avvio della 9a tappa, quando la sagoma in maglia Leopard Trek di Jacob Fuglsang evade dal gruppo della maglia gialla. Un solo pensiero attraversa le menti degli appassionati di ciclismo di tutto il mondo, valicando frontiere di colore, religione e stato, collegando in un unico brivido gli spettatori presenti sul percorso e quelli a casa: "Ma questo è un pirla".
Se ad essere pirla sia più chi gli ha ordinato l'attacco o lui che si è sottomesso ad un ordine che ha fatto sospettare la presenza di Ciro Ferrara in incognito sull'ammiraglia Leopard, non lo possiamo sapere. Ciò che possiamo dare per certo è però la nomination al corridore danese per l'Attack at The Dick of Dog Award 2011.


Steven Kruijswijk
"Attaccare sul Col de Spandelles o attendere l'ultima salita?". Questo il dubbio che verosimilmente affliggeva larga parte dei corridori di classifica alla partenza della frazione di Hautacam. Un dilemma che evidentemente non è mai balenato però nella testa di Steven Kruijswijk, che ha individuato in una cote di 3a categoria ai 106 dal traguardo il trampolino di lancio ideale per un'azione che perfino Jan Ullrich ha definito "poco intelligente".

Gianni Meersman
Molti possono essere gli scopi degli scatti cui si assiste durante una qualsiasi corsa ciclistica: vincere, guadagnare terreno in classifica generale, saggiare la tenuta degli avversari, spianare la strada all'azione di un compagno, mostrare lo sponsor, liberare la squadra dall'onere di tirare il gruppo. Grazie a Gianni Meersman, evaso da un gruppo lanciato ai 60 all'ora nella tappa di Bourg-en-Bresse a 10 km dalla conclusione, alla lista va aggiunta almeno un'altra voce: "Nessuno".

Andy Schleck
Tecnicamente non si potrebbe parlare di scatto a cazzo in piena regola, visto che lo scopo era chiaro e l'azione era attesa, sia pure più avanti. L'attacco di Andy Schleck nella 19a e più impegnativa tappa della Grande Boucle, quella del Col du Granon, che autorizza alla derisione qualsiasi collega e, se esiste un Paradiso, qualsiasi corridore del passato, incluso chi ha riportato la peggio in un testa a testa all'ultimo sangue con la basculante di un garage, non può non valere però all'atleta lussemburghese una nomination.

Rinaldo Nocentini
Perché un corridore non veloce, con in squadra uno sprinter modesto, dovrebbe rischiare la pelle affrontando ad andatura folle due curve in rapida successione a 800 metri dal traguardo di una tappa di transizione del Tour? Noi una risposta non l'abbiamo. Se non l'avete neppure voi, vale la pena di prendere in considerazione per questo premio Rinaldo Nocentini e la sua sfuriata a cazzo nella tappa di Bastia.
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emmea90
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