L'ultima di Vino al Tour!

[Sauber96]

Alexandre Vinokurov è il re della tappa di Prat Mataou, in questo suo ultimo Tour, il leone kazako ha dimostrato ancora una volta, a quasi 39 anni, di essere uno dei corridori più tenaci del gruppo, con la grinta e la voglia dei più giovani. La numerosissima fuga ha preso il via sulle rampe della prima salita di giornata, il Col de Port, e uno alla volta, sui tornanti delle successive salite, i 22 uomini che erano con lui si sono dovuti arrendere, per ultimi Scarponi e Kruijswijk, con l'olandese che si è arreso solo nella volata finale. Dopo l'infortunio dello scorso anno sembrava che la carriera di Vino dovesse terminare lì, dopo un Tour ancora una volta vincente, con 3 giorni in giallo e la vittoria a Saint Laurent du Pont. E invece non si è voluto arrendere ha ripreso a correre nei primi mesi del 2012 riuscendo a trovare la forma solo a giugno, dopo tanta fatica e sacrificio, andando a vincere il tappone finale del Criterium du Dauphiné in cima all'Alpe d'Huez in una delle tappe più entusiasmanti degli ultimi anni. E dopo neanche un mese si è ripresentato al Tour, con la speranza di ripetere per l'ultima volta i successi che avevano caratterizzato le ultime edizioni della corsa, ci è riuscito, in questa che è la sua penultima corsa della sua leggendaria carriera. Il Tour saluta così un suo campione, anche se non ha mai vinto la Grand Boucle, con un ultimo assolo in cima a una vetta finale di tappa. Non vogliamo affrettarci però, a definire la tappa di oggi l'ultima sua vittoria, perchè uno come lui, può sorprendere sia qui, nelle tappe che restano, sia a Londra, per i Giochi Olimpici, che sono forse il vero motivo percui il suo ritiro è stato prolungato fino ad oggi. La vittoria inoltre risolleva le sorti del suo team, che veniva finora da un Tour senza risultati di spicco e con diverse delusioni, tra cui la positività di Andriy Grivko, il cui 3° posto era stato fino ad oggi il miglior piazzamento di tappa dei Kazaki, che ora potranno tornare a casa con qualcosa in mano. Domani sarà il giorno della verità per Brajkovic, che deve fare un mezzo miracolo per agguantare la Top10 che appare molto lontana, lo sloveno ha fatto una stagione sottotono e aspetta ancora l'anno giusto per esplodere, ma i 20 minuti di ritardo in classifica fanno pensare che non sarà questo quello buono.