Grand dèpart

Il Percorso del Tour de France 2011 con il racconto delle Tappe

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emmea90
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Grand dèpart

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Grand dèpart 2011

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PROLOGO: AJACCIO 3 km
Ci sono voluti 98 anni, ma nel luglio 2011 il Tour de France sbarcherà finalmente nell'unica regione che ancora mancava alla sua storia ultracentenaria. Sarà infatti Ajaccio, la città che diede i natali a Napoleone Bonaparte, ad ospitare il Grand Départ di questa edizione della Grande Boucle, per una partenza che risentirà, nei giorni successivi, anche della particolare conformazione del territorio corso, assai avaro di zone del tutto pianeggianti. Gli atleti non dovranno comunque ancora fare i conti con queste novità nella giornata d'apertura, nella quale si terrà un tradizionale prologo d'apertura.
Il via alla 98a edizione della più grande corsa ciclistica del pianeta sarà dato in Place du Maréchal Foch, dove gli atleti torneranno 3 km esatti più tardi, allorché uno di loro avrà l'onore di essere il primo corridore nella storia a vestire la maglia gialla su suolo corso. Nel mezzo, si dovrà percorrere per circa metà percorso Cours Napoléon, prima di ritornare verso la piazza di partenza lungo Boulevard Charles Bonaparte, Place Pierre Griffi, Boulevard Sampiero e Boulevard Roi Jerôme. Una frazione che non dovrebbe lasciare tracce significative sulla classifica generale, anche se il risultato dell'anno passato, con Cadel Evans che ha preceduto Andy Schleck per 1'' nella lotta per la piazza d'onore, impone a tutti di profondere il massimo impegno in ogni prova.
GPM: /
INTERMEDI: /
DIPARTIMENTI: Corse du Sud (km 0-arrivo)

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1a TAPPA: AJACCIO > PORTO VECCHIO 172,5 km
Sarà come da tradizione per velocisti la prima tappa in linea del Tour de France, ma, rispetto al passato più o meno recente, le squadre degli sprinter dovranno faticare ben di più per garantire ai propri portacolori la chance di giocarsi il prestigioso traguardo parziale; non soltanto, ma anche il finale potrebbe riservare sorprese, in virtù di un ultimo chilometro tutt'altro che banale.
Lasciata Place de Gaulle in Ajaccio, i corridori si addentreranno nell'entroterra corso, fino a scalare, dopo 17 km scarsi, la prima côte della corsa, quella di Saint-Pierre-de-Cardo, 2100 metri di ascesa al 5,1% di pendenza media. Ben più ostica la seconda asperità, il Col d'Aja Bastiano, ascesa di 2a categoria che sarà valicata 20 km circa più avanti, con i suoi 9,6 km al 5,1%. Una fase di relativa calma - lungo la quale, al chilometro 84,3, i corridori troveranno il primo sprint intermedio della Grande Boucle, che sarà da quest'anno unico e assegnerà 20 punti per la classifica della maglia verde, a Propriano - precederà quindi la scalata alla Côte de Sartène, 5 km e 100 metri di scalata al 5,1% di media, che segnerà l'avvio di una fase caratterizzata più da saliscendi che da reali salite. Fra questi, il più marcato, nonché l'unico contrassegnato da un GPM, sarà quello della Côte de Mont Corbo, 2600 metri di ascesa al 4,4% di pendenza media. La vetta sarà posta a poco meno di 32 km dalla conclusione, e da lì in poi il tracciato si farà piuttosto agevole, perlomeno fino ai 650 metri finali. Questi ultimi saranno però caratterizzati da una pendenza costante intorno al 5%, che non dovrebbe scongiurare la volata di gruppo, ma potrebbe rendere estremamente atipica e per nulla scontata la conclusione della frazione. Spazio dunque a possibili sorprese, che potrebbero anche arrivare da atleti non necessariamente noti al grande pubblico come pure ruote veloci.
GPM: Côte de Saint-Pierre-de-Cardo (4a categoria, 148 m, 2,1 km al 5,1%, km 16,7); Col d’Aja di Bastiano (2a categoria, 513 m, 9,6 km al 5,1%, km 37,8); Côte de Sartène (3a categoria, 312 m, 5,1 km al 5,1%, km 97,2); Côte de Mont Corbo (4a categoria, 131 m, 2,6 km al 4,4%, km 140,8)
TRAGUARDO VOLANTE: Propriano (km 84,3)
DIPARTIMENTI: Corse du Sud (km 0-arrivo)

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2a TAPPA: PORTO VECCHIO > CORTE 199 km
Ecco la prima grande sorpresa all'interno della prima settimana di gara, resa possibile dalla conformazione del territorio corso. La ripartenza da Porto Vecchio, lunedì 4 luglio, sarà infatti seguita da pianura soltanto nei primi 50 km scarsi della frazione più lunga della quattro-giorni corsa. Dopo poco meno di 49 km, i corridori inizieranno infatti a salire verso il primo dei ben otto GPM in programma, il Col de Larone, 7 km e 600 metri di scalata al 6,3% di pendenza media. Un'ascesa discretamente impegnativa, ma solo un riscaldamento se comparata al successivo Col de Bavella, 8 km scarsi di ascesa all'8,5% di pendenza media, asperità premiata infatti da un Gran Premio della Montagna di 1a categoria. Dalla vetta mancheranno poco più di 130 km al traguardo: non certo il trampolino ideale per l'attacco dei grandi della classifica, ma difficoltà che si presta ad essere teatro del lavoro di qualche squadra dal leader particolarmente ispirato.
Meno impegnative, ma comunque utili a favorire eventuali gruppi di fuggitivi, le successive ascese: la Côte de Quenza, 3700 metri di salita al 3,6%, la Côte de Serra-di-Scopamène, 3,8 km al 5,1% di pendenza media, il Col de Vaccia, 7 km e 100 metri al 5,1%, e il Col de Verde, 11,9 km al 3,6% di media, con lo sprint intermedio di Zicavo collocato nel tratto pianeggiante compreso fra queste ultime due ascese, al chilometro 121,8.
Il tasso di difficoltà dei colli tornerà a salire significativamente con la penultima asperità d giornata, il Col de Sorba, ascesa di 9 km e 800 metri con pendenza media del 6,2%, ad andamento piuttosto regolare. Dal GPM mancheranno 30 km scarsi al traguardo, e pertanto questo colle e la successiva discesa - molto tecnica e piuttosto ripida nella prima parte - potrebbero rappresentare il punto giusto per inscenare un attacco, magari anche per qualche nome di spicco particolarmente in palla. Molto meno impegnativo, ma potenzialmente selettivo in virtù delle molte ascese già nelle gambe, l'ultimo scoglio prima dell'arrivo, il Col de Belle Granaje, 6,5 km al 4,4%, con termine a 8 km esatti dalla linea bianca, tutti in discesa. Per Corte si tratterà ovviamente della prima volta quale sede d'arrivo del Tour, e il tracciato della frazione lascia immaginare che non si tratterà di un esordio anonimo.
GPM: Col de Larone (2a categoria, 597 m, 7,6 km al 6,3%, km 55,9); Col de Bavella (1a categoria, 1240 m, 7,9 km all’8,5%, km 68,4); Côte de Quenza (4a categoria, 810 m, 3,7 km al 3,6%, km 83,9); Côte de Serra-di-Scopamène (4a categoria, 921 m, 3,8 km al 5,1%, km 91,8); Col de Vaccia (3a categoria, 1193 m, 7,1 km al 3,6%, km 106,7); Col de Verde (3a categoria, 1289 m, 11,9 km al 3,6%, km 140,9); Col de Sorba (2a categoria, 1311 m, 9,8 km al 6,2%, km 169,8); Col de Belle Granaje (3a categoria, 733 m, 6,5 km al 4,4%, km 191,0)
TRAGUARDO VOLANTE: Zicavo (km 121,8)
DIPARTIMENTI: Corse du Sud (km 0-36); Haute-Corse (km 36-59); Corse du Sud (km 59-141); Haute-Corse (km 141-arrivo)

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3a TAPPA: CORTE > BASTIA 182,5 km
Ancora nessun trasferimento prima della partenza della terza tappa in linea del Tour de France, l'ultima da disputarsi sul suolo corso. La giornata dovrebbe essere favorevole ai velocisti, anche se, più o meno come avvenuto in occasione della prima frazione, le loro squadre dovranno stare attente a non concedere troppo spazio ai tentativi di fuga nella prima parte, estremamente favorevole agli attaccanti. Lasciata Corte con una partenza quasi in salita - la Côte de Pecorellu, 2,2 km al 4,3% di pendenza media, primo GPM di giornata, è posta infatti dopo appena 6 km -, gli atleti incontreranno lungo il percorso altri cinque Gran Premi della Montagna, ancorché tutt'altro che proibitivi. La Côte de Pietralba, 3,9 km al 5,6% e il Col de Vezzu, 6 km e 800 metri di scalata al 4,2% di media, animeranno l'ultima parte del primo terzo di gara, prima di una seconda fase di tappa caratterizzata da innumerevoli saliscendi, preceduti dal transito al traguardo volante di Saint-Florent. Fra questi, saranno contrassegnati da un traguardo per la maglia a pois la Côte de Mariana, 2,3 km al 4,5% di pendenza media, la Côte de Minerbio, 3200 metri al 4,7%, e il Col de la Serra, 10,2 km al 3,3% di pendenza media ripartiti in due tronconi.
Dopo la vetta, termineranno le asperità altimetriche, ma non le insidie di questa frazione. Un ulteriore fattore di disturbo per gli sprinter potrebbe infatti essere rappresentato dal vento, cui i corridori saranno esposti lungo i due lunghi tratti in riva al mare: dai -110 ai -50 circa, e ancora dai 37 km al traguardo fino al termine. Una giornata quindi che non dovrebbe sulla carta incidere sulla graduatoria generale finale della Grande Boucle, ma che imporrà a tutti gli aspiranti protagonisti delle tre settimane il mantenimento della massima attenzione.
GPM: Côte de Pecorellu (4a categoria, 523 m, 2,2 km al 4,3%, km 6,1); Côte de Pietralba (4a categoria, 459 m, 3,9 km al 5,6%, km 31,5); Col de Vezzu (3a categoria, 359 m, 6,8 km al 4,2%, km 54,0); Côte de Mariana (4a categoria, 172 m, 2,3 km al 4,5%, km 103,7); Côte de Minerbio (4a categoria, 185 m, 3,2 km al 4,7%, km 112,4); Col de la Serra (3a categoria, 353 m, 10,2 km al 3,3%, km 134,0)
TRAGUARDO VOLANTE: Saint-Florent (km 75,1)
DIPARTIMENTI: Haute-Corse (km 0-arrivo)

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Gigilasegaperenne
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Re: Grand dèpart

Messaggio da Gigilasegaperenne »

Grand départ 2011 - Il processo

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Bulbarelli: Un saluto, gentili amici....................... telespettatori. Eccoci qui, negli studi Rai, per commentare il Graaaaaaaaaaaaaaaaaaand Dépaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaart della Grande Boucle 2011. Qui con me, pronto per le prime parole a caldo, Marino Bartoletti.

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Marino: Un saluto ai nostri telespettatori, un saluto a chi ha appena visto la presentazione e attende un nostro commento, un saluto a chi è appena rientrato a casa e pensa di poter risalire dalle nostre parole a ciò che lo attenderà nei primi giorni di luglio, dimenticando che parte del commento sarà affidato a Gigi Sgarbozza. E un saluto anche alla compianta cena di Davide, che a giudicare dalla chiazza di ragù che campeggia sui tuoi pantaloni è stata appena profanata.
Bulbarelli: Marino, non iniziare subito a fare del facile umorismo sul mio peso.
Marino: Io non faccio del facile umorismo, mi limito a far notare che ti mancano un paio di chili per poter far orbitare attorno a te dei corpi di medio-piccole dimensioni.
Bulbarelli: Marino, questo tuo atteggiamento strafottente mi infastidisce.
Marino: Se è per quello anche il tuo dietologo non credo sia lietissimo di avere nel suo studio uno che ad ogni visita gli costa un centinaio di clienti, però non per questo ti vieta di entrare.
Bulbarelli: Marino, cambiamo discorso e veniamo al tracciato. Quello che spicca è sicuramente la presenza di una tappa di media montagna al terzo giorno di gara, che potrebbe prestarsi già a qualche imboscata.
Marino: Concordo, anche se già Alessandro Ungaretti nel "Sabato del Villaggio" diceva: "Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane". Ecco, credo che tu potresti prendere esempio da Ungaretti.
Bulbarelli: Cioè?
Marino: Chiudi la bocca.
Bulbarelli: Marino! Sei altamente insolente, e non capisco questo astio nei miei confronti.
Marino: Hai ragione, non vedo perché dovrei provare astio nei confronti di uno che è il mio superiore e prende più di me malgrado abbia 20 anni di meno e il lessico di un babbuino allo stato brado, benché sia fotogenico come Maurizio Costanzo in tanga, il tutto giusto perché è ben visto da un partito che fa leva sui più beceri e squallidi aspetti dell'animo umano, quali xenofobia, timore del divers...
Bulbarelli: Marino! Ti prego di non far scadere questo programma nella satira politica. E poi non è vero che io sono raccomandato dalla Lega.
Marino: Aggiungerei che la mafia non esiste.
Bulbarelli: Bravo Marino.
Marino: E che Berlusconi in fondo è giusto un buontempone.
Bulbarelli: Esatto.
Marino: E che quelli del PD non si lavano.
Bulbarelli: Giusto. Marino, non è che per caso mi stai prendendo per il culo?
Marino: Niente affatto *ammicca*.
Bulbarelli: Direi che potremmo passare la parola a Beppe Conti. Beppe, cos'hai da dirci di interessante oggi?
Marino: Auro, detto così sembra che gli altri giorni abbia qualcosa.
Bulbarelli: Marino, smettila di fare dell'ironia sul lavoro dei colleghi.
Marino: Non credo che sbirciare su wikipedia per 2 minuti e mezzo al giorno possa definirsi un lavoro, Auro.
Bulbarelli: Non mi interessa, parola a Beppe Conti.

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Conti: Auro, posso risponderti con una domanda?
Bulbarelli: Spara.
Conti: Che cazzo mi avete invitato a fare? Il Tour non è mai passato dalla Corsica, che minchia volete che vi dica?
Bulbarelli: Ehm... anche tu hai le tue ragioni. Davide Cassani, hai qualche ricordo attinente alla Corsica?

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Cassani: Vegamente sì. La Cogsica è un'isola situata nel Sud della Fgancia, pgopghio come Magsiglia. Ghicogdo che un anno agghivammo a Magsiglia alla 12a tappa, pgopghio il giog-no dopo la leggendaghia tappa di Isola 2000. Nel caso qualcuno non se la ghicogdasse...
Bulbarelli: Non c'è pericolo, Davide. Gigi, ho paura a chiedertelo, ma secondo te chi potrebbe favorire questa tappa impegnativa il terzo giorno.

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Sgarbozza: Direbbi che si bodrebbe darsi che favorirebbe i passisti-vinisser con spunto velosce adatti a bercorsi vallonati con pavé d'altura su dracciadi per sgaladori.
Bulbarelli: Ehm... sì... questa definizione è talmente precisa che in questo momento però non mi sovvengono corridori corrispondenti...
Sgarbozza: Neanghe a me.
Bulbarelli: Giust'appunto. Per allontanare da me la tentazione di togliermi la vita all'istante, andiamo con le interviste di Alessandra De Stefano.
Marino: Quindi vuoi convincerti definitivamente a farla finita?
Bulbarelli: Basta, Marino! Interviste!

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De Stefano: Sì, siamo qui con Angelo Zomegnan, il direttore del Giro d'Italia. Vostra Immensità, un parere su questo Grand Départ?

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Zomegnan: Un "merda" dal profondo del cuore sarebbe troppo laconico?
De Stefano: Ovviamente no, lei ha piena facoltà di commentare come preferisce. Posso sapere che cosa non la aggrada, Vostra Maestà?
Zomegnan: Tutto. Se proprio devo spendere per indicare un elemento in particolare del fiato che avrei potuto utilizzare per minacciare la famiglia di qualche velocista per dissuaderlo dal presentarsi al via del Giro 2012, diciamo che il fatto che manchino salite HC mi fa venire un'irritazione come neanche il Premier sotto la scritta "La legge è uguale per tutti".
De Stefano: Scommetto che lei avrebbe inserito delle montagne Hors Catégorie sin dalla 1a tappa.
Zomegnan: Assolutamente no.
De Stefano: Come no?
Zomegnan: Le ricordo che prima c'è il prologo. E adesso se permette, e anche se non permette, devo andare, ho un paio di passisti in cantina che respirano ancora.
De Stefano: Prego, prego, non vorrei distrarla dai suoi impegni. Ed ora eccoci con uno dei principali favoriti in ottica Tour: Ivan Basso. Ivan, how do you feel about starting in Corsica?
Basso: Guarda che puoi parlare italiano.
De Stefano: Sì, dice che è scandaloso che la direzione del Tour manifesti sin da subito il desiderio di disegnare un percorso su misura per Contador. Ivan, est-ce-que tu penses che Andy Schleck en tout cas est beaucoup plus fig che Contador?
Basso: Veramente non me ne intendo molto...
De Stefano: Sì, dice che correndo con Andy è sempre difficile evitare di distrarsi dinanzi a cotanta beltà, e che spesso evita di alzarsi suo pedali perché potrebbero venire alla luce cose imbarazzant... ahi... lei chi è? no... mi fa male... ouch... crush... scrac...

*In studio*

Marino: Questa è grande televisione, Auro.
Bulbarelli: Non fare del sarcasmo. Semmai, sentiamo la voce della rete, con Pietro Plastina, graditissima new entry di quest'anno.
Marino: Hai già in mente di mangiarlo con broccoletti e mousse di cioccolato bianco?
Bulbarelli: Marino, mi stai veramente esasperando. Pietro, dacci le impressioni del web.

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Plastina: ...
Bulbarelli: Pietro!
Plastina: Ah, ehm... sì... aspetta che chiudo questa finestra...
Marino: Magari anche la bottega, già che ci sei.
Plastina: Ah, giusto, sì... ehm... dunque... il popolo del ueb è assolutamente accesissimo, moltissimi i messaggi interessanti. Ernesto per esempio ci dice che gli piacciono molto gli occhiali di Auro, e chiede se esiste anche un modello da uomo.
Marino: Datemi subito il numero di questo Ernesto.
Bulbarelli: Ehm... non mi pare il caso. Pietro, vediamo di filtrare un po' queste mail. Non ce n'è qualcuna di significato tecnico?
Plastina: Uhm... sì, ecco: Davide da Udine dice di chiedere a Martinello se è vero che cazzo in culo non fa figli ma fa male se lo pigli.

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Bulbarelli: Ehm... Silvio... quella faccia è perché sei scandalizzato?
Marino: O perché Davide da Udine ci ha visto giusto?
Martinello: Veramente nessuna delle due cose. Ho appena visto cosa ci attende per cena...
Bulbarelli: Oddio...
Martinello: Sapevo che far scegliere ad Auro il cuoco non era una buona idea...
Bulbarelli: E andiamo...
Martinello: Mi sa che ha affidato la cucina alla sua catena "Heavy food"...
Bulbarelli: Oddio, che meraviglia che vedo...
Martinello: Stasera cheesebulba per tutti...

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Bulbarelli: Sigla! C'è un antipasto che mi attende!
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