La discesa del Ceyssat non provoca grandi sconvolgimenti, e il drappello di Moreau può contare anche su 1'11'' su Piepoli, Kloden e Gerdemann, mentre il gruppo maglia gialla insegue a 1'54''. 43'' è quindi il tesoretto messo da parte da Kloden in vista del Puy de Dome, salita non adatta alle sue caratteristiche, e che proprio per questo ha deciso di anticipare. Se sarà una tattica azzeccata lo scopriremo solo più tardi, ma ora è il momento della verità, quello che gli appassionati attendevano sin dal Grand Départ di Le Mans, che ora, con questa classifica, così corta, assume un valore non solo romantico, non è semplicemente il ritorno del Tour de France su una montagna che ha fatto la sua storia. Qui si decide il Tour de France, per la nostalgia degli appassionati di lunga data, ancora memori delle grandi battaglie che su questa salita hanno avuto luogo fino agli anni '80, non c'è spazio. Oggi è la giornata decisiva, dentro o fuori. Tutti ci proveranno, chi ad attaccare, chi a difendersi. Saranno 14 km come se ne sono vissuti pochi nella storia del Tour, un leader che in qualche modo, pur senza mai brillare, con le unghie e con i denti è riuscito ad essere al comando prima della tappa decisiva, quattro squali pronti a divorare la preda non appena sentiranno l'odore del sangue, da intendersi come un pur minimo segnale di cedimento. E' il momento della verità, è il momento del Puy de Dome.
I primi 2 km, poco più di un falsopiano, vedono un inseguimento tra i tre gruppi, con gli uomini al comando che con una collaborazione perfetta riescono a tenere, a 12 km dal traguardo, 1'08'' sui tre inseguitori, mentre il gruppo, tirato da Dario David Cioni, ha ridotto a 1'48''. La salita si fa leggermente più dura nel 3° km, ed è qui che Christophe Moreau piazza la prima trenata nel gruppetto di testa. Caucchioli è bravo a prendere subito la ruota del francese, imitato prontamente da Kohl. Con un po' di difficoltà si accodano anche Fédrigo e Casar, mentre Bichot e, sorprendentemente, Marzio Bruseghin, non hanno la forza di recuperare. Nel gruppo maglia gialla prende in mano la situazione la Caisse d'Epargne di Valverde, che schiera al comando Pereiro, che si produce in una formidabile accelerazione in vista del cartello dei 10 km all'arrivo. L'accelerazione sgretola il gruppo, e solo una ventina di corridori sono capaci di accodarsi, tra cui sostanzialmente tutti gli uomini di alta classifica, più i loro migliori gregari, Popovych e Leipheimer su tutti. La trenata di Pereiro consente al gruppo di recuperare un po', e ai 10 dal termine Moreau, Kohl, Casar e Caucchioli guadagnano 6'' su Fédrigo, appena staccatosi, 12'' su Bruseghin, 16'' su Bichot, anch'egli appena staccatosi dal corridore della Lampre. Piepoli, Kloden e Gerdemann rimontano secondi su secondi agli uomini al comando, e sono sufficienti 2 km di salita vera, dai -12 ai -10, per ridurre il distacco a 33''. Il gruppo, con Pereiro sempre in testa, non riesce ad andare più forte del terzetto di uomini di classifica davanti a loro, anzi scivola a 51'' da loro, pagando 1'24''. Pereiro continua a scandire un ritmo elevato ma non estremo, ed evidentemente non sufficiente per Carlos Sastre, che si produce in una violentissima accelerazione a 9 km e 700 metri dalla conclusione.
Il più deciso nel fiondarsi alla ruota dello spagnolo è Soler, e ai due si unisce dopo un centinaio di metri anche Denis Menchov. Valverde e Schleck, i più attesi all'attacco oggi, per il momento aspettano, ma lo scatto di Sastre sembra volto proprio a provocare un aumento dell'andatura in gruppo. Valverde è ben lieto di darlo, dicendo a Karpets di passare al comando. Il russo, straordinario in questo Tour de France in appoggio al suo capitano, si mette in testa, e percorre 1500 metri ad andatura assolutamente folle, facendo accendere definitivamente la corsa.
Il russo va a riprendere Sastre, Menchov e Soler, oltre a Bichot e Bruseghin, lasciati lì dal gruppo di testa. Solo Valverde, Andy Schleck, Frank Schleck, Contador, Evans e Gomez Marchante riescono a tenere la ruota di Karpets, oltre ai tre appena raggiunti dal russo. E' con questa situazione che si arriva a 8 km dalla conclusione, alla fine del primo tratto duro di salita: Piepoli, Kloden e Gerdemann, sempre assieme, hanno raggiunto il quintetto di testa, di cui restano ora solamente Moreau e Kohl. Caucchioli, Fédrigo e Casar pagano 9'', mentre il drappello tirato sempre da Karpets viaggia con 35'' di distacco. I 2 km successivi tornano ad essere sostanzialmente in falsopiano, ma anche qui l'apporto di Karpets è fenomenale. Sfruttando le sue qualità da cronoman, il russo tiene un ritmo indiavolato, riuscendo a ridurre il distacco da Piepoli, Kloden e Gerdemann a 21''. Alle spalle di Karpets, Valverde, Contador, Evans, Gomez Marchante, Andy Schleck, Frank Schleck, Sastre, Menchov, Brusehin, Bichot, Fédrigo, Caucchioli e Casar, gli ultimi cinque raccolti dall'ex gruppo di testa, e Soler, troviamo, a 40'' dalla vetta, Dekker, Sanchez, Cunego e Danielson, che non sono stati capaci di tenere le ruote dei migliori sulla violenta trenata di Karpets.
Si arriva così agli ultimi 6 km, che potrebbero rivoluzionare la classifica del Tour de France. Il primo è il più umano, l'ultimo leggermente meno "estremo" degli altri, di fatto sono 6000 metri in apnea. Non appena la strada torna a salire con decisione sotto le ruote dei corridori, Sastre si produce in un'altra progressione, stavolta dalla testa del gruppo, con a ruota Frank Schleck. Burseghin, Bichot, Casar, Caucchioli e Fédrigo non provano nemmeno a reagire, mentre Karpets si fa da parte. Menchov e Soler fanno fatica a replicare nuovamente a Sastre, e perdono metri. Tra i migliori restano Sastre, i fratelli Schleck, Evans, Valverde, Gomez Marchante e Contador. Il primo però si fa da parte dopo la seconda trenata, e lascia spazio al fratello Frank, che parte con un'azione di forza da far impallidire le due di Sastre messe assieme.
L'accelerazione del fortissimo lussemburghese è micidiale, e alla sua ruota rimanono il fratello Andy, Contador e Valverde, mentre paga qualcosa la maglia gialla Evans, da sempre poco propenso ai cambi di ritmo drastici, assieme a Gomez Marchante, che sembra essere un po' in riserva. La trenata di Frank si esaurisce di fatto quando vengono ripresi Piepoli, Kloden e Gerdemann, facendo sì che siano ora 7 gli uomini al comando. I 7 restano un istante a contarsi, a controllare la posizione degli altri. A rompere nuovamente gli indugi è poi Alejandro Valverde, l'uomo atteso da tutti all'attacco.
Il primo a provare a tenere la ruota di Valverde è Leonardo Piepoli, seguito da Andy Schleck e Contador nell'ordine. Il pugliese però non ha la gamba dei giorni migliori, e deve farsi da parte. Andy e Contador sono sul punto di chiudere sul murciano, quando quest'ultimo riparte, con un'altra tremenda accelerazione. Schleck resta seduto sul sellino, senza nemmeno provare a replicare. Contador ci prova invece, ma dopo neanche 100 metri realizza che è meglio sedersi. Valverde si invola verso il Puy de Dome, solo al comando della corsa, quando mancano ancora 4 km e mezzo. Contador sembra indeciso sul da farsi, e rientra su di lui Andy Schleck, seguito poi dal fratello Frank, da Piepoli, da Gerdemann e da Kloden. Da dietro rinviene un eccellente Carlos Sastre, che torna su questi corridori, e va anche in testa a scandire il ritmo. A 4 km dall'arrivo Valverde è solo al comando, con 15'' su Sastre, i fratelli Schleck, Piepoli, Gerdemann e Kloden. Evans, assieme a Gomez Marchante, è a 27''. In questo momento, Contador è leader della classifica generale del Tour de France. La comunicazione arriva allo spagnolo, che parte con un attacco deciso poco dopo lo striscione dei -4 al traguardo.
Sastre risponde subito, così come Gerdemann, Piepoli e Kloden. Non ci riescono invece i fratelli Schleck, con Andy che sembra accusare un attimo di difficoltà. Sastre si volta, parla all'auricolare, probabilmente chiede se può andare avanti o deve aspettare il capitano. L'ordine è di proseguire, perchè con Andy c'è già il fratello, e Sastre sta troppo bene per essere lasciato indietro. Intanto davanti Valverde sale a tutta, vola nella fornace del Puy, 37° a valle, 34° in vetta. Il clima è torrido, ma l'Embatido continua da solo, continua a guadagnare. Quando mancano 3000 metri alla conclusione, Valverde guadagna già qualcosa come 32'' su Sastre, Gerdemann, Piepoli, Kloden e Contador. Sastre, libero di fare la sua corsa, si mette in testa al quintetto a fare l'andatura, e il suo passo miete una vittima un po' sorprendente, Leonardo Piepoli. Il Trullo Volante, splendido sulle Alpi, oggi sembra aver perduto smalto, e perde contatto dagli altri. Evans intanto, a 3 km dalla conclusione, è a 52'' da Valverde. Mentre Valverde davanti continua con una specie di cronoscalata individuale, dietro sono quindi in 4 ad inseguire, Sastre, Contador, Kloden e Gerdemann. E' ora il tedesco della Astana a passare in testa per scandire il ritmo, ma a poco più di 2 km dalla cima del Puy, nella sorpresa generale, è Linus Gerdemann a scattare. Contador gli prende la ruota, mentre Sastre e Kloden non ce la fanno.
Il tedesco però insiste nella sua progressione, e proprio in vista dello striscione dei -2 alla conclusione lascia sul posto Contador. Sullo spagnolo rinvengono anche Sastre e Kloden. La situazione, a 2 km dalla conclusione, vede Valverde solo al comando, inseguito da Gerdemann, che paga 49''. Contador, Kloden e Sastre sono a 55'', Piepoli a 1'01''. Dietro di loro ci sono Gomez Marchante, Evans, un rientrante Dekker, e i fratelli Schleck, a 1'17''. In questo momento Contador è leader della generale, con 15'' di vantaggio su Evans, 45'' su Valverde, 1'33'' su Kloden, 1'40'' su Andy Schleck. Valverde, sapendo di poter contare sull'abbuono di 20'', prova almeno ad andarsi a prendere la 2a posizione, a discapito di Cadel Evans, e continua con un ritmo indiavolato, che gli permette di guadagnare ulteriore terreno su chi lo insegue. Gerdemann continua a stupire, e riesce a mettere sempre più metri tra sè e i tre inseguitori. A 1 km e mezzo dall'arrivo, evade dal gruppo maglia gialla Gomez Marchante, con uno scatto secco.
Evans e Dekker provano a seguirlo, ma il cambio di ritmo è troppo brusco per le loro caratteristiche da passisti-scalatori. Lo spagnolo era forse l'ultimo treno buono per Evans per provare a riprendere in mano il Tour de France, ma se ne sta andando, esattamente come davanti se ne va Valverde, che ora sogna addirittura in giallo. In netta difficoltà è invece Andy Schleck, che patisce la pur minima accelerazione della maglia gialla e di Dekker, e si stacca anche da questo drappello. Con lui resta il fratello Frank, che avrebbe certamente le gambe per restare quanto meno con l'australiano e l'olandese, ma che deve restare al fianco del fratello, per evitare che crolli definitivamente. All'ultimo km, il murciano ha 1'05'' su Gerdemann, e addirittura 1'16'' su Contador, un sorprendente Kloden e Sastre. Piepoli, in difficoltà, paga 1'27'', mentre alle sue spalle Gomez Marchante è a 1'33''. Evans e Dekker pagano 1'40'', i fratelli Schleck 1'49''. La situazione, a 1000 metri da quella che di fatto è la vera conclusione del Tour de France, a meno di incidenti nell'ultima tappa, è la seguente: Contador maglia gialla, con 21'' su Valverde, che però vincerà la tappa, e avrà 20'' di abbuono. Evans è 17'' dietro il madrileno, Kloden resta a 1'33'', mentre Andy Schleck ora è addirittura a 1'51''. Il Tour si decide all'ultimo km del Puy de Dome, al termine di una tappa palpitante, come non se ne vivevano da tempo immemore. Gli ultimi 1000 metri assegneranno la Grande Boucle 2008, Alejandro Valverde sente profumo di impresa da leggenda, Alberto Contador di meravigliosa doppietta. Il murciano davanti compie una volata di 500 metri, sempre sui pedali, sempre mani basse sul manubrio, sempre a tutta, la lingua fuori, piegato, ma mulinando con le gambe un rapporto spaccagambe, che non gli impedisce però di mantenere una buona frequenza. Dietro di lui, Gerdemann sta offrendo la prova più convincente della sua carriera, quella che potrebbe essere davvero la consacrazione. Contador invece sale agile, e a 600 metri dall'arrivo piazza un'accelerazione, mettendosi in testa al terzetto. Valverde e Contador corrono una specie di inseguimento, nel quale però bisogna tener conto degli abbuoni. Il murciano vola intanto sulla linea d'arrivo, ha ancora la forza di accelerare, sente che può vincere il Tour e smentire tutti quelli che lo volevano adatto solo a corse di un giorno. Valverde vince sul Puy de Dome, e in attesa di sapere se in allegato c'è anche la maglia gialla, è già molto.
Dietro di lui arriva Linus Gerdemann, anch'egli autore di una volata lunghissima, che gli consente di giungere 2° a 1'18'' dall'Embatido. Dietro, ecco Alberto Contador, con a ruota Carlos Sastre e Andreas Kloden. Se il madrileno riuscirà a vincere la volata per il 3° posto, il ritardo limite per vestire la maglia gialla sarà 1'27''. Altrimenti 1'19'', che però è già passato. Il cronometro scorre, passano i secondi, 1'20''... 21''... 22''... Sastre, non avendo nemmeno in ballo il patriottismo, non si fa problemi a fare la volata, nonostante non sia esattamente la sua specialità. Kloden sta già facendo un miracolo a restare in scia ai due spagnoli, perciò nemmeno prova a disputare lo sprint. Contador, teoricamente più veloce di Sastre, ha le gambe imballate dall'interminabile volata, ed ecco che allora il connazionale della CSC prima lo affianca, poi mette la sua ruota davanti a quella dello spagnolo. Contador nemmeno prova a risuperarlo, anche perchè ormai è inutile. Il minuto e 27 è già passato, Valverde, a meno di improbabili miracoli di Evans nell'ultimo km, è la nuova maglia gialla. Sastre chiude 3° a 1'38'', precedendo Contador e Kloden nell'ordine, che vengono accreditati del suo stesso tempo. Alle loro spalle, 6° a 1'48'', ecco un comunque straordinario Leonardo Piepoli, alla miglior corsa a tappe in carriera, alla veneranda età di 37 anni. 7° è Gomez Marchante, che chiude 10'' dopo il compagno di squadra. Ed ecco quindi giungere l'ormai ex maglia gialla, Cadel Evans, che prova inutilmente la volata, per altro perdendola, contro Thomas Dekker. L'olandese chiude 8°, l'australiano 9°, entrambi a 2'09'' dal vincitore. 10° e 11° rispettivamente Andy e Frank Schleck, staccati di 2'22''. Il Tour parla spagnolo. A meno di catastrofi dell'ultimo giorno, a scrivere il suo nome sull'albo d'oro della corsa più importante del mondo, sarà Alejandro Valverde.