13° Tappa: Gignac - Mende
Inviato: 25/05/2011, 23:19
Anteprima 13a TAPPA: GIGNAC > MENDE 182 km
Dopo una sola giornata di allontanamento dalle Alpi, sulla strada porterà ai Pirenei, i corridori si troveranno di fronte, in questa 13a tappa, le strette, tortuose, nervose e spesso torride strade del Massiccio Centrale, in una giornata caratterizzata da ben 6 GPM. Il primo di questi, il Col du Vent, sarà posto appena 19 km dopo la partenza, con i suoi 8,7 km al 5,8%.
Superato il Col du Vent, che potrebbe essere il punto ideale per orchestrare un tentativo di fuga, una ventina di chilometri agevoli faranno da preludio alla Côte du Cros, 5,3 km al 6,4%. Dopo un tratto pianeggiante e una breve discesa, attorno al 60° chilometro di gara i corridori approcceranno il Col du Minier, unica ascesa di 1a categoria di giornata.
L’ascesa, molto lunga (21 km), è comunque estremamente pedalabile (pendenza media del 4,9%), e non dovrebbe causare particolari sconquassi in gruppo, complici gli oltre 100 km che ancora ne separano la cima dal traguardo. Dopo la vetta, anche in questo caso, non si avrà una vera discesa, ma una trentina di chilometri di saliscendi, che porteranno la corsa alle pendici del Col de Perjuret, ascesa di 6,6 km, per una pendenza media del 3,9%.
(Solo ultimi 6,6 km)
Un passaggio, quello su questo colle, dal valore che va molto oltre il lato prettamente sportivo: 50 anni fa, sulle pendici del Perjuret, tentando di inseguire in discesa Gastone Nencini, finiva drammaticamente la carriera di Roger Rivière, all’epoca 24enne francese, favorito numero uno – in assenza di Jacques Anquetil - di quella Grande Boucle, 2° in classifica alle spalle dell’italiano. Dopo quella caduta, Rivière rimase paralizzato ad entrambe le gambe, e il ciclismo francese perse anzitempo una delle sue più grandi speranze.
Superato il Perjuret, dopo un tratto in fondovalle, la corsa dovrà affrontare i 9 km al 5,2% del Col de Montmirat.
L’ascesa, pur non proibitiva, potrebbe, se affrontata a ritmi elevati, produrre la prima selezione di giornata, e terminerà ad appena 16 km dal termine. Dopo un tratto in discesa e pochi chilometri pressoché pianeggianti, la corsa si accenderà definitivamente a 7 km circa dal termine, con la scalata ai 1073 metri della Côte de la Croix-Neuve: un muro di 2700 metri, con pendenza media del 10% e punte del 18%.
Le rampe della Croix-Neuve non daranno modo a chi non avrà più nulla da spendere da tenere le ruote dei migliori, e potrebbero generare differenze anche consistenti fra i big della classifica generale. Da notare poi come i 4 km dalla vetta all’arrivo siano sostanzialmente pianeggianti, sicché chi arriverà in cima senza più energie vedrà probabilmente dilatarsi il suo gap nei confronti dei più in forma.
Una giornata certamente non comparabile ad un tappone alpino o pirenaico, ma cui tutti i pretendenti alla maglia gialla parigina dovranno guardare con la massima attenzione.
GPM: Col du Vent (2a categoria, 714 m, 8,7 km al 5,8%, km 19); Côte du Cros (3a categoria, 558 m, 5,3 km al 6,4%, km 46); Col du Minier (1a categoria, 1264 m, 21 km al 4,9%, km 80,5); Col de Perjuret (4a categoria, 1028 m, 6,6 km al 3,9%, km 122); Col de Montmirat (2a categoria, 1046 m, 9 km al 5,2%, km 166); Côte de la Croix-Neuve (2a categoria, 1073 m, 2,7 km al 10%, km 178)
TRAGUARDI VOLANTI: Madières (km 40,5); Meyrueis (km 112); Frassinet-de-Forques (km 129,5)
Marino: Dacché l'astro che intiepidendo il mondo che ci cironda rende possibile questa meravigliosa avventura che chiamiamo vita iniziò ad irradiare i suoi benevoli e benefici raggi, auspico che non sia mai stata tanto lieta la sua visione quanto avvenuto poche ore fa, allorché avete lasciato il conforto del vostro giaciglio notturno inoltrandovi nella selva della nostra esistenza.
Sgarbozza: Eh?
Marino: Buongiorno.
Sgarbozza: Segondo di me fosse biù opportunico che parlerebbi in modo meno gomblessato.
Marino: E secondo me sarebbe meglio che si capisse qualche sillaba di quello che dici, ma non per questo ne faccio un caso. Nessuno di noi ha dimenticato la vittoria di Sébastien Chavanel ieri, sul traguardo di Montpellier. Anche perché è passata mezza giornata, e per dimenticarsene ci vorrebbe il cervello di un protozoo, per dirla con Zom... ehm... con il direttore di una corsa italiana a noi ben nota.
Sgarbozza: Ghi abbi detto ghe ha vindo?
Marino: Per l'appunto. Gigi, che tappa sarà quella di oggi?
Sgarbozza: E ghenne sappio, non l'hanno angora vatta.
Marino: Ovviamente intendevo chiederti che cosa ti aspetti dalla tappa di oggi, ma lasciamo stare. Speriamo di avere miglior fortuna con la ricognizione di Davide Cassani, anche se mi rendo conto che è un po' come affidare le proprio speranze di scudetto a Quaresma anziché a Vampeta.
*Video*
Cassani: Salve a tutti, oggi tghedicesima tappa del Tug, da Gignac e Mend. Innanzitutto un sentito g-gazie agli og-ganizzatoghi che almeno peg oggi mi hanno ghispagmiato le egghe.
Marino: Immagino sia sicuramente quello il motivo per cui hanno tracciato questa tappa, la Croix-Neuve segue in scia.
Balani: Marino, contieni il tuo stimolo alla critica.
Marino: Se non stai zitto, rinuncio a contenere un altro stimolo.
Cassani: Oggi fgazione di media montagna. Sul Col de Peg-giughé si ghicogdegà l'incidente di Gogé Ghivieg, che cinquant'anni fa cadde in discesa tentando di inseguighe Nencini, con cui si giocava quel Tug.
Marino: Io e Conti siamo già d'accordo di stappare.
Balani: Marino!
Marino: Ti ricordo che ho sempre quello stimolo...
Cassani: Sagà una tappa favoghevole alle fughe, ma se gli attaccanti saganno ghipghesi, saganno i big a giocagsi la tappa. Nel finale si scalegà infatti la C-guà Nov, tghe chilometghi al dieci peg cento di media. Lì ci saganno attacchi. Non ci saganno g-gossi distacchi, ma sicugamente qualche diffeghenza di c-gheegà.
*Studio*
Marino: Come sempre spiazzanti le ricognizioni di Cassani.
Sgarbozza: Davvero ti ha sorpreso?
Marino: Sì, mi sorprende che una persona possa essere pagato per dire una raffica di ovvietà che neanche le interviste di Luciano Spalletti. Ad ogni modo, Gigi: i favoriti del giorno. Ti ricordo che abbiamo poco tempo, quindi non puoi elencarmi la start list del Tour.
Sgarbozza: Guesto mi sbiazza un bo', berò mi limido a dire ghe oggi bodrebbe essere la giornada di Damiano Gunego, ghe penso bossa iniziare la sua risalida verso la maglia gialla.
Marino: E poi magari arrivano a premiarlo Dylan Dog e l'Uomo Ragno.
Sgarbozza: Ber il segondo bosto vedo una lodda vra Frna e Endi Sgeg, Gontador, Iaghin Rodrigo...
Marino: Che penso sia il fratello minore di Don, il parroco del paese di Lorenzo e Maria nei "Promessi Sposi" di Jerry Calà.
Sgarbozza: ... Alegsande Vinguro, Luis Leò Sange, Samuel Sange, Denis Mengio, Gadel Eva Van den Brec, Levi Leibaime, Andrea Glode, Carlo Sastre e Lenz Armstro.
Marino: Mi auguro di no, non vorrei sorbirmi un pistolotto di tre quarti d'ora di Vulvarelli. Comunque Gigi, già che c'eri potevi aggiungere Batman e Robin.
Sgarbozza: Ghi sono, due giovani francesi?
Marino: No, soltanto due che hanno comunque più probabilità di vincere rispetto a Cunego.
Sgarbozza: Marino, non ti bermesso ti barlare così...
Marino: Oh sì che mi permetti, altrimenti faccio correre gli atleti controvento tutto il giorno.
Sgarbozza: E gome vai?
Balani: No!
Palm Beach, Florida
Dopo una sola giornata di allontanamento dalle Alpi, sulla strada porterà ai Pirenei, i corridori si troveranno di fronte, in questa 13a tappa, le strette, tortuose, nervose e spesso torride strade del Massiccio Centrale, in una giornata caratterizzata da ben 6 GPM. Il primo di questi, il Col du Vent, sarà posto appena 19 km dopo la partenza, con i suoi 8,7 km al 5,8%.
Superato il Col du Vent, che potrebbe essere il punto ideale per orchestrare un tentativo di fuga, una ventina di chilometri agevoli faranno da preludio alla Côte du Cros, 5,3 km al 6,4%. Dopo un tratto pianeggiante e una breve discesa, attorno al 60° chilometro di gara i corridori approcceranno il Col du Minier, unica ascesa di 1a categoria di giornata.
L’ascesa, molto lunga (21 km), è comunque estremamente pedalabile (pendenza media del 4,9%), e non dovrebbe causare particolari sconquassi in gruppo, complici gli oltre 100 km che ancora ne separano la cima dal traguardo. Dopo la vetta, anche in questo caso, non si avrà una vera discesa, ma una trentina di chilometri di saliscendi, che porteranno la corsa alle pendici del Col de Perjuret, ascesa di 6,6 km, per una pendenza media del 3,9%.
(Solo ultimi 6,6 km)
Un passaggio, quello su questo colle, dal valore che va molto oltre il lato prettamente sportivo: 50 anni fa, sulle pendici del Perjuret, tentando di inseguire in discesa Gastone Nencini, finiva drammaticamente la carriera di Roger Rivière, all’epoca 24enne francese, favorito numero uno – in assenza di Jacques Anquetil - di quella Grande Boucle, 2° in classifica alle spalle dell’italiano. Dopo quella caduta, Rivière rimase paralizzato ad entrambe le gambe, e il ciclismo francese perse anzitempo una delle sue più grandi speranze.
Superato il Perjuret, dopo un tratto in fondovalle, la corsa dovrà affrontare i 9 km al 5,2% del Col de Montmirat.
L’ascesa, pur non proibitiva, potrebbe, se affrontata a ritmi elevati, produrre la prima selezione di giornata, e terminerà ad appena 16 km dal termine. Dopo un tratto in discesa e pochi chilometri pressoché pianeggianti, la corsa si accenderà definitivamente a 7 km circa dal termine, con la scalata ai 1073 metri della Côte de la Croix-Neuve: un muro di 2700 metri, con pendenza media del 10% e punte del 18%.
Le rampe della Croix-Neuve non daranno modo a chi non avrà più nulla da spendere da tenere le ruote dei migliori, e potrebbero generare differenze anche consistenti fra i big della classifica generale. Da notare poi come i 4 km dalla vetta all’arrivo siano sostanzialmente pianeggianti, sicché chi arriverà in cima senza più energie vedrà probabilmente dilatarsi il suo gap nei confronti dei più in forma.
Una giornata certamente non comparabile ad un tappone alpino o pirenaico, ma cui tutti i pretendenti alla maglia gialla parigina dovranno guardare con la massima attenzione.
GPM: Col du Vent (2a categoria, 714 m, 8,7 km al 5,8%, km 19); Côte du Cros (3a categoria, 558 m, 5,3 km al 6,4%, km 46); Col du Minier (1a categoria, 1264 m, 21 km al 4,9%, km 80,5); Col de Perjuret (4a categoria, 1028 m, 6,6 km al 3,9%, km 122); Col de Montmirat (2a categoria, 1046 m, 9 km al 5,2%, km 166); Côte de la Croix-Neuve (2a categoria, 1073 m, 2,7 km al 10%, km 178)
TRAGUARDI VOLANTI: Madières (km 40,5); Meyrueis (km 112); Frassinet-de-Forques (km 129,5)
Marino: Dacché l'astro che intiepidendo il mondo che ci cironda rende possibile questa meravigliosa avventura che chiamiamo vita iniziò ad irradiare i suoi benevoli e benefici raggi, auspico che non sia mai stata tanto lieta la sua visione quanto avvenuto poche ore fa, allorché avete lasciato il conforto del vostro giaciglio notturno inoltrandovi nella selva della nostra esistenza.
Sgarbozza: Eh?
Marino: Buongiorno.
Sgarbozza: Segondo di me fosse biù opportunico che parlerebbi in modo meno gomblessato.
Marino: E secondo me sarebbe meglio che si capisse qualche sillaba di quello che dici, ma non per questo ne faccio un caso. Nessuno di noi ha dimenticato la vittoria di Sébastien Chavanel ieri, sul traguardo di Montpellier. Anche perché è passata mezza giornata, e per dimenticarsene ci vorrebbe il cervello di un protozoo, per dirla con Zom... ehm... con il direttore di una corsa italiana a noi ben nota.
Sgarbozza: Ghi abbi detto ghe ha vindo?
Marino: Per l'appunto. Gigi, che tappa sarà quella di oggi?
Sgarbozza: E ghenne sappio, non l'hanno angora vatta.
Marino: Ovviamente intendevo chiederti che cosa ti aspetti dalla tappa di oggi, ma lasciamo stare. Speriamo di avere miglior fortuna con la ricognizione di Davide Cassani, anche se mi rendo conto che è un po' come affidare le proprio speranze di scudetto a Quaresma anziché a Vampeta.
*Video*
Cassani: Salve a tutti, oggi tghedicesima tappa del Tug, da Gignac e Mend. Innanzitutto un sentito g-gazie agli og-ganizzatoghi che almeno peg oggi mi hanno ghispagmiato le egghe.
Marino: Immagino sia sicuramente quello il motivo per cui hanno tracciato questa tappa, la Croix-Neuve segue in scia.
Balani: Marino, contieni il tuo stimolo alla critica.
Marino: Se non stai zitto, rinuncio a contenere un altro stimolo.
Cassani: Oggi fgazione di media montagna. Sul Col de Peg-giughé si ghicogdegà l'incidente di Gogé Ghivieg, che cinquant'anni fa cadde in discesa tentando di inseguighe Nencini, con cui si giocava quel Tug.
Marino: Io e Conti siamo già d'accordo di stappare.
Balani: Marino!
Marino: Ti ricordo che ho sempre quello stimolo...
Cassani: Sagà una tappa favoghevole alle fughe, ma se gli attaccanti saganno ghipghesi, saganno i big a giocagsi la tappa. Nel finale si scalegà infatti la C-guà Nov, tghe chilometghi al dieci peg cento di media. Lì ci saganno attacchi. Non ci saganno g-gossi distacchi, ma sicugamente qualche diffeghenza di c-gheegà.
*Studio*
Marino: Come sempre spiazzanti le ricognizioni di Cassani.
Sgarbozza: Davvero ti ha sorpreso?
Marino: Sì, mi sorprende che una persona possa essere pagato per dire una raffica di ovvietà che neanche le interviste di Luciano Spalletti. Ad ogni modo, Gigi: i favoriti del giorno. Ti ricordo che abbiamo poco tempo, quindi non puoi elencarmi la start list del Tour.
Sgarbozza: Guesto mi sbiazza un bo', berò mi limido a dire ghe oggi bodrebbe essere la giornada di Damiano Gunego, ghe penso bossa iniziare la sua risalida verso la maglia gialla.
Marino: E poi magari arrivano a premiarlo Dylan Dog e l'Uomo Ragno.
Sgarbozza: Ber il segondo bosto vedo una lodda vra Frna e Endi Sgeg, Gontador, Iaghin Rodrigo...
Marino: Che penso sia il fratello minore di Don, il parroco del paese di Lorenzo e Maria nei "Promessi Sposi" di Jerry Calà.
Sgarbozza: ... Alegsande Vinguro, Luis Leò Sange, Samuel Sange, Denis Mengio, Gadel Eva Van den Brec, Levi Leibaime, Andrea Glode, Carlo Sastre e Lenz Armstro.
Marino: Mi auguro di no, non vorrei sorbirmi un pistolotto di tre quarti d'ora di Vulvarelli. Comunque Gigi, già che c'eri potevi aggiungere Batman e Robin.
Sgarbozza: Ghi sono, due giovani francesi?
Marino: No, soltanto due che hanno comunque più probabilità di vincere rispetto a Cunego.
Sgarbozza: Marino, non ti bermesso ti barlare così...
Marino: Oh sì che mi permetti, altrimenti faccio correre gli atleti controvento tutto il giorno.
Sgarbozza: E gome vai?
Balani: No!
Palm Beach, Florida